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Autore: Imyoursmaljk    05/05/2015    4 recensioni
Paige Murphy, ragazza diciassettenne che dopo un lungo periodo torna in America con la madre.
Compiuti i diciotto anni, scopre di non essere una semplice ragazza ma ben di più.
Scopre un mondo invisibile ai comuni mortali, dove le bellezze della natura sono infinite,
così come i pericoli che si nascondono dietro ogni cespuglio.
Sarà in grado di gestire il compito che le è stata affidata da compiere?
Tradimenti e delusioni, amicizia e amore.
 
Cosa saresti disposta a rischiare, se la vita di tutti i tuoi cari fosse appesa ad un filo?
 
NB: il genere è fantasy con un pizzico di sovrannaturale.
I primi nove capitoli saranno più classici con qualche minimo particolare, dal decimo capitolo in poi inizierà la vera avventura. :)
Buona lettura!
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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XVI - Parte 1

 
Yeah you can start over you can run free
You can find other fish in the sea
You can pretend it’s meant to be
But you can’t stay away from me

 
«Vedi quella lassù a sinistra? Quella è la costellazione dell'orsa minore» Il ragazzo di fianco a me puntò il dito nel cielo, indicandomi il punto esatto. La tettoia fredda sotto i nostri corpi era stata ricoperta da vecchi sedili in modo da non farci prendere troppo freddo. 
«La vedo! E' meravigliosa!» Esclamai entusiasta quando la vidi, Niall mi sorrise da orecchio a orecchio e cercò di individuare un'altra costellazione ma purtroppo stava diventando sempre più difficile a causa della nebbia. Era passata circa una settimana dalla nostra spedizione nel bosco e, ringraziando il cielo, l'antidoto stava facendo il suo lavoro e il mio braccio era tornato funzionante come prima. Niall storse la bocca infastidito e si girò verso di me.
«Paige, vuoi vedere cosa ho imparato ieri?» I suoi occhi luccicavano nonostante fosse buio resto. Torcall aveva ricevuto i suoi funghi e come promesso acconsentì di allenarci in modo più avanzato. "La prima cosa che dovete imparare è che la vostra forza proviene dalla natura: chi ne ha meno, chi ne ha di più ma tutto proviene da un'unica fonte." Aveva detto, "L'acqua, il vento e la terra sono i vostri elementi. Tutto dipende dalla vostra ascendenza, ovviamente. L'acqua è l'elemento della purezza e dei sogni, di cui la fonte principale è la luna; l'aria è l'elemento della libertà e pace, si esprime attraverso tutti le creature alate; la terra è l'elemento della forza." Non volevo assolutamente mettere in dubbio le sue parole ma avevo sostenuto che gli elementi principali fossero quattro, quindi Torcall stava tralasciando l'elemento del fuoco ma non mi ero fermata più di tanto su questo particolare. 
«Niall, sei sicuro che questo non acceleri il processo?» domandai insicura.
«No, tranquilla. Torcall ha detto che se li uso sfruttando sostanzialmente l'energia trasmessa dalla natura non perderò granché...» Niall allungò la mano verso una bottiglietta d'acqua e ne rovesciò un po' sui sedili.
«Guarda.» Il biondo congiunse le mani e con movimenti fluidi delle dita l'acqua che era infiltrata tra i tessuti iniziò a fluttuare sopra i suoi palmi, acquistando successivamente una forma a sfera. 
«Adesso il grande finale» disse con un tono di insicurezza: non era entrato molto in confidenza con le proprie capacità da quando aveva imparato di poterli usare con prudenza. La palla d'acqua sembrò illuminarsi, Niall sorrideva come un bambino. Peccato che in pochi secondi tutto finì e l'acqua cadde sopra i nostri vestiti. Lui non lo sapeva, ma Torcall mi aveva confessato che la madre di Niall ai suoi tempi era una delle ninfe acquatiche più potenti e riteneva un peccato che avesse fatto questa fine. Quando gli chiesi cosa intendesse, deviò l'argomento.
«Scusami, non sono ancora molto pratico. Piuttosto, tu cosa hai imparato?» Alzai le spalle.
«Mh, io? Giusto qualcosina» risposi vaga. Lui mi guardò speranzoso e mossi la mano sopra di noi da destra a sinistra e viceversa, eliminando la nebbia e le nuvole nel cielo.
«Niente male, direi,» si complimentò con me, «però sembra piuttosto elementare, perché non provi qualcosa del mio livello?»
«Sai, benissimo che non riesco, quando-»  La testa Freya comparve alla sinistra, guardando me e il biondo con suoi occhi da falco. I suoi lunghissimi capelli setosi erano legati in una coda alta e stretta cosa, allineando ancora di più i suoi occhi leggermente a mandorla.
«Non riesco ad aprire la porta della carrozza.» Io e Niall ci scambiammo uno sguardo complice, capendo al volo dove volesse arrivare l'elfo; Freya aveva mostrato più volte di essere troppo fiera della sua posizione per chiedere aiuto a dei semplici mezzosangue, per quanto ridicolo a difficile le poteva sembrare. 
«Già, hai ragione Fress.» Niall e Freya si erano avvicinati moltissimi in quest'ultimo periodo, tanto da donarle un soprannome. Il loro rapporto era basato dalla complicità: Freya gli insegnava a combattere e  Niall le raccontava della sua vita da normale terrestre. «Vado a dormire.» Niall mi stampò calorosamente un baciò sulla guancia e scese dal tetto, seguito da Freya al sua fianco. Da sopra, vidi Niall cingere scherzosamente un braccio sopra le spalle dell'elfo ma lei rimase rigida e fredda dinanzi alla dimostrazione d'affetto. Infatti pochi secondi dopo Niall si ritrovò con il braccio piegato dietro la schiena che l'implorava con un sorriso sulle labbra di liberarlo. Risi tra me e me; almeno loro sembravano divertirsi. 

***

Non mi capacitavo come Liam riuscisse a stare con una semplice canottiera addosso quando ci trovavamo in pieno inverno e con natale alle porte. Oggi nessuno aveva particolarmente voglia di eseguire l'addestramento: Zayn mirava annoiato i suoi coltelli da lancio al bersaglio, centrando sempre il punto rosso. Non c'era da stupirsi, dato che lui direzionava in modo perfetto i venti; Liam, dopo aver imparato di individuare i punti deboli dei tronchi d'albero per spezzarli in un solo colpo, era seduto su un pneumatico e cercava in un modo o nell'altro di accorciarsi la barba con le forbici; Mackenzie osservava semplicemente Freya e Niall espandere la corda dei loro archi. Avevamo fatto molti progressi ma la situazione ci stava sfuggendo di mano e non sapevamo come proseguire, dopo gli addestramenti. Che ne sarebbe diventati di noi e come avevamo intenzione di aiutare i nostri famigliari? Soprattutto come avevo intenzione di trovare e salvare mia madre? Né io, né Mackenzie avevamo qualcosa da cui prendere spunto e seguire le tracce, ammesso e concesso che fossero ancora vive. Torcall balzò fuori dal nulla, spaventandoci.
«Qualcuno ha oltrepassato la barriera!» ci informò allarmato, «Deve trattarsi di qualcosa di davvero potente e maligno... Oppure è un semplice umano. Tuttavia, non devono vedervi qua, nascondetevi!» Tutti scattammo e facemmo il giro del terreno, cercando di evitare l'ingresso. Torcall invece si infilò rapidamente i suoi larghi pantaloni sgualciti e il capellino per nascondere i zoccoli e le corna, assestandosi infine sulla sua sedia a rotelle. Da dietro le cataste delle macchine ci accurammo di tenere sott'occhio il fauno; se quel qualcuno fosse stato maligno saremo intervenuti immediatamente. 
«Hey,» sentii la voce di Torcall, «cosa ti porta qui?» La voce del fauno tremava e non riuscivo ad identificare se si trattava per colui o colei che aveva davanti oppure per la preoccupazione che non ci fossimo nascosti abbastanza bene. 
«Avanti, secondo te cosa posso fare in una sfasciacarrozze? Ti credevo più sveglio, e poi tutti sanno che li tieni nascosti! Non puoi fare un favore ad un vecchio amico?»
«Non sono sicuro di avere ciò di cui hai bisogno, insomma... Le tue fonti si devono sbagliare.»
«Dai Tommy...» La voce dell'ultimo suonò quasi come una minaccia e quando sentii il suono stridente delle ruote iniziai a preoccuparmi seriamente. Torcall venne spinto dentro la sua casetta mentre l'intruso ci dava le spalle; aveva spalle larghe e un fisico slanciato, il suo capo era coperto da un bernie color prugna. Ad ogni modo doveva trattarsi di qualcuno di giovane. I goblin avevano questo aspetto... così umano? Tuttavia dentro di me c'era qualcosa che mi convinceva del contrario, che l'intruso fosse d'animo gentile e senza cattive intenzioni ma le sue parole e azioni fecero svanire quella sensazione positiva.
«Dov'è Torcall?» bisbigliò Mackenzie nella mia direzione e come risposta poggiai l'indice sulle labbra, indicandole di fare silenzio. 
«Penso si tratti di un goblin e penso proprio che ci stia cercando. Ha portato Torcall nella sua casetta e se non ci sbrighiamo ad aiutarlo lo ucciderà.» Gli occhi di Niall sembravano uscire da un momento all'altro fuori dalle orbite quando mi sentì, solo Zayn sembrò l'unico calmo tra noi e rapidamente afferro uno dei suoi coltelli. 
«Restate nascosti» c'indicò. Si avviò verso la porta stando ben attendo di non farsi beccare e quando sentì un urlo da parte di Tocall calciò la porta ed entrò come un tornado dentro la porta. Passarono vari secondi prima che sentimmo urlare anche Zayn da dentro la casa di legno: era arrivato il momento di intervenire. Non appena uscimmo dal nostro nascondiglio, Zayn uscì sorridente dalla porta tenendo la testa dell'intruso sotto il braccio.
«Problema risolto!» Torcall li seguì a ruota con un sorriso sulle labbra. Quando finalmente Zayn decise di liberare la persona sotto il suo braccio restai abbastanza sorpresa di rivedere una vecchia conoscenza.
«Harry!» strillò Niall, saltando tra le braccia del riccio. Harry arruffò in modo affettuoso i capelli di Niall.
«Come-, cosa ci fai qui?» chiesi, passandomi distrattamente la mano tra i capelli. Harry alzò le spalle.
«Louis ha sfasciato di nuovo la marmitta del suo motore e tutti sanno benissimo che Torcall ha pezzi di ricambio di prima scelta, peccato che sia sempre così avaro!» Il riccio gli diede al fauno una pacca sulla spalla, probabilmente con troppa forza, «Voi piuttosto, in paese vi danno per spariti; hanno perfino mandato truppe nei boschi.» Era passato quasi un mese da quando avevamo messo piede a scuola o fatti vedere in giro, era ovvio che la gente avesse iniziato ad accorgersene.
«Beh, ci troviamo in una specie di sequestro di persona volontario» tentò di spiegare Niall, ma Harry arricciò il naso e di conseguenza il biondo si avvicinò a lui sussurrandogli probabilmente i dettagli più importanti nell'orecchio. Tutti li scrutammo attentamente. Gli occhi di Harry erano adesso visibilmente sgranati e la bocca spalancata.
«Cavolo, e chi l'avrebbe mai detto! Posso considerarmi fortunato di essere tuo amico.»
«E chiamala fortuna.» Quelle parole pronunciate a bassa voce mi fecero incupire ma mi sforzai di non mostrarlo, anche se sapevo benissimo chi l'aveva detto.
«Io prenderei comunque in considerazione di tornare per un periodo in paese; dobbiamo eliminare i pettegolezzi e d'altronde gli addestramenti per il momento sembrano inutili. Mi sono stancata di stare in questo che puzza costantemente di benzina» esclamò Mackenzie, con un minimo tatto che potesse avere. L'idea di tornar a scuola non mi entusiastava particolarmente, soprattutto perché la mia sparizione era legata a Niall, Zayn e Liam, persone non ben viste al liceo.
«Io non penso che sia una buona idea,» s'intromise Zayn, «tu stessa hai detto chiunque stia nelle nostre vicinanze è in pericolo. Vuoi scatenare un massacro?» Mackenzie dovette dargli ragione, ed in fondo questo era uno dei motivi principali per cui i ragazzi erano intrappolati con noi. 
«Appunto. In paese non potranno mai attaccare perché verrebbero visti dagli umani e si trasformerebbero in ceneri, in questa sfasciacarrozze nonostante la barriera siamo più a rischio; Harry l'ha oltrepassata senza accorgersene!» Seguii attentamente il loro discorso, apprendendo tutto quello che dicevano e raccogliendo ogni singola informazione che potevo ricevere. Dopo vari battibecchi Zayn sembrò gettare la spugna e Mackenzie sorrise trionfante, però Torcall non sembrava molto d'accordo con la loro decisione.
«Non esiste che lasciate questo posto! Dovete-» Harry lo interruppe. 
«E su vecchio Tommy, concedigli una settimana di vacanza. Ce ne occuperemo io e Louis di controllarli!» cercò di convincerlo, «Ce ne staremo buoni senza dare nell'occhio, con noi non corrono alcun pericolo e tu sai che noi siamo ben forniti.» Torcall mise il broncio e strinse le sopracciglia, potevo quasi azzardarmi che con quella espressione fosse perfino più brutto del solito. Harry gli si avvicinò ancora un po' e «in cambio ti poterò una torta alle mele» gli sussurrò. Era maledettamente bravo nel abbindolare le persone, dovevo ammetterlo.
«Ok, ok!» acconsentì finalmente il fauno e saltando giù dalla sua sedia. Mi guardò per un breve istante e puntò il dito contro di me.  «Tu, dammi la tua collana» ordinò con voce severa. La staccai dal mio collo porgendogliela e lui si imbucò nella sua casa, finché sentimmo un tonfo. Sulla sua piccola tavola trovammo piazzato un libro grande quanto un cuscino e spesso circa venti centimetri. Sfogliava attentamente le pagine e notai che la scrittura e calligrafia era molto diversa di quella che conoscevo. Raccolse una foglia nera da un piccolo arbusto che coltivava dietro la sua casetta e la strofinò contro il metallo della collana, mormorando parole incomprensibili. Dallo strofinare contro la collana si rialzò una piccola nube di fumo viola e quando finì il fumo fu assorbito dalla collana.
«Questo dovrebbe bastare per proteggervi: un sigillo che  non vi rende rintracciabili al di fuori da questa barriera. Abbine cura» mi ribadì Torcall.  La riagganciai sorridente di nuovo al collo e ci dirigemmo al cancello per uscire dalla sfasciacarrozze.
«Fermi tutti!» sentimmo urlare il fauno, facendoci voltare. Correva nella nostra direzione con qualcosa in mano e quando lo indossò con cura sulla testa di Freya capimmo che si trattava di un capello. «Le sue orecchie devono stare coperte!» Freya lo raddrizzò un altro po' e salutammo il fauno. Harry ci guidò attraverso il bosco per raggiunger il più veloce possibile casa mia e permetterci ri recuperare un po' di forze. La terra sotto ai nostri piedi, però, era strana; trasmetteva una sensazione di negatività e priva di felicità, come se fosse malata. Inoltre, nell'aria c'era uno strano odore. Quando imboccammo l'ultimo sentiero da seguire e vidi il piccolo laghetto che distava da casa mia, capii tutto. Nell'aria svolazzava ancora la cenere e l'acqua del lago era nera, la nostra casa e il prato che vi era attorno erano del tutto bruciate. La mano di Harry si poggiò sulla mia spalla, mortificato.
«Scusa, io- avevo completamente rimosso dalla mente di dirvelo» la voce rotta e bassa, «Qualche ora dopo aver saputo di Zayn che vi venivano a trovare è scoppiato un incendio e i pompieri non riuscivano a spegnere le fiamme, erano troppo forti. Non ci sono testimoni né di chi sia stato né se eravate dentro o meno, per questi tutti pensano che siate dispersi o addirittura morti.» Restai paralizzata; qualcuno voleva che fossimo dentro per ucciderci nel modo più crudele che esista, senza dar nemmeno nell'occhio. Tutti i nostri beni erano stati bruciate e ora non possedevamo nulla se non noi stessi. Dalla penombra del bosco apparve Silver, il suo manto bianco e purissimo era stato sporcato da macchie nere dall'incendio, attorno il collo portava una lunga corta e la punta del suo corno sembrava spezzato. Silver si avvicinò a Freya e quando gli toccò il corno gli occhi di Freya diventarono bianchi.
«L'incendio. Non è stato un incidente, vedo i goblin. Sento le loro risate mentre bruciano tutto, tutto quanto...» Silver gli stava facendo vivere l'accaduto, infatti lei si muoveva di riflesso e cercava di proteggersi con le braccia, come se fosse stata lì. «Silver ha cercato di lottare ma quando hanno cercato di catturalo è scappato.» 
«Vedete, questo è un segno. Non dovremmo trovarci qua, siamo in costante pericolo. Torniamo da Torcall» suggerì prontamente Zayn. 
«No! La casa bruciata non ha importanza, starete da me e Louis» protestò Harry, «non voglio che spariate di nuovo così all'improvviso. Con me e Louis non correte alcun pericolo, staremo noi attenti a voi!» Non conoscevo molto bene Harry perché, diciamocelo, l'avevo incontrato solo tre volte in tutta la mia vita ma quello che aveva detto mi aveva trasmesso molti significati: lui non aveva saputo nulla sulla nostra spedizione nel segno delle ninfe, tanto meno i nostri addestramenti con Torcall. L'ultima notizia che aveva avuto sul nostro conto era che ci trovavamo in casa mia e che quest'ultima ora era bruciata. Era spaventato a morte di perdere di nuovo i suoi amici e magari questa volta, veramente.
«Io sono d'accordo con Harry. Andiamo da lui e Louis.» Alle mie spalle tutti mi guardarono scioccati, come se avessi appena bestemmiato. «Harry ha detto che siamo al sicuro da lui, io mi fido lui. D'altronde ho la mia collana che copre le nostre tracce e i goblin ci considerano morti.»
«Non è così facile come pensi tu, Paige» mi rimproverò Mackenzie, con tono severo.
«Torcall ci ha concesso una settimana. Durante questo periodo non avranno neanche il tempo di scorgerci che già torneremo da lui, la vedo abbastanza semplice.» Mackenzie sostenne il mio sguardo, incrociò le braccia al petto ed infine sbuffo.
«Allora, Harry,» rimarcò particolarmente il suo nome, «hai abbastanza posti letto per sei persone?»

***

La casa di Louis era esattamente come la ricordavo; ti faceva sentire come se fossi a casa, semplice e pulita. L'odore che circolava in aria era invitante e se dovevo essere sincera, le verdure che ci somministrava Torcall non erano state molto appetitose. Il mio volto diventò paonazzo quando la mia pancia brontolò vergognosamente all'ingresso di casa Tomlinson. Il riccio ci condusse in cucina dove trovammo - per mia fortuna- Louis davanti ai fornelli intento a controllare la lasagne. Probabilmente Harry l'aveva avvertito con un messaggio che l'avremo raggiunti. Non sprecò tempo per alcun saluto, sembrava essere fatto così e iniziò direttamente a dividere le porzioni in piatti. Il pranzo passò in modo piuttosto imbarazzante tra il silenzio e il ticchettio della posate contro il piatto; anche in quella situazione Louis non si sprecò a chiedere alcune spiegazioni e probabilmente era meglio così. Meno sapeva e meglio era, altrimenti sarebbe finito nei casini anche lui e fin ora erano state coinvolte troppe persone a causa mia.
«Avevate programmi per stasera?» Louis ruppe finalmente il silenzio, «Oggi è il ventitré di dicembre e...»
«Beh, Louis compie gli anni domani e avevamo intenzione di festeggiare. Più o meno si tratta di questo, sì» completò poi Harry al suo posto. Louis non sembrò affatto infastidito dal fatto che l'avesse interrotto anzi, era tranquillissimo. Non pensavo che i mezzosangue festeggiassero i loro compleanni, in fin dei conti la loro età veniva continuamente scombussolata e la loro età effettiva non coincideva con quella che mostravano. Louis, però, sembrava ancora molto giovanile e probabilmente lo era, ma lui non sembrava molto entusiasta di doverlo festeggiare.
«Certo!» esclamò Niall, «Una volta che siamo finalmente di nuovo tutti insieme mi sembra il minimo che potessimo fare! Festeggeremo con Louis il suo, ehm, compleanno!» Il castano pronunciò appena un sorriso e si alzò dal tavolo, lanciando un occhiata ad Harry che lo seguì su per le scale. Da sopra le nostre teste sentimmo uno sbattere continuo; sicuramente stavano addobbando e spostando i nostri letti per la notte. Quando scesero ci permise di lavarci e di prendere qualsiasi vestiti dagli armadi, in questo caso per quanto riguardava noi ragazze dall'armadio delle sorelle: Mackenzie scelse una camicia bianca a fantasia con fiori che le donava molto e dei blue jeans; Freya all'inizio si era opposta un po' perché voleva restare fedele alle sue origini ma con l'armatura addosso avrebbe dato fin troppo negli occhi al locale, quindi infine le facemmo indossa un vestito largo turchese che le desse tutte le comodità di muoversi per come volesse. Solo il suo capello in testa stonava un po' con il suo look; Io mi rifiutai di prendere altro in prestito, in quando dovevo già un dei vestiti a Louis e anche quando lui insisté che non faceva nulla, non ci riuscii.
«Io penso che dovresti cambiarti invece,» s'intromise Zayn porgendomi dei vestiti puliti, «con questi abiti sporchi di fango e sangue daresti ancora di nell'occhio delle orecchie di Freya.» Tutti erano già pronti e cambiati, tranne me. I miei occhi vagarono sulla figura magra e slanciata di Zayn; indossava una maglietta marrone sotto la sua solita giacca di pelle un po' rovinata e un paio di cargo pants beige che gli attribuivano un'aria da carpentiere, eppure era bellissimo.
«Potrei benissimo stare a casa, se fossero i miei vestiti il problema» replicai, gettando i vestiti puliti per terra e salendo su per le scale dirigendomi in bagno. Zayn scosse flebilmente la testa prima di raccogliere i vestiti per terra scattare verso di me, rincorrendomi per le scale. Era velocissimo e al volo caricò sulle spalle.
«Come ai vecchi tempi, eh?» mi beffeggiò, stringendo più del dovuto le mie gambe per non farmi muovere. Sentii che aprì una porta, entrò in camera mi lanciò sul letto assieme ai vestiti.
«Adesso la smetti di comportarti da pecora nera e ti metti addosso questi fottuti vestiti» ordinò puntandomi con un dito. Mi rialzai velocemente dal letto posizionandomi di fronte a lui e guardandolo dritto negli occhi.
«E se non ti ascoltassi?» sputai con aria di sfida.
«Significherebbe che sarei costretto e rimanere in questa stanza con te finché non ti leverai quei stracci da dosso. Dio, ci stai facendo perdere un casino di tempo.» Non mi sarei mai cambiata davanti a lui anche se ne avessi avuto l'intenzione, cercai di superarlo ma ogni volta di spingeva verso il letto facendomi oscillare sulle mie stesse gambe. Non avevo via di scampo. Quando udii i lamenti di Liam al piano di sotto mi sentii quasi in colpa per i miei capricci e per il fatto che mi rifiutassi di indossare i vestiti delle sorelle di Louis. In fin dei conti era soltanto preoccupata; non volevo che appena le sue sorelle fossero tornate se la sarebbero presa con lui a causa dei mancanti vestiti. Mi voltai verso il letto iniziando a sbottonare i miei jeans sotto lo sguardo di Zayn.
«Ti dispiacerebbe?!» brontolai nella sua direzione e prontamente Zayn si voltò. Cacciai fuori la lingua quando lo sentii ridacchiare, tanto non l'avrebbe visto.
«Guarda che ti ho visto» disse poi, come se mi avesse letto nel pensiero. Era come se avesse occhi e orecchie ovunque. 
«Zayn» lo chiamai, osservando il mio polso arrossato per averlo stretto un po troppo mentre cercava di non farmi muovere.
«Che vuoi?»
«Perché mi carichi sempre sulle spalle in quel modo? Mi fai sentire un come se fossi un coniglietto e tu l'aquila.» Una preda.
«A me piace giocare a coniglietto e aquila 
con te
 

Bonsaiiiiiiii,

Ciao ragazze, so di essere molto in ritardo e che il capitolo faccia piuttosto schifo ma ho avuto parecchi - troppo- impegni, inoltre sono mancata venti giorni perchè ho avuto uno stage scolastico.
Vabbé, non voglio annoiarvi con i miei fatti personali quindi passiamo al capitolo:
1. Torcall inizia gli addestramenti e come notate ognuno di loro ha già più o meni capito quale sia il loro elemento domanante. Ovviamente i vari indizi ve li ho già dati, vediamo cosa avete scoperto voi :3
Oltrettutto Torcall gli ha affidato delle proprie e adatte armi ai ragazzi, solo Paige sembra ancora un po' confusa e debole con sé stessa.
2. Oh il mio Harold. Ve lo aspettevate un come back del genere? Ovviamente no bc io sono a genuis AHAHAHAHAH. Mh, giustamente anche Louis è compreso nel come back e con questo vi informo che questo capitolo è diviso in due parti, nel prossimo ci sarà un po' di più azione e sarà dedicato alla festa di Louis e magari chissa, qualche sorpresa?
3. Una piccola introduzione di Zayn e Paige. Questa parte è spuntata fuori dal nulla quindi non sos se vi piacerà ma vi assicuro che nel prossimo loro due verrano derfiniti un po' meglio e scopriremo qualcosa in..... fondo.
4. A proposito: cosa ne pensate di Freya? Simpatica o antipatica? Troppo asociale? Freya sta legando molto con Niall e nel prossimo uno dei due la combinerà grossa, vedrete!
Inoltre vi ringrazio per tutta la pazienza che state dimostrando e le parole carine che mi dite, soprattutto ringrazio MadSaharan_97 (ti mando un bacione!)

L'altra metà del capitolo è già pronta, ma non ho ancora stabilito quando postarla. Se voi vi preoccuperete di lasciare almeno tre recensioni cercherò di postare entro la settimana.

Un bacio, 
Imyousmaljk.

Ps: scusate eventuali errori.

  
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