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Autore: Amrlide    30/12/2008    9 recensioni
Anche i migliori possono sbagliare. Un colpo di sonno, un attimo di distrazione. Ma non era il suo caso. L'unica sua responsabilità, se proprio se ne voleva trovare una, era stata avere la folle idea di preparare una pozione ringiovanente durante una lezione, anzi durante una lezione alla classe in cui si trovava Neville Paciock.
Genere: Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ritorno alli'infanzia

Buon Natale in ritardo e Buon Anno a tutti coloro che leggeranno questo capitolo! ^.^
Pensavo di riuscire a postarlo prima, ma evidentemente ho sopravvalutato il mio tempo...


Ringrazio Antote, Mizar e Sevy per i loro commenti: sono contenta che la prima parte della storia vi sia piaciuta, spero di non deludervi con questa ultima parte.
Grazie anche chi ha messo la stora nei preferiti (ovvero Alexandraleon,JDS, di nuovo Mizar ^^, e themoonthesun); spero che il proseguo piaccia anche a loro.


Vi lascio dunque con l'ultima parte della storia ^.^

Buona Lettura e ancora Buone Vacanze ^^


Hermione indietreggiò d’istinto, mentre con le mani cercava di togliersi l'intruglio dal viso e dai vestiti. Un formicolio la assalì e lei si sentì diversa, più giovane…
Il bambino batté la mano sul tavolo per richiamare la sua attenzione.
Il tavolo, i banchi, tutto era molto più grande. Gli occhi di Hermione si spalancarono. Il bambino alzò i suoi al soffitto e si batté la mano sulla fronte spazientito.
Allora Hermione capì: osservò meglio quei panni che prima aveva allontanato dal fuoco, poi di nuovo il bambino sulla cattedra. Impallidì finalmente consapevole mentre incrociava lo sguardo severo di quegli occhietti neri.
- "Bentornata all’infanzia, Granger!" – commentò il professore senza suono.
Gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime guardando il suo corpo da bambina infagottato nella divisa.
Adesso frigna! Cosa dovrei fare io? Suicidarmi per come mi ha trattato finora?
Si girò studiando i bordi della cattedra: doveva raggiungere la bacchetta sul banco.
Ovviamente, qualcuno ha dovuto spostarmela fin lì! - "Sono quasi contento che tu sia nelle mie stesse condizioni, Granger!" disse senza voce rivolgendole uno sguardo freddo.
Incrociando quegli occhi umidi però ebbe un’illuminazione: la signorina Granger doveva avere con sè la sua bacchetta! Con quella avrebbe potuto recuperare la sua e preparare un antidoto per entrambi! Per sé di sicuro, per la Granger doveva valutare. Lasciarla in quello stato sarebbe stata una rivincita minima dopo quello che lo aveva costretto a subire.
Retrocedendo a carponi fino a far penzolare le gambe, Il professor Piton cercò di calarsi il più possibile dalla cattedra prima di lasciarsi andare. Per la terza volta in meno di un'ora, Piton si ritrovò disteso a terra con la testa dolorante; il calamaio doveva essergli venuto dietro perché sentì il sapore dell’inchiostro sul viso.
La bambina si chinò su di lui per vedere se fosse ancora cosciente; anche lei si era liberata dei vestiti superflui restando in camicia. Cercò di pulirlo dall’inchiostro ma lui l'allontanò – “Lascia perdere e dammi la bacchetta”.
Hermione lo guardò. Piton ricambiò il suo sguardo, contrariato perché lei era un po’ più alta di lui.
Ovviamente la dose più consistente di paidina me la sono presa io…
- “La bacchetta, Granger” - mimò con la mano l’agitare della bacchetta, ma lei non sembrava capire.
- “Ti facevo molto più perspicace…” – disse deluso fissandola. Sperò con tutte le sue forze che la ragazza non si abbandonasse agli istinti della sua nuova età. Sospirando e raccogliendo ogni briciolo di pazienza rimasta sillabò molto, ma molto lentamente – “La tua bacchetta. B-A-C-C-H-E-T-T-A. Voglio la tua bacchetta.”
Quando Piton indicò il banco dove lei prima aveva messo al sicura la bacchetta, Hermione capì. Con le mani tremanti frugò nelle tasche.
Il professore ebbe appena il tempo sorridere compiaciuto prima di stringerne l’impugnatura della bacchetta della signoria Granger: qualcuno entrò nell'aula.
- Hermione? – la voce di Ron Weasley riecheggiò tra le pareti.
Piton si congelò all’istante: non voleva altre intromissioni o rischiare di essere nuovamente trattato come un bambino. Trattenne il respiro sperando che il ragazzo se ne andasse presto.
La signorina in sua compagnia però non condivise la sua strategia. Prima che lui potesse fermarla, lei fece qualche passo attirando l’attenzione del giovane Grifondoro.
- Ehi Harry! Guarda qui!
I due migliori amici di Hermione si avvicinarono curiosi.
- Chi sono?
- Magari i figli di qualche professore…
Ron si guardò intorno.
- Certo che i genitori sono dei grandi incoscienti a lasciarli da soli in un'aula di pozioni…
Weasley è più intuitivo della Granger! Chi l’avrebbe mai detto!
Il professore li squadrava a braccia malamente conserte, come potrebbe averle un piccolo bambino infagottato in un maglione e gocciolante di inchiostro.
Dal canto suo, Hermione cominciò a muovere labbra e braccia in direzione del bambino, del paiolo e di se stessa.
- Che sta facendo?
Harry alzò un sopracciglio: - E perché non parla?
Il viso della bambina si illuminò speranzosa e riprese con frenesia le sue indicazioni gestuali.
Piton sbuffò. Visto che ormai anche Potter e Weasley erano prossimi alla comprensione, tanto valeva iniziare a preparare un antidoto. Con attenzione si girò verso il calderone alzando la bacchetta.
- Ehi, fermo! È pericoloso!
Il professore si vide di nuovo togliere la bacchetta dalla mano e sollevare da terra come un sacco di patate.
- Oh, che schifo! È tutto sporco di inchiostro!
Ron appoggiò il bambino sulla cattedra mentre cercava di togliergli il maglione – Passami qualcosa con cui cambiarlo, Harry!
- "Tieni a posto le mani, Weasley!"
Harry, con ancora la bacchetta di Hermione in mano, esaminò le vesti in terra. – Non c’è niente della sua taglia.
Idioti! Siete due idioti!
- Fa niente! Dammi una mano. Non riesco a tenerlo fermo.
Non vedete che sono i miei vestiti? Non riconoscete la bacchetta della vostra compagna?
- Dici che si vergogna della bambina?
- “Granger! Fa’ qualcosa!”
Se Hermione non fosse stata preoccupata delle conseguenze, avrebbe riso dei goffi tentativi dei suoi due amici di occuparsi di quel bambino che lottava disperato per liberarsi dalla loro presa. Purtroppo la situazione era piuttosto allarmante; si aggrappò quindi alla gamba di Harry tentando di indicare la bacchetta e se stessa.
- Ron, credo che la bambina voglia dirci qualcosa.
Il giovane era intanto riuscito a togliergli il maglione nero e infilargli quello grigio della divisa di Hermione. – Oh finalmente! – sospirò mollandolo. Appena sentì la presa allentarsi, Piton si lanciò verso la sponda del tavolo. – Ehi! Attento. – Harry prese il bambino al volo e lo bloccò contro il suo petto dalla parte della schiena. Piton si ritrovò suo malgrado a fissare la giovane Granger, che indicava la sua bacchetta e la sua maglia indosso al professore.
- Ho capito. Il maglione è suo. – esclamò Ron.
- E’ troppo grande per essere suo. – fece notare Harry.
Hermione alzò la sua gonna e il resto della sua divisa per terrà.
- E’ la divisa di Hogwarts! - Ron si accucciò vicino alla bambina – Quando crescerai potrai indossarla anche tu. – la rassicurò accarezzandole la testa dolcemente. Lei ricambiò guardandolo con gli occhi colmi di lacrime.
Il bambino si colpì la fronte con una manina. Ci mancava solo una scena lacrimevole.
Harry interpretò il gesto del bambino come un gesto di fastidio per l’inchiostro che ancora gli impiastricciava i capelli. – Tranquillo, piccolino. Provvediamo subito.
Rapidamente lo portò al lavello e aprì l’acqua.
- “Non ci provare, Potter!”
- Su, non agitarti… l’acqua non è così fredda. – aiutandosi con tutto il corpo Harry bloccò il bambino contro il lavandino in modo che la sua testina fosse esattamente sotto il getto dell’acqua; con la mano libera gli scostava i capelli per lavarli bene. Non capiva perché quel bambino cercasse disperatamente di allontanarlo invece di riparasi gli occhi, come se non volesse essere toccato… - Bisogna lavarsi i capelli, altrimenti da grande assomiglierai al professor Piton…
- A proposito di Piton, Harry, guarda qui!
La bambina aveva infatti raccolto il mantello nero e cominciato a imitare il professore di pozioni, ormai senza nemmeno badare di sbilanciarsi troppo di fronte a Piton, già abbastanza incavolato con i capelli che gli sgocciolavano sul viso.
I due ragazzi la fissarono piuttosto perplessi.
- Sta imitando Piton?
- O lui o un pipistrello gigante.
- E che differenza c’è? – i due ragazzi ghignarono alla battuta.
Hermione saltò spazientita con il mantello sulle spalle.
- Bat-man! – gridò Harry.
- Chi? – chiese Ron.
La bambina diede una calcio alla sedia per richiamare la loro attenzione e indicò il calderone.
- Il calderone di Piton. – constatò Harry.
- Piton vi ha detto di controllare il suo calderone?!
- E’ da irresponsabili lasciare dei bambini così piccoli a controllare il suo calderone!
Io non sono un irresponsabile… su, fate due più due…
- Ma non è possibile che Piton lasci le sue cose a due mocciosi…
Forza Weasley, ci sei quasi…
- … a meno che non siano in qualche modo “speciali”…
Ron ed Harry si guardarono con una smorfia.
Il professore non era un ottimista, ma quasi sperò che per una volta i due suoi allievi avessero un’intuizione. Quando Potter lo volse e tese in alto sulle sue braccia per scrutarlo meglio, gli sembrò davvero di scorgere la comprensione sulle loro facce adolescenziali. Erano sbalorditi.
Era ora! Sia lode agli dei… - “Ora mettetemi giù e datemi la bacchetta.” – ma i due ragazzi non lo stavano più guardando. Sembravano proprio sconvolti.
- Non sapevo che Piton fosse sposato.
E questo che centra?
- Be', lui è uguale! – Ron indicò il bambino – Con i capelli bagnati assomiglia proprio a quell’idiota.
- "50 punti in meno ai Grifondoro, per insulti all'insegnante!"
- Ha perfino la stessa espressione omicida quando ci toglie punti…
Harry lo guardava perplesso…
Potter, per favore, almeno tu…
- Certo che ci vuole un bel coraggio a sposare un essere così viscido… - commentò.
A Piton cominciarono a inumidirsi gli occhi dall’esasperazione.
- Oh cavolo, sta per piangere! Forse lo abbiamo offeso!
- Piccolo, non preoccuparti, non assomigli così tanto a tuo padre… - Ron gli accarezzò la testa con fare consolatorio. – Il tuo nasino a patatina non assomigli minimamente al suo becco da pinguino…
- Ron, non credo dovresti dirgli certe cose! Potrebbe spifferare tutto a Piton.
Vermicoli. Vi tramuterò in due Vermicoli. Poi vi darò in mano a un gruppo di studenti incapaci che vi triteranno per una pozione che certamente esploderà…
- Ma lui non dirà niente se lo facciamo giocare. - sfoderò un maxi sorriso in direzione del bambino prendendolo in braccio - Vero?
Il professore guardò allibito il suo allievo - "Qualunque cosa tu stia pensando, Weasley, non ti permetterò di…"
- Certo che con quello sguardo truce assomigli proprio a Piton…
- “Io SONO Piton, razza d celebroleso!”
- Dai! Non fare quelle smorfie. – Piton cercò di non guardare il faccione sorridente di Weasley che tentava di avvicinarsi al suo viso.
- Sai? – Ron si rivolse a Harry – Non riesco proprio a immaginarmelo Piton con dei bambini…
Harry rise all’immagine.
Piton ormai aveva rinunciato a comunicare con i due ragazzi, cercò con lo sguardo la signorina Granger. Hermione, fintanto che i suoi amici erano distratti, si era data da fare. Aveva avvicinato sedie e sgabelli alla cattedra e ci si stava arrampicando sopra. Il suo piano era facilmente intuibile: sulla cattedra c’erano fogli, penne e inchiostro sparso; avrebbe potuto facilmente scrivere un messaggio.
- "Complimenti, Granger. Vedo che ora aguzzi l'ingegno ora…” un pensiero si fece largo nella mente di Piton: …ora… la pozione ringiovanente durava, nelle condizioni normali, un’ora. Visti i risvolti non poteva esserne sicuro, ma se la temporaneità della pozione fosse rimasta inalterata, lui avrebbe dovuto riacquistare la sua forma adulta nel giro di qualche minuto. Bene! Cioè no, male! Ho indosso solo questo maglione femminile! Granger! Sbrigati!
Il professore iniziò a sbracciarsi verso la cattedra, facendo voltare i due giovani Grinfondoro. Hermione intanto si era impossessata della carta e con le dita imbrattate di inchiostro aveva cominciato a scribacchiare come meglio poteva. Harry abbandonò Ron alle lotta impari e si avvicinò alla bambina.
- E tu come ci sei arrivata quassù?
Hermione gli mostrò il foglio che aveva appena faticosamente scritto. Harry impallidì.
- Ron… puoi venire un attimo…
- Sono un po’ impegnato… - Piton stava dando una fiera lotta a suon di calci e morsi.
- Ron vieni… - la voce tremolante di Harry allarmò Ron, che con disappunto mise in terra quel bambino pestifero.
- Che c'è?
- Leggi…
La bambina si mordeva le labbra: stavano capendo, un po' in ritardo ma stavano capendo…
- Hermione?!
- Come ti sei ridotta così?
- E l'altro bambino…
I due si voltarono, ma alle loro spalle non c'era più il bambino paffutello di prima. Nascosto dal mantello mentre ansante si infilava i pantaloni c'era il professore si pozioni.
Di istinto Ron si pulì energicamente la mano con cui prima aveva accarezzato la testa del bambino.
L'espressione del professore non nascose del tutto un brillio di esultanza quando strinse i nuovo fra le mani la sua bacchetta. Addosso aveva ancora il maglione della divisa scolastica femminile dei Grifondoro; finì di cambiarsi con la magia prima di voltarsi verso di loro.
- Bene, signorina Granger. – la sua voce era gracchiante e ancora ansante - Sono lieto di annunciarti che l'effetto della pozione dura solo poco più di un'ora. – Si avvicinò al calderone. Qualcosa borbottava ancora sommessamente; Piton lo rimescolò prima di riprendere a parlare – Anzi, su di voi durerà anche meno visto che ne prenderete di meno…
Harry e Ron si guardarono perplessi non capendo a chi si stesse rivolgendo il loro professore.
- Sappiate fin da ora che negherò qualsiasi mio coinvolgimento in tutta questa storia. Con ogni mezzo, se sarà necessario. - il suo sguardo era omicida.
Ancora i ragazzi non capivano; guardarono verso Hermione che scuoteva veemente la testa in direzione di Piton.
Quando rialzarono gli occhi verso di lui, compresero. Sotto l’ordine della bacchetta del professore, il paiolo si diresse velocemente verso di loro e la pozione li investì in pieno.
Da una prospettiva molto bassa, Harry e Ron fissarono con odio l’uomo ghignante di fronte a loro.
- Bentornati all’infanzia! – sussurrò sarcastico.

  
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