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Autore: JackiLoveCatoniss4ever    03/05/2015    3 recensioni
Tutti noi conosciamo Max, il ragazzino del Distretto 4, soprattutto per la scena in cui si vede la sua morte. Non sappiamo nulla di lui o della sua vita, né di come si è sentito quando è stato estratto. Chi avrà lasciato a casa? Da quali persone a lui care si è dovuto separare per sempre? E soprattutto, cosa c'è tra lui ed il tributo femminile del suo stesso distretto, Marina? Amicizia? Affetto? Amore? E, se è così, come si sentirà sapendo che solo uno di loro potrà fare ritorno al 4? Questa è la sua storia, prima e dopo la mietitura degli Hunger Games.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cato, Finnick Odair, Mags, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Never Die'
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Non appena mi sveglio, il ricordo delle bravate compiute da me e Marina ieri mi squassa nuovamente dalle risate. Chissà come sarà stato l’epilogo tra i due… Compio le stesse mosse che ho fatto ieri, non appena mi sono sistemato nel mio alloggio: doccia e vestizione. A colazione, io e Marina veniamo osservati un bel po’, poi Finnick si decide a parlare: – Ieri notte, qualcuno ha distratto la nostra senza-voce per creare scompiglio fra alcuni tributi. Voi sapete qualcosa di questa ragazzata? – ci chiede, con malcelata fiducia in una risposta affermativa. Noi, però, neghiamo tutto. – Ah, no, eh? – Alza un sopracciglio. – Sappiate che io gli occhi ce li ho – aggiunge, poi, all’improvviso, scoppia in una sonora risata. – Ragazzi, se quello che mi è stato raccontato è vero, siete stati grandi! – Tutta la tavola è scossa da forti risa. Nonostante tutto, è un bel modo di cominciare una giornata d’addestramento. – Per quanto riguarda oggi, seguite i consigli che vi abbiamo dato ieri – dice Finnick, tornando improvvisamente serio. – Su, miei cari, venite! Dobbiamo andare! – esclama Cate. Do un’occhiata all’orologio affisso sulla parete: le nove e mezza. Quando entriamo nelle vere sale d’addestramento, ci diamo subito un’occhiata intorno. Ci sono solo i ragazzini del 3, i Favoriti Glimmer e Marvel con accanto Cato e… gulp… Clove! Deglutisco a vuoto. Ce la farà pagare, me lo sento. Magari ci scambierà coi manichini e tirerà a noi i coltelli, anche se, tecnicamente, è illegale. Invece, quando ci avviciniamo cautamente a lei, ci rivolge un sorriso luminoso, attenta a non farsi scorgere dai suoi alleati. Inarchiamo le sopracciglia, ma rispondiamo con la stessa premura. Quei due hanno combinato qualcosa. A mano a mano che entrano gli altri tributi, mi concentro sul vero motivo per cui sono qui: addestrarmi per i Giochi. Quando i tributi del 12 fanno il loro ingresso, però, non posso fare a meno di indirizzare un’occhiata a Clove. Sembra che risplenda. Si vede che è felice ad un milione di chilometri di distanza. Lancio uno sguardo anche a Peeta. Le risponde con un sorriso seducente, il che mi sembra strano. Non pensavo fosse uno di quei tipi. Un esame più accurato mi rivela che i suoi occhi percorrono il corpo di Clove dall’alto al basso e viceversa, con evidente soddisfazione. Eh sì, quei due devono aver fatto molto più che le ore piccole, ieri sera… Atala conclude il suo discorso e ci dirigiamo verso le armi. Seguo il consiglio di Finnick: prima i coltelli. In quella postazione trovo Clove, che mi si avvicina sussurrando – Grazie –, Finch, che però continua a guardarsi intorno, Rue, con cui intavolo subito una discussione, e Peeta, che si accosta a Clove accarezzandole la schiena e provocandole un evidente piacere. Con la ragazzina dell’11 parlo di cose diverse: gli Hunger Games, i nostri rispettivi distretti, la sfilata dei tributi, la mietitura. Quando è il mio turno, su tre centri ne azzecco mezzo. Sembra impossibile, ma è così: solo metà coltello raggiunge il centro. L’altra è conficcata a qualche centimetro di distanza. I successivi tre giorni trascorrono con me che osservo gli altri tributi. Glimmer e Marvel mi sembrano molto complici. Forse erano amici, forse qualcosa di più, al loro distretto. Finch, invece, continua a fissare Haymitch, che è appena entrato per parlare con gli Strateghi. Rue mi racconta di Thresh, e non mi ci vuole molto per capire che ne è attratta da qualche tempo. Katniss, intanto, si è ripresa il suo Peeta, e se lo tiene ben stretto. Sophie, la sorella del 6, flirta con Cato, anche se piuttosto di nascosto. William, il fratello, è riuscito a consolare Clove, facendola sentire una dea, almeno da quel che ho capito ascoltando i loro discorsi. Il tutto fa impallidire quello che c’è tra me e Marina. Comunque, il giorno delle sessioni private, non permetto alla faccende di cuore di intromettersi. Sono il settimo ad essere chiamato. Prima di sentire il mio nome, mi attardo a chiacchierare con la mia compagna di distretto e la mia nuova amica, scambiando occasionalmente qualche parola col gigante dell’11. – Max Eisenstein – chiama una voce di donna. Mi alzo in piedi, facendomi coraggio, un po’ rincuorato dai “Buona fortuna!” indirizzatimi dalle tre persone con cui ho parlato. Quando entro, gli Strateghi mi lanciano un’occhiata, riprendono un po’ a bere e poi mi riservano la loro completa attenzione. Prendo alcuni coltelli, accorgendomi di tremare quasi convulsamente. Faccio un bel respiro profondo, scelgo un manichino e lancio. Mancato. Sento qualcuno che ridacchia. Non permetterò a nessuno di prendermi in giro. Lancio altri coltelli, ma la maggior parte mi fa fare una brutta figura. Colpisco solo quattro o cinque volte il bersaglio, forse sei. Il capo degli Strateghi commenta: – Prova a lanciarlo da un’altra parte: magari, con la mira che hai, riesci a colpirlo.
Ciao! Cleeta! Cleeta! Cleeta! Yeah! Yeah! Yeah! Scusate il mio sfogo, ma ne avevo bisogno. Allora, mettiamoci al lavoro. Capitolo dieci. Che ne pensate? Voglio conoscere i vostri commenti specialmente sulla prima parte, e magari sull’ultima di quello prima. Adesso perdonatemi, ma devo ridere di una Clato shipper inglese, americana o australiana che sia, che ha chiamato le Catoniss (le MIE Catoniss) Katcato. Ditemi voi se questo non è assurdo! Su YouTube si trovano cose che ti fanno accapponare la pelle, letteralmente (con tutto il rispetto per le Clato shipper, ma vi siete trovate un pessimo elemento). Baci da JackiLoveCatoniss4ever.
   
 
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