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Autore: BELIEBER_G    04/05/2015    1 recensioni
Ogni volta che Wendy sentiva un ululato, il suo cuore iniziava a battere più forte.
Era il suo mondo, lo era sempre stato.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Derek Hale, Jackson Whittemore, Nuovo personaggio, Stiles Stilinski
Note: OOC | Avvertimenti: Bondage
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(Narra Stiles)
 
“Harris è scomparso.” dissi a Wendy,dopo aver parlato con mio padre. “L’ha veramente ucciso allora.” sospirò. “Alla reception mi hanno detto che in 40 anni ci sono stati 198 suicidi.” mi disse. “Wow. Che paura.” ridacchiai e le feci il solletico. Si dimenò ridendo. Era bella vederla sorridere,nonostante tutto il dolore che avevo provato era per colpa sua. Uscimmo fuori al balcone. C’era un bel panorama di stelle. “Siamo bravi come professori.” commentò. “Senti,devo dirti una cosa.” balbettai. “Dimmi.” si voltò verso di me. “Okay,ho ripassato questo discorso molte volte..” ero abbastanza nervoso. Insomma,avevo scritto e riscritto per dirglielo. “Wen..Wendy,ultimamente mi sono sentito come se ci fosse tanto casino. Così tante interferenze,capisci? Tutte queste voci che chiedono attenzione. Insegnati,genitori,giornali. Cos’è alla moda,cosa non lo è,chi è figo,chi non lo è abbastanza. E queste cazzate diventano così rumorose,non riescono neanche a sentire i miei pensieri. Sai,vorrei solo salire in macchina e guidare. Ma poi vedo te. Ti vedo attraversare il corridoio,appoggiarti all’ armadietto. In quella giacca che ti piace tanto e..Il modo in cui ti metti i capelli dietro le orecchie. E mi vedi e sorridi..Sorridi e basta ed è come se tutto quel rumore si affievolisse. Capisci? E l’unica cosa che riesco a sentire  è il suono della tua voce…Quando chiami il mio nome.” le dissi. “Stiles.” mormorò. “Si,esattamente così.” sorrisi. Mi prese le mani e mi baciò. Chiusi gli occhi. Ma quando li riaprii,lei era a qualche metro di distanza che mi guardava.  “Stiles,cosa devi dirmi?” chiese. L’ho davvero immaginato? “Scusami,devo andare.” le dissi confuso e scesi di sotto.
***
Andai alla macchinetta,dove c’era Boyd. Lo salutai con un cenno. Era abbastanza strano. Spinse i tasti,ma la barretta si bloccò. Ero abbastanza bravo in queste cose. Ma Boyd obiettò per rompere il vetro. Così ne approfittai anche io. Passai davanti alla reception. Il numero sul muro era cambiato. Era 201. Quando tornai in camera,Wendy aveva l’orecchio sul condotto di aerazione. “Che stai facendo?” chiesi. Aveva una faccia sconvolta. “Due ragazzi si sono appena sparati!” esclamò. Entrambi andammo alla stanza accanto. Era buio,ma sentivo che qualcosa si muoveva. Accesi la luce. Era Ethan. Aveva una sega in mano e gliela tolsi immediatamente.
Andò a sbattere contro una stufetta accesa e si scottò. Batté le palpebre alcune volte e tornò in se. “Che cosa è successo?” chiese. “Stavi tentando il suicidio!” risposi. Infine,scappò. “Sta succedendo qualcosa.” pensò Wendy ad alta voce. Iniziai a darle ragione.
***
Scendemmo di sotto,ed Angelica ci venne incontro. “Stai bene?!” le chiese preoccupata Wendy. “Io si,ma Isaac è..Si comporta in modo strano. Parla con se stesso. Non lo so!” spiegò spaventata. “Forse non è un caso che siamo qui.” pensò Wendy. “Lo penso anche io.” dissi. “Stanno mirando a delle persone precise.” continuò lei. “Chi?” domandò Angelica. “Il mio migliore amico,il mio primo amore e…?” spiegò Wendy. “Tutte persone a te care. Che cosa vogliono da te?” intervenne Angelica. “Non mi dice mai niente!” esclamò. “C’è una donna ok? Una donna che ce la terribilmente a morte con me. E non ho idea di chi sia. Adesso,dobbiamo capire chi sono queste persone a cui ha puntato.” spiegò Wendy. “Un amico,un ex..” pensai. “Jackson.” disse Wendy. “Stiles,Jackson e Isaac.” deducemmo infine. “Vado io da Jackson!” Angelica andò nella stanza di Jackson. “Io vado da Isaac.” disse Wendy,io la seguii.
 
(Narra Wendy)
 
Corsi nella camera di Isaac. Ma non c’era nessuno. Provai a chiamarlo. In bagno non c’era,nemmeno dentro l’armadio. Mi piegai a vedere sotto il letto. Era lì,in effetti. Era molto spaventato. “Isaac,sono Wendy.” mormorai. Tirò fuori una mano e io gliela afferrai. Lui si tirò fuori e mi strinse piangendo. “Sssh. Va tutto bene.” lo consolai. “Mi dispiace Isaac. E’ tutta colpa mia.” mormorai. Tutta mia.
***
Isaac riuscì a rialzarsi. “Scusatemi.” mormorai e poi scesi di sotto,con loro due dietro. Salii sull’autobus,c’erano una tanica di benzina e un razzo. Presi entrambi e mi bagnai di benzina. “Wendy,che cosa fai?” mi chiese Stiles sbalordito. Accesi il razzo. “Mamma,ti prego,non farlo.” intervenne anche Angelica con Jackson. “E’ questo che lo vogliono. Se lo faccio,per voi sarà tutto finito.” spiegai. “Wendy,non farlo.” mormorò Stiles,venendo verso di me. “Ti ricordi com’era la nostra vita prima? Prima che venissi morsa? Non eravamo nessuno. Solo sfigati. Vorrei tanto tornare alla vita di prima. A non essere nessuno.” piagnucolai. “No Wendy. Tu sei qualcuno ok? Lo sei per me. Sei l’amore della mia vita e se davvero vuoi farlo,io verrò con te.” mise una mano sul razzo,insieme alla mia. Pianse anche lui. Si unirono anche Angelica,Scott,Jackson e Simon. “Vi voglio bene ragazzi.” piansi ancora. Ma il razzo si spense. Tutti fecero un sospiro di sollievo e Stiles mi strinse forte.
***
Per la notte rimanemmo a dormire nell’autobus. Io e Stiles ci svegliammo per primi. Ci eravamo tenuti la mano tutta la notte. Strinsi gli occhi per vedere meglio. “Ehi.” “Ehi.” ci salutammo. “Stai bene?” chiese. Annuii. “Non farlo mai più.” mormorò. Scossi la testa. “Anche tu avevi le visioni?” domandò ancora. “Beh..Io…Si.” annuii. “E cosa hai immaginato?” “Io..Uhm..Ho immaginato che tu Mi..Toccassi..Dentro la doccia..” balbettai. Fece un sorriso furbetto. “Davvero?” “Già.” dissi imbarazzata. “E tu?” chiesi. “Niente di che. Ti avevo detto una cosa,ma poco dopo tu non te la ricordavi.” spiegò. “Puoi dirmela ora.” continuò. “Non è importante.” commentai. Ci guardammo e mise il braccio attorno al mio collo tenendo sempre stretta la mia mano. Abbassai di poco il colletto della sua maglietta. Quel nome era ancora tatuato lì. Scritto in corsivo,con una bella scrittura. Mi prese il mento tra due dita e cercò di baciarmi,quando arrivò il Coach piuttosto arrabbiato. “Non voglio proprio sapere cosa avete fatto!” esclamò. “Sono giustificati da noi,signore.” dissi,per proteggere Angelica,Jackson, Scott e Simon. Gli altri si andarono a mettere seduti. Quando il Coach mi passò davanti,sentii uno strano odore. “Signore,può prestarmi il suo fischietto?” gli chiesi e lui me lo diede. Ci fischiai dentro e fuori uscì della polverina. “Strozzalupo.” notai. “Siamo stati avvelenati?” intervenne Angelica. “Si. Ogni volta che lui fischiava,noi diventavamo pazzi.” spiegai.
Meno male che stavamo tornando a casa. Ethan si sedette davanti a noi. “Sentite,non so cosa sia successo,ma so che mi avete salvato la vita.” disse. Annuimmo tutti. “Sappiamo che Derek potrebbe essere ancora vivo.” continuò. Lo sapevo. “Ma se è così,verranno a prenderla.” commentò. “A prenderla?” chiesi. E lui disse in risposta: “Verranno a prendere te.”
  
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