Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: JiuJiu91    30/12/2008    4 recensioni
Chi combatte contro i mostri deve guardarsi dal non diventare egli stesso un mostro. Quando guardi a lungo nell'abisso, anche l'abisso guarda dentro di te. [Friedrich Nietzsche]
Le gemelle Spencer vivono su binari paralleli: Maggie è esuberante, goffa e maldestra, perennemente intenta a collezionare figuracce, mentre la riservata Therese è una studentessa modello, saggia dispensatrice di consigli e ottima strega. Destinate a non incontrarsi mai, se non si fossero trovate intrappolate, assieme, in un piano molto più grande di loro, divise tra Bene e Male. Sempre che Bene e Male esistano ancora, quando i Buoni sono pronti a tutto pur di vincere la guerra e i Cattivi non sembrano poi così cattivi.
In un Mondo Magico in cui non è più tutto bianco o tutto nero si intrecciano storie d'amore e di guerra, d'amicizia e di fratellanza, di alleanze e di tradimenti. In tutte le sfumature che preferite.
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mangiamorte, Nuovo, personaggio, Serpeverde, Tom, Riddle/Voldermort
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ultimo aggiornamento per quest'anno. Allora, che mi dite del vostro 2008? Contente? Soddisfatte? Estasiate? O anche voi come me non vedete l'ora che scocchi la mezzanotte di domani sera e che quest'anno si concluda?

Un capitolo dal titolo scaramantico (chi di voi ha mai fatto uno spettacolo di teatro forse conoscerà l'urlo “merda merda merda!” prima di entrare in scena) per augurare a tutte voi sostenitrici un 2009 da favola!


MERDA. MERDA! MERDA!


La mattina del 10 luglio mia sorella stava cercando di consolarmi. Mi rendo conto solo ora che dovevo essere davvero in pessime condizioni se Therese era scesa dal suo piedistallo per venire a consolare me.

- Forse tu e gli altri ne state facendo un problema troppo grave – borbottò mettendomi dodici pan cakes davanti – Forse Louana non è così stronza come sembra –

In effetti non mi stava esattamente consolando, piuttosto cercava di minimizzare.

- E poi lo sapevi benissimo che non sarebbe potuta andare avanti per sempre. Draco non avrebbe fatto la parte del fidanzato di JJ finchè sua madre non fosse partita, quindi prima o poi questa farsa sarebbe finita – continuò Therese

- Forse…non…così… - singhiozzai – E ora che succederà a JJ? Dovrà sposarsi? –

- Credo che tu abbia una scala di valutazione della gravità dei fatti molto distorta. Vediamo un po’, se ti dicessi che c’è un nuovo Ministro della Magia che ha intenzione di catturare quanti più Mangiamorte possibile anche senza prove che lo siano cosa mi diresti? E se ti dicessi che mi sono rotta un’unghia? – sbottò Therese sarcastica

- Non mi sembra il momento di infierire – osservò la zia – Rimarrei a consolarti ma Remus mi ha chiesto di passare un week-end d’amore con lui –

- Un week-end d’amore di lunedì? – ironizzò Therese

- E i Cuccioli? – domandai preoccupata

In quel momento l’ultima cosa che volevo era avere due bambini a cui badare.

- Li ho lasciati a Tom – rispose tranquillamente zia Tracie

- A Tom?!? – ripetemmo in coro io e mia sorella

- Hai lasciato i Cuccioli a quel bastardo assassino? – precisò Therese

- Uhm, no, io avrei avuto dei dubbi sulla presenza di Glenda in quella casa – ammisi

- E Davy Peterson? – continuò mia sorella – ha colonizzato casa nostra con la sua roba, poteva sicuramente badare ai Cuccioli -

- Tom mi ha assicurato che baderà ai Cuccioli – tagliò corto la zia infilandosi un paio di sandaletti bianchi – non mi interessa come, quando e dove. Non posso rinunciare al mio week-end d’amore –

- Potreste portare i Cuccioli con voi – propose mia sorella

Zia Tracie sembrò perplessa per un attimo.

- Beh, ci vediamo tra un paio di giorni – ci salutò con due bacini sulla guancia, senza abbracciarci o versare litri di lacrime come avrebbe fatto di solito

- Visto che sei impegnata a preoccuparti per la tua amica, comincia a preoccuparti anche per la zia – mi suggerì Therese – Non mi sembra del tutto a posto –

Avrei cominciato anche subito se JJ non fosse entrata in casa nostra armata di valigia.

- Dovremmo chiudere a chiave – commentò sottovoce mia sorella

- Sto scappando – annunciò JJ – e Draco mi ha detto di chiedere a voi per una Passaporta –

Therese fece una risatina nervosa.

- E dove staresti scappando? – le chiese

- In Svezia. Draco dice che è l’ultimo posto dove mia madre mi cercherebbe – rispose JJ

- Stai scherzando? – la presi per un braccio e la guardai negli occhi – Non puoi scappare –

- Posso eccome, invece – replicò lei – Mia madre ha scoperto tutto e ha organizzato un incontro con i genitori di Sven domani stesso. E io non ho la minima intenzione di esserci –

- E quindi parti – Therese non trattenne un sorriso

- E quindi parto – convenne JJ – Maggie, ti prego, non fare quella faccia. Lo sai che ho bisogno di partire –

No, cara, tu hai bisogno di reagire.

- Tieni – le porsi la Passaporta dimenticandomi che avrei poi dovuto usare quella di mia sorella – così almeno potrai guardare il braccialetto e pensare a me –

- Quando avete finito con le smancerie venite in salotto. Dovrai sapere dove andare con la Passaporta – sibilò Therese – Ti farò vedere la foto di un posto in Svezia su internet. Dovrai figurartelo bene in mente e poi stringere la Passaporta, ok? –

JJ annuì. Ci abbracciammo e salutammo come se non dovessimo vederci mai più e poi lei guardò la foto che mia sorella le indicava sul computer, la descrisse a sé stessa, chiuse gli occhi stringendo il braccialetto e dopo un attimo scomparve lasciando un vuoto nel salotto.

- Mi sono dimenticata di dirle di non usare la carta di credito – buttò lì Therese, divertita – o sua madre la troverà in un attimo –

JJ però, si era premurata di lasciare il suo cellulare nella nostra cucina, al sicuro in Inghilterra. Mi afflosciai sul divano e attesi come se da un momento all’altro dovessero giustiziarmi.

Il primo giorno non successe niente.

Non so esattamente cosa mi aspettassi, forse una Breaking News dalla BBC per annunciare il matrimonio di una Windsor con un principino svedese.

Anche il secondo giorno non successe niente.

Il terzo giorno Therese mi suggerì, o meglio mi obbligò, ad andare con lei a Malfoy Manor. La mia testa era piena di immagini di Louana che rincorreva JJ con un mazzo di clausole matrimoniali mentre stavo sotto gli sguardi attenti di mia sorella e di Draco, nella camera di quest’ultimo.

- Quello che non capisco – sussurrai nel silenzio tanto che la mia voce sembrò fortissima – è che ho sempre invidiato JJ. Lei era sempre così sicura di sé, così bella e così felice e non avrei mai pensato che ci potesse essere qualcosa che le dispiacesse nella sua vita. Sembrava sempre che fosse tutto perfetto, trovava il buono anche nelle situazioni più tragiche e ora…tutto d’un colpo…e io che sono la sua migliore amica…avrei dovuto saperlo, avrei dovuto conoscere ogni segreto di lei…avrei dovuto – smisi di guardare la finestra e mi voltai

Mia sorella e Draco erano spariti. Probabilmente ne avevano abbastanza di sentirmi parlare di JJ. Mi lanciai sul letto di Draco e cominciai a fissare il soffitto. Forse stavo diventando paranoica. Mi chiesi se si incominciasse così. Sarei diventata come Potter. Avrei cominciato a sognare JJ tutte le notti e avrei guardato dietro gli angoli nel terrore di vedere comparire Louana.

- Ti abbiamo portato la torta al cioccolato – annunciò Therese con una certa amarezza nella voce ma abbozzando un sorriso

Avevo davanti una JJ dodicenne con una lunga pelliccia nera.

- Io adoro la torta al cioccolato! – mi aveva detto JJ l’inverno del 2002 – è il mio dolce preferito. So anche cucinarla, non è vero Brigitte? –

La cameriera aveva annuito sorridendo.

- Sì, signorina Windsor – aveva concordato

- La mia prima torta al cioccolato l’ho preparata a quattro anni – aveva continuato JJ, esaltata – non è vero, Brigitte? –

- Sì, signorina Windsor – aveva risposto di nuovo lei

- Era semplicemente rotonda ma aveva un sacco di bernoccoli e così ho detto a tutti che era a forma di dinosauro e tutti ci hanno creduto – aveva detto JJ ridendo – non è vero Brigitte? – JJ si era tolta la pelliccia nera e l’aveva data al maggiordomo. Anche io avevo tolto la mia orrenda giacca a vento

- Sì, signorina Windsor – aveva sorriso Brigitte

Poi JJ era rimasta un attimo perplessa.

- Ma tu hai cominciato a lavorare per noi due anni fa – aveva osservato – come fai a sapere della mia torta al cioccolato? –

Brigitte non aveva smesso di sorridere.

- Me l’hanno raccontato, signorina Windsor – aveva risposto prontamente

- Nessuno gliel’aveva raccontato – sospirai, mentre finivo di raccontare l’accaduto a mia sorella e a Draco – Brigitte non sapeva della torta a forma di dinosauro, ma qualcuno doveva averle detto di non contraddire mai JJ –

Draco e mia sorella si guardarono preoccupati.

- È tremendo – borbottai

- Anche questo è tremendo – Draco si arrotolò la manica della camicia e mi mostrò l’avambraccio sinistro

Il Marchio Nero risaltava sulla sua pelle pallidissima.

- Oddio – sussurrai, sfiorandolo con la punta delle dita – Fa male? – domandai

- Oh, quello è il minimo – si intromise Therese digrignando i denti – forse farà male la missione che deve compiere! –

Mi guardava come se fosse colpa mia, neanche fossi stata io a dargli una missione da Mangiamorte. Avevo già detto a Tom che non volevo essere protetta da nessuno ma a quanto pareva era servito a poco.

- E dov’è il tuo caro amico ora che stai male? – disse Therese con una nota di crudeltà nella voce – Tu eri sempre pronta ad ascoltare i suoi lunghissimi monologhi su quanto fosse stronza la Rosweth e ora che sei sull’orlo del suicidio per colpa di quella stupida bionda lui è sicuramente intento a fare altro –

Draco ci guardava in silenzio, probabilmente capendo metà delle nostre parole.

- Nel caso te lo sia dimenticato Tom sta guardando i Cuccioli – le feci notare, nonostante non volessi difendere Tom e mi fossi sentita davvero snobbata da lui e da tutti negli ultimi orribili due giorni

- Cosa che avremmo potuto benissimo fare noi se la zia non si fosse accorta che tu stavi dando i numeri! – strillò Therese

- Probabilmente non ero l’unica a dare i numeri – replicai – E tu sei gelosa! Io ho degli amici di cui preoccuparmi e degli amici che si preoccupano per me! –

- Certo, Maggie, infatti fino a due settimane fa neanche sapevi che Jessica avesse una madre – ridacchiò Therese sarcastica – E Voldemort non ti ha neanche telefonata per sapere se hai superato il tremendo trauma di aver scoperto di non sapere assolutamente nulla della tua fantomatica migliore amica –

Presi un libro dal comodino di Draco con l’intenzione di tirarglielo.

Therese tirò fuori la bacchetta dalla tasca e mi tolse il libro di mano, poi me la puntò contro.

- La cosa bella di questa casa è che è schermata contro la Rintracciabilità – sorrise Therese

Non so cos’avrebbe fatto se non fosse arrivata Narcissa in camera, e nemmeno voglio saperlo. La madre di Draco corse verso di noi preoccupata e disarmò mia sorella.

- Credo che voi due abbiate bisogno di una tazza di the – bisbigliò

Indossava un tailleur grigio, aveva gli occhi gonfi e i capelli sciupati. Non era la Narcissa Malfoy che conoscevo, quella.

- No, grazie signora Malfoy – dissi subito – Io torno a casa –

Presi la Passaporta di mia sorella dal davanzale della finestra e ricomparvi nella mia camera, al numero 7 di Privet Drive. I Dursley stavano incitando Cissie ad andare in bicicletta sul vialetto della loro villetta e non volevo vederli, perciò tirai le tende e mi infilai sotto le coperte.

Quando riaprii gli occhi le tende non erano più davanti alla finestra. Davanti alla finestra c’erano due figure: una bassa e rotondetta e una più alta, magra e con una bacchetta sottile in mano.

- Certo che l’avrà trovata – disse la voce di Cissie – Quella ragazza non ha mai visto un film poliziesco, si suppone. O forse era troppo impegnata a guardare il bel protagonista –

- Che cosa le succederà? – domandò Tom

- Penso che si sposerà – rispose Cissie soppesando le parole – Con quel ricco, quel principe… -

Mi misi a sedere sul letto.

- Maggie! – dissero in coro

- Pensavamo ti fossi imbottita di sonnifero – soggiunse Cissie

- Tu lo pensavi – la corresse Tom e venne verso di me – Come stai? –

- Sono giorni che cerco di trovarti, ma non sei mai in casa – continuò Cissie

Evitai di dire che ero uscita per un’ora negli ultimi tre giorni solo perché Cissie mi sembrava davvero sincera.

- E io sto provando a telefonarti da Domenica sera. Cos’è successo al tuo telefono? Stavo sistemando alcuni piani e non ero a Little Hangleton, ma volevo sentirti e tu… - spiegò Tom

Mi alzai e cercai il cellulare sulla scrivania. Non c’era.

- Dove diavolo… - cominciai

Poi improvvisamente mi baluginò alla mente la telefonata di Draco, e me che appoggiavo il telefono sul ripiano del bagno nell’albergo di Berlino e poi correvo al bar dove avevo lasciato gli altri. Il resto della giornata l’avevo passata in una specie di trance e sicuramente il telefono era…

- A Berlino – sussurrai – Il telefono è a Berlino e la mia Passaporta è in Svezia –

- Stai colonizzando l’Europa con i tuoi oggetti? – volle sapere Cissie con gli occhioni verdi spalancati

- Ma no…è solo che – mi sembravano storie troppo lunghe e inutili da raccontare, così smisi subito

- Mi dispiace – sussurrò Tom e mi abbracciò – Ma ora sicuramente andrà tutto meglio –

Sembrava davvero convincente. Tom aveva un modo di dire le cose che avrebbe potuto convincermi di essere un’ottima strega, se avesse voluto. Nell’esatto momento in cui decidevo che credere all’osservazione di Tom mi avrebbe fatto bene, bussarono alla porta.

JJ infilò la testa dentro.

- Forse – bisbigliò Cissie, rivolta a Tom

- JJ? – feci io perplessa

La mia amica stava in piedi davanti a me, con il vestito più bello che le avessi mai visto addosso, lungo e color oro pallido. Teneva le mani dietro la schiena e un triste sorriso riluceva sul viso abbronzato.

- Mia madre è arrivata in Svezia un’ora dopo che sono arrivata io – annunciò JJ – Ho usato la carta di credito ad Heatrow, per comprare il biglietto –

Tom e Cissie fecero per dire qualcosa ma io fui più veloce.

- E sei stata da Sven? – chiesi

- Sì, ho firmato delle carte, decine e decine di carte. Clausole pre-matrimoniali, forse. Ci sposeremo l’Estate prossima – soggiunse e smise di tenere le mani incrociate dietro la schiena

All’anulare sinistro brillava il diamante più luminoso del mondo, almeno secondo me. Un solitario, del diametro di un centimetro e mezzo, più grosso del suo dito.

- Se fossi un ladro ti taglierei la mano per averlo – disse Cissie

- Sono contenta che tu non sia un ladro – cercò di sdrammatizzare JJ e tirò fuori un paio di guanti dalla borsetta – Comunque neanche io voglio vederlo. Mi ricorda quello che devo fare – poi improvvisamente sfoderò un sorriso alla JJ – Beh, se volete saperlo Sven è un figo. È il ragazzo più bello del mondo ed è maledettamente sexy. Non ho mai scopato così in tutta la mia vita, meglio di Dan, persino –

Feci un sorriso stiracchiato.

- Non tutti i mali vengono per nuocere – osservai

- Se non fosse che mia madre me l’ha imposto, credo che potrei quasi innamorarmi di lui. O del suo cazzo, perlomeno – ammise JJ appoggiando la mia Passaporta sulla scrivania – Non so chi abbia inventato quella palla che gli svedesi sono freddi. Oh, lui è marmoreo ma non freddo, assolutamente no –

Sentirla parlare di sesso mi rassicurò. Forse Tom aveva ragione e, comunque, mancava ancora un anno intero al matrimonio. E in un anno, l’avevo imparato ad Hogwarts, poteva succedere di tutto.

Nei giorni che seguirono l’anello fu al centro dei discorsi di tutti. Persino mia sorella per un po’ si dimenticò della rabbia che provava nei confronti di Tom per aver reso Draco un Mangiamorte e comprò un giornale sulla cui copertina compariva JJ ad una festa da ballo con l’anello in bella vista. “La signora dell’anello” recitava il titolo facendo il verso ad un libro di goblin o qualcosa del genere, almeno così mi aveva detto Cissie.

Quando JJ partì per una delle sue solite vacanze, la zia ancora non era tornata dal suo week-end d’amore con Lupin. Il 17 luglio stavo calcolando che erano ormai cinque giorni che la zia mancava da casa e stavo per telefonarle quando Therese irruppe in cucina con gli occhi che quasi lanciavano scintille.

- Ora vado a prendere i Cuccioli – decretò Therese sbattendo con forza il Daily World sul tavolo della cucina – Non voglio che rimangano un solo secondo di più in compagnia di Voldemort –

Ahia…è in arrivo una sfuriata…

Smisi di leggere il libro di ricette che avevo in mano e appoggiai il mestolo. Il mio pallido tentativo di cucinare una torta al cioccolato, per allenarmi nell’attesa del ritorno di JJ, avrebbe aspettato.

- Ho scoperto il piano – continuò Therese non curandosi del fatto che io non volevo minimamente saperlo – Non lo dirò a nessuno, questo è certo – soggiunse ammiccando – Ma è un piano di una tale crudeltà… -

Si interruppe e aprì il frigo, tirò fuori una delle bottiglie di whisky della zia e se ne versò un bicchiere, richiudendo il frigo con uno schiocco delle dita.

- Un uomo subdolo – sibilò Therese – Subdolo e spietato che gioca a fare il salvatore della nostra famiglia. Si finge disperato per quella Glenda ma in realtà è solo un subdolo assassino che manovra gli altri per uccidere le persone che gli danno fastidio – buttò giù quasi tutto il whisky – e intanto lui se ne sta lì, a giocare con la sua bacchetta e a terrorizzare le persone, e guarda come si muovono le sue pedine senza muovere un dito per portare a termine da solo i suoi piani –

- Therese – cercai di farla calmare

- Vai a prendere i Cuccioli – ribattè mia sorella, passandosi una mano tra i ricci scompigliati – E assicurati che non li stia usando per qualche losco scopo –

Decisi che non era il caso di ignorare il suo ordine. Abbandonai il libro di ricette sul tavolo e presi la Passaporta dalla tasca.

- E non tornare con qualche buffo tatuaggio – soggiunse Therese, prima che scomparissi per ritrovarmi nell’ingresso di Casa Riddle

Tom era in piedi in cima alle scale e mi sembrava così strano non vederlo nella sua camera che mi guardai alle spalle, pensando che forse stesse aspettando qualcun altro.

- Sei venuta a prendere i Cuccioli? – volle sapere Tom

- Sì – mormorai dispiaciuta – Mia sorella… -

- Lo so. Malfoy è un pessimo occlumante – tagliò corto Tom e mi portò fino ad una stanza in fondo al corridoio

Dentro, Bellatrix e Cissie parlavano animatamente mentre i Cuccioli sgambettavano su un grosso letto a baldacchino.

- I Cuccioli devono tornare a casa – annunciò Tom

Bellatrix e Cissie mi guardarono risentite.

- Dov’è Tracie? – chiese Bellatrix – Tracie li ha lasciati a noi – soggiunse rendendosi conto che non c’era mia zia

- Lo so, ma Therese… - cominciai – Io li lascerei qui, ma mia sorella non vuole e… -

- Forse è ora che tu smetta di essere così succube di tua sorella – dichiarò Bellatrix – Ti fidi di noi? –

- Certo – risposi precipitosamente

- Credi che siamo in grado di badare ai tuoi cuginetti? – guardai i Cuccioli che ridevano rotolandosi sul letto

- Certo – ripetei

- Allora non portarli via – concluse Bellatrix – Di’ a tua sorella che tu vuoi che stiano qui –

Non era un ragionamento stupido.

- Non puoi vivere sotto una tirannide per tutta la vita, Maggie – continuò Bellatrix – Quello in cui credi tu è tanto importante come quello in cui crede tua sorella. Therese non è la bocca della verità, ha solo la capacità di farti credere che lo sia –

- Hai ragione, Bella – mi girai di nuovo verso la porta – Puoi tenere i Cuccioli, staranno di certo meglio con te che con mia sorella – e me ne andai

Avrei voluto avere il mio cellulare ancora con me per poter fotografare l’espressione sul volto di Therese quando mi vide tornare senza i Cuccioli.

- Non ti avevo espressamente chiesto di riportare qui i Cuccioli? – chiese Therese cercando di mantenere una certa calma nella sua voce

- Sì, in effetti sì, ma ho pensato che stanno bene dove sono e che se la zia avesse voluto che li tenessi tu l’avrebbe detto – spiegai – la zia riconosce a me e a te uguale dignità, perciò se vogliamo prendere una decisione che non sia quella che lei e, anche se suppongo di no, Lupin hanno preso per i loro figli dobbiamo essere d’accordo –

Mia sorella mi fissava basita. Anche se a volte non avevo fatto ciò che lei mi chiedeva di fare, avevo sempre pensato che in fondo fosse la cosa giusta. Ora, per la prima volta, mi rendevo conto che Therese non aveva sempre ragione a prescindere.

- Bellatrix – sussurrò smettendo di fissarmi – Con quella pazza isterica –

- E smettila con la tua Legilimanzia – sbottai e me ne tornai in cucina, sperando di poter finire la mia ricetta

Therese non mi parlò per i due giorni che seguirono. Poi, finalmente, la mattina del 20 luglio zia Tracie comparve sulla porta sorridendo beatamente, con le scarpe in mano, una delle quali con un tacco rotto.

- Zia! – esclamammo in coro io e mia sorella

Ci fu il solito giro di abbracci e saluti, poi la zia appoggiò la sua borsa e le scarpe per terra nell’ingresso e ci fece cenno di seguirla in cucina.

Mentre stavamo per sederci tutte attorno al tavolo, qualcuno bussò alla porta. Poi, senza aspettare che aprissimo, un tassista dall’aria furente entrò in cucina.

- Più tempo aspetto fuori con il motore acceso più il tachimetro avanza. Più il tachimetro avanza più lei dovrà pagare! – sbottò il tassista, puntando un dito contro zia Tracie

La zia si alzò con un sorrisino di circostanza.

- Scusi, mi ero dimenticata che stesse aspettando fuori – ammise e si girò verso di noi – Ragazze, avete 13.25£? -

- Ora sono 16.05£, signora – la corresse il tassista

Mia sorella tirò fuori controvoglia i soldi e il tassista se ne andò borbottando contro i ladri.

- Tu non avevi una macchina? – chiese Therese sarcastica

- L’avevo – convenne zia Tracie, sospirando – Finchè io e Remus non ci siamo fermati a guardare l’alba sulla scogliera. Era così meravigliosa l’alba che quando ci siamo appoggiati alla macchina non ci siamo resi conto che lei stava scivolando sempre di più verso il dirupo e, quando ce ne siamo accorti, la mia Panda è precipitata di sotto ed è esplosa –

Io e Therese sgranammo gli occhi. Il modo in cui zia Tracie aveva raccontato della completa distruzione della sua macchina aveva dell’incredibile.

- D’accordo, la macchina non c’è più – sospirò Therese – e ora? –

- Remus ha detto che ne compreremo un’altra – rispose zia Tracie

- Remus ha detto che tu ne comprerai un’altra – precisò Therese – Remus non ha nemmeno un penny –

- Beh… - cominciò zia Tracie

Non avrei voluto dire nulla, ma qualcosa stava cambiando in me. Oddio, sarei diventata una nuova Therese.

- Tu hai pagato la casa, tu hai pagato tutte le vostre cene e ora pagherai anche una nuova macchina – le ricordai – Zia, Remus non ti ama davvero –

Il gelo cadde sulla nostra cucina come se un esercito di Dissennatori si fossero piantati davanti alla finestra.

- Ho vinto 3£! – esclamò la voce di Davy Peterson dal salotto e lui entrò in cucina brandendo un gratta e vinci – Ho vinto 3£ - ripetè, poi vide le nostre espressioni – Forse non è il momento adatto –

- Remus – sussurrò zia Tracie con un velo di tristezza negli occhi – Remus mi ha chiesto di sposarlo –

Therese lasciò cadere il bicchiere che aveva in mano, ricordandomi l’espressione di Tom quando gli avevo detto del mio bacio con Harry e io, che non avevo bicchieri o bacchette da lasciar cadere, borbottai un “ommioddio”.

Il suono del telefono di Therese spezzò quel silenzio innaturale e riuscimmo a sentire la voce gracchiante di Draco come se stesse parlando dal salotto e non da qualche remoto angolo della sua grande villa.

- Io vado da Draco – disse Therese con tono piatto

Cercai di comunicarle telepaticamente che avevo bisogno del suo aiuto per affrontare quella crisi, ma Therese sembrava essersi dimenticata delle sue doti da Legilimens e uscì chiudendosi la porta alle spalle.

- Ok – sussurrai sedendomi al tavolo di fronte alla zia – Ok. Ragioniamoci –

Zia Tracie sospirò e alzò i suoi occhi azzurri e tristi su di me.

- Tu sei sempre stata contraria al matrimonio – le ricordai – Dalla notte dei tempi. Non hai mai creduto in una promessa che dura tutta la vita. Ti sei sempre opposta al “per sempre” di un paio di anelli. Hai sempre detto che il matrimonio è il primo passo verso il divorzio –

- Già – convenne lei

- Che il matrimonio è la tomba dell’amore. Che non ti saresti mai sposata. Che le donne single sono più magre perché guardano cosa c’è nel frigo e vanno a letto mentre quelle sposate guardano cosa c’è nel letto e vanno al frigo – continuai

- Sì – annuì la zia

- E ora perché diavolo hai deciso di sposarti? – sibilai

- Non ho deciso. Non ho ancora risp… - cominciò la zia, interrotta dal suono del campanello

Spostai appena la tenda dalla finestra della cucina e rabbrividii. Remus Lupin stava arrivando a casa nostra a grandi falcate. Corsi nell’ingresso e mi gettai davanti alla porta.

- Maggie? – fece perplessa zia Tracie

- Non dirgli di sì, non dirgli di sì, non dirgli di sì – implorai e poi mi spostai in cucina e appoggiai l’orecchio alla porta

Sentii i piedi di Remus muoversi in modo concitato nell’ingresso, come se stesse camminando avanti e indietro.

- Tracie, prendi una borsa con dei vestiti e le cose che ti servono – disse velocemente Lupin

- Perché? – chiese la zia dubbiosa

- Devo portarti via di qua. Sei in pericolo, tesoro – rispose lui

- In pericolo? Aspetta, se sono in pericolo io lo sono anche le mie nipoti. Devo avvertire Maggie, devo… - la zia si bloccò improvvisamente

- Maggie è il pericolo – sussurrò Lupin

L’orecchio mi scivolò per una decina di centimetri dal legno della porta e rischiai quasi di cadere cercando di mantenere l’equilibrio.

- Non capisco – sussurrò zia Tracie

- Maggie è una Mangiamorte. È stata assoldata da Voldemort, tu sei una Babbana, ti devo portare in salvo – continuò Lupin

Zia non dirgli di sì, non dirgli di sì, non dirgli di sì.

- No – mormorò la zia, incredula, come se non riuscisse a comprendere quello che aveva appena detto

- No? – ripetè Lupin ancora più incredulo

Cercai di infilare l’occhio nel buco della serratura ma riuscivo a vedere solo i jeans bianchi di mia zia.

- No – confermò zia Tracie con più decisione – Non voglio venire via con te – soggiunse – Questa è la mia casa, Maggie e Therese sono le mie nipoti, tu non mi puoi portare via da loro –

- Ma lo faccio…lo faccio per salvarti la vita! – Lupin sembrava basito

- Salvarmi la vita? – la zia fece una risatina nervosa – Perché quando sono nati i Cuccioli non hai pensato a salvarmi la vita trovando un po’ di soldi? Perché quando abbiamo comprato questa casa non hai pensato a salvarmi la vita pagandone almeno la metà? Perché te ne sei sempre fregato dei debiti, dei figli, delle cene assieme e ora te ne vieni fuori dicendo che devi salvarmi la vita? –

- Voldemort ti ucciderà! – Lupin si stava arrampicando sui vetri

- Voldemort non ha motivo di uccidermi – ma erano vetri molto scivolosi – Te lo posso assicurare –

- Voldemort uccide anche senza motivo – continuò Lupin

- Io lo conosco – strillò zia Tracie

Mi morsi la lingua sperando che un fulmine colpisse in pieno Lupin e gli impedisse di ascoltare qualsiasi cosa la zia stesse per dirgli. Mi trovai a sperare di essere una strega migliore, così avrei potuto dirottare il camincino della posta dritto nell’ingresso di casa nostra con un solo movimento della bacchetta.

- Come sarebbe a dire che lo conosci? – una sottile vena di disprezzo si insinuò nella voce di Lupin

- Lo conosco – tagliò corto la zia – lui ha lavorato alla boutique quando io non potevo –

- Mi avevi detto che un tuo amico… - iniziò Lupin

- Lui mi ha dato 400£ per ripagare alcuni debiti – continuò la zia

Questa mi mancava.

- Lui mi è stato vicino quando tu non c’eri e io mi ubriacavo per non pensare a te – la sua voce era ferma e decisa come non l’avevo mai sentita – Lui merita la mia fiducia mille volte più di quanto la meriti tu –

- Ti ha ingannato, Tracie, ti sta ingannando! Voldemort è meschino, crudele e… - urlò Lupin

- Mi ha aiutata, Remus e mi sta aiutando. Questa è la semplice, crudele realtà dei fatti. Tu sei in giro per il mondo a dare la caccia ad una persona che sta aiutando la tua fidanzata a non impazzire – sussurrò la zia – Se fossi stato un po’ di più a casa, un po’ di più con me, l’avresti trovato prima il tuo Voldemort –

- Tracie… - borbottò Lupin – Quella tua nipote, ti sta manipolando, è una stronzetta che… -

- Nessuno insulta le mie nipoti – la voce della zia tornò forte come prima, più di prima. Feroce, come una tigre che difende i suoi piccoli – Non ti permetto di dare della stronzetta a Maggie. né ora, né mai – i suoi passi si allontanarono dalla porta – E se tu, o qualche tuo stupido collega, vi azzarderete a sfiorare Maggie, o Therese, con la punta delle vostre sudicie dita io vi cercherò, vi scoverò e vi ucciderò uno per volta, con queste stesse mani, infilandovi le unghie nelle corde vocali che hanno pronunciato una sola parola contro le mie bambine –

Preoccupata dal tono di voce della zia aprii la porta. Zia Tracie stava in piedi davanti a Remus che la sovrastava di una ventina di centimetri e gli puntava l’unghia rossa scarlatta alla gola.

- Vattene – dissi rivolta a Remus

Remus guardò prima me e poi mia zia.

- L’Ordine della Fenice avrà l’ordine di trovarvi e uccidervi – sussurrò – Pensateci adesso –

- Ci ho già pensato – disse seccamente la zia – E non voglio più vederti, né sentirti, né parlarti. Sparisci. O Maggie, da brava Mangiamorte, darà l’ordine a Voldemort di trovarti e ucciderti –

- Mi stai dicendo che è finita? – chiese Lupin, senza alcuna sfumatura di tristezza nella sua voce

- Era già finita da tempo – sospirò zia Tracie, chiuse la porta e vi si appoggiò contro

- Zia! – l’abbracciai – Mi dispiace. È colpa mia –

- Tu non c’entri nulla, è colpa mia, che ancora credo nelle favole – mi rassicurò lei – Siete voi la mia famiglia. Tu, Therese, Bernie e i Cuccioli. Io non ho bisogno di un uomo. Non di quell’uomo, perlomeno –

Ci abbracciammo ancora, poi la zia si divincolò dall’abbraccio.

- Direi di festeggiare. Pancake e vodka? – propose e io, nonostante l’imminente prova costume, non seppi rinunciare

Del resto, chi mi dovrà mai vedere in costume?

Neanche due ore dopo ero stata invitata a qualcosa di pericolosamente simile ad un party notturno in piscina da JJ.

- Di notte nessuno vedrà le tue maniglie dell’amore – mi fece notare Mark, guardandomi mentre mi provavo tutti i costumi che avevo

- Non stiamo andando ad un party al buio, stiamo andando ad un party notturno – gli ricordai

- Beh… - cominciò lui

- Non andrò – tagliai corto, lanciando alla rinfusa i costumi nell’armadio

- Maggie, non essere stupida, è un party in piscina. L’ennesimo, oserei dire. Non è una sfilata a Parigi, è un semplice, innocente, amichevole party in piscina – sospirò Mark

- Lo sarebbe – borbottai – Se non ci fosse lei –

- Non credo che Louana verrà al nostro party – Mark mi lanciò un costume nero e fucsia – E ora sbrigati, o mi verrà una tremenda voglia di scopare sul pavimento del corridoio di tua zia –

Mi avvicinai per baciarlo. Io ero completamente nuda e lui in costume. Meglio di così, neanche la fatica di spogliarsi…

- Non lo sopporto – sibilò Therese piombando in camera – è uno stronzo. La prende solo in giro…ops –

Io e Mark ci staccammo di colpo e mi nascosi dietro una tenda.

- Puoi uscire – disse sarcastica Therese – Ti ho vista nuda centinaia di volte –

- Beh, ma vedermi nuda mentre scopavo ti mancava, immagino – brontolai infilandomi malvolentieri il costume nero e fucsia, che avevo lanciato per terra sotto la tenda

- Chi è che prende in giro chi? – ci interruppe Mark infilando il mio telo da mare in una grossa borsa bianca

- Tom – rispose semplicemente Therese e si girò a fissarmi sprezzante – Sta consolando la zia tutto mieloso. Mi fa venire la nausea –

- Lupin dovrebbe farti venire la nausea – osservai

- Lupin lo disprezzo in silenzio – ribattè Therese – Ma Tom mi dà il voltastomaco. Il suo è un patetico tentativo di fare l’uomo protettivo. E tu sai che effetto fanno gli uomini protettivi alla zia? –

- No – risposi

- Se ne innamora – sussurrò Therese, come se fosse ovvio

- La zia non si innamorerebbe mai di Tom – ridacchiai divertita

- Sì, lo credo anche io – disse mia sorella ironica

Io e Mark scendemmo trascinandoci dietro la grossa borsa bianca. Sul divano Tom e zia Tracie ridacchiavano nervosamente.

- E rubavo le matite colorate, poi le mettevo in una scatola e le tenevo lì, senza mai usarle – stava dicendo Tom

- Io a sette anni rubavo i giornali all’edicola e poi li rivendevo al parco – replicò la zia, divertita, e mi sembrò che stesse appoggiando la testa sulla spalla di Tom – E con i soldi mi compravo i gelati. Adoravo il gelato, e i miei genitori non me lo compravano mai –

Feci cenno a Mark di uscire. No, zia Tracie non si sarebbe mai innamorata di Tom. Erano troppo diversi.

Ovviamente, Louana presenziava al party in piscina. Mi aspettavo di trovare la brigata delle compagne oche di JJ, capeggiate da Eloise Frohlich von Bresche e invece la piscina era circondata da tavoli imbanditi e da gente in abito da sera. E, soprattutto, nessuno era in costume.

JJ ci accolse sorridendo. Quando ci vide smise lentamente di sorridere.

- Ehm, credevo di avervi detto che non era un party in acqua – sussurrò perplessa

- No, questo piccolo dettaglio dev’esserti sfuggito – osservò Mark squadrandola da capo a piedi

La mia amica indossava un vestito verde scuro lungo fino ai piedi e un paio di sandaletti decisamente inadatti a qualsiasi forma d’acqua, dato il considerevole numero di diamanti e pietruzze varie.

- Non preoccupatevi, nessuno noterà il vostro abbigliamento – tagliò corto lei e ci trascinò in una lunga serie di presentazioni che pensavo non sarebbe mai finita

- Margaret, giusto? – Louana ci si parò davanti in un turbinio d’oro mentre JJ ci presentava sua cugina Eugenia

- Giusto – convenni

- Jenny parla sempre della sua migliore amica – Lou sbattè le ciglia sugli occhi azzurri – E ho pensato che tu potessi essere la persona giusta per fare da testimone di nozze – sentii il suo sguardo sulle infradito, poi sulle gambe nude e infine sui manigliotti che si intravedevano dietro il prendisole bianco – Nonostante le apparenze –

- Testimone di nozze? – ripetei cercando JJ con lo sguardo

- Oh, sì – disse JJ – mi farebbe enormemente piacere –

Passai velocemente lo sguardo sui numerosi membri della famiglia Windsor che si muovevano leggiadri tra i tavoli e un brivido freddo mi attraversò al pensiero di svariati altri party del genere.

Ma alla mia amica faceva enormemente piacere. E avevamo sempre detto che, se mai ci fossimo sposate, saremmo state l’una la testimone di nozze dell’altra. E ora non potevo proprio rimangiarmi tutto.

- D’accordo – mormorai

- D’accordo – sorrise Louana e sparì tra la folla così come era arrivata

- Non preoccuparti – mi sussurrò JJ – Non ci sarà nessun matrimonio –

- Certo, ma è quello che viene prima che mi preoccupa – ammisi

- Domani sera c’è una festicciola informale tra cugini – mi avvertì JJ – Ci vediamo qui alle cinque e un quarto –

La mattina seguente mi svegliai in preda all’ansia. Mark sarebbe partito prima di mezzogiorno e io mi sarei ritrovata da sola in balia dei cugini di JJ. Questa volta, però, non mi sarei fatta trovare impreparata.

Alle due e un quarto mi presentai a Malfoy Manor.

Forse ero profondamente stupida, ma era l’unica soluzione che mi era balenata in mente, ed era sicuramente meglio che presentarmi alla festa in jeans e t-shirt.

- Salve, Narcissa – salutai gentilmente

Narcissa Malfoy sembrava tutt’altro che felice di vedermi. O, forse, era semplicemente tutt’altro che felice.

Mi condusse nervosamente in salotto, spinse verso di me un vassoio di the con mani tremanti e poi si sedette sul divano, salvo poi alzarsi un secondo dopo.

- Scusa, Maggie – sussurrò Narcissa – è che sono preoccupata per Draco, e Lucius è in prigione, e l’Oscuro Signore… - si interruppe e andò verso la finestra – ma parliamo di te. come va? –

- Ho bisogno di un abito lungo per questa sera – tagliai corto, altrettanto ansiosamente

Avrei voluto ascoltare Narcissa, rassicurarla e darle qualche prezioso consiglio, ma la lancetta del grande orologio nel loro salotto si spostava inesorabilmente verso le tre meno un quarto.

- Un abito lungo? – Narcissa sembrò perplessa ma non fece domande, e io non approfondii la questione

La seguii sulle scale perché rimanere da sola nell’enorme salotto non mi piaceva e poi lei mi fece strada nella sua camera da letto. Nonostante avessi passato un’intera estate a Malfoy Manor tre anni prima, non ero mai entrata nella camera da letto di Lucius e Narcissa.

Era tutto rigorosamente bianco.

Un baldacchino candido con tende di pizzo, una cassettiera bianca, un grande armadio bianco. Persino le pareti, il pavimento di marmo e il soffitto erano bianchi. Ma l’idea che dava non era quella di purezza e pulizia, ma di freddezza e indifferenza. Sembrava che in quella camera non ci vivesse nessuno da tempo, nonostante fosse talmente lucida da potervisi specchiare dentro.

Narcissa non fece commenti, aprì silenziosamente l’armadio e tirò fuori un unico vestito. Era di satin bordeaux e avevo l’impressione di averlo già visto.

- Mia sorella ne ha uno uguale – disse Narcissa, togliendolo dalla gruccia – Provalo, dovrebbe starti bene –

Mi infilai nel bagno altrettanto bianco e indossai il vestito. Nonostante la cerniera non sembrasse molto intenzionata a chiudersi e Narcissa avesse dovuto modificarla con la magia, trovavo che l’abito mi stesse d’incanto.

Ok, forse non ero bella come JJ la sera prima o come sua cugina Eugenia, ma non potevo competere con le principessine, loro sarebbero sembrate super-chic anche con un sacco dell’immondizia addosso. Volevo solo affossare le differenze.

Peccato che alle cinque e un quarto JJ mi aspettasse davanti casa sua con una mise alquanto inusuale: gonna larga bianca e stivali da cow-boy. Probabilmente era l’ultima scoperta in fatto di moda.

- Questo vestito è stupendo – commentò JJ e io mi imposi di non preoccuparmi

- Dove si svolge la festa? – volli sapere

- Al maneggio di William e Harry – rispose lei e salimmo sulla limousine

Ricominciai a preoccuparmi quando notai che i cugini di JJ indossavano jeans e camicie a quadri e le cugine erano vestite come lei.

Mi sembrava di essere Cenerentola che ha sbagliato fiaba e si è ritrovata nel far west. Inoltre, il colore del vestito non contribuiva a farmi passare inosservata. Perciò, mentre JJ si lanciava in esaltati saluti con i cugini che non vedeva addirittura dalla sera prima, io mi nascosi dietro una pianta e attesi ansiosamente il momento in cui la gente avrebbe cominciato ad ubriacarsi e quindi ad avere la vista appannata.

- E così tu sei l’altra testimone di nozze – disse una voce alle mie spalle

Prima ancora di girarmi sapevo chi c’era dietro di me. Avevo sentito la voce del principe Harry milioni di volte alla BBC.

- Così pare – sussurrai

- Vedo che JJ si è dimenticata di dirti che era una festa informale – commentò lui senza troppo tatto

- Veramente me l’ha detto, ma siccome aveva definito anche quella di ieri sera una festa informale, ho pensato che… - cos’ho pensato? Cos’ho pensato? – Beh,… -

- Bel vestito, comunque – tagliò corto lui – Credo sia il più adatto ad una festa di compleanno – soggiunse

- Compleanno? – feci io

- Il compleanno di mio fratello – puntualizzò lui

- Credo che JJ si sia dimenticata di dirmi anche questo – sospirai – E naturalmente non ho portato nessun regalo –

- Non preoccuparti, nessuno lo noterà – Harry se ne andò e io cominciai a guardami attorno nella speranza di trovare una buca dove sotterrarmi

Mi avevano notata tutti e sicuramente stavano aspettando di vedere cosa avrei regalato a William. Merda. Merda.

Merda!


Madeleine: Maggie imparerà mai qualcosa di magia? Mah, bella domanda. Di sicuro già il fatto di chiedere aiuto a Tom è un passo avanti ed è qualcosa che la 'vecchia' Maggie non avrebbe mai fatto perciò staremo a vedere e quanto a far rimanere tutti i professori di Hogwarts a bocca aperta..bel proposito!


Ashelys: il piano supersegreto di Cissie non è quello di far mettere insieme Tom e zia Tracie (credi davvero che ci sia bisogno di un aiuto esterno? Hehe...) ma questo potrebbe risultarne come conseguenza. Louana ha occhi (e orecchie) dappertutto e anche sottoforma di camerieri. Dan, invece...ah, chi lo sa...


la_tata: sì, forse Maggie a volte ha ragione a preoccuparsi anche se rimurginare tra sé e sé non aiuterà JJ e dovrebbe invece parlarle. Ma JJ è troppo impegnata, come dimostra questo capitolo. E Draco è stato davvero un tesoro, sì da qui comincia il processo di recupero e rivalutazione del suo personaggio!


Nerida R Black: ah latino...al primo anno di cosa? Io do ripetizioni di latino, in effetti, ma credo che le ripetizioni telematiche non siano molto efficaci. Comunque io adoooro il latino (la letteratura però non la grammatica. La grammatica fa davvero schifo, concordo) e grazie per i complimenti!

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: JiuJiu91