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Autore: Teen Idle    06/05/2015    1 recensioni
La presidentessa Cora stava nel suo studio privato. In silenzio. Non una parola, un suono, oltre alle sue dita che tamburellavano sulla scrivania. Tic tac, tic tac. Spari. Sembravano degli spari nel silenzio.
Morte.
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE.
Prima di tutto, vorrei dire che non ci sarà un protagonista ad esempio Katniss in questi giochi. Penso che la storia avrà parecchi capitoli. Infatti la mietitura sarà divisa in due parti. Userò diversi punti di vista per capitolo.
Buona lettura, spero vi piaccia.

 
CAPITOLO UNO.
MIETITURA.
DISTRETTI DA 1 A 6
 

Distretto 1
Una stramba figura  commentò sbrigativamente il video sui Giorni Bui. Come tutti, fremeva d'eccitazione.
«Io lo trovo fantastico» confessò. «...è così pieno di pathos!»
Nessuno, palesemente, la stava ascoltando. Si ricompose. «Be', credo sia giunto il momento di scoprire chi saranno i due fortunati giovani che rappresenteranno il Distretto 1» Si diresse verso la piccola urna delle ragazze, piena di bigliettini bianchi. Ne prese uno con delicatezza. Lo aprì. 
«Regina Mills!»
Una ragazza di diciotto anni con i capelli neri acconciati in un modo impeccabile salì con determinazione sul palco. Non se l’aspettava, nessuno se lo aspettava. Si passó le mani sull'elaborato vestito rosso. Non li avrebbe delusi. 
«Meraviglioso! Estatico! E ora… il giovane fortunato!»
La capitolina aspettó un secondo prima di leggere
«Il tributo maschile del Distretto1 è…  Daniel Vaur !» un ragazzo di diciasette anni si avvicinò al palco lentamente. Non era per nulla felice, eppure sfoggiava un sorrisetto ironico. Guardò la folla che sorrideva e applaudiva, molto probabilmente quella sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe visto il suo distretto, ma l' umile stalliere di Regina avrebbe provato a vincere.

Distretto 2
«Come sempre, prima le signore!» annunciò la capitolina, prima di pescare un foglietto. «Aurora Colfer!» chiamò.
Subito una mano svettó verso l'alto.
«Sembra proprio che abbiamo una volontaria! Vieni pure, tesoro». Dalla fila delle diciasettenni si levò una ragazzina alta e muscolosa. Aveva un viso piccolo, incorniciato da lunghi e lisci capelli neri. 
«Come ti chiami?» domandò la capitolina, porgendole il microfono.
«Fa Mulan» rispose quest’ultima, e il suo tono di voce tradiva tutta la sua determinazione.
«Bene! Dopo la coraggiosa uscita di questa giovane, direi di procedere con l’estrazione del tributo maschio». L’accompagnatrice andò ad estrarre il nome del maschio, quasi cadendo a causa dei vertiginosi tacchi che indossava. «Filippo Voyin!» chiamò.
Un ragazzo si fece avanti dalla fila dei quindicenni. Era molto alto e ben piazzato. Salì sul palco velocemente, i suoi occhi dicevano una sola cosa: gli altri tributi non sarebbero tornati a casa facilmente.

Distretto 3
«Scopriamo subito chi sarà il nostro tributo femmina!» trillò la giovane accompagnatrice, stringendo tra le mani un foglietto di carta, pescato poco prima dall’ampolla posta alla destra del palco. Era piegato in due, così la donna dovette aprirlo – e lo fece con una lentezza esasperante.
«Emma Swan!» esclamò tutta gioiosa, levando il capo e osservando con un sorriso a trentadue denti le ragazzine. 
Nel frattempo, dalla fila delle sedicenni uscì una ragaza, dai lunghi e ondulati capelli biondi. Era alta e abbastanza in forma, tanto che la capitolina pensò subito che quella ragazza avrebbe portato gloria al distretto.
«E ora, il tributo maschio!» annunciò, sempre sorridendo «Neal Cassidy» Neal camminava a testa alta, senza degnare di uno sguardo i suoi compagni. Non sorrideva nemmeno, era impossibile decifrare la sua espressione, sembrava che avesse represso ogni emozione. Avrebbe voluto parlare, urlare a quella donna che si opponeva a essere mandato in un’arena giusto per il divertimento di un paio di tizi strani. Se avesse aperto la bocca i pacificatori gli avrebbero aperto la testa. Doveva accettarlo, e magari vincere.

Distretto 4
Ariel Blusea si teneva stretta al suo coprispalle viola, mentre i suoi boccoli rossi erano mossi dal forte vento. 
«Ariel Blusea» si udì da una cassa che lei aveva affianco.
Quel nome le attraversò lo stomaco come fosse una lancia. Aveva solo dodici anni, quando una perfetta sconosciuta decise la sua morte.
La ragazza non si girò, ma guardò la folla sull’enorme schermo affianco al podio.
«E adesso i ragazzi…» disse la donna,  «Killian Jones»
Liam, il fratello, lo guardò e fece un finto sorriso come per dire va e vinci, ma entrambi sapevano, che lì dentro non c’erano speranze per nessuno. Sapeva che avrebbe perso sicuramente il suo fratellino, nonostante fosse molto abile in fare quasi tutto.
Molte ragazze del Distretto si misero a piangere. Lui era molto popolare a scuola e dalle sue parti.
Killian si passò la mano tra i capelli, come faceva sempre quando era nervoso.

Distretto 5
Zelena scrutava nervosa la folla attorno a sé. Aveva sedici anni, "a sedici anni la gente non muore"continuava a pensare. Le sembrava così ingiusto essere lì, in quella piazza, lei che si era sempre comportata bene. Era una ragazzina abbastanza alta, il cui volto molto grazioso era incorniciato da lunghi capelli ondulati di color rosso. 
«Zelena West!» la ragazza si staccò con una calma quasi innaturale dalla sua fila, cercando di sistemarsi i capelli. I suoi occhi blu non lasciavano trapelare nulla, la capitolina rimase sbalordita dalla noncuranza con cui si avvicinò al palco, quasi non volesse dare la soddisfazione a qualcuno di vederla triste.
«Fantastico!» trillò l'accompagnatrice «Passiamo al tributo maschio» annunciò, dirigendosi di gran lena verso l’ampolla contenente i nomi dei maschi. «Walsh Oz»
Il ragazzo che uscì dalla fila dei diciassettenni appariva quasi rilassato. Salì le scale lentamente, fissando con insistenza Zelena e l'accompagnatrice. Si sarebbe divertito, e forse avrebbe addirittura vinto. E nessuno lo avrebbe fermato.

Distretto 6
Durante le Mietiture, il tempo si oscurava sempre. Sembrava quasi che una nuvola di tristezza calasse sul Distretto 6, oscurando non solo la luce del sole, ma anche gli animi delle persone che assistevano all’annuale estrazione dei tributi. «Il tributo femmina del Distretto 6 è…» fece una pausa, alzando lo sguardo per osservare tutti gli adolescenti stipati sotto il palco, «… Wendy Darling», 
Da una delle file delle tredicenni si staccò una ragazzina, che camminava con passo insicuro. Indossava un vestitino molto grazioso. Una cascata di boccoli biondi le scendeva fino a poco dopo le spalle, incorniciando un viso dai tratti graziosi.
Aveva un sorriso stampato in volto, ma comunque tutti sapevano che non era felice della mietitura. Il rossetto non poteva nascondere la sua infelicità.
«Il tributo maschio del Distretto 6 è Peter Pan» un ragazzo con un sorrido beffardo stampato in volto, salì sul palco. Era vestito con abiti di fattura scadente, non che uno degli innumerevoli ragazzini dell'orfanatrofio avesse vestiti decenti. Guardò quasi disgustato la capitolina. Non sembrava per nulla spaventato, era seccato. Cosa ancora più sorprendente quel ragazzo che mostrava meno dei suoi quindici anni era sicuro di vincere.
  
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