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Autore: LoryLex    02/05/2015    2 recensioni
Ritorno con un progetto che ritengo abbastanza folle.
Ho deciso di scrivere questa storia basandomi sul mio primo libro letto, che all'epoca, e anche adesso, mi fece sognare come non mai, trasportandomi nei suoi luoghi remoti.
Tratto dal testo:
-Sei... -balbettò Christal. -Sei forse...?
-Un fantasma? No.
-E allora chi sei?-. Le tremava la voce. Aveva dimenticato come ci si rivolgeva agli sconosciuti.
-Hai visto la donna sotto il ghiaccio, vero?
-Come lo sai?
Entrambi avevano fatto una domanda ed entrambi attendevano una risposta.
-Chi sei?- ripetè la ragazza.
Il giovane abbassò lo sguardo e sorrise. Si scostò una ciocca di capelli dalla fronte. -Sasuke- rispose.
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Caroline guardò fuori dalla finestra, nella notte buia. -Sei proprio sicura che questa sia la stanza della mamma?- chiese trasognata. -E' qui che dormiva?-. Si buttò sul letto, sopra il tappeto di foglie, e si raggomitolò.
-Dobbiamo andare- la incalzò Christal. -La troveremo, ne sono sicura. Anch'io voglio rivederla. Ritroveremo nostra madre Hinata, Caroline-.
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Volevo solo dirvi che i figli di Naruto e Hinata in questa storia non esistono, le due loro figlie sono due dei miei Ooc, ma spero che la storia vi piaccia lo stesso, vi aspetto numerosi!
Lorylex;
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha, Tsunade | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Capitolo 2;

-Christal, tesoro, alzati- disse Chiyo. -Su, Tsunade vuole cominciare presto oggi...
Christal sporse le gambe fuori dal letto e si scostò una ciocca di capelli dalla fronte. Aveva la testa ancora piena dei suoi sogni luminosi.
Si vestì, scese a fare colazione e poi portò la sua tazza in cucina, dove Chiyo stava preparando il pane.
Christal si guardò attorno e notò fasci d'erba secchi che pendevano dalle travi. Dietro la vetrinetta della credenza faceva bella mostra di sè un un servizio di piatti che ormai non veniva più usato. Quell'ambiente familiare le sembrò stranamente insolito, ora che lo osservava più attentamente. Quando mai si era fermata a guardare veramente le cose?
Tsunade venne immediatamente a prendere le due ragazze.
Caroline recitò la sua solita parte di alluna diligente. Durante la lezione di latino l'istitutrice non perdono a Christal neanche un errore, obbligandola a ripetere le declinazioni fino alla nausea.
Più tardi, quando Christal stava per uscire per la consueta passeggiata, la donna decise che l'avrebbero accompagnata anche lei e Caroline.
-Voglio andare da sola! Ho sempre fatto così- protestò Christal. -Non potete venire con me.
-Non devi più essere lasciata sola- ribattè Tsunade in tono fermo. -Questi sono gli ordini di tuo padre. Ha detto che devo accompagnarti.
Christal aveva il cuore gonfio. Non c'era piacere più grande per lei della sua passeggiata all'aria fresca, al chiarore della luna. Tsunade avrebbe rovinato l'incantesimo.
Fuori soffiava un vento freddo, perciò si imbaccuccarono in pesanti cappotti, cappelli, sciarpe e guanti di lana.
-Coraggio!- esclamò Tsunade, uscendo dalla cucina per inoltrarsi nella notte.
I raggi di luna facevano brillare l'erba ghiacciata, riflettendosi sui loro volti. Si gelava, e Caroline strinse con forza la mano della sorella.
Attraversarono il roseto e risalirono il prato. Tsunade le condusse verso una chiesetta in cima al pendio, poco prima del bosco.
Christal si era dimenticata della sua esistenza. La cappella di famiglia. Era un luogo così calmo...
Ogni tanto qualche animaletto smuoveva il sottobosco ghiacciato, disturbato dai passi delle tre paia di stivaletti.
-Bene, ragazze- disse Tsunade. -D'ora in poi dopo la lezione andremo sempre a fare una passeggiata tutte insieme. Fa troppo freddo per disegnare ma vi invito ad osservare bene la chiesa, in modo che una volta rientrate a casa potrete farne uno schizzo. Scegliete pure lo scorcio che preferite.
Caroline si diresse di corsa verso il lato sud, per studiare gli arbusti di tasso e le torrette. Christal, che odiava il disegno, seguì la sorella a malincuore.
In quel momento, da una nicchia nel muro della cappella, un barbagianni si levò in volo come un fatasma. L'uccello bianco attraversò silenziosamente il cielo notturno, alzandosi sopra gli alberi.
Christal ne seguì il volo attraverso le ombre, oltre la chiesa, dove la vegetazione si faceva più fitta, alta e scura.
Lo sguardo della ragazza fu attirato da una luminescenza dietro la finestra del lato est: il bagliore di una candela accendeva i vetri rosso e blu scuro.
C'era qualcuno all'interno della chiesa.
Christal si diresse verso il porticato. Tsunade e Caroline, nascoste dai tassi, non potevano vederla. Si fermò un attimo, poi allungò una mano verso la porta massiccia.
Quella si aprì senza il minimo rumore ma, quando Christal la lasciò andare, il clavistello di metallo sbattè fragorosamente contro il legno. Le ci vollero alcuni secondi perchè i suoi occhi si abituassero all'oscurità. Fece qualche passo lungo la navata centrale, poi si fermò, la mano appoggiata sul sedile di una panca.
Una candela ardeva sotto la finestra della parete est. Un piccolo cerchio di luce gialla tremolava sui muri e Macy vide la testa china di un uomo seduto all'estremità di una panca.
Non sapendo che cosa fare, rimase semplicemente a guardare, in attesa. La fiamma della candela vacillava mossa dalla corrente d'aria.
Poi l'uomo si voltò.
-Christal... -disse.
Aveva un lato della faccia in ombra, perciò la ragazza non riusciva a distinguerne bene i lineamenti. La voce era quella di un giovane.
-Christal- ripetè l'uomo.
Lei avanzò lentamente.
-Ti aspettavo- disse ancora il giovane. Il volto era pallido, delle ciocche di capelli corvini gli ricadevano sul volto. Era strano, di una bellezza che ricordava quella di un principe nei libri di favole.
-Sei... - balbettò Christal. -Sei forse... ?
-Un fantasma? No.
-E allora chi sei?-. Le tremava la voce. Aveva dimenticato come ci si rivolgeva agli sconosciuti.
-Hai visto la donna sotto il ghiaccio, vero?
-Come lo sai?
Entrambi avevano fatto una domanda ed entrambi attendevano una risposta.
-Chi sei?- ripetè Christal.
Il giovane abbassò lo sguardo e sorrise. Si scostò una ciocca di capelli dalla fronte. -Sasuke- rispose.
-Sei... uno della famiglia?- chiese Christal.
-Vengo anch'io dal Giappone- disse lui. -Sono un Uchiha. Adesso tocca a te rispondere alla mia domanda. Credo che tu abbia visto la donna nel lago ghiacciato. Un fantasma.
-Si, l'ho vista- rispose Christal. -Se sei un Uchiha, perchè non vivi nella nostra casa?
Si ricordava che gli Uchiha e gli Uzumaki, da sempre grandissimi amici, avevano vissuto nella stessa dimora, ma poi, i ricordi si erano fatti sempre più sfocati, dimenticandosi di loro.
-Ti ho lasciato un messaggio, Christal. Hai trovato il bucaneve sul cuscino? Sono stato io a mandarti da lei. E' tempo, ormai.
-Sei stato tu? Sei entrato nella mia camera?-. Il cuore della ragazza prese a battere all'impazzata. -Tempo per che cosa?-. Si ricordò improvvisamente dell'avvertimento di suo padre e cominciò ad avere paura.
-Sono venuto per te- disse l'uomo. -Per aiutarti.
-Aiutarmi? A fare cosa? Dove hai trovato quel fiore? Qui non crescono più i bucaneve-. Christal aveva alzaro la voce. Non reggeva più la tensione. Sasuke si portò un dito alle labbra. -Tsunade ci sentirà- bisbigliò. -Non abbiamo molto tempo.
-Tu sai chi era il fantasma di quella donna?
L'uomo rispose con un'altra domanda: -Tu sai che cos'è successo a tua madre, Christal?
-E' morta- rispose lei. -Quando ero piccola-. Ma appena ebbe rponunciato quella frase si fermò a riflettere. Strano... Non si ricordava del funerale della madre e, adesso che ci pensava, non sapeva nemmeno dove fosse la sua tomba. Di certo doveva trovarsi lì, nella cappella di famiglia... Si sforzò di ricordare e un dolore a lungo ignorato le si riaccese nel petto.
-Se vuoi puoi ritrovarla, Christal- disse dolcemente Sasuke.
-Come?- domandò la ragazza. -Dov'è?
Furono disturbati da un rumore di passi sotto il porticato. La porta si socchiuse.
-Stai attenta- sussurrò Sasuke. -Hai capito? Non fidarti di quello che ti dicono tuo padre e Tsunade. Non credergli!- la avvertì prima di svanire nell'obra in fondo alla chiesa.
-Christal?-. Tsunade era appena apparsa sulla soglia. -C'è qualcuno?
-Sono io- rispose la ragazza. -Ho visto la candela accesa, ma non c'è nessuno.
Christal era troppo distante dall'istitutrice per scorgere la sua espressione, ma il tono di voce della donna era brusco, quasi spaventato: -Vieni- disse. -Torniamo a casa. Spero che tu ti sia guardata intorno a sufficienza per il tuo disegno-. Perlustrò la chiesa con occhi di falco un'ultima volta prima di richiudere la porta alle loro spalle.
Ritornarono a casa a passo spedito, tanto che le due sorelle dovettero quasi correre per non rimanere indietro.

Nel salottino Caroline cominciò a tracciare uno schizzo della chiesa con gli alberi di tasso; nonostante fosse più piccola, era molto più brava della sorella a disegnare.
Christal si sforzò di raffigurare il barbagianni, ma i suoi pensieri erano altrove. Chi era Sasuke? Perchè la voleva aiutare? Perchè non doveva fidarsi di suo padre? Quell'uomo la sconcertava. Oltretutto non le piaceva l'idea che si fosse intrufolato furtivamente nella sua stanza mentre lei stava dormendo.
La sua apparizione nella chiesa l'aveva sorpresa, eppure non poteva fare a meno di trovare in lui qualcosa di familiare. Sapeva tutto di lei, anche come trovarla. Si erano forse incontrati, tanto tempo prima, quando lei era piccola?
Più tardi l'istitutrice congedò le ragazze e si ritirò nella sua stanza. Le due sorelle si sedettero accanto al fuoco, stremate dalle lezioni e dalla camminata.
Christal non vedeva l'ora di confidarsi con qualcuno. -Caroline,- sussurrò -ho qualcosa da dirti... un segreto.
-Un segreto?-. Gli occhi della ragazzina si illuminarono. -Di cosa si tratta?
Christal si mordicchiò il labbro. Forse non era saggio racontare alla sorellina quello che era successo.
Caroline era la cocca di Tsunade ed era molto impulsiva. E se avesse raccontato tutto all'istitutrice?
Ma quello era un segreto troppo grande per tenerselo tutto per sè.
-Ho visto qualcuno... nella chiesa- disse tutto d'un fiato. -Un uomo.
-Un altro fantasma?
-No, non un fantasma. Aveva un'aria familiare... più ci penso e più mi sembra di averlo già visto. Ha detto di chiamarsi Sasuke. E che voleva aiutarci.
Caroline aggrottò la frone. -Aiutarci a fare cosa? E dov'è andato dopo? E poi è impossibile, Christal, noi non vediamo mai nessuno qui!
-E' svanito, così come è apparso.
Caroline sbuffò. -Ha tutta l'aria di essere un altro dei tuoi fantasmi. Tu sei l'unica che l'ha visto. Come fai a essere sicura che non sia uno spettro?
-Me l'ha detto lui. E comunque... non sembrava un fantasma, credimi! E poi c'era una candela accesa. L'ha vista anche Tsunade. E, altra cosa strana... Sasuke sapeva della donna sotto il lago ghiacciato. Ha detto di essere stato lui a mandarmi lì.
Caroline non fece commenti. Si tolse le scarpe, allungò i piedi e li agitò davanti al fuoco.
-In questi giorni stanno accadendo delle cose strane, non ti sembra, Christal?- disse dopo un po'. -Prima papà che viene a trovarci, e adesso quest'uomo. Che cosa sta succedendo?
-Non mi piace... -commentò Christal. -Non mi piace per niente. Io voglio che tutto continui come prima.
Caroline scrollò le spalle. -Mi è venuta una gran fame!-. Si alzò e uscì dalla stanza a passo di danza.
Christal però non riusciva a rilassarsi. I suoi pensieri erano aggrovigliati: quello che era successo non aveva alcun senso. E poi perchè aveva tralasciato di riferire a Caroline quello che Sasuke le aveva detto a proposito della loro madre?


Angolo autrice:
Ciao di nuovo a tutti!
Su questo capitolo non ho niente da dire, apparte che è un capitolo transitorio -diciamo- e che compare Sasuke!
Comunque il mistero si fa sempre più aggrovigliato: cosa è successo alla mamma delle due ragazze? Che ruolo ha Sasuke in tutto ciò? E suo padre?
Se volete delle risposte, seguite questa storia e mi raccomando di recensire per esprimere i vostri pareri, così da farli sapere anche alla sottoscritta xD
Un bacio a tutti, ci vediamo tra tre giorni -potrei anche anticipare l'aggiornamento u.u- ^.^
P.S questo capitolo è un po' cortino, ma aspettatevi il peggio xD Spero di non aver fatto errori <3



   
 
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