Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Jack Joker    04/05/2015    0 recensioni
Nella terra divisa tra uomini e bestie, scopriremo la storia di due ragazzi. Ma il loro incontro è stato un caso o era destino?
Un futuro incerto e un passato tormentato daranno loro l' opportunità di conoscersi meglio e tante prove ed innumerevoli rischi saranno un mix fantastico per un amore millenario.
E poi... tante altre cose da scoprire.
Piacere di conoscervi io sono Jack e questa è la mia prima storia, spero vi piaccia
E vi auguro buona lettura
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic







Cap 1                                                                Il dono di Amariel

Anno 20134 stagione del sole.

Cadeva la neve e soffiava il vento, mentre attraversavo il ponte che mi avrebbe portato lontano.
Non avevo ripensamenti e con me non portavo niente e nessuno.
Mi chiedevo come avrei fatto a sopravvivere, nessuno mi avrebbe ospitato o aiutato in alcun modo.
Avevo i capelli rossi era questa la mia condanna, come fu quella di mia madre.
Scossi la testa e scacciai i pensieri molesti, mentre mi incamminavo verso il futuro che mi attendeva. 

 

                                        . . .

Anno 20140 stagione del sole.

Avevo 10 anni quando me ne andai da Ataxiar, la capitale dell’impero, il luogo dove fu uccisa mia madre.
Per un po’ restai ferma nella grande piazza, nonostante fossero passati 6 anni era tutto come lo ricordavo, il pavimento di pietre cremisi, il palco delle esecuzioni e
l ’enorme statua della nostra divinità.
Mi bastarono pochi passi per avvicinarmi alla statua di Amariel, la nostra dea.
Lei era rappresentata da una fanciulla, la veste che dalle spalle scendeva fino ai piedi, i capelli lunghi che fluttuavano al vento, una mano che porgeva una coppa piena di sangue e l’altra che teneva una bilancia tra l'indice e il pollice. Tutta la statua era fatta di giada. 
La storia di Amariel era abbastanza semplice, lei creò gli uomini perché nel suo mondo perfetto si sentiva sola ma questi la tradirono venerando altri dei e molti si dimenticarono di lei.
Infuriata, Amariel scese sulla terra e tramutò in bestie tutti gli uomini che non la riconoscevano, furono pochi quelli che scamparono alla sua ira.
Non contenta ordinò agli uomini che aveva tramutato in bestie di uccidersi a vicenda, poi verso il suo sangue in un calice e lo diede agli umani che gli erano ancora fedeli. Questo li rese Immortali, divennero guerrieri formidabili e imbattibili che uccidevano ‘’le bestie’’ sotto il vessillo di Amariel.

 In seguito tornò nel Regno Delle Ombre, il mondo da dove governa gli uomini.
Noi vedevamo in Amariel tutto ciò che era buono e giusto, le nostre statue raccontavano la sua storia  e servivano a ricordarci il suo volto.
Intinsi due dita nella coppa e mi inchinai davanti la statua, ai piedi di Amariel  c’erano le ultime parole che disse agli immortali.
‘’ Che siano gloriosi i figli sotto l ’ombra della madre.’’
Le recitai, mentre portavo le dita sporche di sangue al petto, questo era il rituale con qui i fedeli onoravano la dea, la legge imponeva di farlo ogni volta che si varcava la soglia di una città.
Era un mistero, come facesse il sangue nelle coppe a non finire mai, ogni volta che qualcuno intingeva le dita per il rituale, la coppa aveva sempre lo stesso livello, che non aumentava ne diminuiva mai.
Uno dei tanti misteri di questo mondo, pensai, mentre mi alzavo.
Una volta in piedi mi ritrovai a fissare gli occhi della statua e come se fosse la cosa più normale al mondo, dissi una frase, non ne capii il significato, perché era in un'altra lingua e nonostante non l ’avessi mai sentita la dissi con scioltezza, come se l’avessi ripetuta già molte volte.
‘’ Akabar rendum, lofar mortis reìn. ‘’
Rimasi immobile per un momento, aspettandomi chissà che cosa, poi dopo pochi istanti mi diedi della stupida, cosa mi aspettavo che…la statua si mosse i suoi occhi che brillavano di luce propria si puntarono su di me.

La statua sorrise poi apri la bocca e sulla lingua gli brillo qualcosa d’argento.
Ero indecisa su cosa fare, o forse ero solo nel panico più totale, poi una voce, troppo calma per essere la mia, mi sussurrò.
''Prendilo è per te.'' La voce era antica e risuonò nella mia testa come se fosse in una grotta.

Dovevo sbrigarmi e decidere che fare, molte persone si erano radunate intorno alla piazza, attratte dal bagliore della statua come le falene su una candela.
Era il momento di pensare in fretta perché anche le guardie stavano arrivando insieme alla folla di curiosi.
Stavo per scappare e lasciare il dono li, quando all’ultimo secondo diedi retta alla voce e presi l’oggetto.
Per fortuna fui veloce perché la statua chiuse la bocca con uno schiocco e tornò immediatamente come era prima.
''Per poco non perdevo una mano!'' Esclamai, mentre fissavo con sguardo truce il dono, era un bracciale.
Me lo misi in fretta e furia mentre mi allontanavo dalla piazza.
Ma ero troppo distratta, finii contro qualcuno e caddi all’indietro, non feci in tempo ad alzarmi che delle guardie si misero tra me e quello che sospettavo fosse un nobile, ci mancava solo questa, pensai, mentre abbassavo la testa e mi concentravo sui tre paia di piedi davanti a me, speriamo non mi levino il cappuccio, potrebbero vedere i capelli rossi.
Pregai disperata, poi una guardia disse.
‘’ Sire, dobbiamo arrestarla?’’ Non sentii la risposta ma una mano gentile e piena di gioielli mi prese per il polso e mi tirò su.
Stavo per ringraziare quel nobile, ma prima che potessi anche solo guardarlo, notai che la mano con qui mi aveva afferrato era quella con il bracciale, cosi la ritrassi e indietreggiai di qualche passo, farfugliai un ‘’Grazie’’ e me ne andai mescolandomi alla gente di passaggio.
Poco dopo in una locanda del centro città trovai una stanza.
Ero riuscita a scappare dalla piazza senza farmi notare, spero solo che il nobile di oggi non abbia notato il bracciale, ma non credo, dopotutto perché un nobile dovrebbe ricordarsi di me?

                                        . . .

La mattina dopo me ne stavo tranquilla, seduta su una cassa, giù al porto.
All'alba quando mi ero svegliata avevo notato che il bracciale non si toglieva, lo avevo trovato molto strano, ma non avevo tempo per preoccuparmene perché mi era stata consegnata una lettera da parte del Gran Generale Aiden, un nome alquanto altisonante per definire un bastardo.

Con un sorriso amaro mi alzai e mi incamminai verso la Caserma Imperiale, vediamo cosa vuole da me mio padre.
 

Fine capitolo 1                                               
                                                              Continua…

Ringrazio tutti per aver letto, recensito(?) e anche chi ha dato solo un occhiata. grazie mille a tutti .
ps : per qualsiasi informazione chiedere nelle recensioni.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Jack Joker