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Autore: fredlove    05/05/2015    3 recensioni
«Cosa ti è successo, Morgana?»
...
«Chiedi a Merlino. Perché. »
Lo apostrofò, con un sorriso. Questa volta – malvagio.
«Se sono così... ed anche colpa sua. Da quando mi ha avvelenata. »
Merlino, udì il cuore riaprirsi in due al ricordo di quel giorno.
Quando aveva perso la sua anima, in quel gesto.
Quando aveva dovuto mettere da parte, l'amore che provava per lei, per la salvezza di Camelot.
...
Una nuova os. Dalle noti tristi...
Spero vi piaccia.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Merlino, Morgana, Principe Artù | Coppie: Merlino/Morgana
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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«Cosa ti è successo, Morgana?»

La domanda del re, è sincera. Vuole sapere cosa è successo alla sua amica d'infanzia. E successivamente – scoperto – essere sua sorella.

«Si cambia, Artù.»

«No. Tu non eri così. Non prima … di tutto questo. Della magia.»

La strega sorrise, ferina. Ed il mago, in disparte, poté notare ancora una volta, quelle amabili fossette ai lati del viso. Ed i suoi occhi, verde smeraldo, brillare.

Come sempre.

«Chiedi a Merlino. Perché. »

Lo apostrofò, con un sorriso. Questa volta – malvagio.

«Se sono così... ed anche colpa sua. Da quando mi ha avvelenata. »

Merlino, udì il cuore riaprirsi in due al ricordo di quel giorno.

Quando aveva perso la sua anima, in quel gesto.

Quando aveva dovuto mettere da parte, l'amore che provava per lei, per la salvezza di Camelot.

«Come, non ti ha detto niente?» lo prese in giro. Piegando la testa, in modo quasi tenero. Esibendo un finto broncio, da bambina capricciosa. «Lui sapeva ciò che ero, fin prima di tutti voi. Ha tenuto il segreto della mia magia.»

Artù si voltò a guardare il servo. Che colpevole, aveva chinato il capo.

«Sapevi?»

«Sì.»

Ed alzò la testa. Affrontando il re in viso.

«E mi porterò la colpa, fin dentro la tomba. »

«Traditore.»

«L'amavo.»

La risata di Morgana, ruppe il silenzio che si era creato. Crudele.

Ed il cuore di Merlino, tornò a sanguinare.

«Sapevo della sua magia. E non ho detto niente. » osservò Morgana. Poi tornò a guardare il re.«L'ho avvelenata, per salvare Camelot dai Cavalieri di Medhir. Permettendo poi a Morgause, di plasmarla. » una lacrima gli brillò negli occhi, e deglutì quel nodo che gli si era formato in gola.« Sono morto con lei, quel giorno. E ricorda quanto fossi serrato nella sua ricerca. »

Artù abbassò la spada.

Ricordava bene, quanto Merlino avesse sofferto per la lontananza di Morgana.

Molto più degli altri.

« Tornare a vivere, quando l'abbiamo ritrovata. E morire di nuovo, quando ha dato il via … a tutto. Fino ad arrivare ad ora. »

Il silenzio di Artù, non sapeva come interpretarlo. Come il silenzio di Morgana.

«Ho rinunciato a ciò che bramavo di più. Per Camelot. » emise deciso, guardando il re. «Ho rinunciato a qualcosa... cui tenevo di più. E mi chiami traditore.»

Il re gli voltò le spalle e si allontanò.

«Artù!»

Lo chiamò. Una volta. Due. Tre.

«Artù!»

«Povero piccolo re. Tradito ancora una volta, da un suo fidato. E per di più – il suo migliore amico. »

Il mago abbassò il capo. Le parole di Morgana, avevano il potere di ferirlo. Ancora.

«E per cosa? Per amore di qualcun altro.»

«Morgana, taci. »

«Perchè? Non brami sapere – il mio responso al tuo decantato amore?»

Fu Merlino a sorridere. Ma triste.

«Ho smesso di aspettare la tua redenzione, Morgana. Tu non provi, più amore per nessuno. A parte te stessa. Non mi chiedo se mi.. hai mai amato. Perché non voglio saperlo. Non più. »

Morgana lo guardò, attentamente. Incredula quasi, nel vedere un uomo davanti a lei, e non più quel ragazzino di una volta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quando Artù, aprì le grandi porte della sala del trono, fu stupito di veder Merlino.

Ma la scena, davanti a lui presente, era ben oltre una vittoria.

Tra le braccia del ragazzo, vi era il corpo inerme di Morgana.

«Camelot è salva. Ancora. Non dovrai più preoccuparti di lei. »

Artù capì.

Merlino aveva perso del tutto la sua anima, in quel gesto. Aveva ucciso l'amore della sua vita, per il bene del regno.

E quando il corpo di Morgana, bruciò sulla pira, lui gli rimase accanto. Finché Merlino stesso, non gli chiese di voler restar solo.

 

 

 

Passarono gli anni, il regno prosperò. Florido e copioso.

Passarono gli anni, Merlino seppellì anche Artù, Ginevra.. ed ogni Cavaliere della Tavola Rotonda.

Vide i tempi cambiare, la storia andare avanti.

Udì, con dolore, la storia di Merlino e Morgana, raccontanta nelle ballate romantiche.

Lui, vecchio, che della storia era il protagonista.

E durante una notte, dove la luna era pallida, chiuse gli occhi.

Ritrovando gli antichi re e regina. Il suo vecchio mentore ed i cavalieri.

E lei.

La sua Morgana, che gli porgeva la mano con un sorriso.

«È ora di tornare a casa. »

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
   
 
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