Dči e Pedoni

Capitolo II

 << Orsů, occupiamocene con… prudenza? >> 

Che sciocco che sei Hypnos, cosa puň questo miserabile contro di me? Dovrei stare forse attento ad un insetto che calpesto? 

 << Hai interrotto irrimediabilmente la mia partita, per questo dovrai dilettarmi un po’. >> 

Goditi lo spettacolo fratello…

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<< Il sacrificio del tuo discepolo č stato vano. >> 

Stava andando per il meglio…

<< Proprio non capisci niente… >> 

Hypnos, sei troppo ossessionato che io sia un imprudente, ma guarda adesso: ho in pugno questo misero insetto, nessuno potrŕ fermarmi!

 << Posso prendere possesso del corpo che voglio, incluso il  tuo! >>

Scaccomatto Hypnos! Che ti avevo detto? Bastava entrare in scena noi e tutto si sarebbe svolto a nostro piacimento. Questi pedoni umani sono fragili e inutili, ma tutto sommato sono un bel passatempo. Proprio non capisco perché non ti diverti a rendere la loro morte degna di parassiti quali sono…

Conosco ogni tuo pensiero fratello, ma non mi devi, anzi, non mi puoi biasimare: prendere possesso del corpo del Gran Sacerdote non č stata un’imprudenza!

 << Io sono il dio della morte, gli esseri umani non possono impormi nulla! >> 

Come puň della spazzatura umana impormi qualcosa? Eppure č successo, sta succedendo e io, il grande Thanatos, sono impotente dinnanzi a ciň. Stavolta sono stato io la pedina, sono stato il pedone, io, un dio caduto nella trappola di un mortale.

Cosa mi stai facendo Hypnos? Perché non vieni in mio aiuto? 

Non eri forse tu che poco tempo addietro mi guardavi con occhi colmi di preoccupazione? Tu sempre impassibile, per una volta hai indugiato. Ho visto l’esitazione nei tuoi occhi di sole, ti ho osservato mentre andandotene i tuoi capelli d’oro si agitavano al vento proprio come te; ho sentito le tue labbra pronunciare parole che non pensavi realmente, e dimmi, č forse per paura di ferirmi che non vieni in mio aiuto?

No, č per impartirmi silenziosamente uno dei tuoi sermoni, un modo per insegnarmi qualcosa, ma cosa vuoi insegnare a una divinitŕ? 

E’ incredibile come anche in questo momento, parte dei miei pensieri sia rivolta a te…

 << Fermati… Non farlo! >> 

Le uniche parole che riesco a dire poiché ormai č troppo tardi, ho perso la partita.

Starň chiuso qua dentro diverse centinaia d’anni, secoli lontano da te, te che mi hai lasciato al mio destino.