Bo
ed Enos arrivarono finalmente alla fattoria e videro il Generale
posteggiato
all’esterno dell’abitazione.
“Meno
male, Luke è qui. Enos vuoi entrare un attimo insieme a
me?” – chiese Bo
all’amico.
“No,
ti ringrazio. Devo tornare in ufficio prima che lo sceriffo mi vada a
cercare
nell’elenco dei dispersi. Ho perso un po’ troppo
tempo in seguito alla litigata
che c’è stata fra te e tuo cugino. Torno al volo
ad Hazzard. Ciao Bo. Fammi
sapere se sei riuscito a chiarirti con Luke” –
furono le parole di Enos.
“Sta
tranquillo amico! Ti terrò informato!”
Bo
scese dall’autopattuglia di Enos e si diresse
all’interno della fattoria.
“Luke,
sei qui? Sono Bo, ti devo parlare!”
Invece
di Luke, che, ovviamente non poteva trovarsi lì in quel
momento, arrivò zio
Jesse.
Immediatamente si accorse
che, se Luke era
rientrato con un occhio nero, Bo aveva il segno delle cinque dita della
mano
destra di Luke stampate sulla guancia.
“Oh
no! Si sono presi a pugni di nuovo!” –
pensò il patriarca dei Duke. “Eppure non
è la prima volta; com’è possibile che
Luke si sia arrabbiato così tanto da
andarsene?”
“Ciao
zio. Sto cercando Luke, l’hai visto? Il Generale è
qui fuori, quindi lui deve
essere nei paraggi. Dovrei parlargli” – disse Bo.
“A
proposito di cosa? Dell’occhio nero che tu hai procurato a
lui e delle cinque
dita sulla tua guancia che lui ha procurato a te?”
Bo
si rese conto ancora una volta che era impossibile nascondere qualcosa
a zio
Jesse: conosceva troppo bene i suoi cuccioli per lasciarsi ingannare!
“Beh….diciamo
che io e Luke abbiamo avuto un diverbio…MA QUESTA VOLTA
E’ STATO LUI A
COMINCIARE!! Io….io poi ho continuato….”
“BEAUREGARD
DUKE! CHE SIGNIFICA CHE LUI HA COMINCIATO E TU HAI CONTINUATO? COSA VI
SIETE
DETTI??” – zio Jesse era letteralmente uscito dai
gangheri!
“Beh…eravamo
da Cooter a riparare delle auto, io ho chiesto aiuto a Luke, lui ha
cominciato
a dire che non capisco niente, che non ho cervello e io….GLI
HO RISPOSTO!” –
incalzò Bo.
“E
che genere di risposta gli avresti dato?”
“Niente
di particolare….gli ho solo detto che le ragazze
preferiscono me a lui, che io
ho sempre avuto molti più amici di quanti non ne avesse mai
avuti lui ed infine
gli ho detto….” – Bo al quel punto si
interruppe. Non aveva il coraggio di dire
a zio Jesse che aveva detto a Luke che lui e zia Martha erano molto
più
affezionati a lui che a Luke.
“Perché
ti sei interrotto? Cosa gli hai detto alla fine?” –
zio Jesse era sempre più
arrabbiato.
Bo
non sapeva mentire così, a testa bassa, riferì
allo zio tutto quello che aveva
buttato in faccia a Luke.
“COOOOOOSAAAAA??”
– tuonò Jesse – “MA SEI
IMPAZZITO? Chi ti ha messo in testa una scemenza del
genere? Chi ti ha detto che io e tua zia eravamo più
affezionati a te che a
Luke? Quando tu sei arrivato alla fattoria, Luke aveva già 9
anni, non puoi
sapere quale sia stata la sua vita prima che tu arrivassi. Ora capisco
perché
Luke se n’è andato e ci ha detto di non
cercarlo!”
“LUKE
SE N’E’ ANDATO??
Ma…..ma….com’è possibile? Ma
perché?” – Bo era evidentemente
frastornato…
“Perché?
Scusa, ma tu come avresti reagito al suo posto, sentendoti dire tutte
le cose
che tu hai detto a lui?”
Daisy,
che all’esterno della fattoria stava stendendo la biancheria,
attirata dalle
urla, entrò in casa. Zio Jesse era paonazzo, mentre Bo era
bianco come un
cencio!
“Smettetela,
vi prego, tutti e due. Abbiamo già perso Luke, adesso volete
litigare anche
voi?” – Daisy cercava di fare da paciere fra i due
uomini.
“IO
NON VOGLIO LITIGARE! Voglio far capire a questo moccioso che non deve
sentirsi
il padrone di casa!”
Zio
Jesse non aveva mai usato questi termini nei confronti di Bo.
“Vai
a farti una doccia, poi vieni a mangiare. E’ quasi pronto in
tavola” – sbottò
zio Jesse.
“Sissignore”
– furono le meste parole di Bo.
Bo
andò in camera sua, ma invece di farsi una doccia, si stese
sul letto. Non si
addormentò, si girò invece nella direzione del
letto di Luke.
Luke….chissà
cosa stava facendo in questo momento…Davvero non aveva
intenzione di tornare?
Davvero si era allontanato per colpa sua? Se solo avesse saputo dove
era
andato, poteva andargli incontro e chiarirsi, ma a quanto pare non
aveva
lasciato detto il suo nuovo recapito né a zio Jesse
né a Daisy.
Mentre
se ne stava immobile a fissare il letto del cugino maggiore, Bo si
accorse che
sotto il letto di Luke, una piastrella era più sollevata
delle altre.
“Domani
dovrò aggiustarla” – pensò
Bo. “Intanto provo ad alzarmi per vedere come mai
quella è l’unica piastrella sconnessa”.
Si
alzò, alzò la piastrella e, cosa del tutto
inaspettata, ci trovò un diario. Sulla
copertina c’era scritto “Lukas Duke”.
“Luke
tiene un diario? Perché non me l’ha mai detto?
Come vorrei sapere ciò che c’è
scritto, ma non ho il diritto di leggerlo, dato che lui non me ne ha
mai
parlato, quindi non voleva farmi sapere dell’esistenza di
questo diario” –
disse Bo fra sé e sé.
“Insomma….dopotutto….in
questo momento….Luke non è qui, perciò
posso leggerlo. Al limite, quando
deciderà di tornare a casa, non gli dirò di
averlo letto!”
Bo
sfogliò a caso le prime pagine….
“6
giugno 1965; oggi il mio cuginetto Bo compie 5 anni. E’ un
batuffolo biondo con
gli occhi azzurrissimi. Io gli voglio un bene dell’anima,
tutti gli vogliono
bene per il suo carattere solare…Io darei un occhio, anzi
tutti e due per
lui….E’ davvero un bambino simpaticissimo, ti
conquista. Come ho già detto, io
gli voglio un gran bene, è come se fosse una parte di me,
però….però….a volte
vorrei che lui non ci fosse, così zio Jesse e zia Martha
vorrebbero bene anche
a me! Non dico che non mi vogliano bene, ma mi rendo conto che trattano
Bo in
maniera diversa rispetto a come trattavano me quando avevo la sua
età.
D’accordo, io ho un carattere chiuso, scontroso, ce
l’ho sempre avuto, perciò
non do agli altri molti motivi per avvicinarsi a me, ma Dio solo sa
quanto
anch’io abbia un gran bisogno di
affetto….”
Bo
richiuse immediatamente il diario; era scioccato!
“Oh
mio Dio! Luke si era accorto da anni del fatto che zio Jesse e zia
Martha erano
affezionati più a me che a lui e io sono stato
così stupido da sbatterglielo in
faccia! MA PERCHE’ NON STO ZITTO?” – Bo
era arrabbiatissimo con se stesso.
Decise
si mostrare quella pagina di diario a zio Jesse e a Daisy.
Nel
frattempo, Cooter era arrivato alla fattoria per conoscere
l’evolversi della
litigata fra i cugini.
Rimase
allibito quando Daisy gli raccontò che Luke se
n’era andato senza lasciare
nessun recapito.
“Dimmi
Cooter, è stata così brutta la litigata fra i
miei nipoti?” – chiese
preoccupato zio Jesse.
“Beh….diciamo
che non è stata affatto piacevole, zio!”.
Bo
intanto era arrivato in cucina tenendo in mano il diario di Luke.
“E
quello cos’è cugino?” – chiese
Daisy.
“Il
diario di Luke….”
“IL
DIARIO DI LUKE?” – dissero in coro Daisy, Cooter e
zio Jesse.
“E
da quando tuo cugino tiene un diario?”
“Zio,
perdonami ti prego, so che ho commesso un’azione scorretta,
ma mi sono permesso
di leggere una pagina di questo diario. Ti prego, leggila anche
tu….”
Zio
Jesse aveva quasi paura a leggere le confessioni del maggiore dei suoi
nipoti,
soprattutto considerando che lui non gli aveva mai fatto parola, non
gli aveva
mai detto di tenere un diario.
Quando
Jesse lesse la pagina che aveva appena letto Bo, credette di svenire!
Daisy
e Cooter si precipitarono immediatamente da lui per chiedere
spiegazioni.
Jesse
disse solamente:”Daisy, Cooter, vi prego, leggete quello che
ha scritto Luke”.
Anche
i due amici rimasero esterrefatti.
“Zio,
ma com’è possibile che Luke abbia scritto una cosa
simile? Perché si sentiva
meno amato di noi?” – chiese Daisy.
“Tesoro,
vedi, io e tua zia Martha siamo sempre stati più legati a te
e a Bo,
semplicemente perché Luke è sempre stato molto
chiuso e soprattutto, molto
adulto rispetto a voi due. Noi lo vedevamo “grande”
rispetto a te e a Bo, ecco
perché non lo abbiamo mai seguito come abbiamo seguito voi.
Oltretutto, con il
suo carattere estremamente taciturno, a volte, a me e a tua zia,
sembrava di
invadere il suo territorio chiedendogli di sfogarsi o di raccontarci i
suoi
pensieri.
Non
avrei mai pensato che lui ne soffrisse così”
“Figliolo”
– disse zio Jesse rivolgendosi a Bo “scusami per la
strigliata di poco fa! Come
vedi, purtroppo, avevi ragione tu quando dicevi che io e tua zia
eravamo più
affezionati a te che a lui. Ma perché Luke non ne ha mai
parlato a nessuno di
questo suo problema?”
“Zio,
io mi sento un verme” – disse Bo “vado a
cercarlo!”.
“No
figliolo, Luke vuole starsene da solo per un po’, quindi
lasciamolo fare. Ha
detto che sarebbe andato a Savannah o ad Atlanta. Speriamo che faccia
avere sue
notizie”.
“Zio,
se avete bisogno di me, io sono qui per voi! Posso permettermi di dirti
una
cosa? Noi tutti abbiamo sempre considerato Luke il più
forte….” – a questo
punto Cooter si interruppe….
“….invece
è fragile…..” –
continuò zio Jesse – “Nasconde questa
sua fragilità dietro alla
sua freddezza ed al suo mutismo. Cooter, figliolo, se vuoi fermarti a
mangiare,
c’è un posto libero” – chiese
zio Jesse.
Cooter
accettò e, durante la solita preghiera, Jesse chiese
all’Onnipotente di
vegliare su Luke. “Proteggilo e fa che qualcuno possa
ospitarlo mentre è
lontano da casa”.
Luke,
nel frattempo, aveva deciso di andare ad Atlanta e non a Savannah.
Sarebbe
stato molto più facile far perdere le proprie tracce in una
metropoli come
Atlanta che in una cittadina come Savannah.
Sceso
dal bus, per prima cosa cercò una pensioncina in cui poter
dormire. Una volta
averla trovata, chiese al proprietario se qualcuno di sua conoscenza
poteva
offrirgli un lavoro.
“Sono
disposto a far qualsiasi cosa” – disse Luke
“dato che non ho in tasca un solo
dollaro!”
“Uhm…vediamo
un po’….ci sono dei miei amici che hanno un bar a
due isolati da qui e cercano
un ragazzo che riesca a preparare dei cocktails alcoolici. Pensi di
riuscire?”
– domandò a Luke il proprietario della pensione.
“Sì
sì, credo proprio che ci riuscirò. Sa, mio zio
era un contr….ehm….commerciava in
liquori….” – disse Luke.
“Benissimo,
allora domani presentati ai Signori Freeman (i proprietari del bar) e
digli che
ti mando io. Useranno un occhio di riguardo!”
“Grazie,
signore, domani andrò a trovare i Signori Freeman.”
Luke,
presa la chiave, si avviò verso la sua camera.
Era
appena cominciata la sua nuova vita ad Atlanta….
To be continued…
Grazie
come al solito a Lu, Lella, i1976,Thia,Juli e a tutti quelli che
leggeranno!!!