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Autore: CHOU    31/12/2008    5 recensioni
Le strade di Konoha erano insolitamente colorate di bianco. Come bianche erano le cime degli alberi e i tetti delle case. Naruto osservava tutto con genuino stupore beandosi di quella vista così candida e morbida. I rumori soliti del villaggio erano come inghiottiti da quella poltiglia bianca che ricopriva ogni superficie, tutto era ovattato e soffuso. Sapeva bene cos’era la neve, gli era capitato di scontrarsi con essa durante alcune sue missioni ma non l’aveva mai vista su Konoha, non che lui ricordasse per lo meno. - sasuke/naruto -
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Shikamaru Nara, Shino Aburame
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di solito non metto mai note prima della storia ma qui ho pensato che fosse meglio metterle^^

NOTA  1: la storia si ambienta anni dopo alle vicende dell’anime/manga. In questa storia naruto e compagni hanno 16 anni, e sasuke non ha mai tradito il vilaggio della foglia.

NOTA 2 : naruto uzumaki: dobe, biondino, demone volpe sasuke uchiha:moretto, teme sakura haruno: rosa shikamaru nara shino aburame: master of bugs neji hyuuga hinata hyuuha kakashi: spaventapasseri iruka: delfino
vi ho scritto i vari modi con cui mi sono rivolta ai personaggi in modo che chi non seguisse la saga non avesse problemi a leggere la storia^^

PARING: naruto/sasuke shikamaru/shino  kiba/neji implicit

                                                                        DONI

Le strade di Konoha erano insolitamente colorate di bianco. Come bianche erano le cime degli alberi e i tetti delle case. Naruto osservava tutto con genuino stupore beandosi di quella vista così candida e morbida. I rumori soliti del villaggio erano come inghiottiti da quella poltiglia bianca che ricopriva ogni superficie, tutto era ovattato e soffuso. Sapeva bene cos’era la neve, gli era capitato di scontrarsi con essa durante alcune sue missioni ma non l’aveva mai vista su Konoha, non che lui ricordasse per lo meno. Sakura gli aveva detto che quando erano piccoli c’era stata una nevicata fortissima e per giorni la neve aveva ricoperto le strade del villaggio e tutti i bambini passavano le ore che li separava dalla cena a giocare con quella strana e fredda neve. Ma Naruto non conserva il minimo ricordo di quel’avvenimento , il suo passato era costellato di pochi ricordi ,ma tre erano le costanti della sua infanzia. La solitudine e l’abbandono, la voglia di essere accettato dagli altri e quanto gli bruciasse che tutti lo considerassero un mostro, un bambino con i capelli neri e gli occhi profondissimi dello stesso colore. Un bambino incontrato per caso su un piccolo ponte appena fuori dalle porte di Konoha, l’unico che non lo tenesse lontano. Ricordava ancora lo sguardo di quel bambino, uno sguardo freddo ed indifferente ma che l’aveva scaldato fino al cuore. Ricordava le loro mani, o per essere più precisi  le loro dita che si intrecciavano per far sentire al’altro la propria presenza, per ricordarsi che erano simili.

Crescendo Naruto aveva perso quella poesia nel descrivere le cose propria dei bambini sensibili, aveva sviluppato un carattere allegro e solare che strideva così tanto con quello che aveva passato ma che lo aveva reso capace di sopportare la durezza di quegli anni. Oramai si era lasciato alle spalle tutte le cattiverie della gente, non scappava più a piangere di nascosto, aveva rinunciato alle lacrime. Il sensei Iruka, Kakashi, Sakura e Sasuke erano diventati la sua casa, volente o nolente. Era un ninja del villaggio della foglia e combatteva, si allenava con i suoi compagni per proteggere quelle persone che lo disprezzavano perchè voleva mostrare loro quanto valesse. Aveva trovato dei veri amici .

Naruto toccò con la punta delle dita la neve per poi iniziare a farne una piccola palla. Quando gli parve che fose sufficientemente grande ghignò dispettoso.

“Sasukeee!!”

“Che c’è dob-“

Una potente pallonata di neve atterrò con grazia sul bel volto dell’Uchiha  finendogli nel bavero largo della casacca. Le guance candide del ragazzo si arrossarono per via del contatto freddo e i suoi occhi neri ebbero un guizzo.

“Ahahaha dovresti vederti!!” la risata allegra di Naruto scosse il moro dalla sua trance nella quale era caduto.

“Stupido di un dobe!” gli sibilò di rimando tirandogli a sua volta una palla di neve.

Naruto boccheggiò un attimo quando la neve  gli si infranse proprio sul naso.

Sakura li guardava allibita.

“Se mi prendi ti ammazzo Naruto! E lascia stare Sasuke!” urlò appena vide il biondo pronto a mirarla.

Kakashi sbuffò spazientito mettendo in salvo il suo amato libro dalla neve.

I due ragazzi continuavano la loro battaglia senza preoccuparsi di chi li stava attorno causando l’irritazione di molti abitanti del villaggio.

“Da quando ai mostri è permesso divertirsi? Dovrebbero tenerlo legato invece di farlo scorazzare libero al villaggio. Devono essere impazziti tutti, anche l’Hokage, ha di nuovo manifestato il suo potere di demone cosa spettano ad imprigionarlo? Vogliono forse che risucceda come 16 anni fa?” disse una donna all’angolo della strada.

“Suvvia Marky potrebbe sentirti” rispose un bisbiglio timido.

Naruto si bloccò di scatto per poi ridere sommessamente e lasciar cadere la neve che aveva tra le mani. Sasuke fulminò le due donne con lo sguardo sentendo una rabbia cieca farsi strada dentro di se.

“Naruto”mormorò Sakura avvicinandosi di un paso.

“Ahi sto bene – il biondo fece un  enorme sorriso- dai Kakashi-sensei, è ora di allenarsi. Vediamo chi arriva primo al campo” disse iniziando a correre prima ancora di aver terminato la frase. Sasuke, Sakura e lo spaventapasseri rimasero a guardarlo allontanarsi.

Correre lo faceva sentire meglio. Era liberatorio. Per quanto oramai non fosse più un bambino le parole della gente lo ferivano ancora e per quanto cercasse di mascherarlo  alle volte proprio non ci riusciva. Però non piangeva, perchè un ninja non piange, e l’unica cosa che lo salvasse dal cadere in un abisso di disperazione era il desiderio di diventare il ninja più forte del mondo, il nuovo Hokage. Quello e due occhi neri come la pece.

Per quanto fosse cresciuto e le cose intorno a lui cambiate, quegli occhi rimanevano sempre immutati. Sia nel volto di un bambino sia nel volto di un ragazzo.

Se quando era piccolo Sasuke era stata l’unica persona che non lo considerasse un mostro e l’unico che potesse capire la sua solitudine, adesso il moro era la persona più importante, più essenziale della sua vita. Non riusciva ad immaginare una vita senza Sasuke e l’aveva realizzato solo 5 anni fa quando aveva creduto di perderlo. Se chiudeva gli occhi rivedeva davanti lo scontro tra Sasuke e Haku, l’Uchiha aveva sacrificato la sua vita per salvarlo e lui per quanto l’odiasse non aveva potuto non provare un dolore immenso al pensiero che lui non c’era più. Era stato solo dopo che l’aveva rivisto aprire gli occhi a scontro finito che aveva capito che non l’odiava affatto, era semplicemente invidioso di lui, voleva essere come lui!

“Ehi dobe sei entrato in crisi mistica? Hai un espressione da idiota”

La voce di Sasuke fece ritornare il biondo alla realtà. Naruto sorrise, sapeva bene che quello era il modo del compagno per chiedergli se stava bene.

“Zitto teme! Ce l’avrai tu la crisi mistica!”

“Tzè!”

“Se avete finito inizierei l’allenamento.” Disse pacato Kakashi.

“Certo sensei” rispose in coro.

L’allenamento passò veloce e quando Kakashi annunciò che per oggi era tutto a Naruto sembrò che fossero passati solo pochi minuti.

“Ci vediamo stasera all’accademia per la festa.” Li salutò il sensei per poi sparire in una nuvola di fumo.

Sakura sospirò. Era da settimane che aspettava la festa di natale. Non vedeva l’ora di mettere il suo abito nuovo e dare il regalo a Sasuke.

“E’ vero che oggi è natale” esclamò Naruto.

“Dobe”
“Sei un babbeo come hai fatto a dimenticartelo!”

“EDDAI SAKURA HO COSE Più IMPORTANTI A CUI PENSARE!” disse

“Perchè tu pensi?” disse ironico Sasuke.

Naruto gli fece la linguaccia fingendosi offeso. Le aveva mentito, erano giorni che non faceva che pregare perchè quel giorno arrivasse in fretta.  Non aveva comprato alcun abito elegante per l’occasione, non era la festa in se ad interessarlo, anche se l’idea di fare un po’ di sano casino lo attraesse molto. Tutti i suoi miseri risparmi che aveva faticosamente messo insieme erano serviti per comprare un regalo.

Stava camminando in compagnia di Kiba e quindi, senza quasi il bisogno di specificarlo, con il fido Akamaru quando passando per caso davanti alla vetrina gli era caduto l’occhio su un piccolo oggetto posato con grazia su una stoffa leggera nera. Appena l’aveva visto aveva subito pensato a Sasuke ma il prezzo era troppo alto. Da quel giorno si era messo sotto a fare più lavori possibili per racimolare la cifra necessaria  per comprarglielo.

Il biondo ninja non era mai stato un romantico o ,se lo era, non nell’esatto senso del termine. Non voleva nulla di melenso o sdolcinato, per il demone volpe qualcosa di romantico era , ad esempio,una ciotola di ramen cucinata dalla persona che amava apposta per lui. Non voleva regalare all’Uchiha niente di romantico, non era nelle sua intenzioni, voleva semplicemente fargli capire quanto tenesse a lui.

“Io non vengo.” Disse incolore Sasuke mettendosi le mani in tasca.

Sia Sakura che Naruto spalancarono gli occhi.

“Come , perchè Sasuke? Ti divertirai” provò a convincerlo la rosa.

Il moro stette zitto ,indifferente alle suppliche della compagna.

“Cosa c’è teme non sai ballare?”

“Tzè” rispose acido.

“Il grande Sasuke Uchiha che non sa ballare, e io che pensavo che tu sapessi fare tutto” continuò Naruto guardandolo con scherno.

“Perchè, tu dobe, sai ballare?” rispose con altrettanto sarcasmo.

“Ci puoi giurare!”rispose sicuro.

Sakura alzò un sopraciglio.

“Bene, allora stasera vedremo chi è il più bravo “ lanciò la sfida Sasuke per poi sparire in un balzo verso villa Uchiha.

Naruto sorrise apertamente. Sarebbe venuto, il suo piano aveva funzionato.

“Ehm Naruto, ma tu sai davvero ballare?”chiese scettica Sakura.

Il sorriso ebete del biondo si  congelò di botto. Merda.

“Come immaginavo!” disse sconsolata.

“Sakuraaa mi devi aiutare!!!” implorò il biondino avvicinandosi all’Haruno.

“Non ci penso nemmeno, non ti aiuterò a battere Sasuke...come se poi ci potessi riuscire.” Fece spietata per poi andarsene anche lei.

Naruto si accasciò a terra disperato ripensando a quanto fosse stato cretino a sfidare così l’Uchiha ,ma sapeva che se non l’avesse fatto Sasuke non sarebbe venuto.

Avrebbe perso ed avrebbe fatto una figuraccia, ma almeno sarebbe riuscito a dargli il regalo.

Mentre se ne stava seduto a terra le parole di Sakura ritornarono prepotenti alla memoria.

Infondo aveva ragione, anche se fosse stato capace di danzare non sarebbe mai stato al livello dell’Uchiha.

Non sarebbe mai riuscito ad essere pari a lui. Questo pensiero lo incupì leggermente ma poi la sua natura solare e sfrontata lo fece sorridere e fare un gesto poco carino al cielo. Non sarebbe stato al suo livello solamente perchè sarebbe stato mille volte più in gamba di lui.

 Che ci credesse realmente non importava.

“Ehi Naruto!”  lo salutò una voce conosciuta.

“Sshika!!”

Questa si che era fortuna! Il Nara faceva proprio al caso suo.

“Veni un attimo per favore, mi devi aiutare” Naruto fece gesto di avvicinarsi.

Shikamaru rimase un attimo immobile poi alzò le spalle .

“Andiamo Shino” disse per poi dirigersi verso il biondo.

Naruto sgranò gli occhi, non aveva proprio visto il master of bugs.

“Cosa c’è Naruto?”

“Ecco ho sfidato quel teme di sasuke e-“

“ E siamo alle solite” lo interruppe spazientito.

“E l’ho sfidato in un ballo- continuò senza badare al commento dell’amico- ...ma non so danzare...”

Il Nara rimase un attimo fermo ponderando l’ipotesi di andarsene lasciando solo quel demente del suo amico.

“E io che dovrei fare?”

“Non è che mi insegneresti a ballare?” chiese speranzoso.

Shino spostò lo sguardo su Shika con lieve curiosità.

Il ragazzo col codino scoppiò a ridere per poi  fermarsi di botto quando capì che Naruto non stava scherzando.

“Tu sei pazzo!”

“Eddai cosa ti costa?” lo supplicò

Shikamaru alzò gli occhi al cielo  per poi acconsentire tra i denti.

“Però ti concedo solo un quarto d’ora!”

Il biondino fece una salto per la felicità e lanciò un urlo.

“Come prima cosa – iniziò il Nara non partecipando minimamente alla gioia del demone volpe- alzati e vieni che-“
“Mh Shika , forse è meglio se prima di farmi provare mi fai vedere...” disse pensieroso.

“E come di grazia?”

“Usa Shino!” esclamò tutto contento Naruto, eh si proprio a fagiolo erano capitati quei due!

Shino non parve molto contento di essere stato tirato in causa e ancor meno contento parve il Nara.

Saggiamente però il ninja col codino preferì non discutere con il testardo biondo e sbuffando si avvicinò al compagno.

“Non sai ballare nemmeno tu, vero?” chiese sconsolato.

A Naruto per un momento  parve che il ragazzo con perennemente gli occhiali da sole non avrebbe dato risposta ma inaspettatamente annuì.

Shikamaru parve sorpreso dalla cosa ma poi ghignò.

“Almeno ti rendi più utile di Naruto!” disse in una chiara frecciatina al biondo, frecciatina che non arrivò mai al destinatario.

Naruto guardò attento i due ragazzi avvicinarsi, vide il braccio sinistro del Nara posarsi sul fianco rispettivo di Shino, registrò il movimento del braccio di Aburame che si posò intorno al collo del Nara. Le mani dei rispettivi bracci destri si andarono a unire avvicinando del tutto i due ragazzi. Shikamaru iniziò a muoversi seguendo una musica immaginaria ma i loro movimenti erano collegati ed armonici.

Naruto rimase a guardarli a bocca aperta. C’era qualcosa di estremamente intimo e sensuale in quella danza, in quelle posizioni. La neve intorno a loro rendeva tutto ancor più magico e surreale. Sembrava che i due corpi si fossero fusi in un unica entità. Quando scorse le guance dell’impassibile Shino tingersi lievemente di rosso si riscoprì imbarazzato a guardarli come se fosse stato fuori posto, lì con loro.

“Ecco Naruto è così che devi fare.” Disse Shikamaru dopo alcuni minuti sentendosi stranamente a disagio.

Non sentendo la risposta del compagno si voltò completamente dalla parte dove li stava guardando il biondo.

“Naruto... NARUTO!!!” gridò il Nara accorgendosi che il biondino non c’era.

Stralunato guardò Shino che però distolse lo sguardo come se fosse stato imbarazzato.

Naruto stava correndo verso il suo piccolo appartamento più veloce che poteva. Non aveva resistito a rimanere a guardali era troppo...troppo...non riusciva a trovare le parole esatte, imbarazzato, intimo, strano...semplicemente troppo!

Entrò rapido in casa buttandosi sul letto. Aveva perso la sua possibilità di imparare a ballare e sicuramente Shikamaru lo avrebbe ucciso appena si fosse fatto vedere da lui, il che sarebbe accaduto presto visto che tra meno di 4 ore la festa dell’accademia avrebbe avuto inizio. Naruto gemette sconsolato.

La giovane volpe si rotolò pigramente nel letto guardando assorto la foto sul comodino...lui ,Sasuke,Sakura e Kakashi...sorrise contento vedendo quelle quattro figure insieme. Sapeva che anche i sui compagni ne avevano una coppia. Quel pensiero lo fece sentire felice, come se in qualche modo, grazie a quella fotografia, potesse sempre stare con loro.

Abbandonò presto però quel pensiero non essendo abituato a pensieri tanto ...romantici?...lo mettevano a disagio anche se erano solamente fatti nella sua mente.

Qualcosa picchiettò al vetro della finestra che dava sulla strada. Perplesso il biondo si affacciò alla finestra.

“Vandalo!! Esci allo scoperto!” minacciò affacciandosi alla finestra.

Un sasso lo colpì appena sotto l’occhio.

“Arh Kiiiiba ti ammazzo!!!” ululò dolorante.

Il ragazzo bruno rise a più non posso.

“Bastardo!”

“Ehi ehi calma ,dovresti ringraziarmi. Sai che ore sono ?” chiese canzonatorio

Naruto sbatté le palpebre non capendo.

“Vuoi dire che...”

“Esatto tra meno di mezz’ora inizia..e tu devi ancora prepararti” concluse facendogli l’occhiolino.

Il biondino sbiancò iniziando a boccheggiare solo quando sentì il saluto di Kiba si riprese...ma rischiò di avere un altro shock quando intravide la sagoma di Neji allontanarsi assieme a Kiba.

Tirò dentro la testa dalla finestra super agitato dandosi del cretino per aver sonnecchiato così a lungo. Si tolse velocemente la tuta arancione per fiondarsi sotto la doccia. Meno di due minuti dopo Naruto si stava già asciugando con foga , prese al volo dei pantaloni arancione dal suo armadio ed una maglietta bianca. Appena fu vestito cercò con gli occhi il piccolo regalo, quando lo ebbe individuato lo prese con cura ringraziando mentalmente la vecchiettina del negozio per avergli già fatto il pacchetto. Guardò l’orologio appeso ala parete. Perfetto, era in ritardo. Veloce si buttò giù dalla finestra per poi correre per i tetti innevati di Konoha.

‘Aahh che idea del piffero mettersi le maniche corte!!’ pensò battendo i denti dal freddo ed accelerando la corsa.

Dopo cinque minuti si ritrovò davanti alla porta del’accademia, fortunatamente non era l’unico ritardatario. Kakashi avanzava con passo stanco mentre al suo fianco Iruka sbraitava a più non posso contro lo spaventapasseri.

“Ma possibile che tu devi sempre essere in ritardo!!!?” ululò arrabbiato.

“Eddai Iruka, per una volta...”

“Una volta?! Una volta??!!! Ma io ti...oh ciao Naruto” salutò il delfino accorgendosi della presenza di Naruto.

“Sa sensei secondo me farebbe meglio a lasciarlo da solo. Kakashi sensei non sarà mai capace di arrivare puntuale!” rise il biondo facendo alzare gli occhi al cielo allo spaventapasseri.

La festa era stata organizzata in grande stile, l’enorme palestra dove i  ninja più giovani si allenavano era ricoperta di tante piccole lucine che si accendevano ad intermittenza, agli angoli accanto al muro erano stati stipati tantissimi tavoli ricoperti di cibarie. La sala era quasi piena e Naruto dovette fare un po’ di fatica per individuare i suoi amici. Appena li vide si catapultò a fianco ,salutandoli calorosamente.

“Hei Sakura, Shino, Shika,Kiba...ma dov’è Neji?!”

“Neji? Non ne ho idea” rispose Kiba alzando le spalle.

“Alla fine sei venuto teme” fece Naruto spostando lo sguardo su Sasuke.

“Nh cosa credevi dobe che sarei scappato?” fece ironico.

Il biondino non rispose all’Uchiha , troppo impegnato ad osservare i propri amici.

Sakura aveva raccolto i capelli in una treccia morbida che cadeva delicata sul vestito rosa che indossava. Era un vestito semplice semi trasparente e lungo fino ai piedi, ornato da dai piccoli fiori ai bordi. Shino e Shika indossavano dei completi neri, come la maggior parte dei ragazzi presenti alla festa. Pure Kiba si era tirato a lucido, aveva fatto sparire quei segni sulle guance ed aveva abbandonato la tuta per far posto a dei pantaloni neri ed una casacca grigio perla. Solo Sasuke aveva mantenuto un abbigliamento informale, ma anche così superava in fascino tutti i ragazzi. Naruto si guardò in torno individuando Ino, elegantemente vestita, ei due cugini Hyuuga finemente avvolti da due kimono pregiati.

Il demone volpe notò quasi per caso gli occhi di Kiba illuminarsi.

‘Eheh Hinata ha fatto colpo sta sera’ pensò con un sorriso.

“Naruto! Ma come ti sei vestito?!” fece Sakura avvicinandosi come per scrutare meglio gli anonimi pantaloni arancio abbinati ad un’altrettanto anonima maglietta.

“Siamo a una festa!” gli fece il verso Kba sorridendo per poi tornare distratto ad osservare gli Hyuuga.

Naruto alzò le spalle, non ci aveva pensato di mettersi elegante. Ma anche volendo lui non possedeva niente di raffinato. Per un attimo si sentì fuori luogo, ancora sbagliato.

“ Si ma non avevo nessuna voglia di mettermi elegante...e poi così sono più comodo per battere Sasuke!” fece ghignando verso il moro che voltò la testa come offeso per poi sibilare un “ Ti piacerebbe”

Una musica soffusa si fece largo nella sala. La festa era entrata nel vivo e varie coppie stavano facendo la loro comparsa sulla pista da ballo, alcune intimidite e altre sicure di se.

Sakura mandò un gridolino estasiata mentre Ino trascinò sulla pista un Kiba alquanto scontento.

“Come pensate di disputare la sfida?” chiese interessata la rosa.

“Balleremo con qualcuno e il migliore vincerà!” rispose sentendo i sudori freddi salirgli su per la schiena. Dannazione a lui e alla sua grande idea di sfidare Sasuke al ballo.

“Ma così non sarà molto imparziale...magari la persona farà dei favoritismi” disse inaspettatamente Shino.

“Ha ragione! Bhe in questo caso la sfida è annullata!” esclamò trionfante.

“Tze dobe!”

“Non è detto, potreste sempre ballare insieme.” Mormorò Shika guardando fisso negli occhi Naruto.

Al biondino sembrò come che il Nara si stesse vendicando...

“Hai perfettamente ragione” parlò ancora Shino.

Okey non era una sensazione, quei due si stavano vendicando per l’incidente nel bosco.

Naruto rabbrividì, davanti agli occhi gli apparve la scena di Shika e Shino abbracciati che ballavano. Arrossì di botto. Si vergognava da morire a fare una cosa così con Sasuke in pubblico!

Sasuke assottigliò gli occhi.

“Per me va bene” disse incolore.

“Perfetto, allora appena finisce la canzone...” Shika non fece neanche a tempo a finire la frase che la canzone cessò.

Sakura guardava il suo amore dirigersi verso la pista assieme a Naruto e sentì la rabbia montarle dentro. Non era giusto. Avrebbe dovuto essere lei quella che Sasuke stringeva tra le braccia, non Naruto!

 Intanto Naruto faticava a concentrarsi sulla musica. Sentire Sasuke così vicino a lui lo faceva arrossire, se poi pensava al fatto che un suo braccio gli stava stringendo la vita rischiava sul serio di inciampare nei suoi stessi piedi.

Era completamente estraniato dal ballo che per due volte pestò il piede al moro.

“Dobe!”

“Scusa, scusa”

Un’altra giravolta e lo sguardo di Naruto cadde sui suoi amici e sulla folla. Fantastico! Tutti gli occhi erano puntati su di loro. Magnifico davvero.

“Naruto, hai per caso deciso di azzopparmi!” sibilò all’ennesimo pestone da parte del biondo.

Il portatore del demone volpe arrossì di rabbia.

“Scusa tanto se non sono bravo come te!”

“Allora lo ammetti che ballo meglio io?”

Per tutta risposta Naruto ringhiò.

Sakura li guardava sentendosi sempre più triste, era straziante vederli ballare assieme. Sembravano così distanti da lei.

Shika sorrideva soddisfatto mentre Shino si era limitato ad annuire col capo in segno di approvazione.

“Poi balliamo anche noi” disse quasi distrattamente il Nara.

“Parli con me?” chiese Shino.

“Si”

“Se ti schiaccio i piedi come Naruto non voglio lamentele” disse atono arrossendo però un po’.

Il Nara sorrise felice.

La musica si affievolì sempre di più fino a spegnersi. I due ragazzi si separarono tornando dai loro amici.

“Vince Sasuke” proferì solennemente Shikamaru.

“Al diavolo!”

“Sai Naruto sei abbastanza scarso” incalzò Kiba.

“Ma non è giusto ragazzi! Io non avevo mai ballato prima d’ora!” sbraitò il demone volpe.

“E allora perchè mi hai sfidato?” chiese Sasuke guardando negli occhi il compagno.

“Bhe perchè...perchè io ...perc-“

“Se volevi che venissi bastava che  me lo dicessi” lo interruppe con un sorrisino.

“Tu saresti venuto se te l’avessi chiesto?” chiese scettico.

Fu il turno di Sasuke di sentirsi a disagio. Girò la testa  bofonchiando.

“Ora la sfida è finita. Me ne vado” disse

Naruto, Kiba e Sakura lo guardarono andarsene senza sapere bene cosa fare.

“Ma dove sono finiti Shika e Shino?”  chiese di punto in bianco Kiba guardandosi intorno.

“Stanno...stanno ballando?” fece stupita Sakura guardando i due ragazzi in pista.

Naruto rimase per un attimo imbambolato a guardarli. Shikamaru era rilassato e si muoveva con scioltezza, Shino sembrava più a disagio. Ancora una volta il ragazzo fu rapito dall’atmosfera che fuoriusciva dal loro ballo, la stessa sensazione di intimità che aveva avvertito ai margini del bosco, solo che questa volta era più accentuata.

“Io vado” disse dun tratto Naruto iniziando a farsi largo nella folla per uscire.

“Dove vai ,Naruto!!!” urlò Sakura per farsi sentire.

“Lo vado a cercare!”

La ragazza rimase un attimo interdetta non capendo bene la risposta del biondo.

“Lascia perdere Sakura. È tutto matto” fece  Kiba.

Il freddo della sera colpì Naruto in pieno. La neve continuava a cadere soffice bagnandogli i capelli.

Non riuscendo ad identificare la figura dell’Uchiha si mise a correre in direzione di villa Uchiha sperando di trovarlo. Seppur con fatica riuscì a scorgerlo.

“Sasuke!” urlò per fermarlo.

Il moro si girò.

“Cosa vuoi dobe?”

“Nessuno dovrebbe passare il natale da solo” disse sviando la domanda.

“Ne ho passati tanti da solo, non fa differenza.”

“Anch’io. Per questo non voglio che tu rimanga solo” mormorò sincero.

Sasuke abbassò lo sguardo sentendosi le guance più calde del normale.

“Ti prenderai un colpo se resti in maglietta”

“Sono un ninja questo freddo non mi fa nulla” disse spavaldo Naruto, subito tradito da un brivido involontario.

Sasuke ghignò per poi continuare a camminare.

“Aspetta teme!”

“Cosa dobe?”

“Prima ti devo dare questo...” mormorò in difficoltà

Sasuke guardò attentamente il pacchettino che il biondo gli stava porgendo. Un regalo. Piano lo prese.

“Non è nulla di che...volevo solo...”

Ignorando le parole di Naruto il moretto prese a scartarlo finchè non rovesciò sulla mano una piccola catenella d’argento sottile con all’estremità una piccola pietra onice a goccia che sembrava come tenuta dalla spire di un serpente argentato. Sasuke rimase colpito dalla bellezza della collana, ma fu il pensiero di Naruto che gli faceva un regalo a stringerli il cuore.

“io non ho nulla per te” disse in un soffio.

Il demone volpe alzò le spalle con un sorriso sbarazzino.

“Volevo solo farti capire che...anche se sei un teme senza speranze, non ascolti mai, e fai sempre l’asociale...io , sei sempre stato l’unico che mi capisse realmente...sei il mio compagno.” Dichiarò Naruto arrossendo e incespicando sulle parole.

Non era riuscito a dichiararsi esplicitamente ma sperava ardentemente che Sasuke capisse.

L’Uchiha stette zitto a guardare la collana come in trance. Si sentiva felice. Non c’era un altro aggettivo per definire come si sentisse se non felice. Di quella felicità assoluta, completa che non aveva mai assaporato.

“Se...se non ti piace non sei costretto a tenerla” disse il biondino vedendo che il compagno non apriva bocca.

Per tutta risposta l’ultimo degli Uchiha prese la collana e la indossò.

“Anche tu sei il mio compagno” mormorò prima di andarsene.

La neve rendeva quella situazione ancora più astratta di quanto non apparisse agli occhi di Naruto.

Se ne stava andato. Perchè?

“Sasuke, dove stai andando?”

“A casa, ovvio”

No che non era ovvio!

“ E ti conviene muoverti a seguirmi se non vuoi rimanere a congelarti” continuò rimettendosi a camminare. Naruto sorrise apertamente e con una piccola corsa si mise al fianco dl compagno.

“Sasuke” mormorò dopo un po’.

“Cosa c’è ancora.”

“Ora ...-arrossì violentemente- ...vorrei stare  insieme a te, non mi lascerai da solo vero?” chiese facendo bene attenzione a non guardarlo negli occhi.

Non avrebbe sopportato se Sasuke l’avesse abbandonato. Si era innamorato di quegli occhi scuri e profondi come l’onice che l’avevano accompagnato per tutta la vita e non poteva pensare di perderli.

Sasuke arrossì a sua volta.

“No che non lo farò dobe, e ora muoviti che ho freddo”

 

Intanto la festa procedeva senza intoppi, tra poco si sarebbero stati lo scambio dei regali. Sakura sbuffò per l’ennesima volta. Tutta la fatica per fare un regalo all’Uchiha e ora lui non c’era neanche! Kiba sembrava non stare più nella pelle, teneva in mano una piccola scatolina bianca e continuava a lanciare delle occhiate nervose verso i due Hyuuga per poi girarsi sentendosi a disagio quando incrociava lo sguardo purezza di Neji.  Solo Ino sembrava tranquilla mentre si guardava attorno con disinvoltura.

“Come fai ad essere così serena , Sasuke se n’è andato. Cos’è non ti piace più?” chiese Sakura.

“Non mi piace star dietro a storie già impossibili in partenza.”

“E così ti sei arresa alla mia bellezza disarmante!” decretò con spavalderia

“ Non trovi che Shino e Shika stiano bene assieme?” disse ignorando la provocazione della ragazza.

“Cosa? Ma che dici?”

“Mi sono sempre chiesta quanto ci avrebbero messo per darsi una mossa...forse per una volta Naruto ha fatto qualcosa di buono” continuò come se stesse parlando tra se e se.

“Argh sei impossibile!!”

 

“Naruto” richiamò l’attenzione Sasuke osservando il biondo compagno rannicchiato sul divano per riscaldarsi.

“Eh?”

“Stai fermo” sussurrò

Piano si avvicinò al volto arrossato di Naruto fino a che non sentì il suo respiro sulle labbra.

“Dobe”

Un sussurro prima di far congiungere le labbra con quelle del biondino.

La catenella ondeggiò nel vuoto, la pietra si illuminò dei riflessi della luce della lampada.

 

Il giorno dopo la neve aveva smesso di cadere e con la sua scomparsa anche il freddo si era calmato.

All’allenamento Naruto e Sasuke arrivarono insieme cosa che stupì non poco Sakura.

Un bagliore quasi metallico attirò la sua attenzione.

“Dove hai preso quella collana Sasuke-kun?” chiese incuriosita.

Ma il moro non le rispose, strinse il ciondolo tra le mani guardandolo come se fosse qualcosa di molto prezioso e lo rimise al sicuro dentro il bavero.

“Comunque è molto bella” non si diede per vinta la ragazza.

“Sapevo che avevi buon gusto” continuò.

“Dovresti fare i complimenti a Naruto, è lui che me l’ha regalata” affermò in tono atomo.

Naruto arrossì lievemente. Sakuta tacque. Kakashi sorrise semplicemente.

 

“Uh Neji che bello!” trillò Tenten seriamente colpita dal piccolo ma elaborato nastro che il ragazzo aveva per tenersi indietro i capelli. La ragazza osservò ancora per un attimo il complicato disegno di una aquila intrecciata con quella di una lupo.

“Nh”

 

“Guarda Kiba! Sono sicuro che a Sasuke-teme piacerà!” esclamò felice Naruto adocchiando una collana.

Il castano annuì convinto.

“Dai entriamo e vediamo quanto costa”

“Si tu vai, io vado a vedere quella bancherella là”

Naruto fece di si con la testa ed entrò.

Dopo pochi minuti uscì con sguardo sconfitto. Era cara. Troppo cara. Sospirando cercò l’amico tra la folla individuandolo poi vicino a una bancherella. Gli andò alle spalle silenzioso.

“E’ proprio bello” affermò Naruto spaventando l’amico.

“Naruto! Mi fai venire un infarto!”

“A chi pensi di regalarlo?” chiese imperterrito.

“Non sono affari tuoi” brontolò Kiba lanciando un’ultima occhiata al nastro.

“Comunque quel lupo è proprio fatto bene”

“Già anche l’aquila” asserì accarezzando la stoffa con le dita.

“Signore la prendo!” alzò la voce Kiba per farsi sentire.

Chissà se a Neji sarebbe piaciuta.

 

OWARI

 

Finita!!!!!! Con la bellezza di 13 pagine si conclude la mia one shot^^..pensavo di dividerla in capitoli ma poi ho preferito pubblicarla per intero, perso che i vostri occhi non me ne abbiano a male ^^
  
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