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Autore: Yami_x_Dark    29/12/2008    2 recensioni
"Il vampiro sentì chiaramente una morsa stringergli lo stomaco, i muscoli delle braccia tesi sino all’inverosimile: obbligandosi a rimanere del tutto indifferente a ciò che, in verità, lo stava sconvolgendo dal profondo. La sua espressione mutò da spenta a completamente sconvolta, un lampo di terrore che gli balenò nello sguardo. Totalmente nel panico, non sapeva più cosa dover fare. Aveva del tutto dimenticato ciò che, finora, aveva considerato “giusto” e ciò che sapeva essere “sbagliato”. Travolto."
Crystal ha vissuto per secoli. Ha visto cose che Sivade non ha mai visto, cose che non ha mai conosciuto. Il loro incontro, dettato dal capriccio della Regina Hades, sembra solo un brutto scherzo.
Eppure tra loro si è ormai creato molto più di un legame di rivalità, molto più di un legame d'amicizia. Ma può essere solo un caso, questo fortuito incontro tra un vampiro nato agli albori della rivoluzione francese, ed un mago dai bizzarri poteri, entrambi a comando di due eserciti opposti l'uno all'altro?
Genere: Romantico, Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: Alternate Universe (AU), Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Grazieee

 

Grazieee….stiamo giungendo alla fine,

per il trentuno tutto questo sarà concluso,

circa XD

 

Buona lettura, e attenti al nuovo personaggio!

In più,torna Tamos, il generale traditore dell'esercito di Amestris( quello di Sivade) ( è quello omosex che sta con Zero )! (nds)

 

 

 

 

Capitolo 23

« The Juda's Kiss»

 

La madre di Ren e Soo.

O meglio, la donna che aveva partorito e spedito in convento Ren subito dopo la nascita del fratello minore. Cosa piuttosto contorta, o fotoromanzesca a seconda del giudizio che le si poteva dare.

Ascoltando il dibattito tra Crystal e Haleck, il portavoce del gruppo di ricerca, Sivade non era riuscita a farsi un'idea della donna da cui ora stavano andando.

Ne avevano parlato in modo superficiale, come se nemmeno loro la conoscessero bene; nemmeno Ren ch'era il figlio maggiore. Sembrava tutto avvolto nella consueta tela del mistero.

La ragazza, vestita con degli abiti smessi di Crystal, si guardava intorno attirando non poco l'attenzione per il colore della sua pelle. In effetti, attorno a loro non vedeva nessun dorato. Sembravano tutti figli della pallida luna. Tutti bianchi e cinerei.

Tanto quanto il cielo sopra le loro teste.

Tom, come al solito, stava in coda al gruppo, osservando il gemello poco più avanti studiare ogni passante con aria superficiale, pronto a riconoscere ogni minimo dettaglio che potesse ricondurlo alla donna a cui stavano dando la “caccia”.

Sorrise appena, scostando lo sguardo non appena s'accorse delle attenzioni che dava a Sivade, pronto a concentrarsi sui più piccoli del gruppo:

Soo, allegro e curioso come al suo solito, che si guardava attorno meravigliato, non avendo mai visto il mondo che l'attendeva fuori dal tempio. San stava al suo fianco, traboccante della medesima gioia di vedere un nuovo villaggio, una nuova insegna, un nuovo passante. Ormai,quei due erano diventati inseparabili, e negli ultimi giorni erano sempre rimasti insieme a giocare e a divertirsi.

Sembravano due pulcini appena usciti dal nido, così teneri e così fragili.

Ren, invece, era sempre e comunque rilassato e sorridente, come se l'argomento non lo toccasse minimamente.

Procedeva a dar consigli, più inutili che altro, non sapendo bene come muoversi poiché fuori dal suo territorio.

Questo l'aveva compreso anche Tom, che si era ritrovato a sospirare affondando le sue mani affusolate nelle enormi tasche dei suoi jeans blu chiaro:

«Perchè non provare nel vecchio ufficio anagrafe...?» propose debolmente, scuotendo il capo con fare smorto, i dread-locks che si muovevano ad ogni suo minimo gesto.

Sivade si voltò di scatto a guardarlo: « Vero!» sorrise a Ren « Lì qualcosa ci sarà, tipo censimenti o passaggi di proprietà. Magari anche qualche schedario o una fedina penale.»

Haleck fece spallucce sospirando quasi affranto:

«ma non ditemi che abbiamo di già terminato di cercare» sbuffò senza trattenere una risata mentre  aumentava di poco l'andatura, lo spolverino bianco e argento che lasciava una scia del suo passaggio.

Crystal si passò una mano ai capelli, fissandolo poco rassicurante: «spererei di si» rispose allora, facendosi schioccare un osso del collo con nervosismo.

«Andiamo all'ufficio...» aggiunse poi affiancandosi al ragazzo, evitando di guardarlo in volto.

Non erano mai andati granchè d'accordo.

Questo Tom se lo ricordava.

Ma non aveva mai capito il motivo per cui Crystal insistesse nel tenerlo in quella che, in fin dei conti, era casa sua.

Alzò un sopracciglio.

“Affari suoi” si ritrovò a pensare con amarezza, cercando di allontanare quel fastidioso ronzio di sottofondo che altro non erano che i suoi pensieri.

Che sembravano volerlo far impazzire.

La testa ne era piena.

E non sapeva più come controllarli:

«dopotutto...sono un genio» rispose sottovoce, come a volersi prendere in giro. Tanto nessuno l'avrebbe sentito.

«Lo zio Tom borbotta, Sivade!» esclamò a quel punto San, indicandolo palesemente nel constatare di aver attirato l'attenzione della ragazza davanti a lei.

Sivade si voltò a guardare prima la bimba, poi Tom, poi di nuovo la bimba:

«indicare è segno di maleducazione, sorellina...» disse facendole abbassare la mano con un mezzo sorriso.

La bimba arrossì timidamente, portando le mani in grembo: « Sì...scusa, Tommy. Sono stata importuna.» disse sgrammaticata, intendendo “inopportuna”.

Il biondo fece spallucce, mentre una mano andava ad abbassarsi il frontino del berretto nero che indossava, in modo tale da nascondere l'espressione dei suoi occhi che altro non facevano se non “tradirlo”.

Gliel'aveva ripetuto spesso anche Crystal.

Sempre con quel suo sorriso.

Respirò a fondo:

«non importa...»

San sorrise a quella risposta, andando a prendere la mano libera di lui tra le sue mani: « Grazie Tommy.» gli disse, per poi procedergli accanto, aggrappata a quella mano gigantesca paragonata a quella infantile di lei, la cui età apparente non avrebbe mai superato i sei anni, tanto era minuta.

A malincuore, Sivade sapeva di non poter rompere la sua illusione di essere una bimba come tutte le altre. Mentre riprendeva  a camminare di fianco a Ren, riflettè sull'importanza che San rivestiva per lei; metà umana, metà emanazione, la bimba aveva in sé il dono del fuoco, tanto instabile quanto distruttivo. L'unica energia in grado di alimentare il potere della nigredo sopito dentro Sivade. Un altro piccolo segreto che aveva badato a non divulgare, più per non avere intorno persone in perenne ansia che per puro gusto di farlo. Sorridendo, Sivade guardò Crystal, intento a cercare la via che conducesse alle memorie di quel villaggio dagli edifici ingialliti, come in una vecchia cinta del Medioevo sopravvissuta al logorio del tempo.

Il suo sguardo di ghiaccio sembrava soffermarsi su tutto e al contempo su nulla. Nessuno avrebbe potuto distrarlo, tanto era concentrato.

Scattò a voltare la testa di lato, Haleck che lo imitava poco dopo:

«L'ufficio è quello» disse con voce bassa e profonda, poco appropriata a quel corpo dalle esili apparenze. Fece un breve cenno del capo per indicare la piastrina d'oro appesa sulla porta d'entrata che distava una trentina di metri come minimo.

Sivade sorrise nuovamente, dando una lieve pacca sulla spalla a Ren: « Bubi ha trovato l'osso...Ora sta a noi scoprire il resto.» disse senza un minimo di esitazione nella voce, mentre entravano tutti con calma.

« Non sono il tuo cane, bambola...» disse Crystal con voce totalmente diversa da quella di prima, ora suadente e maliziosa.

Ren guardò l'edificio: « speriamo di trovarvi qualcosa...» sussurrò, lanciando solo in quel momento un'occhiata preoccupata al fratello che gli stava giusto dietro.

San guardò quello scambio di sguardi tra i fratelli del tempio, senza ben capirne il perchè. Volse lo sguardo dietro di , come sentendo qualcosa di famigliare e fastidioso al contempo. Scosse il capo, dicendosi ch'era solamente una sua impressione, mentre un'inserviente chiudeva il portone d'entrata dietro di loro.

Poi Sivade parlò con fare pragmatico, voltandosi a guardare Soo:« Che ne dici se tu e zio Crys andate ad un tavolo e noi vi raggiungiamo con un bel po' di carte puzzolenti di muffa?» chiese piegandosi al suo livello.

Soo scosse il capo con fare infastidito, le braccia conserte davanti al petto, le labbra piegate in una smorfia di disapprovazione «perchè non posso venire anch'io?» chiese mettendo il broncio.

Ren dietro di lui che chinava il capo nell'osservarlo pressochè sorpreso. Mai suo fratello aveva mostrato interesse nel svolgere un qualsivoglia compito.

Si passò una mano ai capelli corvini: «credo, invece, che tu debba assecondare la proposta della signorina».

E con ciò si avviò nei meandri dell'enorme ufficio.

San andò verso un tavolo libero, il più vicino, sedendosi su una sedia dall'aspetto antico e traballante al contempo: « anche io resto qui...» disse con aria tranquilla, dondolando le gambe che sfioravano appena terra.

Sivade li guardò con un moto di tenerezza, dirigendosi verso il ramo principale della biblioteca, sulle labbra un incantesimo di ricerca di poco impatto: chiedeva solo che i fascicoli a loro utili si facessero notare. Uscendo leggermente dal loro posto, ad esempio.

Crystal, ora seduto all'angolo dell'immenso tavolo di cui si era impossessato, altro non fece se non attendere in compagnia del gemello biondo, l'arrivo di una pila di libri che avrebbero dovuto poi consultare con la massima pignoleria di cui erano capaci.

La cosa sembrava quasi annoiarlo.

Lo si capiva dall'espressione spenta del viso rivolto totalmente al pavimento, intento a fissare ogni imperfezione in quelle mattonelle di poco valore.

Solo ad uno schiocco della lingua di Tom tornò ad alzare il capo pronto a fissare risme di fogli perlopiù ingialliti dal tempo.

 

Si era spinta fino al lato più remoto della biblioteca.

Aveva raccolto i vari fascicoli su un carrello apposito, servendosi di tanto in tanto delle scale per raggiungere gli scaffali più alti.

Eppure, da quando era entrata in quell'edificio qualcosa le diceva di stare all'erta. Si guardava intorno quando si ritrovava da sola lungo i corridoi, nel perenne sentore di essere seguita.

Con un sospiro, Sivade prese l'ultima cartella espostasi con l'incantesimo, tornando dagli altri con aria persa.

Crystal la osservò con un'occhiata rapida prima di terminare lo studio di un registro che doveva avere più di cinquecento pagine.

Non aveva trovato nulla che potesse riguardare Ren o suo fratello Soo.

Spostò i suoi occhi turchese su Haleck, posato allo stipite della porta d'entrata con l'intenzione di fare da guardia nel caso avesse voluto entrare qualche scocciatore inutile. Non che la cosa non gli riuscisse bene, se solo avesse voluto, ma era evidente la sua distrazione.

Posò un braccio al tavolo passando a studiare il gemello Tom affianco al bonzo che quel giorno indossava una semplice tunica rossa, irrimediabilmente imitato dal fratellino.

Sospirò.

« Pensi di aver trovato qualcosa di utile, questa volta...?» chiese all'improvviso, scocciato, rivolto alla ragazza dietro di lui.

Quella gli rifilò dei fascicoli di venti pagine ciascuno, senza dir nulla. La vide stornare lo sguardo verso la porta per un attimo, poi partire di corsa con San alle calcagna che gridava: « MICETTO! ».

Il gatto in questione, nero come la pece e dagli splendidi occhi verdi, guardò terrorizzato la piccolina puntarlo con le braccia aperte e gli occhi luccicanti. In non meno di due secondi era in braccio a Sivade, le unghie ancorate alla maglietta e lo sguardo alla bimba: « Non sono un “micetto”, maledetta marmocchia! » miagolò velenoso.

San, guardò i due con le lacrime agli occhi, per poi tornare coscienziosamente al suo posto. Alla fine, Heloim aveva un buon motivo se non voleva essere sottoposto alle cure della bimba. Cure che comportavano trucchi e abiti leggermente eccessivi per un semplice gatto.

Sivade lo strinse a : « Che ci fai qui? » chiese, tradendo un sorriso sollevato sulle labbra.

Heloim la guardò per un attimo, poi prese a fissare Crystal: «...Bei capelli...» commentò annoiato « Beh, sapevo ch'era successa quella cosa...Ed ero curioso di vederti. Il cappellone con il gemello maniaco non c'entrano

Il vampiro in questione rimase a fissare la scena in un silenzio contemplativo prima di tornare a sfogliare alcuni dei volumetti che gli erano stati portati “gentilmente” dalla signorina Sivade. Ne passò alcuni al gemello e al bonzo, sospirando frustato:

«Questi sono gli ultimi, signori miei» disse sorridendo sadico, passandosi una mano ai capelli corvini quasi in procinto di arrendersi.

Si morse un labbro riprendendo a studiare i fascicoli con estrema pignoleria.

Sivade gli si sedette di fianco, accarezzando il gatto in silenzio. Guardava i movimenti di Crystal senza fiatare, finche lui non aprì uno che già prima l'era balzato agli occhi: « Qui ci sono delle foto...Forse uno di loro due potrebbe riconoscerla...se c'è...» spiegò accostandosi un po' di più, segnando alcuni fogli in particolare.

Il vampiro chinò appena il capo osservando quelle foto con fare perplesso: «Ren, per favore... guarda queste...» disse calmo passandogli allora quel fascicolo iniziando al contempo a sfogliarne un'altro. Il bonzo che afferrò quella breve raccolta di foto annuì con la sua solita tranquillità, aprendolo sopra al tavolo con fare deciso.

Il fratello, al suo fianco, aveva incrociato le braccia al petto, pronto a porre sotto esame una qualsiasi foto che potesse ricordargli anche solo un minimo particolare che potesse essere d'aiuto.

San li guardò fare, un po' invidiosa nel vedere tutti concentrati a quel modo. Cercò lo sguardo di Sivade, ma lei era già sparita, lasciando Heloim sulla seda dove prima si era seduta.

La ragazza era tornata alla ricerca di una nuova, qualsiasi traccia. Ma non della mamma di Ren.

Guardò un'ultima volta indietro, poi scosse il capo, a testa bassa.

Crystal sospirò lasciando andare la ragazza che notò allontanarsi, sensi e vista sempre allerta nel caso qualcuno avesse voluto iniziare a dare fastidi.

Fino a quando Soo non sembrò sobbalzare.

Scattò subito a guardarlo con la massima concentrazione di cui era capace:

«l'ho già vista questa bambina!» esclamò indicato la foto di una trentenne, pallida, bionda e ben tenuta.

Ren che osservava quella foto con uno strano cipiglio che non sembrava adattarsi a quel viso fin troppo abituato ad espressioni di pacifica tranquillità.

«è lei...» disse solo, in un flebile sussurro.

 

 

Lui le arrivò dietro senza fare il minimo rumore, prendendola per i polsi e sbattendola contro lo scaffale più vicino:

« Comandante...La vostra bellezza è aumentata considerevolmente dall'ultima volta che vi ho vista...» le sussurrò all'orecchio, impedendole di ribellarsi.

Al suono di quella voce, Sivade emise un gemito soffocato, il fiato che le si mozzava in gola. Rabbia e dolore che si contendevano il primato nella sua testa.

« Tamos...» lo riconobbe, cercando di voltare il capo senza agire impulsivamente.

Lui le faceva sempre uno strano effetto. Fin dal primo momento che l'aveva incontrato, Sivade aveva sentito un miscuglio di attrazione e repulsione per quel giovane, alto, slanciato, dagli splendidi occhi acquamarina, in perenne contrasto con i suoi capelli castani. Il suo generale della terza batteria. Il traditore dell'esercito, colui che aveva permesso alle linee nemiche di far breccia e uccidere centinaia di uomini.

« Ma tu guarda...Il comandante è proprio una donna come si mormora...» rise sarcastico: « Che ne dice di fare ciò che da tempo, presumo, le hanno sempre negato...?Noi due...una camera d'albergo...Sarà divertente...» disse con un timbro di voce molto basso, eloquente, provocante.

« Stai zitto. » ringhiò lei, cercando di ribellarsi, tuttavia sentendo la mente confusa, come avvolta da una sorta di torpore provocato dalle parole dell'ex generale. Sapeva di che si trattava. Non era una semplice sensazione dettata dalla sua presenza. Niente a che fare con i veri sentimenti.

Il potere di Tamos era perfetto per il suo detentore: poteva indurre a fare ogni cosa la sua vittima, provocando in lei un piacere smanioso per ogni gesto che avrebbe compiuto sotto il volere del giovane.

Inclinò appena il capo, guardandolo con odio: « Puoi solo bloccarmi...Con me non attacca...» gli ricordò, trattenendo a stento i sentimenti contrastanti nella sua mente.

Quello rise divertito, serrando la presa sui polsi di lei: «...Sarà solo un po' più difficile...» chiuse lo spazio tra i loro corpi, obbligandola ad aderire completamente, così da poter esercitare il massimo delle sue capacità.

« Buonasera » intervenne allora Crystal, braccia conserte al petto, posato ad uno scaffale poco distante dai due.

Lo sguardo fisso sul ragazzo, concentrato ad osservarlo con cipiglio a dir poco disgustato, gli occhi di un turchese se possibile ancora più chiaro: « mi chiedevo quando vi avrei rivisto, sir ».

Sivade emise un grugnito per niente soddisfatto, la mandibola serrata mentre Tamos bloccava i polsi di lei con una mano sola, rivolgendo al nuovo arrivato un cenno con la mano libera: « Hei...il signorino fricchettone...»

« A quanto pare molti mi considerano in cotal maniera...» disse gelido spostando il suo sguardo su Sivade, apatico « devo lasciarvi soli...?» chiese allora, socchiudendo gli occhi.

Tamos anticipò il tentativo di ribattere della ragazza, tappandole la bocca e aderendo con una guancia a quella dorata di lei: « Sì...sai...devo iniziare il mio Comandante alle vie del piacere...» si giustificò, un ghigno compiaciuto sul volto.

Crystal alzò un sopracciglio avvicinandosi ai due con alcuni rapidi passi misurati, finché non poté afferrarlo per il collo con una sola mano: «prego...?» chiese nervoso, sollevandolo di poco da terra, non prima di averlo allontanato da Sivade con uno scatto.

Sivade si portò una mano al polso che aveva subito la stretta più forte, posandosi con la schiena alla libreria senza riuscire a dire nulla. Aveva il fiato corto, come se fosse stata appena liberata da una stretta mortale.

Tamos non  le togleva gli occhi di dosso, mantenendo il suo attacco alle barriere che lei poneva nella sua mente: « Siva...Siva...lascia cadere quel muretto di magia...lasciami entrare nel tuo intimo...dai...Dì a questo cagnolino che mi vuoi...» ridacchiò, la voce leggermente soffocata per via della presa del vampiro. Tuttavia non sembrava soffrirne, troppo concentrato su lei.

Crystal si sentì come percorso da un brivido di rabbia, rabbia pura.

Una forza che si riflettè anche nel suo sguardo che brillò di una luce rossastra mentre aumentava la stretta al collo di lui, chiudendo la mandibola con energia a malapena soffocata: «taci» ringhiò, mentre i canini si facevano spazio fra le sue labbra violacee.

Tamos gemette di dolore, senza più riuscire a fingere. Guardò la ragazza davanti a le e rise nervosamente: « Aiuto...» la supplicò, un lampo di terrore negli occhi. Sincero, non calcolato, per una volta. Lei lo capì immediatamente.

Sivade si avvicinò di un passo, posando le mani su quelle di Crystal, tremante: « Lascialo perdere...ti prego...» disse con voce stentorea, senza guardare nessuno dei due, ancora preda d'istinti che non avrebbe desiderato.

Crystal la guardò, uno sguardo feroce: « lasciarlo...?» ringhiò aumentando di più la stretta, affilando lo sguardo su di lui.

Chinò appena il capo nell'osservarlo quasi divertito.

Lei ricambiò quell'occhiata senza più sapere che fare. Tamos era già accantonato. Ora non serviva più opporsi : « Lui può solo indurre al piacere...» disse accarezzando un braccio del vampiro a pochi centimetri da loro.

Il giovane in questione li guardò divertito: « No!» disse in un sibilo soffocato, ormai al limite «...lui...?» chiese isterico.

Crystal rise sadico, fissandolo dritto negli occhi quel buono a nulla che ancora teneva per il collo « bene...» disse allora roco « vorrà dire che io lo indurrò alla morte » sussurrò all'orecchio di Sivade prima di lasciarlo cadere a terra come un fazzoletto usato.

Lo fissò facendo scricchiolare una mano con un semplice movimento di dita, prima di allontanarsi senza riuscire a contenere quell'afflusso di potere demoniaco che lo aveva invaso all'improvviso, senza controllo.

Gli occhi che riflettevano ancora una pericolosa luce rossa, rimembrante il colore del sangue di cui lui si nutriva.

I canini affilati ancora bene in vista.

Tamos rimase lì, accasciato a terra, fissando Sivade senza dire una parola.

Lei lo guardava a sua volta, ben conscia della domanda che frullava in testa al suo ex generale: “perché mi hai protetto?”.

Gli sorrise tristemente: « ...Resti pur sempre un mio sottoposto...» disse andando a prendere una mano di Crystal con leggero timore.

Quello la strinse appena senza allontanare lo sguardo dal gemello che lo guardava come se niente fosse, abituato tanto a vederlo nelle sue vesti normali, tanto in tutta la sua sinistra bellezza vampiresca:

«abbiamo l'indirizzo» sussurrò soltanto.

Sivade annuì appena, aggrappandosi al braccio di Crystal anche con l'altra mano. Lo scontro con i poteri di Tamos l'aveva stordita, ma faticava a volerlo ammettere, specie con quello ancora nei paraggi.

«Andiamo» sibilò allora il moro, spostando il suo sguardo dapprima su Ren e Soo che lo fissavano con pacato timore, poi su San ed infine su Haleck che sorrideva con fare soddisfatto.

Non guardò Sivade.

Avrebbe potuto reagire male.

Tamos passò loro accanto facendo un cenno al gatto che ora San teneva tra le braccia. Poi se ne andò rapidamente, per niente incline a finire di nuovo sotto le grinfie di Crystal. Voltandosi per pura curiosità, trovò divertente vedere quei due tenersi per mano e guardare l'uno dalla parte opposta dell'altra.

Finchè il vampiro non mollò la presa di lei con un gesto quasi disgustato, mettendosi davanti a tutti, pronto a condurre il gruppo.

 

 

Fine ventitreesimo capitolo

 

 

 

Grazie dei vostri puntuali commenti, speriamo sempre di darvi quello che volete!

Cara Nashan, come già riferito da Dark, ebbene sì, i due fratelli sono ispirati da quei due… Io non riesco a farmi ispirare allo stesso modo, infatti la cosiddetta “umanizzazione” è al 99% affidata alla Dark (a parte Valar,ma non sapete chi è quindi…XD).

San…?

San è con Soo, fanno comarò, sono la coppia più giovane di Shadows! ^^

Torna proprio in questo capitolo…quindi non ha più fatto puffXD

A domani con il penultimo capitolo!

  
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