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Autore: H u r r i c a n e    31/12/2008    4 recensioni
Abbandonò la cucina dirigendosi in bagno. Aprì la porta che era chiusa.Un altro segno del passaggio di Lisa. Lui non chiudeva mai le porte delle camere, troppo noiso ricordarselo e soprattutto non aveva certo voglia di farlo. Entrò e la vista confermò la sua ipotesi. Troppo ordine, era quasi infastidito.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Greg House, Lisa Cuddy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sunshine


BiBip. BiBip. BiBip ore 9:15...
...
..
...
..9.15???
House spalancò gli occhi sebbene fosse ancora mezzo addormentato. Chissà perchè quando si dorme molto è sempre più difficile alzarsi. Afferrò con un gesto rapido il suo bastone nero decorato alla base con le fiamme. Lo prese e si bloccò ad osservarlo. Un ricordo pervase la sua mente facendo comparire un sorrisetto divertito sulla sua bocca. D'un tratto ritornò alla realtà: 9.15 cavolo perchè la sua sveglia non ha suonato?!
Si infilò la sua camicia azzurra, quella che secondo lei lo faceva sembrare decente. Lei, Lisa. D'un tratto si ricordò di lei. Perchè non lo aveva svegliato? Perchè era andata in ospedale senza di lui? Le donne non le capirà mai. Loro e i lori disturbi ormonali.
Abbandonò i sui pensieri e tornò su quello che stava facendo. Era in ritardo, ma che ritardo, era tardissimo! Sempre arrancando sul suo bastone vestito solo da un paio di boxer e camicia arrivò in cucina, stranamente ordinatissima. Tutti i piatti erano al posto giusto, lui non sapeva nemmeno quale fosse il posto giusto. Ogni posta era pulita nel cassetto. Si avvicinò alla macchinetta del caffè e afferrò la capsulina del nespresso. Fu sorpeso dalla facilità con cui sollevò la  scatoletta, era leggerissima, anzi, era vuota. Comiciò a spalancare tutte le antine dei mobili della cucina. tutto era in ordine ma il suo caffè non c'era.
Non appena apri l'ultima anta trovò qualcosa, qualcosa che però non assomigliava al suo caffè. Era un foglietto appiccicato al mobile, come si chiama..ah si, Post-it!
Lo lesse e anche questa volta un sorrisino sghembo gli illuminò il viso:
FATTI UN THE' , IL CAFFE' TI RENDE NERVOSO
Osservò la scrittura. La riconobbe immediatamente, come non riconoscerla dopo tutte quelle ricette false e pomeriggi passati a compiare la sua scrittura? Bèh copiava anche quella di Wilson, ma non era certo lui ad aver passato la notte con House.
Staccò il post-it , lo rilesse un'altra volta e poi lo strinse nel pugno per accartocciarlo e lo gettò a terra da qualche parte
-fatti un thè..ladra di caffè- borbottò in modo quasi incomprensibile
Abbandonò la cucina dirigendosi in bagno. Aprì la porta che era chiusa.Un altro segno del passaggio di Lisa. Lui non chiudeva mai le porte delle camere, troppo noiso ricordarselo e soprattutto non aveva certo voglia di farlo.
Entrò e la vista confermò la sua ipotesi. Troppo ordine, era quasi infastidito. Asciugamani piegati, spazzolini nel bicchierino, asse del water abbassata.
Si avvicinò allo specchio e guardo la sua immagine riflessa, alzo un braccio e si guardo i muscoli e lo stesso con l'altro braccio. Riposò lo sguardo sullo specchio ammirandosi. Sorrise.
-che gran fico che sono- disse con tono divertito. Ormai parlava da solo.
Aferrò uno spazzolino a caso. Viveva da solo eppure c'erano almeno cinque spazzolini nel bicchierino. Mentre si lavava i denti un pensiero lo divertii. Chissà quale spazzolino aveva usato lei.
Aprì lo sportello del bagno, aveva un disperato bisogno di Vicodin. Sgranò gli occhi alla vista della sua scatoletta vuota. Non poteva essere, un conto era il caffè un altro il vicodin!
Non si preocuppò di chiudere l'anta e si affrettò all'ingresso tastando la tasca della sua giacca appesa all'appendiabiti. Tirò fuori la sua scorta di emergenza e tirò un sospiro di sollievo constatando che, almeno uella, non era  vuota.
Scoperchiò il tappo e fece cadere sulla sua mano tre pilloline..
-...Cos...Schifosissima donna schiava del ciclo mestruale!-
Erano Vitamine. L'aveva sottovalutata.
Rassegnato andò in camera sua deciso ad arrivare in ospedale solo per fare fare qualche figuraccia alla Cuddy. Dopo le vitamine nei suoi pensieri il suo nome si era già trasformato da Lisa a Cuddy.
Si infilò i primi jeans che trovò nell'armadio, probabilmente non li allacciò nemmeno tanto era distratto.
Finì di vestirsi e andò a prendere le sue immancabili sneackers mentre allo stesso tempo, in preda alla rabbia, si infilava il giubotto di pelle borbottando strani malefici contro la Cuddy.
Uscì di casa e si diresse verso la moto quando vide qualcosa. Sperava di sbagliarsi, sperava che fosse ancora troppo lontano e la viste lo ingannasse. Invece no. le gomme erano davvero bucate. Si avvicinò alla moto senza smettere di borbottare a un tono inudibile e gettò il bastone per terra e appoggiandosi alla moto. Rimase in silenzio, quella donna lo faceva impazzire, letteralmente.
Si guardò intorno. Aveva preso la sua macchina.  Come ci arrivava in ospedale?Abbassò lo sguardo incrociandolo con qualcosa.
Un altro Post-it., attaccato proprio di fianco a lui sul  sedile.
Lo staccò sempre con aria arrabbiata  e lo lesse.Tutta la sua rabbia scoparì e un altro sorriso ruppe l'espressione furiosa.
Così impari a ubriacarmi e portarmi a letto, e siccome so che non è per salute che stai a casa dal lavoro de lo sottraggo dalla paga.
Baci
TUO raggio di sole.
Alzò lo sguardo guardando il sole. I suoi occhi azzurri diventarono ancora più chiari e si rimpicciolirono per ripararsi dal sole. Sorrise rassegnato, prese il suo bastone e si incammino verso l'ingresso di casa
- raggio di sole...sei solo una ladra-



Enchanted

  
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