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Autore: TheSlayer    05/05/2015    3 recensioni
Nobiltà, ricchezza sfrenata, alcool, eccessi, feste in locali privati. Questa è la vita di Freya e dei suoi amici a Londra... almeno fino a quando non scopre di dover affrontare una delle più grandi responsabilità al mondo. Chi le starà vicino? Sarà il migliore amico Louis? O il "fidanzato" Matthew? Il cugino Niall? Oppure il silenzioso, misterioso, figlio del maggiordomo e della cuoca di Niall, Harry?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 4 - Seven Weeks In
 
Avevo sempre pensato che le donne incinta esagerassero quando parlavano dei sintomi della gravidanza. Pensavo che lo facessero per cercare di attirare ancora di più l’attenzione degli altri e ottenere qualche complimento o parola dolce, ma mi sbagliavo. Avevo raggiunto la settima settimana e mi sentivo uno straccio. Avevo costantemente fame, ma non sapevo mai cosa mangiare, perché nulla sembrava appetitoso (e facevo fatica a tenermi il cibo, grazie alla fantastica nausea mattutina). Ero sempre stanca - non avevo mai avuto bisogno di dormire durante il pomeriggio in tutta la mia vita, nemmeno quando tornavo a casa alle otto del mattino dopo aver ballato per tutta la notte - e continuavo a fare pipì. Per non parlare della mia povera pelle. Stavo cominciando a diventare brufolosa e non sapevo più cosa fare per tenere la situazione sotto controllo. E il mio seno? Avevo un’unica parola per quello: doloroso.

«Ehi, vuoi qualcosa da mangiare?» Mi domandò Harper, entrando in cucina. Ero ferma davanti alla dispensa da circa mezz’ora, affamata come non mai, ma indecisa su cosa provare. Tutto ciò che c’era nell’armadietto mi faceva venire la nausea solo a vederlo.

«Sì.» Dissi, sospirando. Mi rassegnai a recuperare la confezione di cracker che avevo comprato due giorni prima al supermercato di Sameer (in cui ero andata solo dopo avergli telefonato per assicurarmi che nessuno del mio gruppo di amici fosse al Circolo) e mi sedetti al tavolo.

«Guarda!» Esclamò poi mia sorella, mostrandomi lo schermo del telefono. Osservai la foto di alcuni mirtilli, perplessa.

«No, non mi vanno.» Risposi, facendo una smorfia. Persino quelli mi sembravano disgustosi.

«No, Freya. Hai raggiunto le sette settimane, quindi il tuo bambino è delle dimensioni di un mirtillo adesso.» Replicò la ragazza. «Ho scaricato un’app che ti dice le dimensioni del feto ogni settimana. È meravigliosa, dovresti averla anche tu.»

«Harper!» Esclamai, appoggiando il cracker mezzo mangiato sul tavolo e fissandola con gli occhi sgranati. «Ho deciso di non terminare la gravidanza, ma ciò non significa che voglio tenere il Coso. Sto ancora riflettendo sulle mie opzioni e non voglio sapere di che dimensioni è il Coso che c’è dentro di me.» Dissi.

«Okay, scusa.» Mormorò la ragazza, abbassando lo sguardo. «Mamma mia, gli ormoni ti rendono ancora più acida.» Aggiunse poi a bassa voce.

«Stai zitta, ho il diritto di essere acida. Sono incinta, ho litigato con il mio migliore amico, cioè  Potenziale Papà Numero Uno, sto evitando come la peste il mio pseudo ragazzo, cioè Potenziale Papà numero Due, la persona con cui sono andata a letto una volta la settimana scorsa mi ha rifiutata perché non è interessato a me, ma ad un’altra stronza e la mia famiglia ha licenziato una delle uniche persone a cui io abbia mai voluto bene e mi vuole obbligare a sposare un ragazzo che non amo e fingere che il bambino sia suo. E mi fa male tutto.» Dissi, sputacchiando briciole ovunque.

Harper scoppiò a ridere, il che mi aiutò a rilassarmi. Se fosse stato chiunque altro, mi sarei arrabbiata ancora di più, ma mia sorella mi era stata davvero vicina durante gli ultimi giorni e non potevo permettermi di litigare con lei. Era l’unica persona che avevo in quel momento.

«Okay.» Ragionò la ragazza, rubandomi un cracker. «Dio mio, Freya, questi cosi non sanno di niente!»

«Allora lasciali a me, sono l’unico cibo che riesco a mangiare.» Replicai, togliendoglielo dalle mani e mangiandolo.

«D’accordo. Comunque ero venuta di qui per farti un discorso serio, a parte quello dei mirtilli. Anche se darai il bambino in adozione…» Cominciò lei.

Cercai di trattenermi dall’urlarle in faccia di farsi gli affari suoi. Dovevo resistere. Stava solo cercando di aiutarmi.

«Il Coso.» Specificai.

«Beh, credo che tu debba cominciare a prenderti cura di te sul serio. So che non stai prendendo le vitamine che ti ha consigliato il dottor James e, a parte questi cracker, stai mangiando abbastanza male. Dovresti cominciare a fare una dieta più sana, assumere delle proteine - prova lo yogurt greco, io ne vado pazza - e fare un po’ di esercizio. Vuoi che il bambino nasca sano, no?» Continuò lei.

«L’unica cosa che voglio fare adesso, Harp, è avere un telecomando del tempo, premere ‘avanti veloce’ fino alla data di nascita del Coso e tornare a vivere la mia vita normale. Da ragazza single, possibilmente. Non da signora Collinsworth.» Risposi, provando un brivido lungo la schiena quando dissi le ultime parole. Poi un dubbio attraversò la mia mente. «Harper, ma se vogliono obbligarmi a sposarmi e a far finta che il Coso sia di Matthew, non mi permetteranno mai di darlo in adozione, vero?» Domandai.

«Ho l’impressione di no.» Replicò mia sorella cautamente. Cercò di dire altro, ma fu interrotta dall’ingresso in cucina di Jolanda che, come al solito, evitò di guardarmi negli occhi.

«Louis Tomlinson è qui per lei, signorina Freya.» Disse.

«Digli che sono morta.» Risposi.

«Non sapevo che i morti mangiassero i cracker del negozio di Sameer. Sul serio, Freya?» Sentii la sua irritante voce nasale alle spalle della mia cameriera. Il ragazzo la scansò ed entrò in cucina, sedendosi prepotentemente al tavolo di fianco ad Harper.

«Sparisci.» Dissi, senza nemmeno guardarlo.

«Ehi, Danno, ho davvero bisogno di parlare con te. So di aver esagerato la settimana scorsa, ma so anche di avere ragione. Te l’ho detto nel modo sbagliato, ma mi conosci, sono fatto così. Però dobbiamo sul serio parlare, perché… sai perché.» Disse Louis.

«Okay.» Risposi controvoglia, alzandomi (senza dimenticare i cracker) e facendomi seguire nella mia stanza.

«Ho sentito ogni tipo di cosa durante questa settimana.» Cominciò Louis, che rimase stranamente in piedi. Di solito si toglieva subito le scarpe e si sdraiava sul mio letto senza che nessuno l’avesse invitato a farlo. «La festa di fidanzamento con Matthew è sabato, ma io devo sapere.»

«Fantastico. Grazie per avermi ricordato l’inizio della fine della mia vita.» Borbottai, alzando gli occhi al cielo.

«Freya.» Mi richiamò Louis. «Sei incinta?»

Non avevo più nessuna via d’uscita a quel punto. Gli avevo già mentito una volta, non potevo farlo di nuovo. Louis sapeva che c’era qualcosa che non andava ed era un grande osservatore. Aveva capito anche quale fosse il motivo del mio cambiamento e, ovviamente, aveva fatto due più due. Doveva aver realizzato che, se fossi stata davvero incinta, allora c’era una remota possibilità che lui fosse il padre.

«Ti prego, esci. Vai via e non chiamarmi più.» Dissi, girandomi verso il muro ed evitando di guardarlo negli occhi. Non gli avevo risposto, ma mi conosceva ed ero sicura che per lui quella frase fosse una conferma.

«Ti voglio bene, ma sappi che la mia pazienza è limitata. Sono un essere umano e non posso fare questo gioco per sempre. Se scopri che sono il padre, chiamami.» Disse freddamente prima di uscire dalla mia stanza.

 
***

Il giorno seguente cercai di combattere la stanchezza e decisi di accettare l’invito di Niall di raggiungerlo al Circolo. Il suo messaggio diceva semplicemente che aveva bisogno di un consiglio, che era disperato e di fare presto.

«Cos’è tutta questa urgenza?» Domandai, sperando che Louis non fosse in giro. Niall era seduto su uno dei divani e stava dando le spalle alla porta.

«Ehm, ho fatto un casino.» Rispose lui, girandosi a guardarmi e poi facendo un cenno per dirmi di sedermi di fronte a lui. «Volevo cercare di essere misterioso e tenerti sulle spine, ma ho seriamente bisogno di aiuto e non posso aspettare. Ti prego, non giudicarmi. Okay, te lo dirò e basta. Puoi farcela, Niall. Sonoandatoalettoconregina.» Disse, raggiungendo una velocità supersonica verso la fine del suo discorso confusionario.

«Che cosa?» Domandai.

«Ecco, lo sapevo. Non dovevo farlo. E non dovevo dirtelo.» Replicò il ragazzo, alzandosi.

«No, Niall. Non ho capito. Non ti sto giudicando.» Dissi, sorridendo.

«Ah.» Commentò lui, sollevato. «Sono andato a letto con Regina.» Ripeté, questa volta più lentamente.

«E quindi?» Domandai, confusa. Niall mi guardò come se gli avessi appena detto che la sua squadra preferita di calcio non avrebbe più giocato.

«Come ‘e quindi’? Freya, Regina è mia amica. È nostra amica. Ho incasinato tutto!» Ululò lui. Mio cugino era solitamente una persona molto calma e amichevole, ma in quel momento sembrava sull’orlo di una crisi isterica. «Cambieranno tutte le dinamiche del gruppo e poi lei mi piace! Maledizione!»

Mio malgrado, scoppiai a ridere. Non riuscii a resistere. Vedere Niall in quelle condizioni - stava quasi per piangere ed era completamente rosso - era fantastico.

«Niall, credi che nessuno del gruppo sia mai andato a letto con gli altri? So che tu sei concentrato su altro e non sei come noi, ma se ti guardi intorno scoprirai davvero tante cose.» Risposi. «E se ti piace Regina e a lei piaci tu qual è il problema? Comincia a uscirci.»

«E se non dovesse funzionare?»

«Vi lasciate?» Suggerii, scrollando le spalle.

«No, non lo so. Io non sono fatto per queste cose. Harry mi ha detto la stessa cosa che mi hai detto tu, ma lui è un ragazzo, non capisce. E poi non sa cosa vuol dire incasinare le dinamiche del gruppo come sto per fare io.» Continuò Niall, cominciando a camminare avanti e indietro.

Come no? Lui non sa cosa vuol dire voler uscire con una ragazza, perché è andato a letto con due. Ed è uno stronzo, aggiungerei, perché continua a frequentare la prima e non vuole nemmeno vedere la seconda. Pensai.

«Ti stupiresti.» Mi lasciai sfuggire. Niall si fermò per qualche istante, mi guardò con uno sguardo perso e perplesso, poi ricominciò a camminare.

«Ho bisogno di alcool. Vuoi? Prendo due birre dal frigo.»  Disse.

«No, prendine una sola. Io sono a posto così.» Risposi, cercando di fingere nonchalance. Ma, ovviamente, mio cugino si accorse subito della mia risposta. Trattenni il respiro e mi irrigidii, pensando di aver fatto un passo falso.

«Hai ragione, sono solo le due di pomeriggio. Non dovrei bere nemmeno io. Oggi ho gli allenamenti.» Rispose, tornando a sedersi. Tirai un sospiro di sollievo e gli misi un braccio intorno alle spalle.

«Fatti spiegare una cosa, Niall. Siamo esseri umani. Abbiamo dei bisogni. Nel nostro gruppo ci sono ragazzi e ragazze e a volte cediamo alle tentazioni per soddisfare quei bisogni. È normale, è naturale. Lo facciamo tutti. Solo che noi, di solito, poi torniamo ad essere amici come prima. Se invece a te Regina piace… chiedile di uscire.»

«E se io non piaccio a lei?» Mi domandò il ragazzo, con il terrore negli occhi.

«Ehi, è venuta a letto con te o no?» Cercai di rassicurarlo. Ma quel discorso non reggeva. Harry era venuto a letto con me, ma poi mi aveva rifiutata e mi aveva detto di non essere interessato. Ed io non gli avevo chiesto di uscire. Non gli avevo chiesto di sposarlo o niente del genere. Volevo solo sesso da lui.

«Non lo scoprirai mai, se non ci proverai. Ehi, perché non parli con Harper di queste cose? Lei è molto più brava di me. Anzi, dovremmo condividere il Circolo con lei. Sì.» Dissi distrattamente. Dovevo andare in bagno. Da qualche giorno non riuscivo più a smettere di fare pipì ed era una cosa che odiavo. Dovevo persino svegliarmi di notte per andare e, in circostanze normali, era una cosa che non mi era mai successa.

Quando tornai dal bagno sentii altre voci nella parte principale del Circolo e mi bloccai. Niall stava parlando con Harry, Louis, Liam, Elizabeth e Regina e stavano ridendo tutti. Fortunatamente non c’era traccia di Matthew, perché non sarei stata in grado di affrontarlo. La nostra festa di fidanzamento ufficiale era a pochi giorni di distanza e noi non ci vedevamo da tanto. Non ci sentivamo nemmeno, a dire la verità, perché io non gli rispondevo al telefono e ignoravo tutti i suoi messaggi, nella speranza che capisse che non avevo intenzione di vederlo.

«Freya! Eccola qui! Da quanto tempo non siamo al Circolo tutti insieme? Vieni a farti un tiro con noi.» Mi invitò Louis, guardandomi negli occhi e sfidandomi.

Maledetto stronzo, pensai.

Mi sedetti su una poltrona e mi costrinsi a sorridere, nonostante fosse l’ultima cosa che volevo fare.

«Ho preso delle nachos e delle salse da Sameer, ne vuoi un po’?» Mi chiese invece Elizabeth, che era seduta di fianco a Harry.

Il solo pensiero di quei due insieme mi faceva venire il voltastomaco. Più della vista delle patatine sommerse da formaggio e peperoni e delle ciotole di guacamole, panna acida e salsa piccante.

Nessuno sapeva di quei due, nemmeno il migliore amico di Harry. Mi veniva voglia di urlare a tutti il loro segreto, ma non erano affari miei, quindi perché ero così coinvolta in quella storia? Forse, visto che non potevo più vivere una vita ‘mia’ (non potevo più bere, fumare o ballare per ore, perché ero sempre stanca), avevo bisogno di ficcare il naso in quella degli altri. Doveva essere l’unica spiegazione logica.

«Scusatemi un secondo, devo fare una telefonata.» Mentii, alzandomi e spostandomi in un angolo lontano della stanza, dove i miei amici non potevano vedermi. Recuperai il telefono dalla borsa e cominciai a digitare su Google ‘fumare erba gravidanza effetti’.

«Non c’è bisogno di Google per sapere che non devi farlo.» Disse improvvisamente Harry nel mio orecchio, facendomi saltare per lo spavento.

«Dannazione, Styles!» Sibilai, prendendo al volo il cellulare prima che cadesse. «Ti sembra il caso?» Domandai, girandomi per guardarlo negli occhi. «Cosa vuoi da me? Perché mi hai seguita?»

«Ehi, stavo solo andando in bagno e mi hai incuriosito. Tutto qui.» Rispose lui, con sguardo innocente.

Lo guardai con gli occhi sgranati. Harry sapeva quello che stava succedendo. Tra tutte le persone che avrebbero potuto scoprirlo, lui era probabilmente l’ultima che avrei voluto al mio fianco.

«Vattene.» Dissi, chiudendo velocemente la schermata di Google e rimettendo il telefono in borsa.

Lui non si mosse di un millimetro.

«Mia zia è ginecologa ostetrica… se hai bisogno basta che me lo dici e la chiamo, okay? È discreta e molto brava a fare il suo lavoro.» Mi domandò il ragazzo.

Lo guardai, alzando un sopracciglio.

«La settimana scorsa non mi hai detto che non eri interessato a me? E adesso che hai scoperto che sono incinta mi stai offrendo aiuto? Non ho bisogno della tua compassione, grazie.» Dissi. «Comunque, se te lo stai chiedendo, non c’è nessuna possibilità che sia tuo, quindi puoi smettere di cercare di aiutarmi perché vuoi fare la cosa giusta.» Dissi, guardandolo con odio.

Harry scosse la testa, rassegnato.

«Volevo solo aiutarti prima che sia troppo tardi, ma vedo che aver scoperto di essere incinta non ti ha fatta cambiare nemmeno un po’. Sei sempre la solita persona irresponsabile e immatura.» Replicò, allontanandosi per raggiungere il bagno.

«Freya!» Sentii una voce familiare urlare. Mi voltai verso la porta del Circolo e notai che anche Harry si era bloccato in corridoio.

Matthew era ubriaco, quasi non si reggeva in piedi, ed era appena entrato nella stanza urlando il mio nome e attirando l’attenzione di tutti i presenti.

Louis fu il primo ad alzarsi e a cercare di calmarlo.

«Matt, forse è meglio se torni a casa. Sei ubriaco.» Disse il ragazzo.

«No, ho bisogno di parlare con Freya!» Esclamò lui, divincolandosi dalla presa di Louis e facendo un paio di passi verso di me.

Avrei voluto raggiungerlo e chiedergli di parlare in privato, ma le mie gambe non me lo permettevano. Ero pietrificata e non riuscivo a smettere di guardare quello che stava succedendo come se non fossi parte di quella scena.

«Freya!» Urlò ancora Matthew, barcollando e appoggiandosi allo schienale del divano su cui erano seduti Niall e Liam.

«Matthew…» Sussurrai, ma ero troppo lontano perché potesse sentirmi. «Non farlo, ti prego.» Dissi a bassa voce, quasi più a me stessa che a lui.

«La festa di fidanzamento è sabato, Freya. Sabato! Ed io ho dovuto scoprire dai miei genitori che sei incinta! Diventerò padre e non hai avuto il coraggio di dirmelo! Come posso essere fidanzato ufficialmente con una persona del genere?!» Domandò ad alta voce, lasciandosi cadere sulla poltrona vuota di fianco al divano a cui si era appoggiato pochi secondi prima.

Improvvisamente tutti i miei amici cominciarono a fissarmi con gli occhi sgranati per la sorpresa, mentre io mi appoggiai alla parete dietro di me, incapace di fare un passo in qualsiasi direzione.

Avevano scoperto tutti il mio segreto. Il mio peggior incubo era appena diventato realtà.
 

Buongiorno! Nuovo capitolo di No Control e oggi succede di tutto. Louis ormai sa cosa sta succedendo, anche se Freya non vuole ammetterlo. Niall è andato a letto con Regina e si sta torturando perché ha paura di rovinare le dinamiche del gruppo e perché la ragazza gli piace parecchio. Harry scopre che Freya è incinta dopo aver spiato quello che stava scrivendo sul telefono e i due battibeccano. E infine Matthew compare al Circolo, ubriaco fradicio, e dice a tutti che la nostra protagonista è incinta. Quali saranno le reazioni di tutti gli amici? La sosterranno oppure si arrabbieranno perché sono stati tenuti all'oscuro? Nel prossimo capitolo scopriremo tutto!
Grazie per aver letto fin qui e ci leggiamo martedì prossimo!

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