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Autore: Marzia1969    31/12/2008    3 recensioni
La storia comincia con una bella o forse dovrei dire una brutta litigata fra i due bellissimi cugini al garage di Cooter. Strada facendo, il racconto diventerà quasi drammatico, anche se, ovviamente, in puro stile Hazzard, non mancherà l'Happy End!!!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hazzard, garage di Cooter.

Bo e Luke devono parecchi favori all'amico Cooter il quale, spesso e volentieri, ripara il generale senza neppure volere un cent in cambio. Così, un po' per sdebitarsi, un po' perchè i ragazzi sono entrambi appassionati di meccanica, corrono in aiuto dell'amico che, in questo momento, ha davvero parecchio lavoro da consegnare.
Il tutto comincia nei migliori dei modi: Cooter sta riparando una macchina, Bo un'altra e Luke un'altra ancora. Si ride e si scherza come sempre. Arriva anche Enos, non perchè la sua auto abbia dei problemi, ma per stare in compagnia dei suoi amici, quasi dei familiari per lui.
Ad un tratto Bo si rende conto di non riuscire a riparare l'automobile affidata alle sue cure e, anzichè chiedere consiglio a Cavallo Pazzo Cooter, si reca direttamente da Luke.
"Ehi Luke, ho bisogno del tuo parere. Proprio non riesco a far partire quella dannata macchina., Eppure ha solo il carburatore un po' sporco. Non è che mi aiuteresti?"
"D'accordo. Ma è mai possibile che tu non riesca mai a sbrigartela da solo?" - fu la risposta piuttosto arrogante di Luke.
"Wow, vedo che questa mattina ti sei svegliato di ottimo umore. Cominciamo bene...." - berciò Bo.
I ragazzi si avvicinarono alla macchina che Bo non riusciva a riparare e, una volta data un'occhiata, Luke disse:"Cugino, cos'ha questa macchina secondo te? Il carburatore sporco? Tu sì che sei intelligente!!! Non vedi che è un problema di alimentazione? Se ti limiti a pulirgli il carburatore, non si metterà mai in moto. Guarda e impara!!"
 Luke controllò l'alimentazione, sistemò il guasto ed infatti la macchina si mise in moto immediatamente.
"Visto? Non era poi così difficile, bastava usare questo!" - Luke si portò il dito indice alla tempia mentre parlava a Bo, come a dirgli che basta avere cervello.
"Ehi amico, ma non ti sembra di esagerare?" - intervenne Enos che fino a quel momento era rimasto in silenzio - "Bo voleva la tua opinione perchè tu sei più grande di lui, hai più esperienza, è normale che i lavori ti riescano meglio! Non per questo devi accusarlo di non avere cervello!"
"Enos ha ragione, Luke" - appoggiò Cooter - "non ti ha chiesto nulla di male!"
"Non gli ho chiesto nulla di male?" - cominciò a sbottare Bo, il quale era quasi viola dal nervoso; fino a quel momento era riuscito a stare in silenzio, ma ora sentiva di non farcela più - "A sentire lui (indicava Luke con il braccio mentre parlava), tutto quello che dico è sbagliato, tutto quello che faccio è sbagliato, insomma lui è il Messia di casa. Vero Luke?"
"Vero un accidente!!! Volevo solo dirti che hai commesso un errore stupido! D'accordo, ho usato i termini sbagliati, mi sono espresso male e forse sono anche un po' nervoso questa mattina, ma mi sembra assurdo che tu dica che voglio sempre avere ragione su tutto!" - fu la risposta di Luke.
"Tu vuoi sempre aver ragione...." - urlò Bo.
"Enos, amico, qui le cose si stanno mettendo male" - disse sottovoce Cooter al vicesceriffo.
"Lo credo anch'io, dovremmo cercare di calmarli Cooter. Temo che se vanno avanti così, arriveranno alle mani" - rispose Enos.
Bo intanto continuava ad urlare.
"Vuoi sempre aver ragione e sai perchè? Percè è l'unico modo che hai per farti notare. Fin da bambini, zio Jesse e zia Martha volevano più bene a me che a te per colpa del tuo caratteraccio, io avevo un sacco di amici, mentre tu eri circondato da due poveracci che venivano da te, perchè se non ci fossi stato tu, non avrebbero trovato nessun altro. Anche le ragazze vengono da te solo per ripiego, in pratica le tue ragazze non sono altro che i miei scarti dato che io, contrariamente a te, ne ho sempre parecchie. E poi ripeto: ZIO JESSE E ZIA MARTHA VOLEVANO PIU' BENE A ME, CAPISCI??? A ME CHE A TE!" - Bo aveva tirato fuori tutta la rabbia che aveva dentro di sè.
Luke gli diede uno schiaffo.
Bo rispose con un pugno. Bo non sapeva fare a pugni tanto quanto Luke, ma rispetto al cugino maggiore, aveva il vantaggio della statura: sovrastandolo, poteva colpirlo meglio!
Luke si rialzò, prese il generale e se ne andò lasciando Bo con Enos e Cooter.
"Santo Cielo Bo, ma sei pazzo a dirgli delle cose simili?" - disse preoccupatissimo Enos. "D'accordo, è stato lui a cominciare, è stato lui a trattarti male, ma era il caso di dirgli tutte quelle cattiverie? Sai com'è fatto Luke: avrebbe preferito prendersi due pugni allo stomaco, piuttosto che sentirsi rinfacciare certe cose. Hai sbagliato Bo, sei andato troppo sul pesante! Fossi in te, cercherei di contattarlo via radio e di chiarire".
"Non ci penso proprio" - dichiarò Bo "se ne stia da solo con la sua rabbia! Sono stanco di corrergli dietro solo perchè sono il più piccolo!!"
"Bo, vecchio mio" - aggiunse Cooter "sai che io considero te e Luke e Enos come se foste miei fratelli, sai quanto vi voglio bene, ma Enos ha ragione: hai colpito davvero duro Bo. Ok, è stato lui a provocarti, ma questo non ti dava il diritto di sbattergli in faccia tutte quelle cattiverie".
"Ok, ok, avete ragione. Fatemi sbollire un attimo, dopodichè tornerò alla fattoria e mi chiarirò con Luke, sperando che sia già tornato a casa. In ogni caso, uno di voi due dovrà accompagnarmi, dato che mio cugino mi ha lasciato a piedi!" - disse con un tono più pacato Bo.
"Ti accompagno io, amico" - ribattè Enos - "anche perchè vedo che Cooter è molto indaffarato!"
"Mi fai un grandissimo favore, Enos. Solo....mi raccomando....tenetemi informato, ok?"
"Non preoccuparti" - fu il coro unanime di Enos e Bo, i quali, dopo aver saluto se ne andarono.
Luke, nel frattempo, era arrivato con il generale alla fattoria. Durante il tragitto fino a casa, aveva preso una decisione: voleva andarsene, voleva vivere per un certo periodo da solo, non riusciva più a stare con Bo dopo tutto quello che il cugino minore gli aveva rinfacciato. Sperava di non trovare nessuno, sperava che zio Jesse e Daisy fossero andati in paese per delle commissioni. Voleva congedarsi a modo suo: cioè con un biglietto in cui spiegava la sua scelta.
Forse aveva solo un gran paura di guardare in faccia zio Jesse, mentre gli diceva che aveva preso la decisione di andarsene....
Quando arrivò a casa, si accorse che zio Jesse e Daisy c'erano eccome, perciò si rese conto che non poteva evitare l'incontro.
"Ciao tesoro, come mai solo? Ehi, ma chi ti ha fatto quest'occhio così nero?" - chiese Daisy preoccupata.
"Bo" - fu la risposta piccata di Luke.
"Oh no, vi siete presi a pugni un'altra volta! E' assurdo, E' per questo motivo che lui non è qui con te?"
continuò Daisy.
Nel frattempo, anche zio Jesse si era avvicinato ai suoi nipoti e, come aveva fatto poco prima Daisy, anche lui chiese spiegazioni al maggiore dei suoi nipoti circa l'occhio nero.
"E' stato Bo. In seguito a questo e ad altre cose che mi ha detto, ho deciso di andarmene. Non tentate di fernarmi, perchè sarebbe inutile. Vado a preparare le mie cose e lascio immediatamente la fattoria" - spiegò Luke.
"TU NON TI MUOVI DI QUI, LUKAS DUKE!" - tuonò zio Jesse.
"E perchè?" - domandò Luke con aria di sfida - "sono o non sono maggiorenne? Ho 31 anni, posso andarmene per la mia strada!".
Zio Jesse era spiazzato. Luke aveva ragione: aveva 31 anni e se aveva deciso di andarsene, aveva tutto il diritto di farlo. Lui non poteva trattenerlo!
"Non avresti dovuto parlare a zio Jesse in quel modo, Luke" - furono le parole di Daisy "sai che ci vuole bene come se fossimo suoi figli!"
"Forse...." rispose Luke al quale continuavano a ritornare alla mente le parole dette da Bo poco prima:"Zia Martha e zio Jesse volevano molto più bene a me che a te"
Luke sparì all'interno dell'abitazione e dopo neppure un quarto d'ora, uscì con la sua valigia.
"Daisy, posso chiederti di accompagnarmi in paese alla fermata dell'autobus? Lascio il generale a Bo"
"Certo Luke, ma non vuoi ripensarci? E soprattutto, non vuoi salutare zio Jesse?" - domandò Daisy.
"Ok, lo saluto".
Daisy si accorse del malessere di Luke ogni volta che nominava zio Jesse e, il patriarca dei Duke, a sua volta, lesse la freddezza negli occhi blu del nipote al momento dei saluti.
"Ciao zio, grazie per tutto quello che hai fatto per me fino ad ora.."  furono le uniche parole che riuscì a pronunciare Luke.
"Ciao ragazzo mio! Ti voglio bene, Ricordati che, se un giorno vorrai tornare, saremo tutti qui ad accoglierti a braccia aperte" - disse piangendo zio Jesse, il quale soffriva ogni volta che uno dei suoi cuccioli si allontanava dal nido.
Luke salì in macchina e Daisy gli chiese senza troppi giri di parole:"Ma si può sapere cos'hai? Si puoi sapere cos'è successo fra te e Bo? Si puoi sapere perchè hai trattato zio Jesse in quel modo e soprattutto si può sapere dove pensi di andare?"
"Savannah o Atlanta" - fu la risposta di Luke, il quale non aprì più bocca per tutto il resto del tragitto.
Finalmente arrivarono alla fermata dell'autobus.
"Ciao bella e grazie di tutto!" - disse Luke salutando Daisy.
"Ciao tesoro, ti vogliamo bene, ricordalo" - rispose Daisy.
Luke scese dalla macchina e salì sull'autobus.
Daisy lo vide sparire dietro la curva....
To be continued.....
Grazie come al solito alle mie amiche i1976, Lella, Lu, Juliet e a chi vorrà recensire o semplicemente leggere....
  
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