Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |       
Autore: anhotpenguin    06/05/2015    1 recensioni
Credo che quando tutto finisce ogni cosa torna alla mente come dei flash. Avete presente, no? È come un caleidoscopio di ricordi; tutto torna indietro. Ma non davvero. Penso che una parte di me sapesse che sarebbe accaduto già nell’istante in cui l’ho visto. Non è qualcosa che ha detto o che ha fatto - è stata una sensazione che è arrivata in quel momento. La cosa folle è che non so se mi sentirò mai di nuovo così. Ma non so se dovrei. Sapevo che il suo mondo si muoveva troppo velocemente e bruciava troppo luminoso, ma ho pensato: ‘quanto può essere diabolico essere attratti da qualcuno che sembra così angelico quando ti sorride?’ Forse ne era consapevole quando mi ha vista. Mi chiedo se ho semplicemente perso il mio equilibrio.
Credo che la parte peggiore di tutto questo non sia stata perdere lui, ma perdere me stessa.
Genere: Sentimentale, Suspence, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“La vitaècosì: tiportaviaqualcosaetiregalaqualcos'altrocheameraidipiù”
>>
Faith'sPOV
“Ti prego, vai via” dico con la voce ovattata a causa della mia stretta vicinanza a lui. Voglio che vada via, ma in fondo voglio anche rimanga. Così strano, così anormale per noi che toccarcisignificavaavvelenarci.
“Racconta” dice con voce esigente, quasi come un ordine. Nella sua voce, però, riesco a cogliere anche un minimo di dolcezza, e questo mi rende felice: si preoccupa per me. Del mio canto, sapendo la sua estrema somiglianza, è difficile dover parlare del mio defunto fidanzato con lui. Non riesco ancora ad accettare la sua morte. Le domande sono le stesse, sempre: "Perché lui? Perché a me? Semplicemente perché?". Non ho mai trovato risposta ad esse.
“Io... Io non ci riesco...” soffio con le lacrime sulle guance, trattenute per fin troppo tempo “Devi andare via” dico allontanandomi leggermente. Lui, al contrario, si avvicina prendendo i miei polsi tra le mani. Li stringe come per dirmi "Ti prego, rimani" e poi mi abbraccia, di nuovo.
Perché è così dolce con me? Perché mi abbraccia, perché mi consola? Io lo odio, lui mi odia. Non dovremmo continuare ad odiarci? Non è così che deve andare.
“Se vuoi che io vada via, allontanati da me. Dimmelo, ma non abbracciarmi.”
“Perché sei così... Così strano? Tu non mi hai mai abbracciata, non mi hai mai parlato in questo modo. Cosa vuoi? È una di quelle scommesse perse? Sono il tuo ob-” Con la mano destra blocca le mie domande, poggiandola sulle mie labbra.
“Io penso solo che... Cristo, voglio aggiustarti... E poi modellarti.”
“Co-cosa significa?” Mi allontano da lui, asciugando le piccole goccioline che escono ancora ininterrottamente dai miei occhi. “Che cosa vuoi farmi?” Chiedo fragilmente. Sì, mi sento così fragile in questo momento.
“Voglio solo che tu rinasca” dice avvicinandosi ancora. Sembra quasi un gioco: mentre lui gattona sul letto, io mi allontano. Come un gatto in trappola che scappa da un cane.
“Tu non mi conosci!” Esclamo. Mi sdario sul materasso, sentendo la sua eccessiva vicinanza. Chiudo gli occhi ripensando alle due settimane passate in questa scuola. Non ci conosciamo, ma allo stesso tempo siamo fatti della cosa. Non so cosa sia quella "cosa". È come fare un discorso senza senso ad un bambino. Sono io il bambino, il bambino che percepisce, ma non capisce.
“Voglio solo farti star bene... Ti vedo così fragile, Faith. Tu credi di essere forte, di poter sopportare qualunque cosa, ma non è così. Ai miei occhi appari come un'innocente ragazza che pensa di poter andare avanti creando attorno a sé un muro di mattoni. Non so per quale motivo tu, il primo giorno che ci siamo visti, mi abbia attaccato in quel modo e, cazzo, non so perché io abbia accettato a giocare. Non so perché continuo a divertirmi in quel modo con te, ma è come se mi piacesse provocare il tuo lato sensibile. Merda, io voglio riunire tutti i tuoi pezzi, come un puzzle, e ricreare quelli andati persi.” Sospira stanco, posso sentire il suo respiro sul mio viso; è rilassante.
“Non riesco a capire perché tu mi stia facendo un discorso simile in questo modo. Perché hai scelto me per... Questo?”
“Semplicemente perché ho un conto in sospeso con me stesso...” Distoglie lo sguardo dal mio, e si volta verso la finestra appannata. Riesco quasi a vedere una lacrima uscire dai suoi dolci occhi azzurri, ma alla fine sulla sua guancia non scivola nulla. Mi domando come siamo finiti qui, a deprimerci per i nostri problemi personali. Io stesa e lui sopra di me. È così imbarazzante avere un ragazzo così vicino, dopo tutto quel tempo senza Tyler. Nonostante questo, voglio rimanere in questa precisa posizione, a guardare i suoi occhi, il suo naso, le sue labbra.
“Ti prego, non guardarmi così.” Mi rendo conto solo ora dei suoi occhi puntati neii miei.
“Come puoi aggiustarmi? Io ormai ho perso tutti i pezzi del puzzle.”
“Questo vuol dire che li ricreerò, pezzo per pezzo.”
“Come cominceremo?”
“A fare cosa?”
“A ripararci a vicenda.” poggio la mia mano sulla sua guancia, accarezzandola lentamente. “Anche io voglio giocare” dico senza rendermene conto.
“Perché pensi che sia un gioco?” Chiede ridendo leggermente.
“Perché amo stuzzicare il tuo carattere difficile.” Sorrido a mia volta.
“Non mi conosci” Ripete le mie parole.
“Neanche tu conosci me” dico sospirando.
“Ancora non so perché mi odi.”
“Vale lo stesso per me.” Tocco i suoi capelli biondi, mettendoli in disordine.
“Odio le ragazze.”
“Dimmi di più... Non voglio obbligarti a raccontarmi la tua vita, ma solo dimmi di più” dico mentre ricomincio ad accarezzare la sua guancia.
“Due donne mi hanno lasciato in un periodo no... Ti starai chiedendo perché odio tutte le donne o ti starai ponendo tante domande simili, ma non chiedermi nulla, per favore.” Sospira ancora. “Perché mi odi, allora?” Chiede.
“Mi ricordi una persona che è stata importante nella mia vita... Ti prego anch'io di non farmi nessuna domanda riguardo lui.”
“Odi anche questo lui?”
“No,” sorrido malinconicamente “non lo odio. Ma odio il fatto che tu sia così simile a lui.”
Rimaniamo secondi o minuti in silenzio, ad osservarci entrambi.
“Non so nulla dei tuoi motivi, tu non sai nulla dei miei, però possiamo ripararci.”
“Come?”
“Questo non lo so, sento solo che possiamo "aiutarci". Cazzo, é difficile.”
“Accetterò tutti i giochi che mi proporrai.”
“Okay.” Avvicina il suo viso al mio.
“Okay.” Sorrido.
“Non voglio baciarti.”
“Neanche io.”
“Potrei.”
“Anche io.”
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: anhotpenguin