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Autore: giuldancekpoper    01/05/2015    1 recensioni
"...Jimin sei tu?..."
Questa è la storia di Julia, una liceale dai suoi amici definita ancora una bambina per via del suo aspetto infantile. Julia si innamora del nuovo arrivato nella sua classe, Mike, vedendo in lui tutte le caratteristiche di un idol, in particolare Jimin. Non sarà facile però per la nostra protagonista gestire questa sua cotta, Mike infatti si dimostrerà un ragazzo abbastanza complicato, sotto tutti i punti di vista.
Importantissimo sarà il ruolo che assumerà la musica nel corso della storia, rigorosamente kpop e quasi prevalentemente dei BTS.
N.B. Questa non è una vera è propria fanfiction poiché i personaggi non sono idol, può essere meglio definita come la storia che ogni kpoper vorrebbe avere. BUONA LETTURA!
_Giuldance_
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Park Jimin
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Capitolo 2
Il buongiorno si vede dal mattino … Julia si era svegliata con un fortissimo mal di testa, non aveva dormito bene , non riusciva a levarsi dalla testa la strana situazione che si era verificata la mattina precedente a scuola e aveva passato la notte in bianco.
Julia  guardò l’orario sulla sua sveglia di Hello Kitty. Gliela avevano regalata le sue amiche per il suo compleanno come scherzo, data la sua aria molto infantile.                                     
 Le 8.15.
-Oh porca miseria anche oggi in ritardo!- Julia si alzò di scatto dal letto e si precipitò giù per le scale.
Come sempre non aveva sentito la sveglia e si era svegliata tardi. Di mattina non c’era nessuno in casa: suo padre a lavoro in ufficio, sua madre in pasticceria e suo fratello mancava invece da 1 mese circa poiché studiava medicina in un’università fuori paese e veniva a trovali solo durante le feste.
Perciò Julia come tutte le mattine si preparò la sua bella tazza di latte e caffè e una volta consumata la colazione corse di nuovo di sopra per mettersi la divisa e per sistemarsi i capelli. Si mise di fronte allo specchio e si annodò il suo fiocco rosso vermiglio ai capelli. Dopo di che scese di nuovo le scale, afferrò il sacchetto con la merenda che sua madre le aveva lasciato sul tavolo e corse fuori di casa.
8.28
Julia nonostante quel terribile mal di testa la facesse sentire stordita correva  come un razzo per le stradine del suo quartiere. Fino a quando non si scontrò con qualcuno ed entrambi caddero per terra sulle ginocchia.
-Oddio scusami scusami , non volevo! E’ che sono in ritardo a scuola e-e-ecco e mi sono messa a correre … - disse Julia a testa bassa prendendo i libri che le erano caduti dalle mani (non aveva avuto il tempo di sistemarli in cartella) senza neanche vedere il volto della persona con cui si era imbattuta.
- Julia - disse una voce maschile, non troppo profonda,con aria tranquilla, prendendo l’ultimo libro rimasto sull’asfalto, ancora in ginocchio.
A quel punto Julia alzò la testa e notò degli occhi neri come la pece che la fissavano a neanche 10 cm di distanza e arrossì all’istante.

“… Ma quello sguardo mi sembra di conoscerlo … Oddio! …”

 
- O-Oh Mike sei tu!-  balbettò e si alzò di scatto sfiorando con i suoi capelli la fronte di Mike.
-Già, buongiorno!- fece  Mike alzandosi anche lui, però con molta calma.
-Anche tu in ritardo?- chiese lei, stavolta con disinvoltura mentre toglieva un po’ di polvere dalla sua gonna a scacchi.
-No, oggi entriamo alla seconda ora non ricordi? Non c’era bisogno di correre in quel modo, te ne eri dimenticata?- disse lui in una leggera risata, quanto bastava per mostrare la sua dentatura a dir poco perfetta.

“… Quel sorriso … oddio! E’ solo una bocca perché? Perché mi sto imbambolando di fronte ad una bocca?... “

 
-Oddio, come ho fatto a dimenticarmene? Che sbadata, una volta tanto che avrei potuto alzarmi più tardi … - rispose portandosi le mani ai capelli,ormai tutti scompigliati.
-Aveva ragione il prof allora a dire che hai sempre la testa fra le nuvole!- disse lui scherzoso.

-Non sempre! Solo quando si tratta di ricordare qualcosa – rispose fingendo il broncio
Mike rispose con una leggera risata.
I due erano ancora fermi dove si erano “accidentalmente incontrati”.
-Oh Mike, ma se tu sapevi che saremmo entrati alla seconda ora perché sei uscito di casa così presto?- chiese curiosa.
-Beh ecco, mi piace camminare ascoltando musica, quindi quando posso preferisco uscire di casa prima e fare una camminata- rispose lui
-Oh capisco, non è male come abitudine! Cominciamo ad incamminarci?- disse lei sorridendo
- Oh Certo, abbiamo più di mezzora prima delle lezioni, facciamo un giro qui intorno magari.- propose lui.

“… Mi sta invitando a fare un giro con lui?... Perché mi batte così forte il cuore? Che mi succede?...”

 
-Si … perché no?- rispose alla fine lei timidamente e i due cominciarono a camminare fino a quando, dopo neanche aver percorso un metro, Mike si fermò di scatto e si chinò per prendere qualcosa da terra.
-Hai perso il fiocco dei capelli- disse lui tenendolo in mano. Julia non fece neanche in tempo a rispondere quando sentì le mani del ragazzo sfiorargli la fronte per spostarle i capelli.

“… Cosa sta facendo? E’ così vicino … e le sue dita, c-come sono delicate …”

Mike dopo averle scostato i capelli dalla fronte le mise delicatamente il fermaglio con il fiocco sul lato sinistro della testa.
- G-grazie- disse lei timida, era rossissima in volto.
Lui si limitò a rispondere con un sorriso e ripresero a camminare.
Ci fu un silenzio che durò per circa 3 o 4 minuti mentre passavano vicini al parco, poi Julia si decise a fare la prima mossa.
- Mike. Hai detto che ti piace ascoltare musica, ma che tipo di musica ascolti?- Julia disse la prima cosa che le venne in mente pur di rompere quel silenzio insopportabile.
-Lascia perdere- disse lui roteando gli occhi con un angolo della bocca alzato, come in segno di rassegnazione.
-Perché ? Non posso saperlo?- chiese lei confusa.
-No, non è questo. E’ che tanto non sapresti di cosa sto parlando e anche se provassi a spiegartelo finiresti per prendermi in giro .-  rispose lui sempre con l’angolino sinistro della bocca all’insù.

“… Non mi dire che … No va beh dai non può essere … figuriamoci …”

-Perché dovrei? Musica è musica. Perché criticarla? Non lo farei mai.- si limitò a rispondere lei scacciando via tutte le speranze che le frullavano nella testa.
-D’accordo … il genere si chiama kpop e … - Non fece neanche in tempo a finire la frase quando la ragazza lo blocco con un braccio.
-Oh cazzo … Non ci credo. Sto sognando.- disse fissando l’asfalto incredula, con il braccio destro a cingere la vita di lui d’avanti.
-Non mi dire che … - fece lui che si girò verso di lei con la bocca semiaperta, per via di ciò che stava pensando.
-SEI UN KPOPER!- dissero insieme nello stesso momento  guardandosi negli occhi con un mix di stupore, incredulità e confusione, entrambi con la bocca semiaperta.
-Oh mio dio … non ci credo - disse lui stavolta sorridendo ma ancora incredulo.
-Ho appena trovato un kpoper!- disse lei, sorridendo a sua volta.
-Ho appena trovato una kpoper!- fece lui.
All’improvviso Julia gli saltò addosso e  cominciò a saltellare per la felicità, lui non si ritrasse e  la abbracciò  a sua volta avvolgendole le spalle con le braccia, era anche lui molto felice di ciò che aveva appena scoperto.
-Il mio sogno sta diventando realtà, Oh Mio Dio! Oh Mio Dio! Un fidanzato kpoper!- si ritrovò a pensare Julia, purtroppo non nella sua testa ma voce, anche piuttosto alta.
Mike naturalmente sentì tutto. Fece una smorfia mixata ad una risata per quello che aveva appena sentito e finto tonto chiese.
-Cosa hai detto?-
Julia spalancò gli occhi, si stacco di scatto dal ragazzo e rispose in fretta.
-Nulla! Nulla! S-stavo pensando ad alta voce. Ecco è che trovare un kpoper non è una cosa da tutti giorni!- cercando di eliminare la parola “fidanzato” dalla conversazione.
-Già! Non sai come sono felice-  fece lui con un sorriso a 32 denti.

“… Ancora quel sorriso, credo che non mi stancherei mai di guardalo … “

 
-Ci sediamo qui che ne dici?- fece lui indicando la panchina in legno appena dietro di loro. –Potremmo parlare di ciò che abbiamo appena scoperto che ci accomuna- continuò.
-Certo ottima idea!- rispose lei ancora eccitata e subito si sedette accanto a Mike che nel frattempo si era accomodato.
I due cominciarono a parlare e sembravano non finirla più. Parlarono per circa 20 minuti dei gruppi che seguivano, di come avevano scoperto il kpop e alla fine si ritrovarono a scoprire di avere anche lo stesso gruppo preferito: i BTS. Durante la conversazione Julia non si sentì per nulla a disagio, anzi i due si parlarono come se si conoscessero da una vita.
-Credo che dovremmo andare ora, tra un quarto d’ora suona la campanella- fece lei alzandosi e stiracchiandosi un po’.
-Si dai andiamo- rispose lui che si alzò a sua volta.
I due camminarono l’uno accanto all’altro per quel breve tratto che separava il parco dalla scuola senza però dire una parola.
Sì, avevano scoperto di avere una passione in comune ma non si conoscevano ancora molto bene, si erano conosciuti la mattina prima in fondo! 
Arrivarono a scuola puntuali, con addirittura 10 minuti d’anticipo e una volta saliti i due piani di scale entrarono in classe. Era vuota. O almeno così pensavano, fino a quando non notarono entrambi la figura di una ragazza di spalle, che guardava fuori dalla finestra: Era Lucy.
- Lucy!!!!- gridò Julia che gettò lo zaino sul suo banco e si diresse verso la ragazza che non si era accorta della sua entrata nell’aula e che si girò di scatto sentendo la voce dell’amica.
-Buondì cara!- rispose lei  con un sorriso che però subito si spense non appena notò la figura di Mike.
Gli sguardi dei due si incontrarono per circa 3 secondi. Gli occhi di lei si fecero subito lucidi, lui invece aveva un’aria mista tra tristezza e frustrazione. Julia se ne accorse.

“… E rieccoli di nuovo quegli sguardi … dovrebbero parlarsi sti due … mica possono andare avanti così! E poi io ora mi sento come una terza incomodo …”

 
-Ragazzi credo che voi due abbiate bisogno di parlare.- fece alla fine Julia rivolgendo occhiate di compassione sia all’una che all’altro.
Lucy fece per sospirare per controbattere ma Julia la precedette.
-Vado in caffetteria, vi lascio soli.- disse stingendo una mano di Lucy con le sue come per infonderle coraggio, le fece un occhiolino e uscì.
I due rimasero soli. Per circa 10 secondi nessuno parlò, erano tutti e due con lo sguardo fisso verso il pavimento.
- Ecco io…- fecero poi entrambi contemporaneamente.
-Prima tu- dissero di nuovo contemporaneamente guardandosi sempre fissi negli occhi.
- Lucy non mi sarei mai aspettato di rincontrarti di nuovo sai?- fece alla fine lui.
-Neanche io. - rispose lei sospirando, con la testa bassa.
Mike si avvicinò alla ragazza per poi abbracciarla e sussurrarle all’orecchio –Mi dispiace Lucy. -
Lei non rispose e si stacco bruscamente dal ragazzo facendogli notare che era in lacrime e con un espressione abbastanza arrabbiata.
-Mi hai fatto sentire una merda per tutto questo tempo! E hai la minima idea di come sia sentita quando sono venuta a sapere della tua partenza da una persona che non eri tu?!- gridò Lucy
- Lucy i-io non sapevo come dirtelo … - rispose lui, e anche i suoi occhi si fecero lucidi.
-Ah si? E quindi cosa avevi intenzione di fare? Tenermelo nascosto fino a quando un giorno non saresti scomparso?- rispose lei con un tono ancora più caldo di prima.
-Stavo pensando a un modo per fartelo sapere senza farti soffrire troppo, prima o poi te lo avrei detto.- rispose lui con un’espressione da innocente.
- Lucy sono stato un’idiota. Sai avevo pensato anche di lasciarti prima di partire, così da non farti soffrire. Avevo intenzione di riuscire a farmi odiare da te in modo che tu potessi considerarmi uno stronzo così mi avresti lasciato senza pensarci, ma non ce l’ho fatta … ti amavo troppo.- confessò lui.
Lei sospirò e poi fece.
-Ciò che è fatto è fatto ormai … saresti partito comunque … però non so se sarò capace di lasciarmi tutto questo alle spalle.- rispose lei asciugandosi le lacrime in singhiozzi.
-Capisco-  rispose lui rassegnato.
-Ma in questo periodo in cui siamo stati lontani … hai pensato a me?- chiese lei guardandolo negli occhi con i suoi ancora lucidi.
In quel momento si sentirono delle risate provenire dal corridoio, qualcuno stava arrivando. Matthew, Luke e Tom entrarono in classe e subito notarono i due che stavano uno di fronte all’altro vicini alla finestra.
-Emm … Abbiamo interrotto qualcosa?- fece Tom imbarazzato.
I due si allontanarono l’uno dall’altro, Lucy si asciugò le lacrime e fece:
-No tranquillo Tom, stavamo solo parlando-  rispose Lucy tentando un sorriso.
-D’accordo.- rispose Tom, facendo finta di crederle , mentre gli altri due si davano gomitate d’intesa.
In quel momento anche Julia rientrò in classe assieme a Nicole e Dorin che aveva incontrato per le scale.
La campanella suonò e tutti si sistemarono ai loro posti, Mike accanto a Julia come la mattina precedente.
Prima lezione: Inglese.
I due presero i libri e cominciarono a seguire. Lei però era troppo curiosa di sapere se Mike e Lucy fossero riusciti a risolvere e si girò verso il compagno di banco cercando di capire dalla sua espressione come fosse andata. Sguardo spento e sovrappensiero. Si girò poi verso l’angolo dietro a sinistra dove era seduta Lucy. Sovrappensiero anche lei.

 

“… Non è andata molto bene per quanto i sembra di capire … Cosa si saranno detti? Va beh non sono fatti miei in fondo …  Quanto sono curiosa però …”

 
Alla fine la curiosità prese il sopravvento, Julia staccò un pezzettino di carta da un angolino della pagina del quaderno e ci scrisse sopra a stampatello “TUTTO BENE?”. Accartocciò il bigliettino a pallina e lo mise sul banco del compagno. Lui lo prese, lo aprì e lo lesse. Quel messaggio però non ricevette mai una risposta.


Note dell'autrice:
Si ho pubblicato il secondo capitolo in anticipo^^ Questo giusto per farvi capire ancora meglio su cosa si incentrerà la storia poichè il primo capitolo è stata solo una "introduzione". Recensite e seguite se vi sta piacendo grazie ^_^
   
 
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