Capitolo
2
La
luce traballante della candela nella stanza della giovane Stark era
abbastanza
forte da permettere alla ragazza di leggere una delle storie rimaste
nel
castello. Era una storia per bambini, forse l'ultima persona a cui era
stata
letta era stata il suo fratellino minore Rickon.
Mentre
la leggeva, non potè trattenere
le
lacrime.
Il
volto dei fratellini più piccoli, Arya, John, Robb, la madre
e il padre le
scorrevano in mente.
Il
libro le cadde dalle mani quando pensò a Ned Stark. Lo aveva
visto morire,
aveva visto la sua testa infilzata su una picca e non sapeva nemmeno se
il suo
corpo infine fosse stato sepolto.
"Basta,
loro non vorrebbero che io mi avvilissi così."
Si
asciugò le lacrime con le dita e raccolse il libro posandolo
poi sulla
toeletta.
Si
guardò allo specchio e si ricompose. Notò
di avere i capelli fuori posto.
Li
slegò, prese la spazzola e iniziò a pettinarsi.
"Alla
mamma non sarebbe piaciuto questo colore."
Grazie
allo specchio, notò che le radici dei suoi capelli
iniziavano a riprendere il
colore originale, e presto la ricrescita avrebbe fatto notare il rosso
vivo tra
il castano sporco.
Si passò le dita
tra i capelli e ripensò a
cosa era accaduto durante la mattinata.
Sansa
si era recata in una piccola radura tra il castello e il bosco, voleva
stare da
sola e voleva
parlare con qualcuno di
famigliare.
-Ciao
Lady- disse, guardando un cumulo di pietre sotto ad un albero.
Era
il punto in cui era stata sepolta la meta lupa dopo che il padre fu
costretto
ad ucciderla per ordine del re.
-Mi
sei mancata tanto.- era morta, ma era quel "qualcuno" di cui aveva
bisogno.
Sansa
voleva solo sfogarsi, voleva poter dire quello che pensava e confidarsi
con
qualcuno.
"Ma
sono tutti corrotti e vili traditori".
-Sai
Lady, da quel giorno in cui sei morta, sono cambiate tante cose. E'
stato il
giorno in cui è cambiato tutto.-
La
ragazza si inginocchiò sulla terra mescolata a nevischio e
ripulì il cumulo di
pietre su cui giaceva uno strato di terra e neve.
Colse uno dei pochi fiori che crescevano
durante l'inverno e lo posò sulla lapide.
-Non
solo la mia vita, ma anche quelli di tutta la nostra famiglia. Alcuni
dei
nostri fratelli sono morti, altri non si sa nemmeno che fine abbiano
fatto.-Si
immaginò di riaccarezzare la il manto della sua Lady,
morbido e caldo.
-Scusami
Lady, avrei dovuto lottare di più per te e per tutti gli
altri. Perdonami.-
Voleva
piangere ma si trattenne. Le si inumidirono solo gli occhi.
Sansa
voleva e doveva essere forte, non voleva più comportarsi
come una ragazzina,
ormai i tempi in cui poteva rincorrere la sorella oppure ballare con i
fratelli
erano finiti.
Lei
ora era decisa a riavere la sua vendetta.
-Ti
prometto che avremo la nostra rivincita su tutti coloro che ci hanno
ferito,
ucciso e umiliato. Te
lo prometto.-
Sansa
rimase in silenzio per alcuni secondi, e dopo poco sentì in
lontanaza dei
rumori.
"Dei
cavalli".
Infatti
poco dopo , al galoppo del suo cavallo, Ramsay Bolton si
avvicinò alla radura.
Tirò
le redini del suo cavallo e lo fece fermare.
-Lady
Sansa, cosa ci fate qui?- chiese il ragazzo scendendo da cavallo.
Sansa
fu presa alla sprovvista. - Ero venuta a fare una passeggiata. -
-E
come mai siete in ginocchio?- chiese lui con un ghigno un po' incredulo.
La
ragazza non si era accorta di non essersi mossa e si alzò
velocemente, e si
spolverò la gonna dalla terra.
-Ero...ero
venuta a visitare la tomba della mia metalupa.- Sansa pensò
che non fosse
necessario mentire in quella circostanza.
-Siete
così dolce.- disse Ramsay.
Sansa
non seppe cosa dire.
-Ops,
scusatemi mi è scappato, non volevo di certo mettervi in
imbrazzo.- disse il
ragazzo.
Sansa
non sapeva cosa pensare di quel ragazzo. Era di bell'aspetto, e con lei
si
dimostrava gentile ed educato, ma le voci su di lui e le informazioni
di
Ditocorto, senza contare cosa aveva fatto la sua famiglia agli Stark, non le rendevano possibile
fidarsi del
ragazzo.
-Cosa
ci fate invece voi qui?- Chiese lei.
-Cercavo
una dolce e graziosa fanciulla...e direi che l'ho trovata.- disse
malizioso
questa volta. Sansa non si scompose.
Vedendo
il viso serio della ragazza, Ramsay cambiò tono. -Emh, sono
qui perchè Lady
Bolton voleva invitarvi nei suoi alloggi per conoscervi meglio. Anche
lei è
nuova di queste parti e non ha molte dame di compagnia quindi...-
-E
come avete fatto ad indovinare di trovarmi qui?- chiese Sansa
interrompendo il
ragazzo.
-Beh,
ho girato tutte le mura, sia all'interno che all'esterno. E finalmente
vi ho
trovata.-
-Mi
sembra strano che il figlio primogenito di una nobile casata non abbia
altri
doveri da svolgere, oltre che andare a cercare fanciulle nei boschi. -
Sansa
usò un tono ironico, per cercare di non irritare il ragazzo
provando a
mascerare il tono scettico che avrebbe voluto usare.
Ma
a
quanto pare Bolton la presa come una seducente provocazione.
-Una
dama così bella, fa venir voglia di tralasciare ogni altro
impegno.- disse
sfoderando il migliore dei suoi sorrisi e le prese la mano per baciarla.
Sansa
non fece una piega. Mostrò un sorriso compiaciuto ma solo
per non ostentare il
fastidio dentro di sè.
-Volete
seguirmi mylady? - chiese il ragazzo indicando verso il cavallo.
-Se
non vi spiace preferirei andare a piedi.-
-Come
voi desiderate. - Ramsay prese le briglie in una mano e con l'altro
braccio
invitò Sansa ad appoggiarsi al proprio gomito.
Sansa
lo assecondò e gli permise di tenerla abbraccietto.
-Sapete,
in realtà io sono diventato
primogenito
da poco...non mi hanno ancora detto tutte le cose burocratiche in cui
dovrò
imbattermi. -
Sansa
si meravigliò di tale confessione, sapeva che come John,
Ramsay era considerato
un bastardo, ma non pensava che il ragazzo lo avrebbe detto con tanta
leggerezza.
-Ho
avuto la fortuna di essere riconosciuto da mio padre, e gliene sono
infinitamente grato. Mi ha dato anche la possibilità di
conoscervi. - disse
rivolgendo sempre il suo sguardo agli occhi della ragazza. -Ma ditemi,
voi
invece? Ora siete la primogenita di casa Stark. Immagino sia una grossa
responsabilità.-
Sansa
rimase spiazzata dalla domanda, perchè non pensava sarebbe
stato tanto
insolente. Lui sapeva in che circostanze lei fosse diventata l'erede di
Casa
Stark, lui stesso aveva contribuito.
Sansa
dovette mettere alla prova la propria pazienza ancora una volta.
-Beh,
al momento voglio cercare solo ti riappacificare le casate. Voglio
rendermi
utile per quello che posso.- le sembrò una risposta
corretta.
-Sono
stato indelicato, lo so. Ma volevo sapere che cosa pensavate. Almeno ci
ho
provato. So che la vostra posizione non deve essere delle migliori, ma
voglio
tentare di rendere il vostro soggiorno qui il più piacevole
possibile.-
Sansa
non sapeva cosa dire. Si guardava intorno per non incontrare il suo
sguardo.
Lui
si fermò e fece voltare verso di sè la ragazza.
Le
tenne le braccia con delicatezza ma allo stesso tempo con forza.
-La
nostra unione riunirebbe il Nord. E io intendo fare in modo che questa
sia
anche l'occasione di trovare una sposa meravigliosa come lo sareste
voi. -
Erano
a pochi centimetri l'uno dall'altra, Sansa riusciva a sentire il suo
fiato sul
viso e le dita di lui che si intrecciavano nei capelli di lei.
"Non
posso credere che si sia permesso".
Sansa
tornò con la mente a quel momento. E si spazzolò
con ancora più forza.
Quando finì,
prese un panno umido e se lo
passò sul viso. Si strofinò bene le labbra.
Le
mani di Ramsay
passarono dai capelli al
viso di lei e lo avvicinò a se.
-Rams...-
non fece in tempo, le labbra di lui erano già su quelle di
lei.
Sansa
chiuse gli occhi. Si dovette arrendere. Anche con Petyr era stato
così, però
mentre baciava Petyr quasi si dimenticava di quello che la circondava.
Mentre
adesso non poteva far altro che pensare "ti prego, fai in fretta".
Sansa
finì di lavarsi il viso e indossò la veste da
notte.
Le
mura del castello erano calde nonostante il gran freddo all'esterno, il
letto
era comodo e le coperte morbide. Si stese sul letto tra le coperte e
con le
braccia dietro la nuca.
-Un
altro uomo che crede di sapere tutto.-
Sansa
pensò al bacio che Ramsay le aveva dato, e pensò
che avrebbe dovuto farci
l'abitudine, soprattutto se fosse diventato suo marito.
Doveva
mettersi in testa che la sua prima notte di nozze sarebbe stata con lui.
"A
questo punto mi chiedo se non sarebbe stato meglio concedersi al
Folletto".
Sansa
si rigirò nel letto più volte. "Perchè
non posso scegliere chi sposare?
Perchè una donna è costretta a fare sempre il
bene degli affari degli altri?
Anche mia madre alla fine dovette fare così..." pensò.
"...però
poi si è innamorata di mio padre. Si, lei amava mio padre."
Allora
le balenò un'ipotesi: "Forse mi
innamorerò perdutametne di Ramsay con
il tempo, forse mi sarei innamorata anche di Tyrion con il
tempo...forse è
questo il segreto del matrimonio. L'abitudino dello stare l'uno con
l'altra."
Ci
pensò sù a lungo ma non riuscì a
trovare una vera risposta.
"Chi
potrei davvero amare? Chi VORREI davvero poter amare?"