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Autore: _CreepyAlis_    01/05/2015    2 recensioni
"Ma Hitoto... Dove siamo finiti?!". "Cammina, Mido. Tranquillo. Ma se hai paura, ci sono qua i-". "V-va bene! Uff, tu stà zitto però..."
Piccola avventura di Mido e Hiroto nei giorni natalizi... spero vi piaccia! ^^
Genere: Demenziale, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Jordan/Ryuuji, Un po' tutti, Xavier/Hiroto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Natale'
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Hey! :)
 
Questo è l'ultimo capitolo della storia...
Quindi vi lascio alla lettura e ci rivediamo in fondo!
 
Alla storia! ^^

*Lately I've been loosing sleep
dreaming about the things
that we could be,
[…]
Well be counting Stars*
 
"Mido... Miidoo...? "
 
Aprii gli occhi e mi trovai Hiroto sul lato del letto che mi guardava con un sorriso gigante.
 
"Ben svegliato, Mido" mi salutò.
 
"Ben svegliato un corno... Mhm io torno a dormire"  gli dissi, buttandomi il cuscino sopra la testa.
 
"Mido... Sicuro?"
 
"Hhm?" mormorai, lottando contro la lucidità per riaddormentarmi. E contro Hiroto che continuò a parlare.
 
"Ho una sorpresa per te, se riaffiori dal cuscino" disse ridendo.
 
'Maledetto... É ricatto questo!'
 
Decisi di ascoltarlo, e mi girai nel letto per guardarlo. Lui ghignò, tirò fuori il braccio da dietro la schiena e lo portò sopra la mia testa.
 
Era vischio, con le bacche rosse, le foglie verdi e un nastrino azzurro e oro attaccato.
'Oddio... Quindi-'
 
"Buon Natale, Mido" e detto questo mi baciò. Riuscivo sentire il ghigno di Hiroto anche nel bacio.
L'avrei ucciso dopo. Svegliarmi per questo!
 
Quando ci staccammo lui stava ancora sorridendo.
 
"E ora? Ben svegliato?" mi richiese.
 
Arrossii, e annuii.
Dopotutto, non era stato un brutto risveglio decisi.
 
"Dai, alzati. Nee-san ha preparato la colazione di là. E poi abbiamo il ritrovo con gli altri della Aliea, ricordi?"
 
M'illuminai, e lui rise prima di uscire dalla stanza.
 
Io mi vestii per poi correre a mangiare e salutare Hitomiko.
 
Oggi finalmente avevo avuto il permesso di uscire. Erano passati tre giorni dall'ospedale, e finalmente le ferite si stavano cicatrizzando.
Ergo: ‹Puoi uscire›.
Certo, rimettermi subito a giocare seriamente a calcio non era consentito, ma una partita anche la potevo fare.
 
Hiroto aveva una borsa a tracolla, che probabilmente conteneva dei regali.

Arrivati al parco che era il punto di ritrovo, io e Hiroto vedemmo tutti i nostri vecchi amici, e lui ghignò nel vedere un'aria strana tra Burn e Gazel.
Io non riuscivo a capire cosa ci fosse tra loro in quel momento, ma di sicuro se la sarebbero cavata... 'Spero'.
 
Burn venendoci in contro ci salutò, e vedendo le nostre mani intrecciate, sorrise maliziosamente e ghignò.
 
"Era ora! Ma avete già pensato al problema maggiore?" ci chiese, fingendosi preoccupato.
 
Io e Hiroto ci guardammo, stupiti e ignari. Poi tornammo a guardare Burn, aspettando la risposta.
 
"Chi indosserà il vestito al matrimonio?" finì ridendo, godendosela. Immensamente anche.
 
Io mi sentii esplodere e diventai rosso fino alle orecchie, mentre Hiroto cercava di non darlo a vedere, portandosi il dorso della mano alla bocca, come a coprirsi.
 
"Io direi Midorikawa..." commentò Gazel, stando al gioco di Burn. Non avevo ancora capito cosa stavano passando, ma possibile che si unissero per questo?!
 
Hiroto mi guardò, poi mi abbracciò nascondendomi a loro e guardando sia Burn che Gazel negli occhi con aria di sfida.
Era protettivo... Mi sentii stupidamente felice.
 
"Oh non ti preoccupare. A questo, Suzuno, penserò io. Sarà bellissimo!".
 
'Protettivo col cavolo!'
 
"Hirototiuccido!" urlai, iniziando a inseguire il maledetto che aveva cominciato a scappare ridendo.

Dopo il raduno andammo a mangiare qualcosa in una delle bancarelle di Hot-Dog e Creepês aperte per la festività, e dato che ero ancora imbronciato con Hiroto, gli feci pagare il nostro pranzo, e poi lo 'perdonai'.
 
Dopo aver mangiato andammo a fare una partita al campo della Raimon insieme all'Inazuma, e fui felice che mi passassero la palla. Lo facevano con naturalezza per non offendermi, ma vedevo che i passaggi erano tutti curati perché non mi sforzassi troppo, e le ferite avrebbero potuto riaprisri.
 
Amavo questi ragazzi.

 Finimmo la partita verso metà pomeriggio, e Hiroto decise che era ora. Ignoravo per cosa...
 
"Mido... Ti fidi di me?" disse con un sorriso.
 
"Non mi fiderei mai di te... Ma lo faccio, Hiro." gli dissi apertamente.
 
Lui mi guardò e il suo viso si addolcì talmente tanto che temevo... No. Ormai non temevo più niente.
Gli diedi un bacio veloce sulle labbra, e lui arrossì un po', sorridendo più di prima.
 
"Posso chiederti di calarti il cappello sugli occhi? Ti guiderò io, tranquillo. Tu però dovresti avere gli occhi chiusi. Ti fidi?" mi richiese, finendo.
 
"Ah... O... K?" e mi tirai giù il cappello di lana.
 
Poi sentii la sua mano sulla mia spalla, e riprendemmo a camminare.
 
Dopo un po', decisi di parlare, e cominciammo un discorso su cosa stesse accadendo a Burn e Gazel.
 
Poi Hiroto si fermò dopo un altro po', mi disse che c'erano dei gradini e io li salii insieme a lui.
 
"Ma Hitoto... Dove siamo finiti?!" domandai allora.
 
"Cammina, Mido. Tranquillo. Ma se hai paura, ci sono qua i-" mi stuzzicò. Riuscivo a sentire il divertimento nella sua voce.
 
"V-va bene! Uff, tu stà zitto però..." lo zittii. Oggi continuava a farmi arrossire... Non mi dispiaceva, sinceramente.
 
Da quello che potevo sentire, stavamo camminando su una superficie di legno... Dov'eravamo finiti??
 
Lo sentii aprire una porta, e poi richiuderla dietro di noi.
 
"Mido, aspetta un attimo qui. Poi togliti il cappello quando te lo dico. Se vuoi anche il piumino, tanto siamo al chiuso. Ah e tieni gli occhi chiusi anche se te lo togli, perfavore."
 
Io seguii le indicazioni sul giaccone che poggiai a terra, ma tenni il cappello.
 
Sentii Hiroto trafficare con qualcosa, e poi arrivò l'ordine.
 
Buttai il cappello sul piumino, e aspettai di poterli aprire.
 
Poi sentii le dita di Hiroto coprirmi gli occhi mentre mi abbracciava da dietro.
 
"Apri gli occhi, Mido.". Lo feci, e quando lui sentì le mia ciglia muoversi, spostò le mani dal mio viso alle mie spalle, stringendomi mentre osservavo dove mi trovavo.
 
Era bellissimo. Al centro della stanza c'era un proiettore che stagliava lo Spazio sulle pareti scure, ricoperte da un qualche tessuto.
'Ecco cosa teneva nella borsa' pensai sorridendo.
 
Ero meravigliato. Lui era meraviglioso.
Hiroto mi aveva portato lo Spazio in una stanza.
 
Portai le mani sulle sue braccia che mi cingevano ancora le spalle, chiusi gli occhi e mi godei la sensazione di essere così amato, con le sue braccia intorno a me e lo Spazio impresso ancora negli occhi.
 
Poi girai la testa, e lo baciai in ringraziamento.
Sentivo la sua gioia nell'avermi fatto felice, e, come avevo già fatto, decisi che lo avrei amato sempre.
 
Ma ora era il mio turno.

Camminammo da quella che avevo capito essere la palestra del Sun Garden fino al magazzino, e Hiroto si rabbuiò nel ricordarmi ferito nel corridoio di quell'edificio.
 
Io gli strinsi la mano, e lui si riscosse, sorridendo guardandomi.
 
"Vieni, Hiro" cantilenai, e lui mi seguì ricambiando la stretta.
 
Arrivati davanti alla porta della mia stanza tappezzata, gli dissi anch'io di chiudere gli occhi, cosa che fece dopo aver riso.
 
"Puoi aprirli ora" dissi sorridendo dopo aver richiuso la porta alle nostre spalle.
 
Lui li riaprì, e trovandosi all'interno di un cubo di cielo ed erba verbe, seppur finti, si girò a guardarmi.
 
Dire che aveva quasi le lacrime di felicità era esagerato, ma ci era vicino.
 
Mi abbracciò stretto, forse un po' troppo.
 
"Hiro! Le mie braccia!" dissi, e lui subito si staccò, preoccupato.
 
Quando iniziai a massaggiarmi le bende sulle ferite ridendo però lui si calmò, e iniziammo a ridere entrambi quasi come cretini.
 
Poi gli dissi di distendersi sull'erba, e lui lo fece, mentre io mi dirigevo all'interruttore per spegere la luce.
Poi tornai da lui e mi distesi anch'io.
 
Hiroto sul momento non capì, ma ci arrivò dopo che la luce era stata spenta.
 
I fogli avevano le costellazioni.
 
Ovviamente nei punti in cui c'erano le luci la luminosità delle stelle era maggiore, ma...
 
Hiroto era in estasi.
 
"Mido, come... Prima c'era il cielo, ora...?"
 
Risi. Era adorabile.
"Era un'offerta speciale... Sono andato al negozio con le carte bellissime, ricordi? Touko mi aveva fornito le misure della stanza, quindi le ho date al negozio e il giorno dopo mi hanno fatto avere questa carta da parati speciale... Vedi, i fogli hanno un numero da seguire per ottenere le costellazioni giuste e allineate. Per ottenerle, ci sono delle parti fosforescenti miste alla stampa, che a luce accesa non si notano. Ma spegnendola..."
 
Hiroto restò allibito.
 
"Ma... Come sapevi che saremmo stati insieme adesso?" mi chiese.
 
"Hiroto, non c'entra! Te lo avrei fatto comunque, che mi amassi anche tu o no." risi.
 
Lui arrossì, poi si mise seduto mentre lo guardavo.
 
Poi ritirò fuori dalla borsa il proiettore, lo collegò alla spina sotto l'interruttore e torno a distendersi sull'erba vicino a me.
 
"Ora va meglio" disse, mentre ci ritrovammo distesi insieme ad ammirare pianeti misti a costellazioni.
 
Ci guardammo entrambi, felici dei nostri regali, e dopo un bacio sotto le stelle, ci scambiammo uno dei tanti sorrisi che ci riservava il futuro.
 
"Mido... Guarda che lo metti tu il vestito bianco al matrimonio eh" mormorò Hiroto dopo un po'.
 
"Mh... Vedremo." risposi.

Heya! ^^
Spero vi sia piaciuta...
Soprattutto a chi l'ha letta da cima a fondo (qui)!
 
Lascio a voi commenti, idee, critiche e quant'altro~
 
Alla prossima storia! ^^
 
[Canzone del titolo (poema più che altro XD): Counting Stars - OneRepublic]
   
 
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