Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Ska_werewolf    31/12/2008    1 recensioni
Bè all'inizio di questa storia Nessie non è cosciente di amare Jake anzi pensa di odiarlo!!Ma come dice lui, l'odio è un sentimento forte passionale!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Renesmee Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Arrivammo a casa in pochi minuti. Anna uscì dalla macchina per prima e zio Jasper tirò un sospiro di sollievo.

Anche oggi era andata. Gli diedi una pacca sulla spalla e scesi correndo dientro Anna che già era sull’uscio di casa.

Le feci un sorriso a trentadue denti e lei mi fulminò con lo sguardo.

Se quello sguardo avesse potuto parlare, credo che come minimo mi avrebbe imprecato contro.

Aveva capito che avevo fatto venire zio Jas apposta. Le rivolsi uno sguardo innocente che avrebbe fatto invidia

anche a un bambino. Sospirò e scoppiò a ridere. I miei occhioni dolci erano irresistibili.

Entrammo in casa e un profumo che proveniva dalla cucina ci avvolse.

Nonna Esme aveva preparato il pranzo per me e Anna. Mi ero abituata a mangiare “spazzatura”

come la chiamava mio padre per non far insospettire la mia amica quando veniva a casa anche se ero

sicura che se avessi detto a Anna che eravamo dei vampiri e ci nutrivamo di sangue di animale,

per lei non sarebbe stato un problema. Bè si forse un po’ di sorpresa ma niente scenate niente urla niente svenimenti.

Guardai Anna che si guardava intorno meravigliata come se fosse la prima volta che entrava in casa mia.

Questo era l’ effetto che casa mia e i suoi inquilini suscitavano negli umani.

“Hey Ness!Ciao Anna!” disse zia Alice scendendo dalle scale come una ballerina.

Anna,ormai abituata alla grazia di mia zia che io non avevo ereditato, corse verso di lei e l’abbracciò.

Alice l’ abbracciò a sua volta ma poi si scosto subito e guardò altrove. Aveva gli occhi scuri come la notte. Oh oh.

“Ehm…dai Anna andiamo a pranzare!!” esclamai io cambiando discorso.

Anna guardò rapita gli occhi di mia zia senza muoversi.

“E poi sarei io quella con lo sguardo fisso nel vuoto?” risi fragorosamente e riuscii a smuovere Anna dalla sua catalessi.

La trascinai in cucina dove c era zio Emmett e la mamma intenti a cucinare.

“Ciao mamma!” esclamai con il sorriso. Bè si, Anna sapeva molte cose sulla mia famiglia. Mia madre si volto e venne ad abbracciarmi. Aveva un profumo delizioso, ma non perché fosse una vampira no, gli altri avevano un altro tipo di odore…quella della mamma era diverso, aveva ancora qualche traccia di odore umano; mio padre mi aveva raccontato di quanto lui era attratto dall’ odore del sangue di Bella quando ancora era un’ umana e era riuscito a trattenersi solamente perché la amava immensamente. Restavo sempre affascinata da quella storia soprattutto perché era la voce vellutata di mio padre a raccontarmela!

Poco dopo mamma sciolse l’abbraccio e diede un bacio sulla guancia a Anna.

“Ma cosa sono tutte queste smancerie?” disse lo zio Emmett con un tono disgustato.

“Dici così perché nessuno ti vuole abbracciare!” esclamò Anna scoppiando a ridere

“Ah è così è?Comincia a scappare mostriciattolo!” seguì un gran fracasso nel quale zio

Emmett corse verso Anna che corse in salotto riparandosi dietro mio padre appena tornato dalla caccia.

Scoppiammo tutti a ridere e zio Emmett prese di peso la mia amica riportandola in cucina.

Mentre mangiavamo, sentii un battito di cuore accelerato che si avvicinava sempre di più mi irrigidii

di colpo quando l’odore della persona che produceva quel battito arrivò al mio naso.

Guardai mamma che sospirò:era arrivato Jake.

“Hey piccoletta non si saluta più?” disse Jacob arrivandomi alle spalle.

Anna saltò dallo spavento: non l’ aveva sentito arrivare naturalmente.

Mi voltai e incrociai il suo sguardo…il solito sguardo non c’ era più traccia di quello di stamattina,

aveva di nuovo il solito sguardo di sfida che tanto odiavo. Ma allora perché il mio cuore mi martellava

nel petto e le guance stavano diventando rosse? Spostai lo sguardo e sussurrai un “ciao cane” tanto per non farlo insospettire.

Mi costrinse a guardarlo prendendomi il volto con la sua mano bollente

che non giovò alle mie guance già bordeux. Mi osservò con attenzione con uno sguardo lievemente perplesso.

“Che vuoi?” dissi a un certo punto con un tono di sfida. Mi lasciò subito e scosse la testa.

Tornai alla realtà e presi Anna per un braccio portandola di sopra.

Mentre salivamo, sentii gli altri parlare di quello che era appena accaduto e prepararsi per andare a caccia.

Entrai nella mia stanza e chiusi a chiave. Spaziosa e piena di poster di qualsiasi genere,

la mia stanza era il mio rifugio quando Jacob e tutto il resto della famiglia rompeva le palle.

Il pavimento di parquet scricchiolò quando entrammo e quando mi buttai sul mio grande letto blu.

Sospirai osservando il soffitto azzurro cielo cosparso di nuvole, stelle e pianeti che aveva pazientemente disegnato zia Rose.

“Ehm…scusa se te lo dico…ma…tu sei cotta!” disse Anna stendendosi sul letto.

“Shhh” la zittii perché ero sicura che gli altri ci sentissero.

“Scusa scusa…”

“E poi non è vero…l’ hai visto?Eh?Stamattina avrò visto un animale o forse era il continuo di quel sogno…sai com’è la scuola è un’ arma di distruzione…”

“Non dire cazzate!Si capisce che gli piaci da una vita Reneesme!” esclamò lei bloccando il mio discorso su quanto odiassi la scuola.

Sospirai. Era impensabile che piacessi a Jacob. Mi trattava sempre così male fin da quando ero piccola.

Certo non escludevo che mi volesse bene, ma che ci fosse qualcosa di più…MAI!

Sentii mio padre tossicchiare al piano di sotto. Ah già lui sentiva i miei pensieri.

Mi concentrai pensando ad altro il più possibile.

Quasi mi ero dimenticata della mia amica sdraiata vicino a me che mi osservava.

“Che c’è?”

“Niente niente…sei proprio una strana tipa tu.”

“A sarei io la strana eh? E a te che piace mio zio?”

Arrossì e in quell’ istante il suo odore (o meglio profumo) mi invase le narici.

 In quel momento ricordai che quel giorno non avevo cacciato.

Guardai altrove cercando di scacciare l’immagine del sangue della mia amica della mia MIGLIORE amica

che scorreva velocemente nelle sue vene fino al cuore, cercai di scacciare il profumo di sole e giornate d’estate e trattenni il respiro.

Non le avrei fatto mai del male. Non avrei potuto fargliene. La guardai negli occhi e ogni traccia di predatore che c’era in me svanì.

Mi guardava con uno sguardo indescrivibile uno sguardo di una persona che ti vuole veramente bene preoccupata per la tua salute mentale.

 Le diedi uno spintone e dissi: “ Ah aaaaaah ci sei cascata eh?” e scoppiai a ridere.

Mi fece la linguaccia facendo la finta offesa. Pericolo scampato. Giocammo così fino all’ora di cena quando ci chiamarono.

Scendemmo di corsa  e ci sedemmo in salone. Osservai gli occhi di tutti i presenti. Erano tutti dorati. Fantastici. Esclusi, naturalmente,

quelli della pecora nera o meglio del lupo nero della famiglia. Mi guardava sorridendo come un troglodita.

Gli feci una smorfia e guardai altrove. Non doveva assolutamente capire quanto il cuore mi batteva solo vedendo il suo sorriso.

Era strano il fatto che avevo VOGLIA di guardarlo di guardare il suo sorriso di guardare i suoi occhi e i suoi capelli…

mi sorpresi dei miei pensieri e guardai mio padre per vedere come aveva reagito a tutti quei pensieri assurdi

 ma lui era tranquillo guardava mia madre sorridendo come se non avesse ascoltato i miei pensieri,

maH forse era occupato a svelare il mistero della mente illeggibile di mia madre.

Lo osservai nuovamente e vidi che anche lui faceva lo stesso con me.

 Accennai un sorriso senza volerlo e lui resto a bocca aperta dallo stupore. Come me, non se l’aspettava.

Ma cosa avevo fatto?Avevo sorriso a Jacob?Questa sì che era bella…abbassai lo sguardo e mangiai di corsa quasi strozzandomi.

Zio Emmett rideva di me seguito da Anna che ricevette una bella gomitata fra le costole che la fece tossire.

 La serata scorreva veloce come sempre e mi ritrovai a sbadigliare quando sembrava che non fosse

 trascorsa neanche un’ora da quando ci eravamo seduti a tavola.

“Ragazze forse è ora di andare a dormire…” disse mia madre apprensiva.

Le sorrisi e mi diressi in camera seguita da Anna.

“O MIO DIO” mi girai di scatto  zia Alice aveva parlato.

“Zia cos’è successo?” le dissi in ansia pensando che avesse avuto una visione.

“Ma come diavolo siete vestite ragazze?Mi distraggo un po’ e voi vi mettete i primi stracci che trovate in giro!”

Sospirai alzando gli occhi al cielo. Come al solito la sua ossessione per i suoi vestiti. A volte la preferivo quando era assetata.

Salimmo in camera e,stremate dal sonno anche se per tutto il giorno non avevamo fatto niente, ci addormentammo subito.

Mi rivoltai spesso nel letto pensando a Jake. Non avevo mai pensato così intensamente e così insistentemente a lui.

Aprii gli occhi e mi parve di vedere qualcuno fuori sugli alberi. Li richiusi aspettando che quel qualcuno se ne andasse.

Entrò nella mia stanza e stette in silenzio. Poi mi diede un bacio sulla fronte e disse “Sogni d’oro Ness”.

Il mio cuore battè all’ impazzata. Jacob se ne andò e mi lasciò sola con il mio incubo ricorrente tramutato magicamente in un sogno.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Ska_werewolf