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Autore: radioactive    08/05/2015    2 recensioni
|| FANTASY!AU ♦ NaruHina, NejiTen, Sasusaku, SaiIno (alcune meno trattate delle altre) ||
«Neji» lo chiamò piano, «lì, avanti» disse, il suo respiro si faceva più corto e i nervi attorno ai suoi occhi si ingrossavano, disegnando una rete che sembrava volerle perforare la pelle. […] La mano, fredda, si era posata su quella altrettanto pallida di lui, «dobbiamo andare a vedere» gli comunicò, «sta morendo».
Il mondo è in pezzi, distrutto dalle guerre nucleari e dalla tecnologia, avanzata inesorabilmente fino ad inghiottire ogni cosa, perfino quei tratti che si potrebbero definire umani.
Le bombe ed i fucili hanno lasciato il posto ad orrende creature che devastano e saccheggiano, capitanate da un uomo che vuole riportare la terra al suo splendore, bruciando e distruggendo ogni cosa, facendola rinascere dalla cenere.
I pochi sopravvissuti sono nomadi, altri si nascondono nelle foreste, protetti dal potere di una Dea buona e misericordiosa, decisa a porre fine a quell'inutile massacro con l'aiuto dei prescelti.
Distruggere, Costruire, e Conservare.
Ricreare una felicità che tutti ricercano, qualcosa che è rimasto nascosto sotto uno strato di cenere, neve e sangue.
→ storia partecipante al contest «Naruto versione Fantasy!» indetto da ame tsuki sul forum di EFP.
Genere: Azione, Fantasy, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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storia partecipante al contest «Naruto versione Fantasy!»

indetto da ame tsuki sul forum di EFP.

 

 

 

 

 

LÀ, DOVE SORGE IL SOLE

 

 

 

 

 

Epilogo

 

 

~

 

 

Era in ritardo!

Naruto lo sapeva. Era certo che fermarsi a guardare i cartoni animati (nonostante la veneranda età di venti-e-passa-anni) lo avrebbe portato a perdere il tram, e quindi la perfetta coincidenza di trasporti pubblici che lo avrebbero condotto in università in perfetto orario.

Senza contare che la ciabattata che sua madre gli aveva rifilato quando lo aveva beccato sul divano – con ancora i pantaloni della tuta addosso invece che i jeans per la scuola, le otto meno venti sull’orologio e il sorriso sornione del biondo mentre fissava il televisore – gli faceva ancora male. Salì sul tram dopo quello che aveva perso, massaggiandosi la nuca colpita mentre si teneva con una mano alla sbarra di ferro in alto.

«Ce l’ho fatta!» disse una voce dietro di lui, con il fiatone che le faceva dire le parole a singhiozzo.

Gli sembrava una voce conosciuta, come se l’avesse sentita in televisione o all’università. Ma era troppo arrabbiato per gli scatti violenti di sua madre per pensarci, cercò le cuffiette nella tasca della giacca e osservò per tutto il tragitto il traffico, contando quante macchine gialle vedeva per poi dare il rispettivo numero di colpi sul collo di Sasuke.

 

 

Quando scese dal tram, arreso all’idea che avesse perso la prima lezione, Naruto confidava in una lunga e lenta passeggiata in attesa che scoccassero le dieci e trenta, in modo da seguire almeno la seconda spiegazione della giornata.

Prima che il tram ripartisse, qualcosa lo colpì alle spalle, come se fosse rimbalzato sul suo zaino. Un tonfo caduto a terra seguito da altri tre più pesanti. Di certo, non era qualcosa che poteva ignorare.

Si girò, quasi curioso, osservando una ragazza per terra, la borsa a tracolla aperta ed un paio di libri riversi sull’asfalto.

«Oddio, scusami!» si sbrigò a dire lei, rossa in viso, mentre Naruto si affrettava a salvare i libri dai passanti frettolosi, salvandoli da morte certa. Li richiuse e li tenne con una mano, mentre con l’altra la aiutava a tirarsi su.

«Figurati, capita di essere sbadati» gli sorrise lui, «anche io lo sono spesso» ed accennò ad una leggera risata, tenendole i libri ed il fascicolo che le era caduto.

«Comunque sono Naruto» si presentò, mantenendo quel sorriso che adorava regalare a tutti quanti, come se avesse la convinzione che potesse migliorare la giornata di chiunque, «E tu sei?…».

«Hinata».

Hinata.

Era un nome familiare, come un tassello mancante dei suoi ricordi, qualcosa di estremamente importante che lui non riusciva a ricordare.

«Hinata…» ripeté lui, tenendosi il mento tra il pollice e l’indice, «ci siamo già visti, per caso?» chiese, curioso.

La vide arrossire, incrociare il suo sguardo – chiarissimo, fatto di vetro – con il proprio e poi abbassare gli occhi, «no… credo di no» e si stringe i libri al petto. L’aveva messa a disagio?

«Che cos’hai lì?» domandò allora, cambiando completamente discorso, tentando di farla schiudere, renderla meno introversa di come si stava dimostrando. Gli bastava già Sasuke come bel tenebroso di poche parole!

«Uh?» Hinata si guardò in braccio, mostrandogli i titoli dei due libri, «i libri che devo restituire in biblioteca…» rispose, non capiva il perché di quella domanda.

«E quello?» continuò, allungando una mano verso il fascicolo sopra ai due libri, chiedendole con lo sguardo il permesso di prenderlo.

Hinata mise i due libri nella borsa, tenendo tra le mani solo i fogli rilegati che avevano catturato l’attenzione di quello che, nel bene o nel male, era uno sconosciuto. Eppure, qualcosa, nel profondo, le diceva che non era pericoloso.     

Si dice che lo spirito della persona, quando il suo corpo muore, si reincarni in qualcun altro.

«Una cosa che ho trovato in soffitta» gli disse, in tutta sincerità, decidendo di fidarsi di lui.

Se lo passò tra le dita come se fosse un oggetto raro, lasciandolo poi nelle mani di Naruto. Lo vide maneggiarlo con cura, sfogliarlo senza leggerlo e poi fissarsi sul titolo, scritto nero su bianco, al centro della pagina.

Nessun autore, nessun sottotitolo.

Solo una frase.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE D’AUTRICE.

Siamo arrivati alla fine.

Questo epilogo, di 600-e-rotte parole, è una delle mie parti preferite di questa storia. Ammetto che poteva essere scritto molto meglio, ma l’ho buttato giù velocemente perché la scadenza del contest era molto vicina. ;) Tuttavia, la scena finale, quella del fascicolo che cade, è esattamente il modo in cui volevo che finisse la storia.

Che cosa significa? Lascio a voi tutta l’interpretazione. È tutta una finzione? Avete letto il contenuto di quel testo che Hinata ha trovato in casa? Sarei proprio curiosa di sapere la vostra versione ^^

La scelta di questo finale è molto emblematica. In realtà, io come persona sono molto attratta dai temi come la reincarnazione e il post apocalittico, cose che hanno avuto un ruolo fondamentale per questa fan fiction. Non potevo non «chiudere il cerchio» con l’epilogo.

Vorrei scrivere in queste note quanto mi ha fatto piacere vedere il seguito, i preferiti/seguiti/ricordate. Vorrei ringraziare tutte le persone che mi hanno dato un feed-back, piccolo o grande che sia, e ovviamente ame_tsuki per avermi dato la possibilità di concludere questa storia ;)

Vorrei spezzare una lancia in mio favore riguardo alla trattazione della guerra. So che non è stata la miglior descrizione bellica che avete letto e che sotto quel punto di vista manca di potenza e carattere. Ma ho preferito – per attitudini, diciamo, personali – concentrarmi sulla preparazione alla guerra (il prompt, penso di poterlo dire, La guerra contro creature mostruose è alle porte. Il/la/i protagonista/i è/sono il/i capo/i dell’esercito che dovrà sconfiggerle mi sembrava concentrato su altri aspetti) e sull’introspezione. In tutti i casi ora è conclusa ed io sono felicissima di averla scritta.

 

Grazie per essere arrivati fino a qui.

Risponderò alle recensioni il prima possibile maledetta maturità!

 

radioactive,

 

 

 

   
 
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