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Autore: Seekerofdreams_    03/05/2015    4 recensioni
L'amore arriva all'improvviso, quando meno te l'aspetti e questo Liam lo sa bene.
Un viaggio attraverso la quotidianità di uno dei componenti della boyband più famosa del mondo.
E se fosse uno di loro ad innamorarsi di una fan?
Una storia romantica, a tratti emozionante, a tratti drammatica che smuoverà la vostra parte più intima.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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.Chapter IX.



A tutti quelli che si sono innamorati del mio Zayn.
 
 
 
 
Luglio.
La porta di casa viene chiusa con un enorme tonfo e spaventata mi metto seduta sul letto, respiro quando – Scusa – sento dall'altro lato del muro.
Alzo gli occhi al cielo e scendo dal letto, infilo le ciabatte e in pochi secondi mi ritrovo in salotto, le mani sui fianchi – Maledizione Zayn – dico.
– Buongiorno, sono uscito a correre e ho trovato questo giù – dice sorridendo e porgendomi un fiore e una cartolina.
– Ancora? – dico sorpresa prendendoli.
Lui fa cenno di si con la testa e poi scrolla le spalle mentre si priva della parrucca da donna che infila ogni volta per uscire, sembra quasi di abitare con Zayn e con Veronica, il personaggio che interpreta nel video di Best song ever, lui ride ogni volta che lo chiamo così ma in fondo sa che è un po' la verità e si diverte.
Ormai ci siamo abituati a questa strana convivenza dopo venti giorni, non sono riuscita a passare tanto tempo in casa, un po' per paura di disturbarlo, un po' perché ho paura che vada via.
Abbiamo adottato una piccola routine, io lo trucco e gli copro i tatuaggi quando usciamo per fare la spesa e lui mi fa trovare sempre qualcosa di pronto a casa quando torno ma c'è qualcosa che non va.
Non è ancora entrato nella mia stanza, si limita a sistemare tutto il resto, si alza, va a correre e una volta a settimana, quando torna ha in mano una cartolina e un fiore.
Tutto è cominciato due settimane fa, qualche giorno dopo che si è stabilito qui.
La prima cartolina ritrae Londra, l'ho trovata appena tornata a casa da lavoro, accanto a lei una margherita bianca, mi ricordo di essere rimasta affascinata dalla grafia sconosciuta e dalla frase:
 
E stringimi forte, non lasciarmi respirare”
 
Ho riconosciuto subito la frase di Ed Sheeran e ho subito infilato la margherita dallo stelo lungo in un vaso, conoscevo benissimo il suo significato, purezza, bontà e spontaneità. Ho passato giorni a chiedermi di chi fosse, chi fosse a mandare proprio a me quei fiori, quelle parole e quelle cartoline.
La seconda invece, ritrae Glasgow, come per la prima era affiancata da un fiore, un gelsomino bianco, ho ricercato su internet il significato e ne ho tirato fuori che sta a simboleggiare timidezza e affetto. Dietro un'altra citazione di Ed.
 
Le persone si innamorano in modi misteriosi ”
 
In qualche modo questa persona mi conosce bene, conosce il mio stato d'animo e non nego di aver pensato che fosse Zayn ma, dopo aver controllato il timbro di invio mi limito a sospirare. Anche questa volta la città della cartolina e il timbro dell'ufficio da cui è partita hanno lo stesso nome. Manchester.
Mi mordo il labbro inferiore e annuso la camelia rossa, chiudo gli occhi per un attimo e sento lo sguardo di Zayn addosso, poi mi giro e – Come faccio a capire chi è? – dico.
Scrolla le spalle e recupera un cambio pulito – Non lo so, prepari la colazione? – dice cambiando discorso e io annuisco mentre lui sparisce in bagno.
Fisso ancora per un po' la frase dietro, la rileggo ancora e sorrido.
 
Perché se vuoi, ti prenderò tra le mie braccia...”
 
Se solo sapessi il tuo nome, forse te lo lascerei fare.
Scuoto la testa e appoggio le cartoline sul mobile e il fiore accanto agli altri due, ho deciso di farli seccare per riuscire a conservarli meglio.
Mi dirigo in cucina e preparo la colazione per me e Zayn.
Me e Zayn, è strano dire un cosa del genere, eppure mi sembra di averlo avuto in casa da sempre, riusciamo a vivere tranquillamente, siamo molto più simili di quello che immaginavo, quella timidezza che l'ha sempre distinto sembra essere distante anni luce, dissolta nel vento insieme alla me che non parlava nemmeno con il suo compagno di banco.
Forse è vero che è più facile aprirsi con qualcuno che non si conosce realmente alcune volte, per me Zayn era come un migliore amico a distanza, ero abituata comunque a raccontargli la mia giornata e questo sembra essere solo una normale conseguenza eppure mi sento bloccata, non riesco mai a dire tutto quello che vorrei, quando mi ritrovo da sola, che sia a lavoro o nel mio letto prima di dormire, mi chiedo quando mi sveglierò, quando tutto questo finirà, quando le cose peggioreranno.
Siamo riusciti a nasconderlo per tutti questi giorni ma si può vivere una vita intera in questo modo? E' disposto a fare una cosa simile?
I primi giorni mi sono chiesta il perché della sua scelta di venire a Dublino, di auto invitarsi a casa di una persona che aveva visto due volte in vita sua, poi l'ho visto tra le mura di casa.
La sua voglia di vivere una nuova vita, come se fino ad ora fosse incastrato in qualcosa, in un'immagine non del tutto veritiera e mi sono piano piano affezionata anche a questo lato del suo carattere, questo suo essere un po' un nerd, un po' ragazzo della porta accanto e un po' bambino.
Mi sono chiesta e continuo a chiedermi da quanto tempo avesse questa sensazione di dover lasciare tutto, quanto è passato prima che ci accorgessimo del suo stato d'animo?
– Ehi, è tutto ok? – lo sento parlare e sobbalzo risvegliandomi dal mio stato di trance.
– Zayn, devo appenderti un campanellino al collo così so quando ti muovi – dico facendolo ridere, mi ruba la scatola di cereali dalle mani e si siede a tavola.
Mi siedo anche io e mangiamo in silenzio, giro più volte il contenuto nella tazza e qualche minuto dopo sento un colpetto di tosse, alzo lo sguardo e lo fisso in quello del moro.
Ha il viso poggiato su una mano e mi guarda, in attesta di sapere qualcosa ma io mi limito a scrollare le spalle e portare in bocca un cucchiaio di cereali.
– Si può sapere che succede? – chiede – Stavi bene dieci minuti fa – continua.
Nego con la testa, non ho fatto niente è solo che mi sembra così strana questa situazione da non riuscire a viverla pienamente. Non ne ho parlato con lui, non credo di volergli far vedere questo lato da fan disperata, perché ho bisogno che tutto questo sia vero, ne ho bisogno perché non posso tornare ad aspettare una foto dietro un computer dopo averli conosciuti e dopo aver condiviso un appartamento con lui.
Liam non lo sento da quando Zayn si è impossessato del mio divano, mi manca perfino scrivergli il buongiorno ma è come se ci fosse qualcosa che mi impedisce di farlo, sapete quando hai qualcosa che ti blocca, qualcosa che in fondo ti fa anche un po' paura e non riesci a fare quel passo in più? Ecco, mi sento esattamente così, circondata dalla paura di scrivergli ma ancora di più dalla paura di non ricevere indietro una risposta.
Sento il rumore dell'acqua e mi giro a guardare Zayn sciacquare la sua tazza, quando si è alzato? Posso notare la sua espressione tesa e quando si gira a guardarmi, chiudendo l'acqua e asciugandosi le mani, posso vedere anche un briciolo di tristezza.
Continuo a non fiatare e lui sbuffa un paio di volte, si morde il labbro e poi poggia le mani sullo schienale della sedia dove poco prima era seduto, lasciando che le vene delle sue braccia si mettano in evidenza.
– Cosa? – chiedo guardando i suoi occhi.
Sembra trattenersi dal dirmi qualcosa poi – So di non essere nessuno, ma se c'è qualcosa puoi parlare con me ok? – dice mantenendo un tono calmo e distogliendo lo sguardo.
Pensa di non essere qualcuno di importante?
– Tu sei qualcuno, perché dici così? – chiedo alzandomi e avvicinandomi a lui, con la mano giro il suo viso riportando la sua attenzione su di me.
– Perché te ne stai lì con qualcosa che ti preoccupa e non me lo dici! Questi giorni sei stata a casa il meno possibile lo sai? Te l'ho detto mille volte, posso andare via, sono venuto qui perché... non so nemmeno io perché ad essere sincero ma se non mi vuoi devi dirmelo e vado via e puoi tornare alla tua vita di sempre, mi dici sempre che mi scrivevi ogni giorno e adesso perché non mi dici cos'hai di persona? Abbiamo parlato di serie tv, film, canzoni, della tua libreria e di cosa mangiare a cena ma non mi hai mai detto cosa senti, non mi hai mai detto come ti senti per quanto riguarda quelle cartoline, non mi dici perché diavolo prima di dormire piangi! – urla quasi e io faccio un passo indietro.
Le sue parole mi arrivano dritte e la consapevolezza di essere stata scoperta mi porta a voler trovare una via di fuga ma le sue mani mi bloccano i polsi – No – dice risoluto – Non vai da nessuna parte – continua rafforzando la presa e tirandomi verso di lui, lascia che mi scontri contro il suo petto e avvolge le braccia intorno al mio corpo.
Ho le braccia lungo i fianchi, mi ci vuole qualche secondo per rendermi conto di tutto, poi quando tenta di allontanarsi mi stringo a lui e affondo il volto nel suo petto.
Sembra strano abbracciarlo, bello ma molto diverso dall'abbraccio con Liam.
– Tu sei tanto, forse è proprio questo il problema Zay, mettiti nei miei panni, fino a qualche mese fa non sapevate nemmeno della mia esistenza e io passavo le giornate ad ammirarvi e amarvi da lontano e ora eccoti qui, a casa mia! – dico sciogliendo l'abbraccio ma restando comunque vicino a lui.
– Questo non capita a tutti, cioè non capita a nessuno forse e la cosa che mi fa stare male in un certo senso, perché io Zayn? Perché dovrei essere una privilegiata rispetto al resto del mondo? – dico seria.
– E' così surreale e bello avervi nella mia vita che ho paura che tutto finisca, quando sei andato via dalla band è come se fosse crollato un pezzo di me, voi non vi rendete abbastanza conto di cosa siete per tante persone, forse per voi è da pazzi ma è così, siete un porto sicuro, un'ancora di salvezza ma come le ancore siete in grado di dare stabilità ma anche di farci affondare – prendo un respiro e posso vedere che le mie parole hanno ottenuto l'effetto desiderato.
Zayn sembra sorpreso e un po' scosso, forse non si aspettava questo tipo di risposta, apre la bocca un paio di volte ma la richiude subito, passa una mano sul mento pensieroso e si morde le labbra rosse.
– Tu mi stai dicendo che hai pianto perché avevi paura di perdere me e i ragazzi? – chiede cercando di assumere un tono neutro, non so se ai suoi occhi sembro una stupida ed infantile bambina o no ma annuisco piano.
– Hai ragione, non posso capire, per noi è sempre stato strano vedere le vostre reazioni ma questo non significa che non vi rispettiamo, anzi, forse qualcuno esagera ma va bene così, solo non avere paura, goditi tutto quello che ti capita nella vita senza pensare a come andrà a finire o non riuscirai ad essere felice – mi dice accennando un sorriso e – Promesso? – chiede alzando le sopracciglia e lascia che il suo sorriso gli riempia il viso. Scuoto la testa e poi scoppio a ridere, non penso si renda conto di quello che fa.
– Ehi, ti faccio un discorso serio e tu ridi? – chiede fingendosi indignato e io lo abbraccio di slancio, perché posso farlo finalmente, perché ho sempre sperato di riuscire anche solo a tirargli fuori un sorriso accennato e mi sento così stupida per averlo fatto preoccupare.
– Ciao – dico guardandolo negli occhi, sorride e io gli bacio una guancia.
– Ciao – risponde qualche secondo dopo.
Prendo un respiro e – Scusa – dico – scusa per questi giorni, ero bloccata e ho rovinato tutto, prometto che ti dirò quello che sento, è solo così strano tutto questo – indico prima me e poi lui – ...e comunque, amo guardare film con te, giusto per fartelo sapere – sorrido e lui ricambia.
Sembra che l'aria sia decisamente più pulita ora, respiro tranquillamente e – Cosa vuoi fare oggi? – chiedo.
Scrolla le spalle, poi si avvicina al piccolo balcone e estrae una sigaretta dal pacchetto nella tasca dei suoi jeans, la accende e dopo aver buttato fuori il fumo del primo tiro mi guarda – Quel che vuoi fare tu – dice calmo, la mano sinistra in tasca e lo sguardo perso fuori.
Potrei rimanere a guardarlo per l'intera giornata ma costringo me stessa a rispondere – Non so, potremmo fare un giro, volevo comprare qualcosa dove mettere le cartoline, tu che dici? – chiedo.
Lui annuisce, appoggia le labbra sul filtro della sigarette e osservo le sue guance incavarsi mentre aspira lentamente, poi butta fuori e – Certo, potremmo prendere uno di quei porta foto in plastica che vanno sul muro – dice.
– Ma quelli hanno tipo trenta porta foto, io ho solo tre cartoline – rispondo ma lui ride – Chi ti dice che non ce ne saranno altre? –.
Posso giurare che lui sa qualcosa ma non voglio indagare oltre, sarà solo una mia paranoia.
– Dai, finisci di fumare che ti copro i tatuaggi, a correre puoi andarci a maniche lunghe ma ora l'aria è abbastanza calda – dico e vado in bagno per prendere quello di cui ho bisogno, apro il cassetto e ne tiro fuori un fondotinta in polvere e uno liquido.
Torno in salotto e si è tolto la maglietta, lo guardo con un sopracciglio alzato e – Voglio mettere una canotta quindi devi coprirmi anche questo – dice indicando le ali e la bocca sul suo petto.
Si appoggia sul bracciolo del divano e mi avvicino piano, come ogni altra volta cerco di non incrociare il suo sguardo, coprirgli i tatuaggi mi sembra una cosa intima e non riesco nemmeno a spiegarmi il perché e dopo la nostra conversazione mi sembra ancora più strano.
Lui sembra a suo agio mentre piano piano copro il suo braccio destro con il fondotinta spray, lo applico quasi su tutto il braccio, in modo uniforme e poi passo a fare la stessa cosa su quello sinistro, il petto lo lascio per ultimo.
Prendo il fondotinta in polvere e con una spugnetta lo applico gentilmente sulla pelle, mi fa sempre uno strano effetto vederlo senza tatuaggi. Quando ho finito vado a prendere la lacca per capelli e la spruzzo sulle braccia così da non far sbavare il tutto.
Sorrido soddisfatta e lui mi fissa mentre mi avvicino piano al suo petto, ripeto lo stesso procedimento e lo sento irrigidirsi quando passo la spugna sulla bocca tatuata.
Faccio l'errore di alzare gli occhi e le sue labbra rosse sono una distrazione troppo forte, riabbasso velocemente lo sguardo e velocizzo il lavoro.
– Ho fatto – dico voltandomi immediatamente e riportando tutto in bagno, prendo un bel respiro poggiando il viso sulle piastrelle fredde e battendo la testa un paio di volte – Stupida, stupida, stupida –.
Prendo un bel respiro e dopo essermi sciacquata il viso con dell'acqua fredda torno in salotto.
Zayn ha i suoi jeans stretti neri, un paio di stivaletti dello stesso colore e una canotta con la stamp di un serpente.
– Se vuoi passare inosservato non ci stai riuscendo – mi lascio sfuggire e lui sorride facendomi l'occhiolino.
Bene, grazie Zayn.
– Sono stanco di nascondermi del tutto, metterò gli occhiali da sole e mi chiamerai in un altro modo, non voglio indossare la parrucca e poi non ho i tatuaggi, posso sempre dire che ci assomiglio tanto a questo Zayn ma non sono io – dice e mi guarda in attesa di una risposta.
Ho paura che questa cosa non vada a finire bene, indossa gli occhiali da sole e porta i capelli tutti di un lato, magari senza tatuaggi non lo riconosceranno, spero.
– Ok, facciamo questa pazzia ma come vuoi essere chiamato? – chiedo dalla mia stanza mentre prendo le cose da indossare.
– Mmh, non lo so... Liam? – dice e lo sento ridere.
– Ah-ah bella battuta – dico e quando esco dalla mia stanza lo trovo con le braccia incrociate.
– Vuoi dire che non sono bello quanto Liam? – chiede indicandosi e io alzo gli occhi al cielo, meglio evitare di rispondergli.
Infilo le scarpe e dopo aver preso le chiavi della macchina e la borsa gli faccio cenno di uscire.
Mi guarda arrabbiato ma poi si rintana nell'ascensore, aspetta che io entri contro la mia volontà e – Sto aspettando una risposta – dice avvicinandosi.
Questo coso è troppo piccolo per i miei gusti e lui profuma di buono, distolgo lo sguardo e prego che le porte si aprano velocemente.
Posso resistergli.
Lo sento ridere dietro di me mentre ci dirigiamo in macchina e mi ruba le chiavi dalle mani correndo verso il posto dell'autista. Lo fulmino con lo sguardo ma lui mette in moto e dopo aver abbassato il finestrino dal lato del passeggero si sporge – Sali? – dice con voce provocante e io sbuffo aprendo la portiera. Ride ancora e io gli tiro uno pugno sulla gamba.
– Guarda che non ho un'auto controllo infinito – dico e lui sembra stupito dalla mia risposta, poi scoppia a ridere – Stavo solo scherzando, Liam mi ammazza altrimenti – dice, calcando il nome di Liam più del dovuto.
Lo guardo stranita e – Cosa sai di preciso? – chiedo e lui scrolla le spalle, gira a sinistra e accende la radio.
La note di Fool's gold riempiono l'abitacolo e lui abbozza un sorriso, io cerco di non fargli vedere quanto mi faccia star male sentire la sua voce, mi volto dall'altro lato e rimango in silenzio.
E' lui a spezzarlo qualche minuto dopo – L'hai sentito ultimamente? – chiede.
Io nego con la testa, so che si riferisce a Liam.
– Perché non gli mandi un messaggio? – dice ancora.
– Per dirgli cosa? – chiedo e mi mordo le labbra per aver usato un tono troppo sarcastico.
Non sono arrabbiata con Liam, sono solo dispiaciuta che non mi abbia scritto.
Voglio sentirlo con ogni fibra del mio corpo ma non voglio passare per la patetica di turno.
Sospira ma non risponde, mi chiede dove svoltare e gli indico la grande insegna dell'Ikea, in dieci minuti siamo lì davanti, parcheggiamo e io prego affinché nessuno lo riconosca.
Scendiamo e sembra totalmente a suo agio, si avvicina e mi circonda la vita con un braccio, la prima cosa che sento sono i brividi lungo la spina dorsale, il calore della sua mano sulla schiena si espande in modo uniforme e devo chiudere gli occhi per riprendere la cognizione del tempo, lo guardo e lui – Facciamo finta di essere una coppia, così potrai chiamarmi tesoruccio o amore e abbiamo risolto il problema nome, poi nessuno guarda troppo a lungo le coppie di fidanzati – dice e forse un po' ha ragione, mi lascio convincere senza nessuno sforzo e lo seguo all'interno del negozio.
Evito di arrossire quando mi chiama in modi strani per prendermi in giro – Zuccherino questo non ti piace per la nostra cucina? – dice cercando di non biascicare con la voce.
Ha un timbro riconoscibile e cerca in qualche modo di camuffarlo sembrando decisamente troppo gay.
Scoppio a ridere e lui si morde il labbro inferiore per trattenersi, qualcuno sembra guardarlo ma poi distolgono tutti lo sguardo scuotendo la testa e tornando ai loro interessi.
Prendiamo qualcosa per casa e riusciamo a trovare i porta foto in plastica di cui parlavamo, cerco di non prolungarmi come faccio di solito, la paura che qualcuno lo riconosca è troppa.
– Ehi, stai calma, se ti agiti penseranno che stai rubando qualcosa – dice al mio orecchio e il suo ragionamento non fa una piega dato che un uomo della sicurezza mi sta guardando in modo strano.
Sospiro e annuisco – Non mi riconosceranno, stai tranquilla – dice ancora.
Annuisco ancora e cerco di rilassarmi un po', facciamo qualche altro giro, troviamo qualcosa anche per la libreria e ci appuntiamo di dover tornare, alla fine lui insiste per pagare tutto, riesco a protestare ma è più veloce di me e mi anticipa pagando con la carta di credito.
Sbuffo mentre torniamo in macchina e lui sembra felice di essere riuscito nel suo intento.
Mi infilo in macchina e lascio che guidi anche nella strada del ritorno.
– Sei arrabbiata? – chiede.
– No, non sono arrabbiata ma non mi piace che qualcuno paghi le cose per me – dico seria.
– E' un regalo – si giustifica.
– Secondo il tuo ragionamento è tutto un regalo – dico e lui sorride.
– Mi piace viziare le persone a cui tengo – dice in risposta e io non posso non arrossire.
Cerco di nasconderlo facendo finta di avere caldo ma lui sorride già.
 
Quando arriviamo a casa incrociamo la famiglia del piano di sotto scendere con le valige, quando entriamo guardo Zayn e – Sono partiti – dico entusiasta e lui mi guarda stranito.
– Non puoi capire – dico poggiando una busta sul tavolo.
– Quando loro partono io mi do alla pazza gioia, sopra di noi non c'è nessuno e così posso accendere la radio e ballare per casa – dico felice e lui mi guarda sorridendo.
Gli faccio cenno di aiutarmi e appendiamo il porta foto nella parete spoglia del salotto, ci infilo subito le prime tre cartoline e mi riprometto di infilarci i fiori appena si saranno seccati.
Dopo aver ammirato un po' la parete ci sediamo sul divano e accendo il computer per controllare Twitter, la prima cosa che vedo è una foto di Liam con un cappello di sicurezza, è a Wolverhampton. Leggo felice l'articolo su di lui, come se fossi sola in casa.
– Ti rende proprio felice – dice Zayn e io mi volto arrossendo.
– E' così... è un uomo meraviglioso – dico come per giustificarmi.
Scorro qualche altra foto e faccio una smorfia quando noto Sophia.
Sbuffo e – Ovviamente – dico.
Zayn mi toglie il computer dalle mani, protesto ma – Non guardarle – dice.
Si alza e lo vedo armeggiare con le casse, qualche minuto dopo la musica invade la stanza.
Mi giro a guardarlo e lui apre le braccia ad indicarmi la stanza – Forza, fammi vedere come ti diverti quando sei sola – dice e alza il volume mentre una canzone degli AC/DC esplode nelle casse.
– Come sai che mi piacciono? – chiedo.
– Ti ho sentito canticchiare qualche canzone – dice alzando le spalle.
Poi mi indica di nuovo la stanza ma nego con la testa – Mi vergogno – dico arrossendo.
Lui si avvicina e sposta il tavolo verso il muro in modo da avere più spazio.
– Non devi vergognarti di niente – dice e io nego con la testa.
Mi afferra le mani e mi trascina al centro della stanza e – Solo se balli con me – dico.
– Lo sai che non so ballare – dice e io nego – Lo sai fare, ma ti vergogni anche tu – dico e lui è costretto a darmi ragione.
Un po' impacciata inizio a muovere la testa e lui lo fa di riflesso, sembriamo due idioti mentre ci guardiamo negli occhi e ridiamo – Lasciati coinvolgere dalla musica – dice e dopo un po' chiude gli occhi.
Lo imito e fingo di avere una chitarra mentre si avvicina il ritornello, lo sento cantare e inizio a sciogliermi di più. Apro gli occhi e sta saltando con me, rido e lascio che la mia testa si inclini all'indietro, quando la canzone giunge al termine ci guardiamo ma ne comincia subito un'altra.
Il volume è al massimo e ci dimeniamo nel salotto come se fossimo ad un concerto, i suoi capelli gli ricadono sul viso e quando ride divertito sento che il cuore potrebbe scoppiarmi nel petto, vorrei potermi innamorare di lui sul serio, vorrei che fosse il centro dei miei pensieri e vorrei baciarlo fino a far arrossare ancora di più le sue labbra.
Ma non è Liam.
Chiudo gli occhi ancora una volta e scaccio via i pensieri, apro le braccia e giro su me stessa, rido mentre i capelli mi coprono il viso e lascio che la musica mi entri dentro.
 
 
Liam's POV
 
La giornata è iniziata più che bene, tornare nella mia città natale mi fa sempre piacere e contribuire a renderla migliore mi fa sentire sempre orgoglioso.
Una volta a casa, mio padre e mia madre raccontano tutto entusiasti alle mie sorelle, io sorrido e osservo la scena da lontano, Sophia è seduta e ascolta distrattamente eppure non riesco a preoccuparmene, niente potrà rovinare il mio umore oggi.
Accarezzo la testa di Loki quando si appoggia sui miei piedi a reclamare attenzione, scodinzola felice e mi siedo sul divano lasciando che salga al mio fianco.
Questi giorni sono stati più intensi di quanto mi sarei mai aspettato, la mia mente non può non pensare a Zayn e Liz, quanto vorrei sapere cosa stanno facendo.
Ho seguito il consiglio di Zayn e ho spedito le prime cartoline, lo sento regolarmente per fargli sapere quale fiore deve andare a comprare ma lo conosco, so che mi sta nascondendo qualcosa.
Prendo il telefono e scorro la nostra conversazione di whatsapp, mi fermo a guardare le foto che mi ha mandato, la mia preferita è quella che ritrae Liz mentre annusa la margherita.
Quando torno alla fine mi accorgo di aver ricevuto un video, lo apro e una canzone degli AC/DC risuona nella stanza – Scusate – dico agli altri.
Abbasso il volume e lo faccio ripartire, sorrido mentre la guardo ballare, butta la testa all'indietro e quando la riabbassa il suo viso è coperto dai capelli, i suoi occhi non si vedono ma il suo sorriso si vede perfettamente, credo che potrei scrivere una canzone solo sulla sua bocca mentre ride.
– Ehi – chiudo la conversazione e infilo il telefono in tasca quando sento Sophia sedersi accanto a me – Chi era? – chiede tranquilla.
Faccio una smorfia e – Niente, solo Louis – mento e lei annuisce rassegnata.
Lo sa che qualcosa non va, lo sente, sono venti giorni che non la sfioro, venti giorni che la bacio raramente, venti giorni che nascondo il mio telefono.
So di doverle parlare, ma non è così semplice come può sembrare, non quando la tua famiglia è affezionata alla tua ragazza e ha dovuto affrontare una cosa simile già una volta.
Ripenso a Danielle e mi chiedo se sono troppo sensibile all'amore o semplicemente se non ho trovato la persona giusta da far restare.
Appoggio la testa contro lo schienale e chiudo gli occhi, il sorriso di Liz si palesa nella mia mente e sorrido, sono sicuro che sia lei, voglio che sia lei.
 
 
__________________________________________
Nda.
Perdonatemi per il ritardo nell'aggiornare, spero che il capitolo sia stato abbastanza bello da evitare una fucilazione da parte vostra ahah
Non lo so, sono in uno stato di euforia, immagino le scene nella mia testa e devo dire che la scena di Zayn e Liz che ballano mi mette felicità, poi Liam... no ragazze, io lo immagino fare veramente tutti questi discorsi e preoccuparsi così tanto per non ferire nessuno!!!
Però oh Liam, su! :D
Lo so che mi odiate, ma ora la domanda fondamentale è, voi... per chi fate il tifo?
Zayn o Liam?
Eliyan o Liabeth? A voi la parola :)
Come sempre grazie di tutto, a voi che leggete, a voi che mi supportate e mi spronate a continuare, a voi che commentate e mi fate sentire nel posto giusto, a voi che ci siete da sempre e anche a voi che siete qui da poco. GRAZIE.
#TMBFlower
Un bacione,
Serena.
   
 
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