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Autore: CamEElaJauregay    08/05/2015    1 recensioni
Stranamente a come pensava Laurel stava provando qualcosa, lo stava provando per qualcuno di inaspettato.
Per ciò che stava passando era addirittura disposta a cercare di assediare Nanda Parbat da sola, anche se sarebbe stata una missione suicida.
I fatti avvengono subito dopo la 3x21
Nyssaurel (Nyssa/Laurel), Olicity
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Dinah 'Laurel' Lance, Felicity Smoak, Nyssa al Ghul, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Laurel era riuscita a tornare nel suo appartamento, con il cuore a pezzi.
Dopo aver ricevuto la notizia lei era rimasta immobile, al centro della stanza, mentre Nyssa recuperava la sacca con tutta la sua roba e usciva.
L’americana era stata tentata dal fermarla, di afferrarle il braccio, dirle tutto e chiederle di rimanere per lei.
E la odiava; non lo faceva perché l’altra non si era accorta di niente e non era rimasta, ma perché le aveva lasciato il compito più duro: dare la notizia a Felicity.
Come poteva guardarla negli occhi e dirgli che l’uomo che amava doveva sposarsi con un’altra?
Di certo quella settimana non era a favore non era a favore della Lance e della Smoake.
Laurel non se la sentiva di uscire di nuovo di casa e decise che avrebbe parlato con la bionda il giorno dopo.
La mattina seguente la bruna decise di riordinare il suo appartamento, preparando il discorso che avrebbe dovuto fare all’amica.
Stava pensando proprio a quello quando il campanello suonò.
Si parla del diavolo e spuntano le corna; aprì la porta e si ritrovò davanti Felicity.
Dal canto suo l’informatica scrutò il viso di Laurel, per cercare di capire il suo stato d’animo.
Non le ci volle molto per scoprire che non stava per niente bene.
“Ancora nessuna notizia di Nyssa?” chiese mentre si accomodava sul divano.
“Ieri sera l’ho incontrata” rispose l’altra sedendosi sulla poltrona a lato.
“Allora perché quella faccia? Ti sei confessata e lei ti ha respinta?”
La mano di Felicity si era poggiata sul ginocchio della donna accanto a lei, aspettando una risposta.
Laurel alzò lo sguardo, fissando gli occhi celesti della bionda.
“Peggio”
Entrambe rimasero in silenzio.
La bruna sapeva che era il momento giusto di dire ciò che le aveva riferito Nyssa la sera prima, ma non riusciva a parlare.
Dire quelle parole era più difficile di quanto pensasse, ma doveva farcela, Felicity doveva saperlo, il prima possibile.
Laurel ingoiò la saliva che le si era formata in bocca e parlò.
“È dovuta tornare a Nanda Parbart… per sposare Oliver”
La bocca di Felicity si spalancò e i suoi occhi iniziarono a riempirsi di lacrime.
Non riusciva a muoversi, l’unica cosa di cui era capace in quel momento era fissare un punto indeterminato nella stanza e pensare alle parole che erano appena state pronunciate da Laurel, piangendo.
Lei e Oliver avevano combattuto a lungo per riuscire a stare insieme, ci avevano messo più di un anno ad ammettere ciò che provavano e quando sembravano avercela fatta lui si era unito alla Lega e a quanto pare si doveva pure sposare con la figlia del Demone.
La bruna cercava di richiamarla dai sui pensieri, ma lei non poteva tornare nel mondo reale, perché sapeva che se lo avesse fatto non sarebbe riuscita più ad andare avanti.
In quel momento stava maledicendo il fatto che Oliver fosse tornato dallo scontro con Ra’s al Ghul, stava rimpiangendo il fatto che non fosse morto.
Sì avrebbe preferito la sua morte piuttosto che saperlo sposato con un’altra.
Quasi senza avere il controllo del suo corpo, Felicity si alzò e uscì dall’appartamento, richiamata dall’altra ma senza mai darle risposta.
Camminò fino alla Palmer Technology e andò nel reparto informatica, dove lavorava appena era stata assunta in quel posto.
Si sedette sulla sedia che una volta era sua e tornò indietro con la mente, al primo giorno che aveva conosciuto Oliver.
Lui aveva varcato quella soglia per fargli la prima delle sue richieste in solite, lei, come il signor Queen le aveva ricordato una volta, aveva una penna rossa in mano e anche se era stranita da ciò che le era stato chiesto, non aveva rifiutato a dare un aiuto all’uomo davanti a lei.
E mentre stava girando su quella sedia riviveva tutte le volte che Arrow era entrato in quella stanza, quando con una freccia, quando con un campione di Vertigo, per poi ritrovarlo, una sera, sui sedili posteriori della sua auto, sanguinante.
Fu quella la sera in cui lei si era unita a quello che le piaceva chiamare il Team Arrow.
Un sorriso amaro apparve sulla sua specie a tutti quei ricordi.
Tutto quello che aveva passato con Oliver era qualcosa che non si era mai aspettata, ma era riconoscente per essere stata scelta per percorrere quella strada al suo fianco.
In quel momento sentì bussare allo stipite della porta.
Alzò lo sguardo e vide Diggle che stava entrando.
“Laurel mi ha dato la notizia”
La donna non disse niente, ancora non aveva la forza di parlare a qualcuno.
“Felicity dobbiamo andare a Nanda Parbat”
In quel momento gli occhi della bionda andarono a fissare quelli di John.
“Per fare cosa Dig? Quel posto è inespugnabile e quando arriviamo lì che facciamo? Aspettiamo che quello che dovrebbe essere il prete degli assassini dica ‘Parlate ora o tacete per sempre’ per poi entrare e farci uccidere?”
L’uomo la guardò senza aggiungere altro e se ne andò.
Vedendo la situazione di Felicity non se la sentiva di parlare ciò che la Lega aveva in mente ed uscì dall’edificio.
Lì fuori c’era Tatsu, una vecchia amica di Oliver; era stata lei ad avvertire John.
Diggle le disse ciò che era appena successo; lui, da solo, non sarebbe riuscito ad andare là e cercare di fermare la minaccia imminente.
La donna giapponese lo guardò, per poi dirgli di aspettarla lì fuori ed entrò.
“Il suo ultimo pensiero prima di cadere è stato per te”
Felicity alzò lo sguardo e si spaventò.
“Non aver paura, sono un’amica di Oliver”
“Oliver non ha mai parlato di te”
“A lui non piace parlare del suo passato”
La bionda la guardò per un po’; sapeva che aveva ragione, ma rimase immobile senza dire niente.
“Sono venuta qui da Nanda Parbat, dovete venire con me per salvare la città, Oliver mi ha mandata”
“Sai anche se sono qui a piangere per il suo matrimonio, so che Oliver non c’è più”
“Tu lo ami ancora”
“Oliver è di Ra’s adesso”
“Se lo credi davvero, devi combattere per lui. La pensavo come te. Mio marito, Maseo, è stato logorato dall’oscurità della Lega. Ero convinta di averlo perso, che non ho neanche provato a recuperarlo. Non commettere il mio stesso errore”
Tatsu lasciò l’edificio lasciando Felicity da sola.
Inaspettatamente la donna corse fuori e andò verso il seminterrato del Verdant.
Da lì prese un po’ di cose e poi chiamo John.
“Felicity”
“Quando partiamo per Nanda Parbat?”
 
All’alba del mattino seguente Felicity, Diggle, Laurel e Tatsu si ritrovarono all’aeroporto di Starling e partirono per Nanda Parbat.
La bionda ripensò a quando aveva provato aveva provato a portare Oliver a casa, avevano provato a passare dalle catacombe, ma senza successo.
Dal canto suo, la donna giapponese, aveva sentito dire che c’era un modo per poter entrare nella fortezza da là, ma non sapeva se era sicuro o no.
Tutta la squadra decise che avrebbero tentato quella strada.
Laurel era appoggiata al finestrino, guardando la terra sotto di se.
Stava pensando a Nyssa.
Sperava di arrivare in tempo per impedire il matrimonio, sperava di riuscire a ‘salvare’ la donna che amava da un destino che l’avrebbe allontanata definitivamente da lei.
Immaginava la sua eroica entrata nella sala principale della fortezza, combattendo contro gli assassini per poi arrivare a Nyssa, che le avrebbe sorriso e poi, beh sarebbe successo ciò che sperava da tempo.
Laurel si dette della ragazzina, quando realizzò che ciò a cui stava pensando era folle.
Felicity stava dalla parte opposta, a sperare che andasse tutto bene e che riuscissero a far si che non avvenisse nessun matrimonio.
Atterrarono verso le dieci del mattino.
Raccolsero tutte le loro cose e partirono; avevano tutti le armi salde in mano, nel caso ci fosse stato la necessità di usarle non avrebbero perso tempo a tirarle fuori.
Percorsero le colline insabbiate fino a quella che sembrava una caverna.
Tatsu disse che era quella la presunta entrata delle catacombe.
Si guardarono, indecisi sul cosa farsi; in quel momento la paura li stava assalendo, soprattutto perché un passo falso gli sarebbe costato la vita.
Felicity fu la prima ad entrare, spinta dalla voglia di rivedere Oliver e, magari, di poterlo riabbracciare.
Subito dietro di lei c’era Diggle, che faceva luce con una torcia.
Camminarono per qualche metro, quando iniziarono a vedere delle fiaccole accese sui muri.
Quello fu il segnale che erano nel posto giusto.
Tatsu e John superarono Felicity, che con lei non aveva nessuna arma, per riuscire ad abbattere il nemico prima che gli attaccassero.
Riuscirono ad arrivare alla fortezza senza incontrare nessuno.
Stranamente anche dentro sembrava vuota; l’ultima volta che erano riusciti ‘facilmente’ ad entrare a Nanda Parbat era stata tutta una trappola.
“Il matrimonio”
Tutti si girarono verso Tatsu appena aveva pronunciato quelle parole.
“Tutti gli assassini saranno riuniti per il matrimonio. Stiamo parlando della figlia del Demone e dell’erede che si uniscono, è ovvio che siano tutti là”
Attraversarono un altro corridoio e videro che c’era una porta del tutto aperta; mentre stavano per andarci, sentirono dei passi e si nascosero dietro il muro.
Laurel sbirciò, per vedere chi stava arrivando.
Vide Nyssa, vestita con quello che a quanto parve, era il vestito per il matrimonio, accompagnata da due guardie.
Le lacrime iniziarono a rigarle il viso, così come a Felicity, che stava seguendo anche lei la scena.
  
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