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Autore: Seekerofdreams_    22/05/2015    3 recensioni
L'amore arriva all'improvviso, quando meno te l'aspetti e questo Liam lo sa bene.
Un viaggio attraverso la quotidianità di uno dei componenti della boyband più famosa del mondo.
E se fosse uno di loro ad innamorarsi di una fan?
Una storia romantica, a tratti emozionante, a tratti drammatica che smuoverà la vostra parte più intima.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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.Chapter X.



“Dove si trova la bellezza?
Nelle grandi cose che, come le altre, sono destinate a morire
oppure nelle piccole che, senza nessuna pretesa,
sanno incastonare nell'attimo una gemma di infinito?”
- L’eleganza del riccio, Muriel Barbery
 

– Ancora due settimane? –.
Sospiro e mi guardo attorno, l'interno della libreria sembra un campo minato, abbiamo iniziato i lavori di ristrutturazione da quindici giorni per allargare lo spazio disponibile, ripenso ancora al capo degli operai il primo giorno di lavoro – Non si preoccupi dieci giorni al massimo e sarà tutto pronto – certo, ne sono passati quindici e qui dentro c'è solo tanta polvere.
– Lo so, mi dispiace ma ci sono stati degli imprevisti e dobbiamo mettere tutto a norma prima dell'apertura – dice giustificandosi.
– Si, capisco, grazie – dico sorridendo leggermente, in fondo ha ragione, dev'essere tutto perfetto per riaprire, solo che mi mancano i miei libri, mi manca girare per i miei scaffali.
Osservo per qualche secondo le persone accanto a me, sembrano andare tutti di fretta e avere un obiettivo, c'è chi sta aggiustando l'impianto elettrico, chi dipinge una parete finita, chi costruisce un piccolo muretto, sono un po' una catena di montaggio tutti insieme.
L'unica parte che non verrà toccata è il piccolo piano di sopra così mi affretto a raggiungere le scale in legno e salgo su.
– Allora? Quanto ci vorrà? –.
– Due settimane in più perché ci sono stati degli imprevisti – dico sedendomi sulla piccola poltrona mentre Zayn se ne sta appoggiato alla scrivania con il telefono in mano.
– Dai, passeranno prima del previsto, fidati – dice alzando per un momento lo sguardo e sorridendomi.
Sbuffo, poi afferro una bottiglietta d'acqua e butto giù un sorso.
Ricado indietro, allungandomi e chiudo gli occhi, mi sento quasi un estranea nel mio stesso corpo, costretta a nascondersi per uscire e a mentire alla famiglia sul perché non può proprio tornare per un weekend a casa.
Ricordo la prima volta che ho ascoltato una canzone dei One Direction, l'ho fatto quasi per noia, per sentire chi erano questi ragazzini che facevano impazzire il mondo, poi mi sono innamorata piano piano, in qualche modo arrivano nella vita di una persona quando quella ne ha più bisogno, quando sente qualcosa che manca e allora loro sono lì, a tenderti una mano e ad essere tutto quello che desideri, nonostante la distanza, nonostante tutto. Non mi sarei mai immaginata di riuscire a viverli veramente nella loro quotidianità, perché in fondo è il sogno di tutti riuscire a viverli anche fuori dalla vita lavorativa, solo che le cose non sono semplici come sembra.
Ci sono cose che non si possono fare, altre che non si possono dire e un'immagine da tenere, forse un po' Zayn è comprensibile anche se nonostante sia letteralmente a pochi passi da me mi manca, vedere i ragazzi senza di lui nelle interviste, negli eventi anche se sta diventando quasi la normalità fa sempre effetto.
– Ehi, a che stai pensando? – la sua voce mi riscuote e nego con la testa – Niente, è tutto ok – dico alzandomi.
Sorrido e lui mi guarda un po' serio, poi annuisce e controlla il telefono ancora una volta..
– Si può sapere che stai facendo con quel telefono tutto il tempo? – dico quasi a rimproverarlo.
– Stavo mandando qualche messaggio per vedere se è tutto apposto per tornare a casa – dice e io annuisco fingendo un sorriso.
Tornare a casa, in Inghilterra. Forse è questo il motivo del mio malumore, eppure costringo la mia testa ad accantonare la tristezza, è giusto che vada a casa, cosa pensavo che sarebbe rimasto qui?
Ieri sera mi ha dato la notizia di dover tornare a Londra e potrei essermi chiusa volontariamente nel silenzio per due ore, come se fosse il mio ragazzo e mi stesse abbandonando.
– Liz, guardami – dice e io alzo gli occhi già umidi su di lui – Non fare quella faccia, ho gli Asian Awards lo sai e voglio stare con la mia famiglia per un po', te l'ho spiegato ieri sera, puoi scrivermi e chiamarmi quando vuoi ma non posso restare ancora qui a nascondermi, mi piacerebbe ma non si può, comunque sai che tornerò per vedere anche i progressi della libreria, ce la fai a stare senza di me per due settimane? – chiede con un sorriso sghembo.
Faccio una smorfia – Ho vissuto parecchio senza di te sbruffone, piuttosto sei sicuro che tu potrai vivere senza la sottoscritta – dico fingendomi spavalda e indicandomi.
Lui scuote la testa – A differenza tua, nana, io ammetto che mi mancherai –.
 
Zayn's POV
 
Mi sporgo in avanti per abbracciarla e la sento sospirare mentre poggia la testa sul mio petto, chiudo gli occhi qualche secondo, poi li apro e sblocco il telefono nella mia mano, le lascio un bacio tra i capelli mentre continuo a fissare il messaggio che Liam mi ha mandato ieri mattina.
 
Ti piace, vero?”
 
Non ho avuto il coraggio di rispondere, perché gli avrei detto di no immediatamente qualche settimana fa, ma Elisabeth ha questo modo di essere e di fare che se la conosci non può non piacerti.
Ho anticipato il rientro in Inghilterra, sarei dovuto comunque tornare per partecipare agli Asian Awards ma avevo previsto di tornare la mattina stessa e invece ora mi ritrovo con un biglietto prenotato per domani sera, la voglia di non partire ma anche il bisogno di farlo per schiarirmi le idee.
Quando si stacca da me, mi sorride e – Va bene dai, prometto di essere felice per stasera e domani mattina, quando andrai via piangerò – dice facendomi una linguaccia.
– Ti va se stasera proviamo ad uscire un po'? – chiedo speranzoso.
Apre leggermente la bocca per rispondere ma si blocca, riesco quasi a sentire i suoi pensieri fare a botte, si morde il labbro inferiore – Non possiamo ordinare una pizza a casa? – dice nervosa.
– Certo, come vuoi ma che succede? – chiedo preoccupato.
Si morde ancora una volta le labbra poi parla velocemente, ma non riesco a capire niente.
– Puoi ripetere lentamente? – .
– C'è... ecco... c'è l'evento di beneficenza di Liam stasera e... insomma, volevo vederlo – dice stringendosi nelle spalle e io annuisco.
– Mi era sfuggito, non sapevo fosse stasera, comunque nessun problema – dico e lei sorride.
Devo andare via da qui, per lei, per Liam e per me stesso.
– Che dici, andiamo? – dice guardando l'orologio e io annuisco.
Prendo la felpa e la infilo, metto su il cappuccio e gli occhiali da sole e la seguo al piano di sotto, aspetto che saluti tutti e faccia le solite raccomandazioni per la chiusura e poi mi raggiunge sulla porta, faccio un cenno con la mano ed esco.
La pioggia mi colpisce dritto in viso e rabbrividisco, Liz apre l'ombrello e si appoggia al mio braccio avvicinandosi, camminiamo per un po' senza parlare, con il rumore dell'acqua e quello delle auto.
E' quasi sera e le luci dei fari delle macchine illuminano l'acqua nelle pozzanghere, mi è sempre piaciuto questo momento della giornata durante i temporali, è qualcosa di naturale e artistico, aspettiamo il solito autobus e quando saliamo tiriamo un sospiro di sollievo entrambi perché è quasi deserto.
Ci sediamo negli ultimi posti, uno di fronte all'altro accanto al finestrino e quasi come uno specchio guardiamo fuori, le lancio uno sguardo e sembra assorta nei suoi pensieri e io vorrei sul serio che non fosse innamorata di uno dei miei migliori amici, perché così potrei sedermi accanto a lei e non preoccuparmi di questa strana sensazione allo stomaco.
Quando arriviamo a casa non parliamo, si dirige in camera sua e io rimango al centro del salotto, mi passo una mano sul viso, non abbiamo nemmeno litigato, allora perché non ci parliamo?
Quando torna nella stanza ha una maglietta pulita, si morde le unghia della mano destra e poi – Mi dispiace per stasera Zay, vorrei uscire con te, sul serio ma... –.
La interrompo prima che possa andare avanti – Ma Liam è Liam, lo so – dico e il mio tono è più triste di quanto volessi farle notare, ma non ho il diritto di esserlo così le sorrido.
– Forza, ordiniamo questa pizza che ho fame – dico dirigendomi poco dopo in bagno, chiudendo la porta velocemente senza darle l'opportunità di ribattere qualcosa.
Prendo un respiro e butto un po' d'acqua fresca sul viso, quanto siamo fragili noi uomini se ci invaghiamo di qualcuno solo con qualche gesto gentile dato in tutta semplicità e con amicizia?
Affondo il viso nella stoffa morbida dell'asciugamano e reprimo un urlo di liberazione, mi stampo il miglior sorriso e raggiungo Elisabeth.
Ha acceso la televisione e sta guardando un quiz divertente dove si possono guadagnare dei soldi, sempre sconvolta e – Zayn, cioè siediti e guarda quanto è idiota questa tipa qui, ha dato risposte proprio ignoranti – dice, sembra troppo presa dal gioco o forse è il suo modo di distendere la tensione perché qualche secondo dopo mi sorride dolcemente.
Aspettiamo l'arrivo delle pizze commentando e cercando di rispondere al gioco, ridiamo per le domande che non conosciamo e ci sfidiamo a chi risponde correttamente più volte.
– Siamo un po' ignoranti anche noi – dico alla fine e lei tira fuori la linguaccia.
Venti minuti dopo stiamo divorando, con il cartone sulle ginocchia, la nostra cena, cercando di non sporcarci tutti e aspettando l'inizio del programma.
Non so se sono pronto a vedere i ragazzi senza di me, a vederli in televisione e magari a dire qualcosa su di me, il cuore in petto batte forte ma non lo do a vedere, fingo che vada tutto bene e continuo a mangiare.
– Stai bene? – mi chiede mentre il programma inizia e il presentatore invita Liam sul palco per poter esporre la sua campagna di beneficenza.
– Si – mento ma a lei sembra bastare, annuisce e torna a guardare lo schermo.
Posso vedere i suoi occhi brillare sul serio mentre Liam parla, guarda affascinata il televisore e sorride, sembra orgogliosa di lui e di quello che sta facendo e io mi sento ancora più piccolo per tutto l'amore che leggo attraverso le sue espressioni.
La guardo, o meglio dire la fisso e posso vedere la sua bocca piegarsi all'ingiù così riporto la concentrazione allo schermo e scuoto la testa quando Sophia appare accanto a Liam.
Quanto è idiota? Perché non ha lasciato Sophia e perché vuole far stare male Liz?
La sento muoversi nervosamente accanto a me, poggia il cartone della pizza sul tavolino e spegne la televisione, la seguo con lo sguardo ma non mi guarda, accelera il passo e sento la porta della sua stanza chiudersi.
Passano pochi secondi di silenzio, poi sento un singhiozzo e butto la testa indietro, passo le mani sulle gambe e decido di alzarmi, non sono mai entrato nella sua stanza perché si dice che sia un posto intimo, un posto in cui capire l'essenza della persona e mi sono tenuto a debita distanza proprio per non finire al punto di ritrovarmi con la sensazione di fastidio che provo ora.
Ero e sono a conoscenza di quello che significa Liam per lei e sono stato così idiota da ignorare quello che il mio corpo prova a farmi capire da tempo, ma alcune volte bisogna fermarsi e rendersi conto che nella vita non ci si può basare solo degli istinti del corpo, bisogna rispettare un'amicizia, una donna, ma prima di tutto bisogna rispettare se stessi, non lasciare che la voglia di avere, possedere ci renda una nullità.
Alcune volte ci convinciamo di qualcosa che non esiste, prendendo dei segnali nel modo in cui vogliamo intenderli noi, ma siamo uomini e siamo fragili rispetto al cuore e al corpo ed è per questo che spesso sbagliamo e ci facciamo male.
Mi alzo e faccio qualche passo verso la sua stanza, mi fermo qualche secondo e abbasso la maniglia, la stanza è avvolta nel buio, le tende pesanti sono chiuse e l'unica luce che è quella che arriva dal corridoio, non mi dispiace, in questo modo non riesco a vedere la stanza, vedo solo un corpo piegato sul letto. Mi avvicino piano e mi stendo accanto a lei, le avvolgo piano le braccia intorno alla vita e la spingo indietro, più vicina a me, in un abbraccio che sa di “ci sono” e di “possiamo chiamarlo stronzo se vuoi”, perché essere amico di qualcuno è questo, esserci durante i momenti belli ma esserci ancora di più quando il mondo ti crolla addosso e non importa se la mia stupida testa mi istiga a provarci con lei, non lo farò mai, perché se Liz è in questo stato è solo perché ama Liam con tutta se stessa, spesso piangere viene sottovalutato ma non andrebbe fatto, perché a farti ridere sono capaci tutti, ma le lacrime le tiri fuori solo per le persone che ami.
– Fai un bel respiro, ora passa – le dico baciandole la testa.
– Mi viene da vomitare – dice annaspando.
Cerco di voltarla tra le mie braccia e le scosto i capelli dal viso, le lascio una carezza e – E' il nervoso, l'agitazione, respira piano e vedrai che passa – dico.
Lei annuisce e prova a respirare un paio di volte – Brava – la incito a continuare.
Devo tornare a casa e sbattere la testa di Liam contro il muro almeno dieci volte.
Sembra rilassarsi solo una decina di minuti dopo, posso sentire il suo viso bagnato sotto le mie mani e l'avvolgo ancora più stretta, cerco di dargli calore e cerco di catturare ogni suo particolare, il suo profumo e il modo in cui rimaniamo vicini per poter portare tutto con me, ma non sembra nella posizione più comoda per stare abbracciati.
– Va un pochino meglio? – chiedo e lei annuisce staccandosi leggermente.
Le sorrido e ringrazio che la luce del corridoio mi dia le spalle, così da non farle notare i miei occhi lucidi.
Restiamo allungati vicini per un tempo che non riesco a quantificare, sento il suo respiro irregolare, è ancora nervosa e non so cosa dire per farla tranquillizzare.
– Sai cosa mi fa arrabbiare di più – dice qualche secondo dopo.
Nego con la testa ma mi ricordo che non può vedermi, così – No – rispondo.
– E' lui a mandarmi le cartoline, vero? – dice e io spalanco gli occhi, non so cosa dirle, se essere sincero o fingere, nel dubbio resto in silenzio.
– Chi tace acconsente Zay? Comunque l'ho capito quando è arrivata la quarta cartolina, la settimana scorsa, veniva da Los Angeles, tu lo sai chi era lì la settimana scorsa vero? – fa una pausa ma non rispondo ancora – Quello che non capisco è il perché stia facendo questa cosa, mandare cartoline a me e uscire con lei, è questo che mi fai più rabbia di tutto il resto, non mi conosce bene e capisco che Sophia sarebbe una scelta migliore ma allora che lasciasse stare me, è semplice, perché voi uomini avete questa mania di voler illudere tutte le donne che vi girano attorno? – nonostante l'intensità delle sue parole riesce a mantenere la calma e a non urlare.
– Non credo sia cosi semplice nel nostro caso Liz – rispondo ma in realtà so che ha ragione ma so anche che Liam ha portato Sophia perché io non ho risposto al suo messaggio e questo no, non posso proprio dirlo.
– Ovviamente, nel vostro caso è tutto diverso – dice sarcastica.
– Si, purtroppo lo è, ma vedrai che Liam si farà sentire – la tranquillizzo e preparo già nella mia mente il discorso da fare a quel testone del mio amico.
Non ribatte nulla, poco dopo la sento muoversi e – Sei entrato nella mia stanza – dice dopo e io sorrido – Già, ma è buio e non si vede niente di che, quindi non vale – rispondo e lei ridacchia sporgendosi verso il comodino e poco dopo la luce invade i miei occhi, dovevo aspettarmelo.
Do agli occhi il tempo di abituarsi e lascio vagare lo sguardo nella stanza, forse è quello che mi aspettavo di trovare, un posto fatto di sogni, musica e libri. C'è un mobile pieno di volumi nell'angolo sinistro della stanza, accanto alla finestra. Una mensola con i cd e non faccio fatica a riconoscere i nostri, o quelli che erano anche miei, ci sono poster, bandane dei concerti, biglietti e pupazzi e quella sensazione di aver invaso il suo mondo più del dovuto mi colpisce all'improvviso, mi metto a sedere di scatto e so che qui ci dovrebbe essere Liam, perché in questa stanza si respira di lui, con quella camicia a quadri poggiata sulla sedia, quella bandana rossa a penzolare dalla mensola, il simbolo di Batman appeso sulla parete e le foto più belle, in bianco e nero, del mio miglior amico ad occupare gran parte dello spazio sopra alla scrivania.
Sento il suo sguardo addosso e mi volto a guardarla e così noto anche i poster dei due film che abbiamo fatto, ridacchio e – Pensavo ci fossero solo foto di Liam qui dentro – dico e lei ride.
– Ci avevo pensato, ma poi mi sono detta che sarebbe stato bello vedere anche le facce di Louis, Harry e Niall la mattina – alza le sopracciglia in tono di sfida e io mi mordo il labbro per non ridere.
– Ah si e la mia? – chiedo poggiando i palmi sul materasso, mettendomi sull'attenti, pronto a scattare come un leone sulla sua preda e lei ride mentre si alza.
– Ah perché tu non sei un normale ragazzo di 22 anni? – dice prendendomi in giro e io faccio scoccare la lingua – Ah-ah-ah sei simpatica – rispondo piccato e lei ride ancora.
– Guarda che ci sei anche tu – dice indicando la mia faccia in uno poster.
– Oh grazie, mi sento importante – rispondo avvicinandomi e – Prego, prego – dice per farmi contento.
Le faccio solletico su un fianco e lei saltella ridendo – Smettila – dice felice.
Le sorrido di rimando e mi guardo ancora in giro – Quelli sono i DVD della Marvel? – dico sorpreso avvicinandomi ad un mobiletto e lei annuisce.
– Ma quindi sei sul serio una piccola nerd – ridacchio e – Colpevole – dice alzando le mani in segno di resa.
Le sorrido e mi rendo conto che è un altro punto che abbiamo in comune, qualcosa che la rende bella ai miei occhi ma sicuramente perfetta a quelli di Liam.
– Ora è meglio se ci riposiamo, tanto stai meglio vero? – dico velocemente e lei annuisce tranquilla.
La guardo per un po' e torno nel salotto, aspetto che vada in bagno e intanto apro e preparo il letto in cui dormirò l'ultima volta.
Quando esce mi sussurra un – Buonanotte – flebile e io ricambio con un sorriso accennato.
Vado in bagno e quando esco infilo il pigiama e mi butto sul materasso a pancia in su, porto le braccia sotto la testa e fisso il soffitto.
La casa è avvolta nel silenzio, poi all'improvviso mi sento chiamare.
– Zay? –.
– Dimmi – dico dopo aver preso un bel respiro.
– Mi mancherai – sussurra.
Chiudo gli occhi e sento una fitta alla bocca dello stomaco – Anche tu mi mancherai Liz –.
 
 
Liam's POV
 
Il campanello continua a suonare insistentemente e mi faccio coraggio per alzarmi dal letto, devo ancora riprendermi dai troppi drink di ieri sera dopo la serata di beneficenza, osservo la sveglia e mi accorgo di aver dormito quasi dieci ore di seguito, mi trascino fino al portone e dalla telecamere intravedo Zayn, che diavolo ci fa qui? Apro la porta agitato e lui entra come una furia.
– Liam James Payne – dice e io alzo gli occhi al cielo, quando mi chiama così è peggio di mia madre.
– Zayn – dico salutandolo e spostandomi in cucina per preparare un caffè.
– Liam, sono serio devi ascoltarmi – dice bloccandomi per un braccio e io mi volto arrabbiato.
– Cosa Zayn? Cosa devi dirmi? Te ne sei andato in Irlanda per tutto questo tempo, a casa della ragazza che piace a me con la scusa di volermi aiutare e ti sei preso una cotta per lei, su cosa dovrei ascoltarti precisamente? – non riesco a trattenermi dall'urlare quelle parole e la testa mi scoppia ancora più di prima.
Lui sembra tranquillo, come se se l'aspettasse queste parole e si muove piano mentre si avvicina a me.
– Liam, non è come pensi tu, Liz è fantastica ma è innamorata di te e non lo sto dicendo perché sei qui davanti e devo giustificarmi di qualcosa perché non è così, non ho niente per cui scusarmi, non ti ho risposto al messaggio, è vero e forse questa è l'unica cosa per cui potresti essere arrabbiato con me ma tu ti sei comportato da coglione, sei andato all'evento con Sophia, sai cos'è successo? Ha pianto, per te idiota, perché ha capito che sei tu a mandarle le cartoline – dice e io accuso il colpo.
– L'ho lasciata ieri sera, dopo l'evento – dico serio.
Mi guarda stranito e – Oh, ok è quello che dovevi fare – risponde serio e io annuisco.
– Lo so, ma questo non cambia a che te lei piace –.
– Si, mi piace come persona, non è male, ma non sono così stupido, siamo diventati amici e giorno dopo giorno ho visto crescere la sua adorazione per te, non so come sia stato possibile visto che non ha avuto tante notizie di te eppure Liam da quando sono arrivato a Dublino a questa mattina che sono andato via, ho visto in lei ancora più amore verso di te e quando ieri sera l'ho vista piangere volevo farti male, fai qualcosa maledizione ti piace si o no? Avrei potuto provarci tranquillamente con lei e invece sono qui a farti una strigliata perché sceglierei comunque sempre te Liam, sempre, a qualsiasi cosa – dice sicuro agitando le mani e io chiudo gli occhi.
Poggio le mani sui fianchi e annuisco – Ah si Zayn? E allora perché cazzo te ne sei andato? Perché non sei qui a preparare il prossimo tour con noi? – dico spingendolo indietro per le spalle.
– Liam non stavamo parlando di questo – dice lasciandosi spingere.
– Si invece, perché te lo ricordi cosa ti ho detto quando abbiamo iniziato a stringere amicizia il primo anno? Ti ho detto che speravo di incontrare una donna nella mia vita che ti somigliasse, che fosse timida ma abbastanza coraggiosa da combattere per i propri sogni e guarda un po' – dico allargando le mani – Liz è esattamente la tua versione al femminile, lo sapevi che scrive? Anche la passione per un'arte condividete, è lei Zayn, è lei... come pensi mi sia sentito quando ho scoperto che tu eri lì, a casa con lei, proprio tu che sei la mia metà – dico e lui abbassa lo sguardo.
– Tra noi si è creato un rapporto speciale dall'inizio e non mi stupisco che le persone pensino a noi come una coppia perché abbiamo sempre fatto tutto come tale, tranne che per il rapporto fisico e sapevo che Sophia non era quella giusta, perché non ti accettava come meriti di essere accettato, perché se prendono me, prendono anche te idiota e quando non mi hai risposto al messaggio mi è crollato il mondo addosso, ero pronto a tirarmi indietro Zayn, perché andiamo, avresti avuto più possibilità di me stando lì, a casa con lei e allora ho portato Sophia all'evento perché pensavo mi avrebbe aiutato a non pensarci ma non è così, in un modo o nell'altro mi sono preso una cotta per quella ragazza, ho passato tutta la notte ubriaco a scorrere il suo profilo di twitter e ho scoperto un casino di cose, tra cui che ha scritto una storia su di me, una fan fiction e sono stato lì a leggere, ti rendi conto Zayn? Sto quasi per impazzire per colpa sua – mi rendo conto di aver parlato alla velocità della luce e ho il respiro accelerato.
Zayn infila le mani in tasca e si avvicina alla vetrata guardando perso Londra.
– Le piacciono i film della Marvel – dice sorridendo dopo un po' – E' la mia copia, hai ragione – dice e sembra prendere consapevolezza della cosa solo in questo momento.
Io continuo ad annuire e a controllare il respiro, chiudo gli occhi cercando di calmare il mal di testa ma sembra che qualcuno mi stia riempiendo di botte alle tempie per quanto fanno male.
– Dai, fatti un caffè che poi mi racconti i tuoi prossimi impegni e vediamo di organizzare qualcosa, devi andare da lei Liam, perché se te la lasci scappare ti ammazzo con le mie mani – mi dice spingendomi verso la cucina.
Mi fa sedere e inizia a preparare il caffè, è strano vederlo dopo tutto questo tempo, così – Mi manchi – dico sinceramente e lo vedo trattenere il respiro.
– Nelle ultime ventiquattro ore con questa frase mi avete ucciso – dice accennando un sorriso e voltandosi verso di me – Comunque, anche tu –.
 
 
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Nda.
Eccomi di ritorno dopo due settimane senza PC, come state?
Spero tutto bene, vorrei dedicare indirettamente questo capitolo a tutti quelli che hanno un amico, vicino o lontano a cui tengo particolarmente e che è lì per loro nel momento del bisogno.
Spero vi sia piaciuto questo Zayn tormentato e questo rapporto forte che ha con Liam che lo fa fare mille passi indietro.
Spero di avervi soddisfatto con quello che è successo e se c'è qualcosa che non vi piace o che pensate dovrei cambiare scrivetemi pure, non si smette mai di imparare!
Detto questo, ho deciso che d'ora in avanti mi firmerò con questa frase perché credo che ognuno di noi ha bisogno di qualcuno che ci ricordi che la vita è una ed è meravigliosa, quindi...
Ridete, amate e sognate sempre.
Serena.
   
 
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