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Autore: Leon92    02/05/2015    2 recensioni
Questa storia riprende 6 mesi dopo gli avvenimenti del capitolo 699. Ho deciso di scrivere questa storia perché sono rimasto parecchio deluso dal finale di questa serie che considero molto importante per me e che mi ha accompagnato per tutta la mia adolescenza. Cercherò di creare un finale che mi soddisfi e che spero soddisfi anche voi. Parlerò delle conseguenze del dopoguerra. Si parlerà della crescita di alcuni personaggi, soprattutto Naruto, ma si parlerà anche di amore, a volte non corrisposto e a volte scoperto in maniera del tutto imprevedibile.
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Naruto/Sakura, Sasuke/Sakura
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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Cap 18

“In cambio dell’alleggerimento della sua pena, che gli avrebbe garantito salva la vita, Sasuke Uchiha doveva donare di sua spontanea volontà……………il suo occhio sinistro, l’abilità oculare donatagli dall’Eremita Delle Sei Vie”

 

Nella stanza calò nuovamente il silenzio. Tsunade e Kakashi aspettarono un minuto abbondante per far assimilare la notizia alla kunoichi. Teneva la bocca e gli occhi per lo shock. Non si sarebbe mai aspettata di sentire una cosa del genere.

 

“Il……il suo……..occhio sinistro?!” esclamò con stupore la ragazza, guardando i due ninja di fronte a se con aria preoccupata e confusa. Altre domande si aggiunsero dentro la sua mente. Tutto ciò non aveva alcun senso per lei.

 

“Esatto, Sakura! E’ stata una decisione presa all’unanimità da tutti i Kage” esclamò Kakashi con serietà, guardando la kunoichi a sua volta. Poteva capire con il semplice sguardo ciò che stava provando la sua allieva in quel momento. Era come un libro aperto. Poteva leggere le sue paure, la sua confusione, la sua preoccupazione, le sue incertezze e i suoi sentimenti. Ogni cosa, senza usare nessun tipo di abilità oculare o tecnica illusoria.

 

“A-A-Aspettate un’attimo” esclamò Sakura camminando da una parte all’altra della stanza con fare impaziente. Sentiva la testa scoppiarle. Schiacciata da tutte le domande e i dubbi che pesavano come macigni.

 

“P-Per quale motivo avete chiesto a Sasuke di fare una cosa del genere? Perché il suo occhio sinistro? Cosa avete intenzione di farne? Come sta Sasuke? P-P-Perché?” La kunoichi dette voce ai suoi pensieri. Alle domande che  vorticavano dentro la sua mente. Sentì la sua testa farsi improvvisamente più leggera. Era inutile starci a rimuginare. Le persone che potevano dargli le risposte che cercava erano di fronte a lei.

 

“Adesso sta calma e siediti!” esclamò con tono autoritario il jonin dai capelli argentati, interrompendo ruscamente la marcia furiosa della sua allieva. “L’Hokage ti darà tutte le risposte che cerchi. Smettila di comportarti in questo modo. Non sei più una bambina. Sei una ninja del Villaggio della Foglia. Un brillante medico che ha salvato migliaia di vite durante la guerra. Devi mantenere la calma e il sangue freddo. So che queste domande ti stanno tormentando. Ti capisco perfettamente. Ma adesso, devi ascoltare tutto ciò che l’Hokage ti dirà e valutare la questione in modo oggettivo. Senza farti trascinare dai sentimenti che provi. Solo cosi potrai comprendere il loro punto di vista”

 

La kunoichi distolse nuovamente lo sguardo dal suo maestro. Aveva ragione. Si era lasciata ancora una volta trasportare dalle emozioni che stava provando in quel momento. Ammise a se stessa. Doveva comportarsi come una vera ninja.

 

“Scusatemi! Non dovevo perdere la calma” sussurrò la rosa con fare dispiaciuto, sedendosi lentamente sulla sedia posta al centro della stanza.

 

La prego, signorina Tsunade, continui pure” esclamò guardando la donna negli occhi.

 

Tsuande, sorridendo leggermente, rispose “Non preoccuparti. Non hai fatto nulla di male. E’ normale che tu voglia sapere i motivi di questa decisione. Alla fine, Sasuke è un tuo amico e ci tieni a lui. Perciò non sentirti in colpa per aver esternato ciò che senti. Siamo esseri umani. Ognuno ha le proprie emozioni, i propri problemi, le proprie domande, i propri perché. Siamo sempre alla ricerca della verità. Della conoscenza. Della felicità. Senza tutto questo saremmo semplicemente degli ignoranti che scappano dalla verità stessa. Vivremo ogni giorno della nostra vita nella menzogna. Forse saremmo felici. Questo è vero.  Ma, in un mondo falso. Che non esiste. Un mondo illusorio. Uno Tsukuyomi infinito”

 

Tsunade si inginocchiò vicino alla kunoichi e gli sussurrò all’orecchio “Sappi che sono fiera di te. Stai diventando una bellissima donna. Non devi avere mai paura di rivelarmi i tuoi sentimenti. Ti conosco da troppo tempo. Sei come una figlia per me. Il fatto che ti poni delle domande dimostra quanto tu sia cresciuta e maturata in tutti questi anni. Ti voglio un mondo di bene, Sakura”

 

Le iridi color smeraldo della kunoichi iniziarono pian piano ad inumidirsi. Ogni singola parola sussurrata nell’orecchio dalla sua maestra era una lacrima. Una lacrima non di dolore. Ma di felicità. Mai nessuno gli aveva fatto un complimento simile. Tutti quanti vedevano in lei solo una bambina piagnucolona che non è capace di risolvere i propri problemi da sola. Solo la sua maestra aveva compreso appieno ciò che provava la propria anima. Ha riconosciuto le sue “vere” capacità. Forse perché erano più simili di quanto lei stessa pensasse. Il tempo trascorso insieme ha rafforzato il loro legame. La reso forte come quello tra lei e Ino.

 

Sakura ricambiò l’abbraccio con forza e rispose sussurrando un semplice “Grazie” con le lacrime che continuavano a cadere dal  viso.

 

Kakashi, nel frattempo, si era nuovamente appoggiato al muro alla sua destra e stava guardando la scena con il sorriso sulle labbra e l’occhio chiuso. Anche se non si poteva vedere per via della maschera ;)

 

Dopo qualche secondo, Tsunade si allontanò lentamente dalla kunoichi e rimanendo in piedi esclamò:

 

“Tornando a noi. Stavo parlando di Sasuke e della sua nuova arte oculare. Una nuova abilità che unisce i poteri dello Sharingan con quelli dei Rinnegan. L’abbiamo chiamata………………”

 

 

 

“Sharinnegan”

 

“Sharinnegan!?” esclamò la rosa con stupore. Prima della partenza di Sasuke, era riuscita a vedere quell’occhio da molto vicino. Sotto certi aspetti, sembrava quasi inquietante. Emanava un che di malvagio solo incrociando quello sguardo. Pensò tra se e se. Ma non riuscì mai a capire il perché.

 

“Si!” continuò l’Hokage “Un’abilità donatagli dall’Eremita delle Sei Vie in persona. Il capostipite di tutti i ninja e il primo ad essere diventato la Forza Portante del Juubi, il demone a dieci code”

 

“Già. Ha fatto la sua comparsa dopo il combattimento con Kaguya. Ancora non riesco a credere di averlo incontrato per davvero. E’ qualcosa di incredibile. E’ stato lui a donare i nuovi poteri a Naruto e Sasuke. Senza di lui, non saremmo mai riusciti a sconfiggere quell’essere malvagio” esclamò Sakura ricordando quei terribili momenti.  Quando incontrò quell’entità per la prima volta, era sicura che non ci sarebbe stato più niente da fare. Sarebbero stati sconfitti  e lei avrebbe vinto. Ma, le cose sono andate diversamente.

 

“Questo è uno dei motivi per cui abbiamo preso questa decisione. Ma, partiamo dall’inizio, ok?” domandò Tsunade alla sua allieva.

 

Sakura si limitò semplicemente ad annuire. Anche se sapeva perfettamente come erano andate le cose, forse c’era qualcosa che ancora non sapeva. Cosa c’entrava il combattimento con Kaguya con la decisione di prendere l’occhio sinistro di Sasuke?

 

“Kakashi mi ha ragguagliato su tutta la situazione. Mentre tutti noi eravamo intrappolati nello Tsukuyomo Infinito, tu, Naruto, Sasuke e Kakashi siete riusciti a proteggervi e avete combattuto Madara da soli. Ma, a quanto pare, lui non’era nient’atro che un burattino. Una pedina da gioco. Nascosto nell’ombra, qualcun’altro muoveva i fili e ha fatto di lui quello che voleva. Madara è stata ucciso. Colpito alle spalle da colui che credeva fosse suo alleato. Zetsu Nero. Una volta uscito dai giochi, ha fatto la sua comparsa il “vero” nemico. Non solo nostro, ma di tutto il mondo ninja. Una sorta di divinità chiamata Kaguya”



 

La kunoichi continuò ad annuire. Fin qui le era tutto chiaro.

 

“So che è stata una battaglia dura. Siete stati vicini alla morte più di una volta. Ma, alla fine, avete avuto la meglio. La squadra 7, insieme ad Obito, è riuscita a sigillarla all’interno del Chibaku Tensei per sempre. Un’impresa davvero degna di nota. Avete dimostrato ancora una volta che il gioco di squadra è più forte di qualsiasi altra cosa e che se si combatte insieme, si può sconfiggere anche un dio” esclamò Tsunade soddisfatta dell’operato dei suoi ninja. Unendo le forze, sono riusciti a salvare il mondo intero.

 

Sakura annui, ricordando la battaglia con Kaguya fino al momento del suo sigillo.

 

“E’ stato un qualcosa di incredibile. Difficile da descrivere. I suoi poteri andavano oltre ogni immaginazione. Io stessa ho pensato che non saremmo mai riusciti a sconfiggerla. Ho i brividi solamente ricordando il suo sguardo su di me. Durante il combattimento, ha capito che l’unico modo per batterci era quello di separare Naruto e Sasuke. Solo loro avrebbero potuto sigillarla. Ma, nonostante i suoi tentativi, la nostra squadra si è rivelata più forte e più affiatata di quanto non lo fosse mai stata. Le abbiamo fatto vedere la vera forza dell’umanità. Di tutti coloro che credevano in noi. La forza dei ninja di Konoha” Sakura sentì di nuovo i brividi della battaglia su di se. Anche lei si è rivelata utile durante il combattimento. E questo la riempiva d’orgoglio e di soddisfazione. Combattere al fianco di  Naruto e Sasuke è sempre stato uno dei suoi sogni più nascosti.

 

Kakashi annui semplicemente a quell’affermazione. Aveva visto di persona il grande affiatamento venutosi a creare durante la battaglia. Unire le forze per raggiungere un’obiettivo comune. Nonostante le vicissitudini che avevano passato, in quel momento, ebbe la sicurezza che la Squadra 7 fosse tornata più forte che mai. Anche per il jonin, questo è stato uno dei suoi sogni che a sempre sperato si realizzasse.

 

“Ma, ancora non capisco. Cosa c’entra Kaguya con il togliere a Sasuke la sua nuova arte oculare?” domandò la kunoichi curiosa. Sasuke aveva usato lo Sharinnegan per combattere quella divinità. Insieme a Naruto, a sigillato Kaguya e salvato il mondo ninja. Allora, quale poteva essere il motivo.

 

“Kakashi mi ha descritto per fino e per segno quest’entità chiamata Kaguya. Il suo aspetto, le sue abilità, il suo modo di combattere e la sua malvagità” esclamò Tsunade, iniziando a camminare a destra e a sinistra per l’ufficio.

 

“Mi ha detto che, oltre al byakugan, possiede un terzo occhio. Proprio al centro della fronte. La stessa arte oculare che Sasuke possiede nel suo occhio sinistro. Da quel che io e gli altri Kage abbiamo capito, durante il combattimento è riuscita a separarvi trasportandovi in luoghi diversi per diverso tempo. Quindi, possiamo dedurre che lei possiede un qualche tipo di tecnica spazio-temporale che le permette di teletrasportarvi tutti a suo piacimento. Inoltre, può controllare tutti i Bijuu a suo piacimento e,come Madara, creare uno Tsukuyomi Infinito. Tutto grazie allo Sharinnegan. Di conseguenza, anche Sasuke possieda le sue stesse abilità. Anche se inconsapevolmente. Infine, sono pronta a scommettere che quell’arte oculare nasconde dietro di se altre tecniche pericolosissime”

 

“Esattamente” esclamò Kakashi, supportando la tesi dell’Hokage “Ho visto io stesso queste abilità in azione e posso assicurarle che sono sensazionali. Non ho mai visto nulla di simile in vita mia. Un potere inarrestabile. Sconfitto soltanto da un altro potere di eguale forza e potenza. I poteri donati da Hagoromo a Naruto e Sasuke. Senza di essi, non l’avremo mai sigillata e il mondo sarebbe finito nelle sue mani”

 

“Continuò a non capire, cosa c’entra tutto ciò con Sasuke?” domandò nuovamente la ragazza, ancora più impaziente di prima. Voleva arrivare dritta al punto.

 

“Lo Sharinnegan è un’arte oculare potentissima. Che nessun essere umano dovrebbe possedere. Kakashi stesso e rimasto stupefatto da cosi tanta potenza. Io e tutti gli altri Kage siamo rimasti esterrefatti e……….spaventati. Con il solo uso di quell’occhio, qualsiasi persona potrebbe mettere il mondo intero ai suoi piedi. Sharingan e Rinnegan insieme. E’ qualcosa di…….terrificante. Controllare qualunque cosa come una pedina. Controllare qualsiasi cercoterio, compreso il dieci code. No, è qualcosa che non possiamo permettere. E compito di noi Kage proteggere il mondo ninja da un’imminente pericolo. Non abbiamo avuto altra scelta” esclamò Tsunade fermando il suo cammino proprio di fronte alla ragazza.

 

“Condivido tutto quello che ha detto l’Hokage. Questo è il primo motivo per cui l’hanno fatto. E’ troppo potere per una sola persona. Inoltre, Sasuke è la persona meno adatta a possedere un potere del genere. Considerando il suo passato e il suo modo di essere, nessuno di loro poteva correre il rischio. Non potevano lasciare che un tale potere rimanesse nelle sue mani” esclamò il jonin esprimendo la sua opinione. In realtà, era convinto che nessuno dovesse possedere un potere del genere. Nemmeno una persona come Naruto.

 

“Ecco………credo di capire il vostro punto di vista. Anch’io ho visto quel potere di persona Un potere tale che riuscirebbe a  conquistare il mondo con un semplice battito di palpebra.” affermò la rosa con fermezza.

 

“Aspettate un’attimo” esclamò improvvisamente la kunoichi rivolgendosi ai due ninja che le stavano davanti “Forse mi sto sbagliando ma………avete paura che lo Sharinnegan, il potere di Kaguya, possa essere usato per scopi malvagi o cose del genere? Oppure avete paura che “Sasuke” possa usare nuovamente questo stesso potere per conquistare il mondo? Vi ricordo che ci ha aiutato a sconfiggere Kaguya insieme a me, Naruto e il maestro Kakashi. Non mi sembra il caso di dubitare della sua fiducia” Sakura si alzò dalla sedia e guardò i due ninja negli occhi per riuscire a capire qual’era la verità. Stavano dubitando davvero della buona fede di Sasuke? Pensò tra se e se.

 

Kakashi evitò volontariamente di incrociare il suo sguardo, mentre Tsuande rimase immobile, davanti a lei, contraccambiando il suo sguardo. Dopo qualche secondo, la donna si avvicinò di qualche passo alla kunoichi e con voce ferma le disse:

 

“Certo che dubito della buona volontà di Sasuke. Soprattutto dopo tutto quello che ha fatto. E non solo io. Vero, Kakashi?” esclamò rivolgendosi al jonin appoggiato sul muro con le braccia conserte.

 

“M-M-Maestro Kakashi? N-Non mi dica che……….anche lei………….” Balbetto la rosa avvicinandosi al suo maestro con aria sconvolta. Non poteva pensare che proprio lui non si fidasse più di Sasuke.

 

“S-Si, Sakura. Anch’io dubito ancora che Sasuke sia tornato sulla retta via. Dopo tutto quello che ha fatto, non riesco  del tutto a fidarmi di lui. Non più come una volta. Non come mi fido di te o di Naruto. Mi…..mi dispiace. Dico davvero Ma, proprio non posso.” esclamò Kakashi continuando a tenere gli occhi chiusi per non lasciar trasparire le proprie emozioni.

 

Per qualche secondo, nella stanza calo nuovamente in silenzio. La kunoichi era incredula per ciò che aveva sentito dire dal suo maestro. Non poteva fidarsi di lui come una volta? Ha davvero detto questo? Si domandò la kunoichi.

 

“COME PUO’ DIRE UNA COSA DEL GENERE” gridò la rosa, afferrando il suo maestro per il colletto “Sasuke è tornato per noi, per il bene del villaggio. Di sua spontanea volontà. E’ arrivato sul campo di battaglia ed ha combattuto al nostro fianco per porre fine alla guerra. Mettendo a rischi la sua vita. Senza di lui, non saremmo riusciti a sconfiggere Kaguya e a salvare il mondo. Adesso me lo dica, per quale motivo non si fida più di lui? E per quella sua nuova arte oculare? Lo Sharinnegan? E’ per questo che ha detto quelle cose? RISPONDA!” gridò Sakura, lasciando uscire la sua rabbia. Lentamente, lasciò andare il colletto del jonin ed indietreggio di qualche passo, tenendo la testa bassa in segno di scuse.

 

“Non è per questo. Non è per la sua nuova arte oculare che non mi fido di lui. Non sono una persona cosi superficiale. Un’arma come questa può essere usata sia per il bene che per il male. Tutto dipende dall’utilizzo che ne si fa. Da “chi” la utilizza. Da un grande potere derivano grandi responsabilità. E’ questo vale per qualsiasi tipo di potere. Più grande è il potere, maggiore diventa la responsabilità nel uso che ne si fa. Sasuke non è in grado di gestire questo potere per il bene di tutti. Ma solo per il “suo” bene” rispose il jonin con fermezza.

 

“Io……io……….continuò a non capire. Se non è per il potere dello Sharinnegan………..allora per quale motivo? Cos’ha fatto Sasuke per perdere la vostra fiducia?” domandò la kunoichi ancora più confusa di prima. Poteva capire che quell’abilità fosse molto potente da controllare ed usare nella maniera giusta. Ma loro stavano dubitando della fiducia di Sasuke. Perché? Si domandò.

 

“Dovresti già saperlo, Sakura. Dopotutto, c’eri anche tu quando è successo” esclamò Tsunade rientrando nella discussione.

 

“Di…..di cosa sta parlando? N-Non capisco” balbettò la rosa, guardando la sua maestra con stupore “Se si riferisce alla battaglia contro Kaguya, posso assicurarle che Sasuke non ha fatto niente di male. Sono sicura che si sta sbag……..”

 

“NON STO PARLANDO DÌ QUELLA BATTAGLIA, SAKURA! MI RIFERISCO A CIO’ CHE E’ SUCCESSO DOPO” gridò l’Hokage con autorità ed un pizzico di rabbia. Stava, lentamente, iniziando ad infervorarsi.

 

“D-Di quello che è……….successo dopo. D-Di cosa sta parl………..” Come un flash, tutti i ricordi iniziarono a prendere vita nella sua mente. Uno dopo l’altro. Come un’album di fotografie.

 

 

“Sai perfettamente di cosa sto parlando. Kakashi mi ha detto tutto. Ogni cosa. Questo è il secondo motivo per cui tutti i Kage hanno preso questa decisione senza esitazione. Il motivo più importante di tutti”

 

Kakashi non disse niente. Aveva raccontato la faccenda a tutti e 5 i Kage nei minimi dettagli durante il processo. Era il suo dovere come ninja.

 

Sakura, dal canto suo, non sapeva cosa dire. I fatti accaduti sei mesi fa tornarono a tormentarla ancora una volta. Anche quelli facevano parte di quel passato che voleva dimenticare. Ma, più ci provava, più si rendeva conto che non poteva farlo. Il passato non si può cancellare. Si può soltanto andare avanti e imparare dai propri sbagli.

 

“Ucciderò i 5 Kage che sono ancora dentro lo Tsukuyomo Infinito. Queste sono state le sue parole. E’ incettabile una tale condotta. Un tale……egoismo. Dopo tutto quello che ha fatto al Summit. Uccidere persone per i propri scopi personali come fossero dei semplici pupazzi senza valore. Crede che la vita umana non valga nulla. E indovina cose successo dopo. Anche se dovresti saperlo. Chi ha fermato i suoi propositi?” domandò l’Hokage con lo stesso tono infuriato di prima.

 

Dopo qualche secondo, la rosa esclamò “N-Naruto! N-Naruto a combattuto contro di lui. Durante il combattimento ci ha parlato ed, in qualche modo, è riuscito a riportarlo indietro”

 

“Esatto, Sakura. E’ stato Naruto. Come al solito. Ha combattuto con tutte le sue forze per riuscire a fermarlo. La loro battaglia finale, tenutasi alla Valle dell’Epilogo, è stato qualcosa di epocale. Un combattimento durato quasi un giorno intero”

 

“Sai cosa mi fa arrabbiare, Sakura? Sasuke ha dichiarato pubblicamente di voler diventare Hokage. HOKAGE, CAPISCI? E NON SOLO. HA CERCATO DÌ UCCIDERE TUTTI I KAGE GIUSTIFICANDOLA COME UNA “RIVOLUZIONE” gridò Tsunade, scagliando un violentissimo pugno contro la parete alle sue spalle “COME OSA QUEL MOCCIOSO. DOPO TUTTO QUELLO CHE HA FATTO. CON QUEL CORAGGIO HA AVUTO LA FACCIA TOSTA DÌ VOLER DIVENTARE HOKAGE. PARLARE DÌ COSE DEL GENERE CON TALE LEGGEREZZA. SENZA SAPERE QUALE FOSSE IL “REALE” SIGNIFICATO DÌ QUESTA PAROLA. SI E’ FATTO UN’IDEA TUTTA SUA E HA DECISO DÌ METTERLA IN ATTO. NESSUNO DÌ NOI L’AVREBBE ACCETTATO E LUI LO SA. PER QUESTO HA CERCATO DÌ UCCIDERCI. SE NON CI FOSSE STATO NARUTO, L’AVREBBE FATTO SUL SERIO. SENZA NESSUN RIPENSAMENTO” continuò a gridare, lasciando uscire tutta la sua rabbia e il suo disprezzo nei suoi confronti. Nei confronti di Sasuke.

 

Kakashi continuò a mantenere il suo silenzio. Prima della battaglia, aveva affidato a Naruto le sue ultime speranze. Ha creduto in lui fino in fondo. Non poteva fare altro. Quale siano state le parole di Naruto per riuscire a convincerlo, sono tutt’ora un mistero per lui. Restava il fatto che le capacità di persuasione di Naruto rimangono sensazionali. Molte cose sarebbero andate diversamente se non ci fosse stato lui

 

Tsuande riacquistò lentamente il controllo di se, si voltò ancora una volta verso la kunoichi ed esclamo:

 

“Alla fine, Naruto è riuscito a salvarlo da se stesso. Ha fatto ciò che avrebbe fatto un vero amico. Molti lo avrebbero abbandonato. E quali sono state le conseguenze? Hanno entrambi perso un braccio. NARUTO HA PERSO UN BRACCIO. E per cosa? Per l’egoismo di Sasuke. Per i suoi capricci. Ho visto il campo di battaglia. Sasuke non si è trattenuto affatto nel combattimento. Ha cercato “davvero” di uccidere Naruto. PER LA SECONDA VOLTA. Naruto non ha avuto altra scelta. Ha dovuto agire di conseguenza. Stavolta non ha combattuto solo per la sua vita, ma per le vite di tutti noi”

 

“F-F-Forse Sasuke non stava cercando davvero di ucciderlo. Forse……….lo stava soltanto mettendo alla prova. Per capire se sarebbe stato un buon Hokage. Non possiamo dirlo con certezza. Non le pare” esclamò la kunoichi, difendendo nuovamente le azioni del moro.

 

“Naruto gli ha detto fin da subito che se avessero combattuto, sarebbero morti entrambi. Ma, Sasuke, ci ha provato ugualmente ed, alla fine, entrambi hanno perso un braccio. Sono stati fortunati. Avrebbero potuto perdere qualcosa di molto più prezioso. Le loro stesse vite” esclamò Kakashi con aria preoccupata. Il solo pensiero di trovare Naruto e Sasuke, morti, lo faceva rabbrividire. Quello sarebbe stato il peggiore dei suoi incubi.

 

“Quali siano state le sue motivazioni a me non interessa. Sasuke ha fatto quello che ha fatto incurante delle possibili conseguenze. Naruto sarebbe potuto morire. Te ne rendi conto. Sarebbe morto ed insieme a lui tutti i suoi sogni. Il sogno di diventare Hokage. Quello che lo ha tenuto sempre in piedi e lo ha spinto a migliorarsi sempre di più. Questa è un’altra prova che Sasuke non si fidava nemmeno di lui. Non si fidava di Naruto come amico, ne come possibile Hokage. Almeno questo è il mio punto di vista, basandomi sui fatti accaduti” esclamò Tsunade avvicinandosi alla kunoichi.

 

“E-Ecco……….i…..io….non……..” balbettò la rosa,  cercando di trovare qualche altra possibile giustificazione.

 

“Tu  cos’hai fatto per impedire tutto questo? Dimmelo. Scommetto che, ancora una volta, l’ha supplicato di non farlo. Di tornare indietro, vero?” domandò Tsunade avvicinandosi alla kunoichi.

 

La ragazza teneva la testa bassa e il volto coperto dai capelli rosa. Sapeva perfettamente che non era riuscita a fermare Sasuke. Ancora una volta. Cos’altro avrebbe dovuto fare per fermarlo. Combatterlo? Come poteva. Sasuke era infinitamente più forte di lei. Non avrebbe avuto alcuna chance.

 

Non udendo alcuna risposta, Tsunade disse “Tsk. Come immaginavo. E’ lui, invece, cos’ha fatto. Quali sono state le sue parole”

 

Quel terribile ricordo la paralizzò all’istante. Il ricordo più brutto di tutti. Anche se per un’istante, quella tecnica illusoria si era fusa alla realtà, rendendo quel gesto ancora più spietato.

 

“Ti ha tramortito con una tecnica illusoria. Senza alcuna replica. Anche se finzione, quelle tecniche possono rispecchiare la realtà per coloro che le subiscono. Kakashi sa perfettamente di cosa sto parlando. Sa quanto possono essere pericolose queste tecniche. Non ti colpiscono sul piano fisico, ma su quello mentale. Possono portarti alla follia, alla disperazione più totale” continuò la donna facendo uscire i suoi pensieri. Voleva che Sakura capisse il suo punto di vista. Che riflettesse sulle azioni di Sasuke.

 

“Tsunade ha ragione. Non posso obiettare nulla su questo. Questo tipo di tecniche non vanno usate con leggerezza. Anche se sono un’illusione. Credimi, io ci sono passato, come te. Solo che le mie esperienze sono state di gran lunga peggiori. Ho rivissuto momenti orribili della mia vita che cerco tutt’ora ancora di dimenticare. A volte, queste tecniche possono creare dei traumi che difficilmente vengono cancellati dalla mente. Spero che tu non ne abbia alcuno. Spero” esclamò Kakashi con tristezza.

 

Era convinto di ogni parola. Soprattutto sulla parte finale. Quelle cose possono davvero creare dei traumi nella mente di chi le vive. Se non si è abbastanza forti da sopportarli. Spero solo che Sakura non avesse alcuna ripercussione sull’accaduto

 

“Adesso dimmi, Sakura” domandò la donna aggrappandosi alle spalle della sua allieva, costringendola a guardarla negli occhi “Voglio che tu risponda sinceramente a questa domanda. Dopo tutto questo. Dopo tutto quello che Sasuke ha fatto. Nel profondo del tuo cuore, pensi davvero che lui sia cambiato? Che sia tornato uno di noi? Un ninja di Konoha? Dimmi la verità”

 

Passarono all’incirca 20 secondi prima che Sakura rispondesse alla domanda che gli era stata posta.

 

“Io…….io……..non lo so. Non posso rispondere alla domanda. Per queste cose c’è bisogno di tempo. Questo lo so. Non ho avuto modo di stare con lui per cosi tanto tempo da averne la certezza. Dopo la sua finta partenza, è stato processato in gran segreto. Quindi, non posso darle alcuna certezza. Quando tornerà al villaggio, capirò se in lui c’è stato un reale cambiamento. Questa, per il momento, è la mia risposta” esclamò Sakura con fermezza. La sua determinazione stupì i ninja presenti in quella stanza. Nessuno di loro si aspettava una risposta del genere da lei.

 

Kakashi e Tsunade annuirono con il sorriso sulle labbra. Segno che erano soddisfatti della risposta della ragazza.

 

“Avrei ancora qualche domanda. Cosa ne avete fatto dell’occhio? Posso andare a trovare Sasuke in prigione?” domandò  la kunoichi. Chissà come sarebbe stato,dopo tutto questo tempo, senza avere un straccio di notizia, vederlo di persona. Cosa avrebbe provato in quel momento.

 

“Sasuke ha chiesto esplicitamente di non ricevere nessuna visita. Non so per quale motivo. Penso che voglia stare per conto suo, a riflettere sui propri errori” le disse Tsunade, rispondendo con sincerità.

 

“Ah, capisco” rispose Sakura di rimando, con un velo di tristezza. Sperava almeno di riuscire a vederlo. Ma, a quanto pare, si doveva rassegnare all’idea che avrebbe dovuto aspettare fino a quando non sarebbe uscito di prigione.

 

“Per quanto riguarda l’occhio sinistro, be, la faccenda è stata un po’ più complicata del previsto. Sulle prime, Sasuke si è rifiutato di fare una cosa del genere. A cercato di opporre resistenza. Ma poi sono intervenuti Naruto e Kakashi e, in qualche modo, sono riusciti a convincerlo. Non che avesse molta scelta, comunque. Se non l’avesse fatto, sarebbe stato imprigionato a vita per il resto dei suoi giorni” esclamò Tsunade, rispondendo all’ultima domanda.

 

“Quindi, Sasuke adesso sta bene, vero? E’ per quanto riguarda il suo braccio sinistro? Anche a lui avete fatto la stessa cosa di Naruto. Lo avete rimpiazzato?” domandò con un pizzico di speranza.

 

“Si. Come Naruto, gli abbiamo trapiantato un nuovo braccio. Anche se non se lo meritava. Conoscendolo, riuscirà ad adattarsi velocemente al nuovo arto. Altre domande?” Tsunade aveva perso fin troppo tempo quella mattina. Il suo ufficio era completamente distrutto. Avrebbe dovuto cambiarlo al più presto.

 

“Che ne avete fatto dello Sharinnegan?” domandò Kakashi. Dopo la sentenza, non sapeva più cosa ne avessero fatto di quel potentissimo occhio.

 

“L’abbiamo distrutto. Non volevamo correre rischi. Quel potere non deve esistere in questo mondo. Per il bene di tutti, è meglio cosi” rispose la donna senza neanche pensarci.

 

La kunoichi e il jonin annuirono concordi con la decisione presa. Anche per loro, quella era la scelta giusta.

 

“Bene. Se abbiamo finito potete andare” esclamò Tsunade sedendosi sulla sua poltrona. Quella mattinata l’aveva distrutta fisicamente e mentalmente. E la giornata non era ancora finita. Aveva parecchio lavoro da fare.

 

“A proposito, Sakura. Le pratiche dell’ospedale che dovevi potarmi?” domandò improvvisamente l’Hokage.

 

“Ah, giusto. Me ne ero quasi dimenticata” Sakura prese i rotoli che teneva nella borsa e glieli porse sulla parte destra della scrivania distrutta a meta.

“Io, Ino e Shizune ci abbiamo passato tutta la notte cercando di metterle in ordine. Doveva venire anche Ino ma non ha potuto. Ecco…….lei……..aveva un impegno” esclamò giustificando la mancata presenza della sua migliore amica.

 

“Uff. Capisco. Immagino sia stata dura per voi. Ti vedo abbastanza provata, Sakura. Tu ed Ino potete riposarvi per il resto  della settimana. Ogni tanto farò un salto in ospedale per accertarmi che vada tutto bene. Sfruttate questo tempo al meglio. Mi raccomando”

 

“I…io la ringrazio infinitamente. Io ed Ino ne abbiamo davvero bisogno. Grazie ancora” esclamò la rosa inchinandosi in segno di gratitudine. Il lavoro la stava distruggendo lentamente. Mangiava a malapena. Inoltre, la discussione con Naruto e le novità su Sasuke sono state troppo da sopportare.

 

“Non preoccuparti. Usa questo tempo per riflettere. Cerca di risolvere il litigio con Naruto. Se ci riuscirai, il resto verrà da se. Non rimanere ferma ad aspettare che qualcosa accada. Altrimenti, potrebbe essere troppo tardi” esclamò Tsunade, ripensando alla promessa fatta a Naruto.

 

“C-Che vuole dire? Troppo tardi per cosa?” domandò Sakura leggermente preoccupata. Anche Ino gli aveva detto una cosa del genere. Ma ancora non riusciva  a comprendere appieno il loro timore.

 

“Uff. Nulla. Non fare caso alle mie parole. A proposito, Kakashi. Appena esci di qui, fa venire qui Izumo e Kotetsu. Digli che ho bisogno immediatamente di un’altra scrivania. Non posso lavorare in queste condizioni” esclamò Tsunade guardandosi intorno. In realtà, sarebbe stato meglio cambiare completamente ufficio. Ma, dato che era provvisorio e che il vecchio edificio stava per essere riparato completamente, poteva anche aspettare.

 

“Come vuole, Hokage. Forza Sakura. Usciamo da qui. L’Hokage ha molto lavoro da fare e ha già perso fin troppo tempo con noi” esclamò Kakashi guardando la sua allieva.

 

Sakura, ancora turbata dalle parole della sua maestra, rispose:

 

“Eh! Ah, si! Giusto! Ha ragione. Usciamo di qui”

 

Sakura e Kakashi uscirono dall’ufficio dell’Hokage con gran fretta. Prima di chiudere la porta, gli ultimi pensieri della kunoichi sono stati:

 

“Sakura? Cosa puoi fare? Cosa “devi”fare?”

 

 

 

 

 

 

 

Salve a tutti

Questo capitolo è bello lungo, ma, almeno, sono riuscito a concludere il flashback di Sakura. Spero di essere stato abbastanza chiaro nello spiegare cosa è accaduto.

Ho incluso anche alcune delle mie riflessioni sulla parte finale del manga. Sarei curioso di sentire la vostra opinione sul finale. Qualunque essa sia XD

Da adesso in poi, potrò continuare con la trama. Finalmente. Posso andare a ruota libera. Lasciare spazio alla mia fantasia e alla mia immaginazione.

Ringrazio tutti color che seguono la storia, che l’hanno inserita tra i preferiti e, soprattutto, coloro che la recensiscono. La vostra opinione conta molto per me.

Vi ringrazio ancora e ci sentiamo al prossimo capitolo

Un saluto

 

 

 

 

 

 

Leon92

 

 

 

 

 

   
 
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