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Autore: pineapplemoustached    03/05/2015    1 recensioni
È la prima volta che scrivo. È una fanfiction in cui Tony e Pepper si sono lasciati e il lettore (la protagonista) inizia a lavorare per lui. All'inizio avrà qualche difficoltà, ma come si fa a non amare Tony?
Se la storia vi piace (lo spero vivamente) lasciatemi qualche commento.
Buona lettura :)
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Jarvis, Nuovo personaggio, Sorpresa, Tony Stark, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Tony POV
Sin da quando era entrata nella mia vita, aveva sconvolto tutto.
Da quando Pepper se ne era andata avevo cambiato un sacco di segretarie. Nessuna era come Pepper.
Poi è arrivata lei.
Ogni volta che la guardavo mi dimenticavo di tutto il resto. Nulla aveva più importanza. Era come se tutto quello successo con Pepper, tutto il dolore, non esisteva più. Non riuscivo a capire come fosse possibile, come lei riuscisse a farlo, ma soprattutto, la odiavo. Cercai disperatamente un motivo per licenziarla, ma non lo trovai. Riusciva sempre a esaudire tutte le mie richieste assurde, anzi faceva anche di meglio di quel che mi aspettassi.
Sentivo qualcosa dentro di me, ma cercavo di reprimerlo, di negarlo e cacciarlo via.
Un giorno la colsi in un brutto momento. Il mio modo di affrontare i brutti momenti è bere. Beh, in realtà bevo anche quando non è un brutto momento... Ad ogni modo, non pensavo reggesse così poco. Dopo appena un paio di bicchieri era ubriaca. Cercai di riportarla nella sua stanza per farla riposare, ma non aveva bisogno di dormire. Aveva bisogno di essere ascoltata. Di solito sono io quello che parla e che è sempre al centro dell'attenzione, ma in quella occasione la accolsi tra le mie braccia e ascoltai ogni sua parola. Passò la notte nel mio letto, accanto a me, ma ancora faticavo ad ammettere che mi faceva stare bene.
Alle persone accanto a me succede sempre qualcosa, specialmente a quelle a cui tengo. Non posso rischiare che a lei succeda qualcosa... Decisi di chiedere allo SHIELD di allenarla, le loro spie sono niente male. Questa mi era sembrata un'ottima idea, almeno finché non ho visto che ad allenarla c'era Rogers... Non poteva rimanere Capitan Ghiacciolo per un altro po'?? Gelosia a parte, quella non fu la peggiore idea che ebbi. Imbucarsi a quella stupida festa fu la peggiore. Ero andato a letto con la moglie dell'architetto organizzatore della festa, volevo solo andare lì a mettermi un po' in mostra, ma la mia testardaggine mise in pericolo lei. Quando vidi quel pazzo maniaco toccarla tutto si fermò. Senza controllarmi scattai in piedi colpendolo. Stavo per chiamare l'armatura e farlo a pezzi, ma per fortuna non lo feci. Trovai la forza in me per fermarmi e in un attimo afferrai la sua mano e corsi fuori.
Dovevo farmi perdonare per tutto quello che le avevo fatto passare. Dovevo anche farmi perdonare per quello che non avevo ancora fatto: avrei dovuto incontrare Bruce nel pomeriggio, dovevo farla allontanare il più possibile. Non è pericoloso, ma non si sa mai, non posso rischiare. Per farmi perdonare decisi di organizzare qualcosa di davvero speciale per il suo compleanno. Quando era ubriaca mi aveva confessato il suo amore per il teatro, così non appena furono disponibili i biglietti, li comprai proprio per il giorno del suo compleanno. Cercai anche il ristorante più lussuoso di tutta la città. Quasi tutto andò come doveva quella sera. Riuscii a non combinare pasticci, questo è già un gran traguardo, riuscii anche ad ammettere i miei sentimenti per lei. Aveva appena chiuso la porta dietro di sé quando avrei voluto dirglielo. Bussai per baciarla, stringerla tra le mie braccia, dirle tutto, ma non appena le mie braccia strinsero il suo corpo mi bloccai. Sentivo il suo profumo... Era dannatamente buono... Ma non riuscii a fare altro. Il grande genio, miliardario, playboy, filantropo si era bloccato. Queste cose non succedono a me... Ma il modo in cui mi guardava lei... il suo sguardo... Nessuno mi aveva mai guardato così... A lei piace davvero quel che faccio, le piace guardarmi lavorare sulle mie armature... Lei è la prima...
Dovevo rimediare all'errore della sera prima. Dovevo farle sapere quel che provavo veramente.
La mattina seguente mi alzai prestissimo, in realtà non andai proprio a dormire, rimasi in piedi tutta la notte a pensare. Alle prime luci dell'alba finalmente trovai un'idea. Volai a comprare una di quelle piscinette per i bambini, presi la più grande che trovai. Dovetti girare mezzo paese con l'armatura per trovare qualcosa che andasse bene, poiché i negozi in zona erano ancora tutti chiusi. Comprai diversi costumi per lei, poi tornai il più in fretta possibile per riempire d'acqua la piscina. Beh non era esattamente come le Hawaii, ma in questo momento non posso portarla lì...
Appena ebbi sistemato tutto andai a chiamarla.
Ero proprio sul punto di chiederle di venire con me, quando il telefono le squillo. Le uniche parole che sentii furono "allenamento" e "SHIELD".
No.
Nessuno mi rovinerà questa giornata.
Non ci pensai su troppo, le presi il telefono dalle mani e posi fine a quella chiamata.
Vedevo il suo sorriso crescere su suo viso e sentivo i sentimenti crescere in me. La sua felicità mi faceva stare bene. Non stavo più pensando a me stesso, stavo pensando alla sua felicità, non più alla mia.
Finalmente arrivata la sera riuscii a dire o meglio fare, ciò che volevo da tempo: posizionai dolcemente le dita sotto il suo collo e in un momento le nostre labbra furono finalmente le une contro le altre. Fu una sensazione magnifica, finalmente potevo sentire le sue labbra morbidissime sulle mie. Tutto era perfetto... Era da tanto, troppo tempo che non mi sentivo bene...
E ora, averla qui tra le mie braccia, mo fa stare persino meglio...
   
 
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