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Autore: akirakirara    02/05/2015    0 recensioni
«Oliver, le tue minacce non mi spaventano, e tanto meno so come potresti attuare qualcosa di tanto terribile da solo. Non ti lascio andare, o mi porti con te oppure rimani qui con me e le mie adorate bacinelle d'acqua.»
Un sorriso traditore minacciò di spuntare sulle labbra dell'uomo ma lui costrinse i muscoli facciali a distendersi nell'espressione seria che stava riservando a Roy da ormai un quarto d'ora.
«Tu e le bacinelle d'acqua potete tranquillamente rimanere qui a farvi compagnia mentre io mi occupo di Slade, ti prometto che tornerò prima che l'acqua evapori e cominci a sentirti solo.»
NB Raccolta di One-shot scollegate tra loro, situazioni verosimili o poco verosimili con accoppiamenti di personaggi... strani. Possono contenere contenuti a tematiche omosessuali e sessuali oppure variazioni di trama, what if, e tanto altro ancora.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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wertyujk


«Spero che tu stia scherzando! Non puoi volerlo fare davvero.» Roy era furente e di certo il manichino con cui si stava allenando non ne stava beneficiando. 
«Non sto scherzando, e non ti permetterò di rovinare tutto. Sei troppo giovane e stupido per capire? Bene, allora ti costringerò a comprendere.» 
Le minacce di Oliver lo fecero fermare, sembrava così serio e le implicazioni delle sue parole spaventavano il ragazzo. Sapeva che se si fosse intestardito troppo sulla questione, con il senno di poi, se ne sarebbe pentito ma non poteva lasciare che il peggio accadesse. Con il fiato corto si voltò verso l’uomo e lo guardò dritto in viso. 
«Oliver, le tue minacce non mi spaventano, e tanto meno so come potresti attuare qualcosa di tanto terribile da solo. Non ti lascio andare, o mi porti con te oppure rimani qui con me e le mie adorate bacinelle d’acqua.» 
Un sorriso traditore minacciò di spuntare sulle labbra dell’uomo ma lui costrinse i muscoli facciali a distendersi nell’espressione seria che stava riservando a Roy da ormai un quarto d’ora. 
«Tu e le bacinelle d’acqua potete tranquillamente rimanere qui a farvi compagnia mentre io mi occupo di Slade, ti prometto che tornerò prima che l’acqua evapori e cominci a sentirti solo.» 
Roy camminò fino al tavolo, oltrepassando l’altro e ignorando le sue occhiate. 
«Ascolta, so quanto è importante per te la questione ma sappi che, nonostante io sia tentato di rimanere a casa a fare altro stanotte, se vai tu vado anche io. Adoro Thea e non voglio che perda suo fratello.» 
Prese in mano l’asciugamano sul tavolo, appoggiandovisi, e se lo passò sui muscoli madidi di sudore. L’arciere lo stava osservando con le braccia incrociate e sembrava riflettere. 
«Non ti spaventa che attui la mia minaccia?» 
Roy confuso scosse la testa, non capiva a che cosa l’uomo si riferisse. Si era decisamente incantato a guardare dentro a quei meravigliosi occhi. Oliver dovette mal interpretare il gesto dell’altro e si avvicinò a grandi passi, prelevando l’asciugamano, e cominciando a passarlo sul collo del più giovane. 
«Quindi non ti interessa se» scese sulle clavicole «io decidessi finalmente» sui pettorali «che è decisamente sbagliato» sull’addome piatto «fare sesso con l’ex della mia sorellina» ancora più in basso «e non ti permettessi più di giocare con la mia di bacinella» si piegò a raccogliere delle gocce di sudore con la lingua dal solco dell’ombelico. Roy tremò e ispirò forte mentre osservava la scena. Va bene, concentrati, e ricordati che sei dominato anche da qualcosa che sta al di sopra del tuo fratellino. L’auto rimproverò sembrò funzionare e tentò di rispondere attraverso la lussuria. 
«Potrebbe… potrebbe anche interessarmi ma non credi che saresti proprio tu… o meglio la tua bacinella, a risentire della mia mancanza.» 
«Non saprei, sai, Oliver Queen ha un grande fascino, forse la tua mancanza è sostituibile.» 
Roy inspirò profondamente per il duro colpo, lui poteva anche scherzarci sopra ma i sentimenti che provava per l’uomo erano autentici. Probabilmente sarebbe stato lasciato indietro, come il resto delle amanti del miliardario, e avrebbe pianto in un angolino buio senza farsi vedere. Il suo silenzio dovette aver parlato troppo e sul viso dell’uomo più anziano si dipinse uno sguardo pensieroso. È la volta buona che si stanca. 
Il ragazzo però non avrebbe mollato dopo così poco e cercò di ristabilire l’atmosfera sensuale di prima. Si leccò le labbra e mosse i fianchi portando la mano dietro alla nuca bionda e riavvicinandola al proprio ventre. 
«E non c’è un modo per convincerti che sono insostituibile? Oppure che sarebbe preferibile andare con me piuttosto che da solo?» 
«Roy, senti, scusa per quello che ho detto prima, stavo scherzando. Non sei sostituibile ne come collaboratore e neppure come mio amante, mai.» 
Amante. Non lo aveva mai chiamato così, probabilmente per le altre conquiste di Oliver era normale, ma per lui era una cosa talmente speciale che non riuscì a trattenere un tremito. L’uomo se ne accorse e con dolcezza avvolse le proprie braccia attorno alla vita del ragazzo tuffando il naso dentro ai capelli morbidi. Si abbassò fino all’orecchio, vi infilò la lingua e ci soffiò dentro. Un piccolo mugolio sorpreso provenne dall’altro e i fianchi si mossero di nuovo, il bisogno che si risvegliava. 
«Non è che non ti voglia con me, ma sei prezioso e non voglio che ti faccia del male. Sarai anche forte ma non invincibile.» 
«S-se stai cercando di confondermi il cervello e farmi dire cose stupide mentre non ragiono in questo modo, non ci riuscirai. Sono determinato nel starti accanto.» 
Il ragazzo percepì il sorriso dell’uomo sulla propria pelle e altre scariche di eccitazione lo pervasero. 
«E va bene, giovane impavido, ho una terza opzione da proporti. Che ne dici di fare il tuo altroper tutta la notte insieme a me?» 
Prima di sentire qualunque risposta Oliver premette le proprio su quelle del ragazzo. Il contatto era dolce ma insistente e con un mugolio la bocca di Roy si arrese a quella invasione afrodisiaca. Le lingue si incontrarono e danzarono nella sua bocca. Sentiva i respiri di entrambi e a ognuno di essi Oliver si avvicinava ancora di più e invadeva la sua cavità umida con ancora più voracità. Si era orma quasi del tutto piegato all’indietro sul tavolo arcuando la schiena. 
Quando finalmente si staccarono la testa gli girava e se non fosse stato per il tavolo o per le braccia forti di Oliver probabilmente sarebbe già stato a terra. 
Col fiato corto rispose al uomo imbarazzato. «Ma con altro intendevo fare zapping col telecomando e mangiare schifezze.» 
«Oh, ma col telecomando potremo sicuramente farci qualcosa e non rimarrai di certo affamato con me.»
   
 
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