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Autore: Isabelle_Mavis    08/05/2015    0 recensioni
Megan aprì gli occhi (...).
“Una foresta?” si chiese mentalmente. “Povera me, di solito i film horror iniziano sempre così”. Sospirò e memorizzò ogni dettaglio utile, tipo che era l’alba e che lei indossava un jeans, delle scarpe da ginnastica e una felpa con sotto una maglietta arancione a mezze maniche un po’ grande. Sopra c’era scritto “Campo Mezzosangue”. Megan socchiuse gli occhi, come se stesse pensando a qualcosa di importante. Poi però tornò normale. Aveva appena deciso di esplorare la zona circostante, quando qualcosa si insinuò nella sua mente. Lo avvertì subito, come un pezzo di ghiaccio sulla schiena, e rabbrividì. Alla fine una voce parlò.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I sette della Profezia, Leo Valdez, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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1- CAGNOLINO TROPPO CRESCIUTO VS LUPI QUASI FANTASTICI

Megan desiderava tanto avere qualche indizio. E invece si ritrovava a vagare da ore in mezzo alla foresta senza avere la più pallida idea di come trovare la Lupa. Era stanca, indolenzita e cosa più importante era irritata. Si appuntò mentalmente di chiedere delle informazioni in più a quella specie di donna-fantasma (ovviamente dopo averla sistemata per bene) nel loro prossimo “incontro mentale”.

La ragazza interruppe i suoi pensieri lamentosi e vendicativi per guardarsi intorno: a giudicare dal paesaggio verde, era ancora lontana dalle prime zone abitate. “E se anche incontrassi qualcuno? I mortali non possono aiutarmi” pensò e ridacchiò leggermente immaginando la faccia del povero sventurato al quale avrebbe chiesto indicazioni per la Lupa, colei che guida i semidei. D’un tratto il suo sguardo passò dal divertito al triste. Chissà per quale motivo la donna che l’aveva scelta non le aveva cancellato la memoria: per una missione come quella sembrava più indicato fare piazza pulita di tutto ciò che potesse comprometterne la riuscita. Sapeva cosa e chi era, conosceva l’esistenza degli dei e di tutte le altre figure mitologiche; ma sopra ogni cosa ricordava la sua famiglia, i suoi amici e la sua casa. Decise di non farsi troppi problema e di custodire gelosamente ciò che le era rimasto. Il Campo Mezzosangue, suo fratello, quello scontroso del suo migliore amico… le mancava tutto terribilmente. Faceva quasi male fisicamente. Ma non poteva perdere tempo a crogiolarsi nella malinconia: aveva un’impresa da mandare a termine e una donna-fantasma da accontentare. Per prima cosa decise di fermarsi a riposare: doveva escogitare un piano e una tabella di marcia.

“Punto 1: capire come trovare la Lupa” si disse. Megan fece mente locale, mentre si appoggiava con la schiena al tronco di un albero. Non aveva armi né cibo o acqua, perciò non avrebbe retto a lungo. Cercò di ricordare qualche mito legata a questa Lupa, ma fallì miseramente: non era un genio in certe cose come qualcuno di sua conoscenza. Poi le vennero in mente le parole della donna-fantasma: “colei che guida quelli come te”. Megan sorrise. Non era lei a dover trovare la Lupa, ma il contrario. “Quella brutta… cercavi di mettermi alla prova con un trucco così patetico? 1-0 per me, fantasma”. Bene, ma… come avrebbe fatto a farsi trovare? Riflettendoci, se guidava i semidei doveva anche aiutarli per logica. Quindi se fosse stata abbastanza in pericolo sarebbe dovuta uscire allo scoperto per darle una mano. O una zampa, su questo Megan era ancora incerta. “Sarà un gioco da ragazzi” pensò “io sono una calamita per i guai”. Si guardò intorno fino a che non si focalizzò su un cespuglio di fiori con le spine. Ne prese una ben affilata e si punse un dito con decisione e forza: doveva uscire abbastanza sangue. Sperò che funzionasse: di solito il suo sangue era bramato da molti, dato il padre divino che aveva. Ma la calma continuava a regnare indisturbata.

–Andiamo, oggi non avete fame?- imprecò sottovoce la semidea. Fu allora che un ringhio non umano si alzò da un punto non molto lontano dalla ragazza. Megan stava quasi per esultare vittoriosa, quando sentì alle sue spalle il terreno scricchiolare. Si girò con cautela, per poi ritrovarsi davanti ad un animale grande quanto un cavallo ricoperto di pelliccia. Una Chimera. Riconoscibile per il serpente al posto della coda, il quale faceva scattare la lingua sibilando. Tra tutti i mostri in cui poteva imbattersi, le era capitato quello più difficile da seminare in una corsa. La sua solita fortuna. Il mostro ringhiava e avanzava a rallentatore. Megan prese un grosso respiro prima di correre il più veloce possibile. Faceva di tutto per evitare gli ostacoli (quali il terreno granuloso, le piante e gli alberi), ma avvertiva il leone dietro di lei che le teneva testa e si apprestava a catturarla.

-Ehi, cagnolino troppo cresciuto, sei una lumaca!- urlò per provocarlo. Forse non avrebbe dovuto perché con un salto la Chimera le si parò davanti, bloccandole la strada. Megan mantenne la calma: era tutto nei piani.

–Ma che bravo! Da quando ti dedichi al salto in lungo?- chiese con un’espressione innocente. Nella mente però stava pregando per un miracoloso intervento da parte della Lupa. La Chimera continuava ad avanzare minacciosa, mentre la semidea arretrava; peccato che perse l’equilibrio a causa di una radice e finì a terra. Il cagnolino troppo cresciuto scattò sovrastandola. “Che bella morte epica, davvero. Infondo, ho sempre desiderato finire nello stomaco di una Chimera” pensò sarcastica. Non vedeva vie d’uscita: si era affidata all’intervento della Lupa, ma purtroppo non avrebbe dovuto darlo per scontato. D’un tratto si ricordò che non era sola: suo padre e i poteri da lui ereditati rimanevano con lei. Megan non era brava come suo fratello, perciò si affidò all’istinto paterno del dio. Chiuse gli occhi, concentrandosi. Avvertiva la Chimera sopra di lei che si preparava al colpo finale, pregustando il sapore della vittoria.

Quindi un ululato si alzò nell’aria. Megan sentì il mostro venire spinto lontano da lei e dopo rumori di lotta, ringhi e ululati. Socchiuse gli occhi con l’intenzione di sbirciare solo per poi sgranarli: tre lupi tenevano testa alla Chimera, azzannandola e graffiandola. Questa però mise da parte la sorpresa iniziale per rispondere agli attacchi. Si avventò sul lupo più vicino, uno grigio scuro, e gli morse una zampa, facendolo rotolare a terra. Come se fossero stati colpiti nel profondo (orgoglio?) gli altri due saltarono sopra al mostro. Megan rimase a bocca aperta: quei lupi erano fantastici! In un attimo la Chimera si trovò in svantaggio e scappò in ritirata. Saggia idea. Dopo una mangiata di secondi i lupi ulularono, come a voler comunicare la posizione e la vittoria. Tra queste “esclamazioni da lupi” Megan fu attratta da una più sicura e dominante delle altre, come se appartenesse al capo branco. Poi fu il silenzio assoluto: i tre lupi vicino alla semidea drizzarono le orecchie e girarono la testa di scatto verso un punto alla spalle della ragazza. Lei li imitò curiosa alzandosi in piedi e la vide. Dalla foresta emersero altri lupi, ma l’attenzione di tutti era concentrata sulla lupa nel mezzo: occhi tipo argento fuso e pelliccia rosso scuro. Si posizionò di fronte a Megan, facendola sentire piccola. Insomma, non che fosse alta, ma non era neanche molto bassa. E invece si sentì minuscola rispetto alla grande Lupa. Le due si guardarono negli occhi. Argento contro verde acqua.

-Alla fine la Lupa parlò. –Perciò sei tu la piccola semidea in pericolo. Hai rischiato molto oggi.- Anche lei, come la donna-fantasma parlava telepaticamente, facendosi capire tramite il movimento delle orecchie, del muso. A differenza dell’altra sua “fredda chiacchierata”, ora Megan si sentì relativamente al sicuro. Be’, quella Lupa non sembrava del tutto amichevole.

–Hai messo in gioco la tua stessa vita perché contavi nell’intervento del mio branco. Coraggiosa o solo molto spericolata e avventata? Da quello che ho potuto scoprire sei nuova, perciò forse non sai che noi non aiutiamo nessuno. Conquista o muori, è questa la regola dei lupi. I semidei devono arrivare da soli al traguardo per fortificarsi- proseguì. Megan si rese conto che sarebbe potuta morire e basta. Eppure… -Allora perché mi avete soccorso?- chiese, nonostante la paura di sembrare ingrata e altezzosa. La Lupa piegò di lato la testa. –La terra freme, noi lo avvertiamo. E’ in atto qualcosa di grande- rispose enigmatica. La semidea si chiese che razza di risposta fosse, dal momento che era ancora più confusa. Lasciò correre. –Se tu sei la Lupa, allora puoi indicarmi la strada per il Campo Giove- disse Megan. –Naturalmente. Quello che cerchi è a sud. Ci saranno altri pericoli e altri mostri, ma noi non ti seguiremo. Sarai da sola: questo è il viaggio d’inizio, figlia di Nettuno- l’avvertì il capo branco. Megan sentì il suo cuore saltare un battito. Nettuno. Quel nome la faceva sentire cullata, protetta e anche iperattiva. Ma forse quest’ultima cosa era dovuta ai suoi istinti da mezzosangue: un fattore di riconoscimento come la dislessia. Eppure Nettuno non era il nome giusto.

–Nettuno? Non era Poseidone?- rise la semidea. La Lupa si accigliò. –Quel nome è greco. I Romani invece lo hanno battezzato come Nettuno. Curiosa questa tua osservazione- commentò l’animale. Megan avrebbe voluto tirarsi uno schiaffo: non poteva destare sospetti. Decise di essere più discreta possibile in futuro. –Va bene, ho capito. Ma non ho né armi né altro con me, come farò?- chiese, cambiando discorso. Fu allora che si fece avanti un lupo con uno zainetto stretto fra le fauci.

–Qui dentro c’è tutto ciò che potrebbe esserti utile. Per quanto riguarda l’arma, prova a frugare nelle tasche- disse. Megan prese lo zaino e ringraziò dubbiosa, mentre tutti i lupi cominciavano a mescolarsi tra gli alberi. L’ultima fu la Lupa. –Ti consiglio di cambiare maglia prima di arrivare al Campo Giove. I Romani sono molto severi.- e con questo sparì.

"Ho cambiato idea. I lupi sono quasi fantastici”.

ANGOLO AUTORE

Salve! Eccomi qui con il primo capitolo vero e proprio *-* E' la mia prima storia e non sono ancora esperta in certe cose xD Spero comunque che la storia vi piaccia :3 Si accettano consigli ;) Be'... non so se dovrei dire altro, essendo il mio primo angolino D: Ma... Alla prossima Semidei! :)

   
 
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