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Autore: deminamylove    02/05/2015    5 recensioni
Spesso la vita ti illude, facendoti credere che tutto ciò da te desiderato si avveri. Eppure, purtroppo, nulla dura per sempre, né un'amicizia, né un amore. O forse tutto ciò è falso? Forse la chiave di tutto è saper aspettare? Chissà.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Demi Lovato, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Oh mio Dio. E ora? Io e Demi continuavamo ad essere stese per terra l'una sull'altra, senza sapere né che dire, né che fare.
"Ma cosa..?" Jake iniziò, ma non continuò la frase, probabilmente troppo scioccato. In quel momento Demi tornò a guardare me, come a chiedermi la prossima mossa da fare. Nei suoi occhi vedevo della speranza, magari di rivelarci, di sentirsi dire "io e Demi stiamo insieme", ma quando tornai a guardare gli occhi di Jake ormai lucidi, non ce la feci. Scostai Demetria per permettermi di alzarmi, infilai velocemente la maglia e corsi nella direzione del mio non sapevo se ancora ragazzo.
"Ti prego, lascia che ti spieghi.." ero in panico, e capivo che non aveva gran senso sentirmi così. Ero più che convinta di amare Demi, ma ora che stavo per perdere Jake non avevo più nulla di chiaro in testa, solo tanta paura.
"Che mi spieghi cosa? Perché stavi baciando qualcun altro?" non sembrava arrabbiato, solo estremamente triste.
"È stato solo.." mi girai un momento per guardare Demi, che nel frattempo si era ricomposta e seduta sul letto ".. è stato solo un momento di debolezza, non c'è nulla tra me e Demi, davvero." ero tornata a guardarlo, supplichevole.
"Io.." era evidente non avesse intenzione di perdonami, per quanto probabilmente volesse farlo. Si passò una mano tra i capelli, guardando per qualche secondo Emma ".. non ci riesco, Mary." disse infine. 
Mentre lo guardavo andar via, successivamente seguito da Emma, sentii una fitta al cuore. Lo avevo perso, ma non riuscivo a capire. Se non lo amavo, allora perché mi dispiaceva tanto? Il letto si mosse è ricordai in quel momento ciò che avevo detto pochi istanti prima quando ero entrata in panico. Mi girai lentamente con una mano tra i capelli, come per controllare il casino che avevo in testa.
"Demi, aspetta.." le afferrai il polso delicatamente, con l'intenzione di fermarla, anche se senza forze.
"Sei stata più chiara che mai, finalmente." disse, senza guardarmi.
"Io.. avevo solo paura.."
"Perché lo ami. Ami lui, non me." si girò per guardarmi, con gli occhi lucidi ed un triste sorriso in volto. Era sul punto di piangere.
"Forse è così.. forse lo amo, ma amo te di più." suonava assurdo e stupido, ma era così. O meglio, non sapevo cosa Jake significasse per me, ma era chiaro invece per quanto riguardava Demi.
Lei non rispose, mi fissava solo, così l'attirai a me per abbracciarla.
"Ti prego.. devi credermi."
"Hai fatto la tua scelta poco fa, non voglio essere l'opzione di riserva." tentò di allontanarmi, ma io continuavo a stringerla.
"Non so perché ho detto quelle cose, ma credimi se ti dico che io sceglierei te sempre e comunque." afferrai il suo viso ed appoggiai la mia fronte sulla sua. In quel momento sentii le sue braccia circondarmi la vita ed il suo volto spostarsi dal mio alla mia spalla. La stinsi forte, sperando avesse capito.
"Ti voglio bene, Mary." a quelle parole sentii il mio stomaco incassare tutta la delusione. Speravo mi dicesse altro, anzi ne ero quasi certa, ma non fu così.
Quando si staccò mi sorride, mi diede una leggera carezza sul viso e se ne andò piano. Restai lì in piedi fino a quando le lacrime non solcarono il mio viso. A quel punto mi sedetti per terra, con le ginocchia strette al petto, e piansi urlando. Non sapevo se Demi potesse sentirmi, ma anche se fosse stato, non venne quella sera. Finii con l'addormentarmi in quel punto, ma non sognai nulla. Per fortuna, o avrei fatto solo incubi.

Mi ritrovai nel letto la mattina seguente. Fu strano il ricordo del pavimento gelido e la seguente realtà delle coperte e dei cuscini caldi. In quel momento sentii qualcuno aprire la porta, così chiusi gli occhi fingendo di dormire. Sentii qualcuno tirarmi su le coperte e quando percepii il suo allontanamento aprii lievemente gli occhi. Vidi la figura di Demi di spalle intenta a chiudere la finestra. In effetti la stanza si era leggermente raffreddata. Non appena la vidi girarsi, chiusi nuovamente gli occhi. Si avvicinò nuovamente a me, sedendosi sul letto.
"Non puoi capire quanto sei bella mentre dormi." disse dopo un minuto di silenzio. Il mio cuore aumentò battito e sperai mentalmente che non lo sentisse. Sentii la sua mano spostarmi delle ciocche di capelli dal viso e le sue labbra baciarmi dolcemente la fronte.
"Ti amo.." sussurrò, tanto piano che fu difficile sentirlo. Ora il mio cuore stava per uscirmi dal petto e la tentazione di dire "anch'io" era grandissima, ma non lo feci.
Quando la porta si chiuse, riaprii gli occhi. Avevo un sorriso stampato sulla faccia che non riuscivo proprio a togliere. Mi amava, lo aveva detto, senza che io facessi o dicessi nulla. Allora c'era ancora una speranza.

"Ehi." dissi non appena vidi Demi uscire dalla sua stanza.
"Buongiorno" rispose, sorridendomi leggermente "dormito bene?"
"Più che bene." esclamai convinta, anche se in quel momento ricordai che qualcuno mi aveva disposto sul letto mentre dormivo e ancora non sapevo chi fosse stato.
"Sicura? Perché ieri ti ho trovata lì per terra.. pensavo ti fossi sentita male." disse lei con sguardo evidentemente preoccupato.
"Tranquilla, ora sto bene." dissi sorridendo più che potevo. Non volevo fingere, ero davvero felice.
"Meno male allora." mi rispose lei, prima di dirigersi verso le scale.
"Dove vai?" chiesi, un po' perplessa. Mi stava liquidando così, senza dirmi nulla e la mia felicità iniziò a vacillare un po'.
"Esco." mi rispose, voltandosi verso di me.
"Sola?" ero leggermente confusa.
"No." rispose dopo un po' lei. Mio Dio, aveva un appuntamento?
"Hai.. un appuntamento?" chiesi timorosa, avevo paura della risposta.
"No." Mi stavo innervosendo, se rispondeva solo a monosillabi significava che non voleva dirmi nulla.
"Va bene, divertiti." le dissi con tono estremamente rassegnato e deluso. Lei mi guardò con occhi dispiaciuti, dopodiché si voltò con un semplice "grazie".

La giornata trascorse noiosa, anche perché non avevo con chi stare. Demi era uscita, Emma stranamente non era in casa e a quanto pare neanche la sua roba c'era. Probabilmente se ne era andata, anche se non sapevo né quando né perché. 
Non ce la facevo più a stare lì dentro da sola, così decisi di uscire. Non speravo di incontrare Demi, ero troppo arrabbiata con lei. Perché non mi aveva detto con chi usciva? Magari aveva davvero un appuntamento, ma allora perché dirmi quelle cose mentre dormivo?
Non volevo più pensarci così mi comprai un pacchetto di sigarette e mi sedetti sotto un albero al parco, dove avevo già lasciato i segni del mio passaggio giorni prima.
Furono 20 questa volta e non sapevo perché, forse avevo esagerato, ma mi girava leggermente la testa. Era raro fumassi, quindi non ero tanto abituata. Decisi di camminare un po' per prendere aria. Ovviamente il momento in cui caddi arrivò, e fu come vivere un déjà vu.
"Ehi, tutto bene?" solo quando alzai lo sguardo capii chi mi aveva afferrata.
"Sì.. grazie." Eravamo lì a fissarci ed io non sapevo cosa dire.
"Ti va di bere qualcosa? Offro io." disse dopo un po' Jake, gentile come sempre.
"Va bene." accettai alla fine, anche se non mi sentivo per nulla a mio agio.
Quando entrammo nel pub, prendemmo entrambi due birre. Dopo un lunghissimo momento di silenzio che a me parve infinito, decisi di parlare.
"Scusami.."
"Non fa niente." disse subito lui, ma si vedeva che stava male.
"Non voglio che tu pensi che per me tu non sia importante."
"Non lo penso.. sono solo deluso." quelle parole, unite a quello sguardo, fecero più male di uno schiaffo in faccia.
Arrivarono le birre, ma nessuno dei due ringraziò la cameriera.
"Quindi.. ti piace Demi?" disse poi lui, per spezzare il silenzio.
"Direi di sì.." ammisi, capendo che ormai tra me e Jake era tutto finito "E a te piace Emma?" chiesi istintivamente io, anche se mi pentii quasi subito della domanda.
"Direi di no" rispose lui sorridendo, come se lievemente divertito "non più ormai." Questo non faceva altro che farmi star peggio.
"Capisco."
"Tu non mi ami, vero?"
"..credo di no.. mi dispiace." non volevo pensasse l'avessi preso in giro per tutto quel tempo, perché non era così. Magari non era stato amore, ma era stato qualcosa che andava oltre l'amicizia e di questo ne ero certa. "Jake, io ci tengo a te, davvero." gli strinsi la mano, ma lui non ricambiò la stretta. Fissava solo le nostre mani, con uno sguardo perso in chissà quali pensieri.
"Ora devo andare." disse poi, riprendendosi dall'incantesimo. Vederlo così mi faceva davvero male.
"Possiamo restare amici..?" lui mi guardò, come per valutare la proposta. Dopo un po' di attesa iniziai ad agitarmi. Non volevo perderlo, era troppo importante per me. Dopo pochi attimi parlò.
"Ci vediamo in giro, a presto Mary." lo disse in maniera tanto fredda che tutto ciò che volevo fare era piangere, abbracciarlo e pregare il suo perdono, ma non lo feci. Sapevo di non meritarlo nemmeno, così rimasi ferma ed in silenzio, osservandolo uscire dopo aver pagato per entrambi. La sua bottiglia era praticamente piena, così la bevvi io tutta d'un fiato, e la cosa andò avanti, inevitabilmente.

PUNTO DI VISTA DI DEMI.
Quando tornai, andai direttamente nel bagno in camera mia per una bella doccia calda. Sentivo la testa così pesante e confusa che volevo solo mettermi sotto le coperte e dormire. Uscita dalla doccia mi asciugai i capelli, indossai una vestaglia è scesi di sotto per prepararmi un tè. Nel farlo, passai davanti la camera di Mary. Vidi la porta aperta, ma l'interno completamente vuoto.
"Mary?" urlai verso il vuoto della casa sperando in una risposta, ma nulla. Iniziai a preoccuparmi sapendo quanto fosse instabile quella ragazza. In quel momento sentii qualcuno suonare alla porta. Solo lei aveva le chiavi del cancello esterno oltre Jake, ma non poteva essere lui. Quando aprii la porta, mi ritrovai davanti una scena che non mi piacque affatto. Mary era appoggiata al lato della porta ed era evidente che se così non fosse stato, sarebbe caduta per terra.
"Amore!" non appena mi vide mi saltò al collo e mi baciò, senza esitazioni. Mi aveva presa alla sprovvista, e dalla puzza e dal sapore capii che aveva bevuto. Mi staccai velocemente, sorreggendola ugualmente.
"Quando la finirai di bere, maledizione!" Ero troppo arrabbiata, perché doveva fare sempre certe stronzate?
"Amore mio, io ti amo!" tentò di avvicinare nuovamente la sua bocca alla mia, ma io girai il viso.
"No! Puzzi di alcol da far schifo, ma quanto hai bevuto?" Vidi i suoi occhi lacrimare, ma la sua espressione era sempre la stessa, come se non se ne stesse nemmeno accorgendo che stava piangendo. Mi fece una tale tenerezza che parte della mia rabbia svanì piano piano. Mi guardava con quelli occhi castano scuro completamente rossi, sia per il pianto che per l'alcol e allo stesso tempo si avvicinava di nuovo alle mie labbra.
"N-no.." allontanai leggermente il viso, ma lei continuava ad avanzare ed alla fine accadde. Sentivo le sue guance bagnate inumidire anche le mie ed il bacio diventare sempre più intenso. Tuttavia, quando la sentii ridere, capii che quell'attimo di lucidità era finito ed era ritornato il suo atteggiamento da ubriaca.
"Basta Mary, smettila." stava tentando di aprirmi la vestaglia, ma io continuavo ad afferrarle i polsi per fermarla. Riuscì ugualmente nel suo intento e subito ne approfittò per stringermi i fianchi nudi. Nel frattempo cercava ancora le mie labbra, ma non appena sentii una sua mano stringermi il sedere, non ce la feci più e per la rabbia le diedi uno schiaffo tanto forte da farle perdere quel po' di equilibrio che le era rimasto. Cadde per terra, ma continuava a ridere. Era una risata davvero inquietante, poiché rideva e piangeva contemporaneamente ed io non riuscivo nemmeno ad immaginare cosa stesse accadendo in quella povera testa. Stavo per piangere anch'io, faceva troppo male vederla in quello stato.
"Dai, vieni qui.." la feci alzare e la presi in spalla per portarla in camera sua. Era incredibilmente leggera e la cosa mi fece leggermente preoccupare. In effetti non la vedevo mangiare quasi mai.
Quando la stesi sul letto, capii che questa volta stava piangendo e basta.
"Tesoro.." le accarezzai una guancia per tentare di farla calmare un po'.
"Io ho bisogno di te.." urlò disperata, mentre le lacrime continuavano a scendere.
"Tesoro sono qui, ora dormi." mi stesi accanto a lei e l'abbracciai sperando la smettesse di piangere, e così fu.
Quando capii che si era addormentata, mi alzai senza svegliarla ed andai in camera mia. Non riuscivo a dormire quella notte, così mi addormentai davvero tardi. Per la stanchezza non sentii la sveglia la mattina dopo.. non l'avessi mai fatto.
Spazio autrice: sono passati mesi.. ma tra la scuola, i compiti, gli impegni, il computer rotto non sono riuscita proprio a far nulla. Spero vi piaccia :) e spero stiate ancora seguendo la storia. Recensite, mi raccomando!
  
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