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Autore: gasolina    04/05/2015    2 recensioni
Ambientata dall'inizio della 5° stagione della serie TV. (SPOILER ALLERT)
La fan fiction è un misto tra libro (per elementi narrativi) e serie tv(per i fatti avvenuti).
Petyr e Sansa hanno lasciato Nido dell'Aquila per tornare a Grande Inverno. Ditocorto continua i suoi piani di conquista, sia per quanto riguarda il regno che il cuore della fanciulla. Sansa è messa alle strette e continua, apparentemente, a essere manipolata e usata da uomini che non vedono nulla in lei, se non il titolo e l'avvenenza.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Petyr Baelish, Ramsay Bolton, Sansa Stark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 2

 

La luce traballante della candela nella stanza della giovane Stark era abbastanza forte da permettere alla ragazza di leggere una delle storie rimaste nel castello. Era una storia per bambini, forse l'ultima persona a cui era stata letta era stata il suo fratellino minore Rickon.

Mentre la leggeva, non potè  trattenere le lacrime.

Il volto dei fratellini più piccoli, Arya, John, Robb, la madre e il padre le scorrevano in mente.

Il libro le cadde dalle mani quando pensò a Ned Stark. Lo aveva visto morire, aveva visto la sua testa infilzata su una picca e non sapeva nemmeno se il suo corpo infine fosse stato sepolto.

"Basta, loro non vorrebbero che io mi avvilissi così."

Si asciugò le lacrime con le dita e raccolse il libro posandolo poi sulla toeletta.

Si guardò allo specchio e si ricompose. Notò  di avere i capelli fuori posto.

Li slegò, prese la spazzola e iniziò a pettinarsi.

"Alla mamma non sarebbe piaciuto questo colore."

Grazie allo specchio, notò che le radici dei suoi capelli iniziavano a riprendere il colore originale, e presto la ricrescita avrebbe fatto notare il rosso vivo tra il castano sporco.

 Si passò le dita tra i capelli e ripensò a cosa era accaduto durante la mattinata.

 

Sansa si era recata in una piccola radura tra il castello e il bosco, voleva stare da sola e  voleva parlare con qualcuno di famigliare.

-Ciao Lady- disse, guardando un cumulo di pietre sotto ad un albero.

Era il punto in cui era stata sepolta la meta lupa dopo che il padre fu costretto ad ucciderla per ordine del re.

-Mi sei mancata tanto.- era morta, ma era quel "qualcuno" di cui aveva bisogno.

Sansa voleva solo sfogarsi, voleva poter dire quello che pensava e confidarsi con qualcuno.

"Ma sono tutti corrotti e vili traditori".

-Sai Lady, da quel giorno in cui sei morta, sono cambiate tante cose. E' stato il giorno in cui è cambiato tutto.-

La ragazza si inginocchiò sulla terra mescolata a nevischio e ripulì il cumulo di pietre su cui giaceva uno strato di terra e neve.  Colse uno dei pochi fiori che crescevano durante l'inverno e lo posò sulla lapide.

-Non solo la mia vita, ma anche quelli di tutta la nostra famiglia. Alcuni dei nostri fratelli sono morti, altri non si sa nemmeno che fine abbiano fatto.-Si immaginò di riaccarezzare la il manto della sua Lady, morbido e caldo.

-Scusami Lady, avrei dovuto lottare di più per te e per tutti gli altri. Perdonami.-

Voleva piangere ma si trattenne. Le si inumidirono solo gli occhi.

Sansa voleva e doveva essere forte, non voleva più comportarsi come una ragazzina, ormai i tempi in cui poteva rincorrere la sorella oppure ballare con i fratelli erano finiti.

Lei ora era decisa a riavere la sua vendetta.

-Ti prometto che avremo la nostra rivincita su tutti coloro che ci hanno ferito, ucciso e umiliato.  Te lo prometto.-

Sansa rimase in silenzio per alcuni secondi, e dopo poco sentì in lontanaza dei rumori.

"Dei cavalli".

Infatti poco dopo , al galoppo del suo cavallo, Ramsay Bolton si avvicinò alla radura.

Tirò le redini del suo cavallo e lo fece fermare.

-Lady Sansa, cosa ci fate qui?- chiese il ragazzo scendendo da cavallo.

Sansa fu presa alla sprovvista. - Ero venuta a fare una passeggiata. -

-E come mai siete in ginocchio?- chiese lui con un ghigno un po' incredulo.

La ragazza non si era accorta di non essersi mossa e si alzò velocemente, e si spolverò la gonna dalla terra.

-Ero...ero venuta a visitare la tomba della mia metalupa.- Sansa pensò che non fosse necessario mentire in quella circostanza.

-Siete così dolce.- disse Ramsay.

Sansa non seppe cosa dire.

-Ops, scusatemi mi è scappato, non volevo di certo mettervi in imbrazzo.- disse il ragazzo.

Sansa non sapeva cosa pensare di quel ragazzo. Era di bell'aspetto, e con lei si dimostrava gentile ed educato, ma le voci su di lui e le informazioni di Ditocorto, senza contare cosa aveva fatto la sua famiglia agli Stark,  non le rendevano possibile fidarsi del ragazzo.

-Cosa ci fate invece voi qui?- Chiese lei.

-Cercavo una dolce e graziosa fanciulla...e direi che l'ho trovata.- disse malizioso questa volta. Sansa non si scompose.

Vedendo il viso serio della ragazza, Ramsay cambiò tono. -Emh, sono qui perchè Lady Bolton voleva invitarvi nei suoi alloggi per conoscervi meglio. Anche lei è nuova di queste parti e non ha molte dame di compagnia quindi...-

-E come avete fatto ad indovinare di trovarmi qui?- chiese Sansa interrompendo il ragazzo.

-Beh, ho girato tutte le mura, sia all'interno che all'esterno. E finalmente vi ho trovata.-

-Mi sembra strano che il figlio primogenito di una nobile casata non abbia altri doveri da svolgere, oltre che andare a cercare fanciulle nei boschi. - Sansa usò un tono ironico, per cercare di non irritare il ragazzo provando a mascerare il tono scettico che avrebbe voluto usare.

Ma a quanto pare Bolton la presa come una seducente provocazione.

-Una dama così bella, fa venir voglia di tralasciare ogni altro impegno.- disse sfoderando il migliore dei suoi sorrisi e le prese la mano per baciarla.

Sansa non fece una piega. Mostrò un sorriso compiaciuto ma solo per non ostentare il fastidio dentro di sè.

-Volete seguirmi mylady? - chiese il ragazzo indicando verso il cavallo.

-Se non vi spiace preferirei andare a piedi.-

-Come voi desiderate. - Ramsay prese le briglie in una mano e con l'altro braccio invitò Sansa ad appoggiarsi al proprio gomito.

Sansa lo assecondò e gli permise di tenerla abbraccietto.

-Sapete, in realtà io sono diventato  primogenito da poco...non mi hanno ancora detto tutte le cose burocratiche in cui dovrò imbattermi. -

Sansa si meravigliò di tale confessione, sapeva che come John, Ramsay era considerato un bastardo, ma non pensava che il ragazzo lo avrebbe detto con tanta leggerezza.

-Ho avuto la fortuna di essere riconosciuto da mio padre, e gliene sono infinitamente grato. Mi ha dato anche la possibilità di conoscervi. - disse rivolgendo sempre il suo sguardo agli occhi della ragazza. -Ma ditemi, voi invece? Ora siete la primogenita di casa Stark. Immagino sia una grossa responsabilità.-

Sansa rimase spiazzata dalla domanda, perchè non pensava sarebbe stato tanto insolente. Lui sapeva in che circostanze lei fosse diventata l'erede di Casa Stark, lui stesso aveva contribuito.

Sansa dovette mettere alla prova la propria pazienza ancora una volta.

-Beh, al momento voglio cercare solo ti riappacificare le casate. Voglio rendermi utile per quello che posso.- le sembrò una risposta corretta.

-Sono stato indelicato, lo so. Ma volevo sapere che cosa pensavate. Almeno ci ho provato. So che la vostra posizione non deve essere delle migliori, ma voglio tentare di rendere il vostro soggiorno qui il più piacevole possibile.-

Sansa non sapeva cosa dire. Si guardava intorno per non incontrare il suo sguardo.

Lui si fermò e fece voltare verso di sè la ragazza.

Le tenne le braccia con delicatezza ma allo stesso tempo con forza.

-La nostra unione riunirebbe il Nord. E io intendo fare in modo che questa sia anche l'occasione di trovare una sposa meravigliosa come lo sareste voi. -

Erano a pochi centimetri l'uno dall'altra, Sansa riusciva a sentire il suo fiato sul viso e le dita di lui che si intrecciavano nei capelli di lei.

 

 

"Non posso credere che si sia permesso".

Sansa tornò con la mente a quel momento. E si spazzolò con ancora più forza.

 Quando finì, prese un panno umido e se lo passò sul viso. Si strofinò bene le labbra.

 

 

Le mani  di Ramsay passarono dai capelli al viso di lei e lo avvicinò a se.

-Rams...- non fece in tempo, le labbra di lui erano già su quelle di lei.

Sansa chiuse gli occhi. Si dovette arrendere. Anche con Petyr era stato così, però mentre baciava Petyr quasi si dimenticava di quello che la circondava. Mentre adesso non poteva far altro che pensare "ti prego, fai in fretta".

 

 

 

Sansa finì di lavarsi il viso e indossò la veste da notte.

Le mura del castello erano calde nonostante il gran freddo all'esterno, il letto era comodo e le coperte morbide. Si stese sul letto tra le coperte e con le braccia dietro la nuca.

-Un altro uomo che crede di sapere tutto.-

Sansa pensò al bacio che Ramsay le aveva dato, e pensò che avrebbe dovuto farci l'abitudine, soprattutto se fosse diventato suo marito.

Doveva mettersi in testa che la sua prima notte di nozze sarebbe stata con lui.

"A questo punto mi chiedo se non sarebbe stato meglio concedersi al Folletto".

Sansa si rigirò nel letto più volte. "Perchè non posso scegliere chi sposare? Perchè una donna è costretta a fare sempre il bene degli affari degli altri? Anche mia madre alla fine dovette fare così..." pensò. "...però poi si è innamorata di mio padre. Si, lei amava mio padre."

Allora le balenò un'ipotesi: "Forse mi innamorerò perdutametne di Ramsay con il tempo, forse mi sarei innamorata anche di Tyrion con il tempo...forse è questo il segreto del matrimonio. L'abitudino dello stare l'uno con l'altra."

Ci pensò sù a lungo ma non riuscì a trovare una vera risposta.

"Chi potrei davvero amare? Chi VORREI davvero poter amare?"

  
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