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Autore: LoveSmile    06/05/2015    2 recensioni
Negli ultimi tempi ormai, Ron era diventato un uomo geloso e violento. La minacciava con quel pugno alzato, nonostante non avesse mai avuto il coraggio di usarlo.
Credeva sempre che lei avesse un altro uomo. Ma andiamo, perchè avrebbe dovuto? Lei lo amava. Anche se ultimamente la spaventava, lei non aveva avuto il coraggio di lasciarlo; non ci riusciva.
Lo amava da troppo tempo ormai, e il solo pensiero le faceva mancare il respiro.
Era solo un periodo - si convinceva. Anche se il "periodo" durava dal loro matrimonio.
Tratto dal primo capitolo: "Gelosia."
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione, Ron/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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La cioccolata calda le scivolò piacevolmente giù per la gola, lasciandole una sensazione di calore così intensa che per un attimo si sentì meglio.
“E tu invece, che ci facevi in giro?” domandò al ragazzo biondo seduto davanti a lei.
Con un ghigno evitò la domanda e l'unica cosa che disse fu “non riesco a essere serio se mi guardi con quei baffi di panna.”
Imbarazzata, Hermione si pulì velocemente con il tovagliolo e poi tornò a fissarlo insistentemente, sperando in una risposta.
Il peso del suo sguardo lo fede cedere. “E va bene ho capito… Diciamo che non me la sto passando proprio alla grande in questo periodo. Sono in un brutto giro.”

“Che vuoi dire?”

“Devo dei soldi a gente pericolosa.”

“Ad esempio?”

“Ad esempio persone che rovinerebbero il tuo bel faccino se sentissero che ne stiamo parlando.”
“Non ho paura.” rispose fiera, sorridendo tra sé e sé per il complimento velato.
“Dovresti.”
“Di che si tratta? Potrei aiutarti.”
“Non è gente con cui hai a che fare di solito. Fidati di me, meno sai e meglio è.”

Decisa a scoprire di più, finse di accettare la risposta e si ripromise di indagare meglio.
“Ho scoperto di essere stata tradita.”
Le parole le uscirono di bocca prima che potè fermarle. La calma con cui le disse la sorprese e le diede sicurezza.

“Donnola?”
Quel soprannome per un attimo la fece sorridere. “Sì” rispose flebilmente.
“È uno stronzo.”

“È pur sempre mio marito.” si sentì in dovere di difenderlo.
“Questo non lo autorizza a fare lo stronzo”.
Non riuscì a ribattere nulla, così rimase in silenzio.
“Vuoi che ti riaccompagni a casa?”

“No, non ho voglia di vederlo. Posso venire a casa tua?”
La domanda lo spiazzò completamente, tanto da lasciarlo senza parole per qualche secondo.
“Nessun problema” rispose infine.
“Prima vado un attimo al bagno però, torno subito.”

“Guarda che il bagno c'è anche a casa mia!” le disse con un ghigno, ma la ragazza proseguì noncurante verso la toilette.
“Che aspetto terribile” pensò Hermione guardandosi allo specchio. Occhi gonfi, capelli scompigliati e abbigliamento da profuga.

Si lavò velocemente il viso con acqua gelida, per sgonfiare un po' gli occhi, e poi si diede una rapida sistemata ai capelli, inumidendoli per ravviarli.
Il risultato fu una chioma ancora più leonina, così si rassegnò e li legò in una coda.
Gli occhi sembravano un po' meno da pazza, però erano ancora piuttosto rossi.

Non si era accorta di aver pianto così tanto.
Con un sospiro uscì dal bagno e trovò un impaziente ragazzo ad attenderla.
“Perchè ti sei legata i capelli? Ti preferisco quando li hai sciolti.”
Ancora una volta lei ignorò il suo commento (per l'imbarazzo più che altro) e insieme andarono alla cassa.

Draco insistette per pagare e, usciti dal negozio, si incamminarono verso casa.
Il silenzio era imbarazzante ed Hermione si stava amaramente pentendo della sua richiesta.
Perchè aveva proposto questa stupidaggine? Lei e Draco erano sempre stati nemici mortali, non avevano assolutamente nulla da dirsi e lei stava andando a casa sua.
Ancora una volta si maledisse mentalmente.
Lui sembrava piuttosto tranquillo, camminava spensierato con la sigaretta in bocca.
Aspirava grandi boccate e poi rilasciava nubi di fumo che finivano inevitabilmente nei capelli di Hermione.
Lei odiava quella roba da sempre.
“Posso provare?”
Draco inizialmente non la sentì, perso com'era in chissà quali loschi pensieri, ma quando lei lo richiamò si svegliò come da un sogno e la guardò con occhi sgranati.

“Dici sul serio?”
“Si, mi va.”
Prese la sigaretta che lui le offrì e aspirò.
Il fumo le arrivò prepotente in gola, facendola tossire.

“N-on cred-o facc-ia per m-e” disse continuando a tossire violentemente.
Draco rise e la guardò in un modo strano, quasi intenerito.
“Lo vedo, Granger.”

 

 

Ron's POV

Dove diavolo era finita?
Come una furia tornò in sala e acchiappò il suo telefono. Compose velocemente il numero e chiamò.

Un familiare squillo gli diede per un attimo una sensazione di sollievo, poi si accorse che proveniva dalla camera da letto e con rabbia scaraventò il telefono a terra.
Chissà dove poteva essere andata a quell'ora di notte.

Guardò i resti del suo telefono e, sempre più furioso, andò a recuperare quello di Hermione.
Cercò in rubrica e chiamò in successione alcuni numeri che erano tra i preferiti.
Le risposte che ricevette furono svariate e piene di rabbia quasi quanto le sue domande.

Dopo vari “ti sembra questa l'ora di chiamare?” e “mi hai svegliato, stronzo!”, decise di lasciar perdere e uscì di casa sbattendo la porta.
Prese l'auto e la accese con rabbia, tanto da farla spegnere un paio di volte prima di riuscire a partire.

Fece il giro della città, ma tutto ciò che vide furono strade vuote e deserte e, di tanto in tanto, qualche prostituta ai lati del marciapiede.
Mentre attraversava una strada lunga e buia, vide un'altra ragazza che alzò la gamba per mostrargli le cosce lunghe e nude. Il pensiero di fermarsi lo sfiorò, ma resistette e passò oltre.
Dopo qualche metro però, frenò bruscamente e inserì la retro.

“Ci hai ripensato, bello?”
La ragazza era molto bella, occhi castano scuro e capelli ricci, castani anch'essi.
Indossava una specie di canottiera e dei pantaloncini con calze molto fini. Tacchi vertiginosi.
Il suo primo pensiero fu che doveva avere molto freddo lì fuori.
“Non lo so, quanto vuoi?”
“Dipende cosa vuoi, caro” rispose, leccandosi le labbra in modo seducente.
Stava per rispondere, quando l'immagine di sua moglie gli apparve.
Improvvisamente notò la somiglianza con la ragazza e non riuscì più a guardarla.
Riaccese la macchina, e ignorò il grido della ragazza “Ma come, te ne vai?”.

Ormai era un'ora che girava per la città inutilmente.

Decise di parcheggiare e andare a bere qualcosa al bar, per consolarsi un po'.
Scese dall'auto e si diresse verso l'unico posto illuminato che vide.
Sentì una voce familiare e un forte colpo di tosse.
Inizialmente non ci fece caso, ma più si avvicinava più gli sembrava di conoscere quella donna, così urlò “Hermione!”.
La ragazza davanti a lui si irrigidì di colpo e si girò con il terrore dipinto in volto.
Il ragazzo accanto a lei, l'inconfondibile Draco Malfoy, lo guardava con sorpresa, come se fosse stato colto in flagrante.
Un'ira cieca si impossessò di lui. Corse da loro e, senza aspettare spiegazioni, si fiondò sul ragazzo.

  
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