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Autore: Akiko Swift    02/05/2015    2 recensioni
STORIA IN STATO DI REVISIONE.
Immaginate solo per un secondo che Giulietta non sia l'ultima Capuleti, sopravvissuta al massacro.
immaginate che con lei ci sia una bambina identica a lei, una gemella che come lei verrà salvata e nascosta da Corrado.
immaginate che anche Romeo abbia un gemello.
Seguendo gli avvenimenti dell'anime chiudete gli occhi e fatevi guidare da questa nuova storia, aprite il cuore e fate entrare queste parole al suo interno.
spero che vi piaccia e spero di ricevere delle recensioni, positive o negative, in modo da poter avere un vostro parere sulla storia
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Giulietta Fiammata Astro Capuleti, Nuovo personaggio, Romeo Candore Montecchi, Tebaldo Volumnia Capuleti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vi prego di perdonare questa pazza autrice se ha pubblicato a quest'ora...spero che il capitolo sia di vostro gradimento quindi, 
maschere sul volto e pronti per ballare fino a notte fonda.

Grazie mille a chi ha recensito i capitoli precedenti e ora vi lascio al capitolo...che entrino gli attori e che inizi lo spettacolo.


Capitolo 2°: Il Ballo della Rosa
 
Quando i bambini entrarono nella sala rimasero a bocca aperta.
Al posto degli scaffali pieni di libri c’erano dei tavoli e al posto del normale lampadario c’era una bellissima cascata di diamanti.

-Che bello!- le bambine avevano gli occhi aperti che osservavano meravigliate la stanza mentre i bambini rimanevano
fermi sulla porta, indecisi se entrare o rimanere li sulla porta.

- Benvenuti, sono tanto felice di poter partecipare con voi al Ballo della Rosa- quando i bambini si voltarono verso di il suono della
mia voce li vidi rimanere a bocca aperta mentre nei loro occhi si leggeva tutta la meraviglia.

Mi trovavo al centro della sala e per quell’occasione avevo indossato il vestito che mi aveva regalato mio padre, un bellissimo
vestito fatto di tulle azzurro, con piccole sfumature viola verso la fine del vestito, come se fossero dei piccoli cristalli viola,
lungo fino al pavimento, in modo da avvolgermi completamente e in modo molto leggero, quasi come se mi sfiorasse.

I capelli avevo deciso di legarli in una coda alta, ma facendo in modo che si vedessero i boccoli verso la fine e due piccole
ciocche erano libere sul davanti, incorniciandomi il volto e ricadendo leggere sulle spalle.

Il volto era ricoperto da un velo di trucco, facendo risaltare i miei occhi verde acqua mentre ai piedi portavo delle scarpe azzurro cielo,
con un po’ di tacco ed erano aperte sul davanti. 

Cristian, come tutti gli altri, mi ammirava meravigliato – Nee-san sei stupenda- felice e sorridendo lo abbracciai, poi sorrisi a tutti
gli altri e li ringraziai dei mille complimenti che mi fecero.

Subito dopo mi voltai verso il mio cavaliere, raggiungendolo e abbracciandolo

-piccoli vorrei presentarvi il mio magnifico cavaliere,  si chiama Tebaldo- il giovane al mio fianco aveva i capelli corti color
dell’ebano, subito contrastati dai meravigliosi occhi azzurri, slanciato, con la pelle chiara, quasi diafana.

Indossava un magnifico abito nero, adatto all’occasione e perfetto su di lui.

-è un piacere conoscere i pupilli della mia amata - la sua dolce e decisa voce mi fece arrossire, in più i bambini iniziarono a
ridere sotto i baffi, così presi il libro di Romeo e Giulietta e in quel modo riuscì ad ottenere l’attenzione di tutti

- allora…torniamo alla nostra storia…quando tornarono a casa, i due ragazzi si tolsero maschera e mantello- nella sala apparvero
le figure di quattro persone, due appartenevano ai due giovani turbini, una al giovane Antonio e l’ultima era di un signore non troppo anziano.-

A parlare fu la figura del turbine rosso

“ – Antonio, Alex, Odin venite subito qui!- un brivido ci percorse la schiena, come una piccola scossa, mentre entravamo nella da pranzo.

-te lo avevo detto che si sarebbe arrabbiato- tutti e tre ci preparammo alla sfuriata del vecchio, così entrammo nella sala e ci
mettemmo di fronte al nonno di Antonio

- non ci credo, non è possibile…siete andati nuovamente in città vestiti in quel modo, siete degli incoscienti e degli ingrati- ci guardò e
poi sospirò, abbassando la testa e appoggiò una mano sul tavolo

– 14 anni per proteggervi e voi fate queste bravate…non ci pensate al fatto che in questo modo mettete in pericolo anche il povero
Willy e la sua famiglia che ci ospitano-

A quel punto esplosi, esasperato da tutto questo mistero e da quel comportamento insensato

-Ora Basta! Basta con questo discorso!...ogni volta che facciamo qualcosa, come se aiutare la povera gente di Neo Verona fosse sbagliato,
tu ci riprendi e ci dici che ci state nascondendo da tanti anni e che per colpa del nostro comportamento mettiamo in pericolo Willy,
ma per quale motivo? Perché ci state nascondendo e soprattutto da chi ci state nascondendo?...vorremmo saperlo anche noi- smisi di parlare e attesi.

Corrado rimase in silenzio, come anche tutti gli altri presenti nella sala, così me ne andai in camera, lasciando Alex nella sala e
non ascoltando le parole di Cordelia.

-Odin aspetta!- sospirai e mi concentrai su Corrado – quand’è che ci direte la verità?-

Corrado sospirò e guardò fuori dalla finestra

– domani sarà il vostro sedicesimo compleanno…domani sera saprete tutto –

Lo guardai e mi voltai andando nel corridoio

-ce lo state dicendo da molti anni, eppure ho come la sensazione che quello che ci direte porterà tristezza nella nostra famiglia-
me ne andai, seguendo l’esempio di Odin e dicendo quello che lui aveva espresso a gesti.”

Corrado e Antonio svanirono mentre Odin, alias turbine rosso, smise di parlare, lasciando il compito di continuare ad Alex, alias turbine bianco.

“ dopo aver finito di parlare mi diressi verso la camera mia e di Odin, ma non appena entrai rimasi sconvolto da quello che vidi

-oh Alex! Allora ci sei anche tu…che bello, forza preparati – venni travolto dalla pazza attrice, protagonista di uno degli spettacoli
di Willy, Emilia – dai che tra poco ci vengono a prendere per andare al ballo più famoso di tutta la città-“

Alex smise di parlare e mi guardò, così presi il libro e lessi una parte che nessuno, nemmeno il più attento lettore aveva visto, lessi una
parte che riguardava la piccola Emilia.

-Emilia era una tra i pochi che conosceva la vera identità dei turbini, lei sapeva che era solo un travestimento per proteggere due
persone molto importanti per la sua amata città.

Eppure nessuno lo ha mai detto, forse perché Emilia pareva ingenua, ma in fondo lei voleva bene a quelle persone e non avrebbe mai
permesso che venisse fatto loro del male.

In fondo Emilia era cresciuta con loro e ormai faceva parte di quella strana famiglia-

Smisi di leggere e lasciai il libro sul tavolo, poi lasciai continuare Alex che riprese senza esitazione.

“La guardai stranita poi mi guardai attorno e vidi mia sorella con i suoi bellissimi capelli rossi liberi dalla parrucca in cui erano
soliti essere imprigionati.

Al posto dei suoi soliti abiti maschili, indossava un bellissimo vestito rosso, lungo fino ai piedi, con un velo bianco puro che le fasciava la vita.
Il viso era leggermente truccato, ma faceva risaltare i suoi grandi occhi castani, anche se il volto era coperto da una maschera bianca con piccoli ghirigori dorati.

Rimasi a guardarla incantata mentre Emilia uscì dalla stanza per andare a cercare un cappello da abbinare al suo vestito arancione.

-Giulietta…sei stupenda- le sue guance si imporporarono al mio sincero complimento mentre le sue labbra formavano un piccolo sorriso

- grazie, ma perché non ti prepari anche tu? Ci divertiremo tantissimo- guardai i vestiti dietro di lei e poi scossi la testa

- a me non starebbero bene, e poi non so ballare quindi è inutile che io veng…- non ebbi il tempo di finire la frase che mia sorella iniziò
a truccarmi, facendo in modo che i miei occhi risaltassero grazie al trucco, per poi passare alla scelta del vestito.

Ne provammo tantissimi in poco tempo e alla fine scelsi un vestito nero a balze, largo dalla vita in giù e stretto sul corpetto mentre
le maniche erano fatte da un velo nero, quasi come se al loro posto ci fosse uno scialle.

In fine, sul volto, mi mise una maschera a forma di ali di farfalla nera con ghirigori bianchi.

-sei magnifica Sky – la guardai felice e un po’ arrossita, ma non ebbi il tempo di dire nulla a causa della porta che si aprì ed
entrò un uomo vestito di tutto punto.

- ma allora siete qui…forza andiamo o faremo tardi al ballo- ci prese per il polso e ci portò in una carrozza, diretti al ballo.”

Le due figure si tolsero il travestimento, mostrando la loro vera identità e sorridendo a tutti i bambini.

-è un piacere rivedervi- le due fecero un piccolo inchino e si avvicinarono ai piccoli mentre le figure di Corrado e Antonio svanirono.

I piccoli sorrisero felici mentre si avvicinavano alle due ragazze, contenti di averle riconosciute.

-visto che siamo qui perché non balliamo, forza cavalieri invitate le vostre dame – i bambini si avvicinarono alle bambine
e subito dopo si misero a ballare in mezzo alla sala.

Cercai il mio cavaliere ma lo vidi “rapito” da una bambina dai bellissimi capelli turchini così decisi di ballare con il piccolo Cristian mentre,
con un piccolo microfono, continuai la lettura.

- quando le due giovani arrivarono al castello rimasero incantate a guardare la bellezza di quel palazzo, circondato da un meraviglioso
giardino pieno di fiori e alberi, dove, in tutto quel verde, risaltava il colore delle rose rosse e dei gigli blu.

Avanzammo assieme al nostro accompagnatore, attraversando quel maestoso giardino ed entrando della hall del palazzo, ma subito
le gemelle vennero attanagliate da un forte senso di nostalgia.

Non diedero peso a quella sensazione, che rimase comunque nei loro cuori, e seguirono l’uomo si ritrovarono in un’immensa sala da ballo.

Sui muri spiccavano gli stendardi della famiglia Montecchi e sui tavoli c’erano bouquet di rose rosse e, come una piccola macchia
di colore su una tela bianca, spuntavano qua e là alcuni gigli blu, certi sbocciati certi ancora boccioli.

Le due si guardarono attorno meravigliate dalla bellezza di quella sala, ma la loro meraviglia fu interrotta dalle parole del signore
di Neo Verona, Leonte Montecchi –

Tutti si interruppero quando, in fondo alla sala, apparvero quattro figure.

I bambini riconobbero le figure di Romeo e Gabriel, ma non li chiamarono e non si mossero di un millimetro, intimoriti dalla figura del Gran Duca.

L’uomo avanzò di poco, seguito da una figura femminile.

Subito chiusi il libro e lasciai Giulietta a continuare il racconto

“ quando io e mia sorella incontrammo lo sguardo del signore di Neo Verona rimanemmo immobili mentre un brivido freddo
percorreva le nostre schiene, impedendoci di ascoltare le parole che il Duca disse rivolto ai nobili.

-nobili di Neo Verona, vi ringrazio per essere venuti in molti in questa bellissima occasione del Ballo…colgo il vostro raccoglimento
in questa sala per annunciarvi il fidanzamento tra mio figlio e madonna Ermione Borromeo-

Un coro di applausi esplose in tutta la sala mentre sulla faccia dei gemelli Montecchi vi si poteva leggere lo stupore e
la sorpresa di quella notizia improvvisa.

- ed ora, senza ulteriori indugi, diamo inizio alle danze- i nobili iniziarono a ballare e quasi subito persi le tracce di mia sorella.

Mi misi vicino ad un tavolo e nel bel mezzo del bouquet trovai un piccolo iris bianco; sorpresa lo presi e mi misi a guardarlo mentre mi
isolavo da tutto quello che avevo intorno.

Ma come se qualcuno mi guardasse da lassù, subito mi si avvicinò il nobile che quel pomeriggio mi aveva salvato da quella caduta.

Mi prese dolcemente la mano, senza dire nulla, e delicatamente mi portò in mezzo alla pista da ballo iniziando a ballare
sulle note di una dolce melodia.

Non sapendo ballare benissimo mi lasciai guidare da lui, memorizzando ogni singolo momento e sentendo un dolce calore
avvolgere il mio cuore.

Rimanemmo in silenzio, guardandoci negli occhi, ma l’unica cosa che mi disse fu: -profumi come un iris appena sbocciato-  “

Giulietta smise di parlare e ballò assieme al nobile mentre la sorella continuava al posto suo

“ quando Montecchi smise di parlare tutti i nobili iniziarono a ballare e nella mischia persi di vista mia sorella, rimanendo sola
in mezzo a tutti quei nobili.

Decisi di avvicinarmi alla parete vicino alla vetrata che portava nel giardino sul retro

-il popolo ha bisogno di cibo e soldi e i nobili lo sperperano in questo modo fregandosene…li odio fin nel profondo- ero così arrabbiata con
tutte quelle persone, ma non mi accorsi di una figura alle mie spalle, appoggiata al muro con le mani incrociate

- e così ti fanno schifo i nobili…eppure sei qui al ballo…il tuo comportamento è diverso dal tuo pensiero- mi voltai spaventata di
essere stata sentita da qualche nobile importante, ma subito mi sentì spinta da qualcuno che non mi aveva notato e provando a non
cadere inciampai nel vestito e rischiai di farmi veramente male

- attenta!- mi sentì presa per un polso e tirata verso il ragazzo di prima che mi prese fra le sue braccia

- ti sei fatta male?- alzai il viso e mi persi in due occhi nero pece e arrossendo risposi alla sua domanda

- n…no, s…sto bene- lo vidi annuire e poi sorrise

- quindi possiamo ballare- quella proposta mi prese in contro-piede, ma non mi lasciò il tempo di rispondere che ci trovammo in pista a ballare.

E solo mentre stavamo ballando mi accorsi di una piccola campanula che spuntava dal mio ciuffo rosso

-te l’ho messo perché hai un meraviglioso profumo di campanule- arrossì e rimasi in silenzio, ballando assieme a quel giovane
che ormai aveva rubato qualcosa di molto importante.”

Non appena Sky e Gabriel si misero a ballare tutti rimasero a guardare i due gemelli Montecchi e quelle due ragazze apparse
apparentemente dal nulla.

-le due giovani ballarono tutta la sera, ma quel momento di felicità fu interrotto dal suono dei rintocchi della campana- nella sala
riecheggiò il suono di quelle campane.

Nessuno si fermò ad ascoltare,  anzi tutti continuarono a ballare…tranne le due ragazze che, a malincuore si separarono dai
due nobili e dopo essersi ritrovate si diressero velocemente verso il giardino della fontana.

-le due gemelle sembravano felici agli occhi dell’atra, ma ancora non sapevano che questo amore era destinato a non sbocciare-

La sala cadde in un silenzio magico, pieno di sogni e speranze mentre le figure scomparivano assieme al suono dei rintocchi.

-la magia del ballo è terminata e i nostri protagonisti si sono incontrati. Cupido ha scoccato le sue frecce, ma solo il tempo
ci dirà se il loro amore riuscirà a sbocciare. Vi lascio con questi fiori, simbolo di questi due amori-

Prendendo la mano di Tebaldo e, facendo segno a Cristian di raggiungerci, lascia la sala sotto lo sguardo dei bambini e dei loro genitori.
   
 
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