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Autore: Jinny82    09/05/2015    2 recensioni
ふたたび (futatabi). Ancora una volta. Un'altra guerra alle porte.
Avverto che userò TUTTI i personaggi che mi sono piaciuti, nelle serie classiche e nell'Omega (Al mio attivo di visione/lettura mancano buona parte di lost canvas, tutto episode G e next dimension,quindi si intravede una luce in fondo al tunnel della follia)
Genere: Angst, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"Non riesco mai a finire i capitoli per tempo!!" mi lamentavo tra me e me (si, mi do delle scadenze giusto per non poterle rispettare XD). Ma ... beh, difficile finire "per tempo" se man mano che vado avanti i capitoli si alluuuuuuuuungano a dismisura >_> Ero partita con 4 o 5 pagine l'uno, adesso sono raddoppiate X°D 
Un pov che non so usare, non riletto (ovviamente), lungo e tendenzialmente "da osservatore" ... uhm... ma almeno prelude all'inizio dello smuoversi di qualcosa (anche se ci sarà anche un altro preludio, prrima che le cose si muovano davvero ... piantatela di parlare e fate qualcosa, cristo santo! XD)
Beh ... ecco qui



Eden si era trovato come paralizzato, aggrappato al braccio di Kouga, e a giudicare dall’espressione di quest’ultimo doveva sembrare sconvolto e beh … era esattamente come si sentiva. Si costrinse a tentare di recuperare un minimo di controllo e salì un altro scalino, poi prese a salire sempre più velocemente, lasciando il braccio di Kouga, lasciando indietro gli altri, ignorando le voci che lo chiamavano. Spalancò le porte della Tredicesima, entrando a grandi passi, ignorando gli sguardi esterrefatti delle persone già presenti
<< Tu … com’è possibile?! Ti avevamo sconfitto … eri … eri morto …>> la voce gli venne meno all’improvviso, mentre si bloccava di nuovo, a forse un metro scarso dal Dio della guerra. Che aveva deciso di riesumare l’ultimo aspetto che aveva preso sulla terra …
<< Sei cresciuto.>> disse Ares, sorridendo. Eden sentì le gambe cedergli, ma qualcuno lo sostenne
<< Che …>> iniziò a balbettare. Non sapeva nemmeno lui come si sentisse, ormai …
<< Capisco la tua confusione, Eden, ma si tratta di una riunione ufficiale. Avrai tempo di esternare il tuo turbamento poi.>> intervenne Atena. Eden serrò lo labbra, poi annuì
<< Chiedo scusa per il mio comportamento fuori controllo …>> riuscì a mormorare. Finalmente si girò per vedere chi l’avesse sostenuto, trovandosi faccia a faccia con lo sguardo perennemente corrucciato del Saint della Fenice.
<< Grazie …>> mormorò
<< Gli altri credo siano ancora in posa plastica sulle scale, con un braccio teso come a volerti fermare …>> ironizzò Ikki, mentre lo accompagnava al suo posto. Eden ridacchiò, suo malgrado. Venne raggiunto da Kouga, e si costrinse a fargli un cenno con la testa
<< Che diavolo …>> ringhiò il Saint di Pegasus.
<< Immagino Atena ci spiegherà cosa stia succedendo … Spero non ci metta troppo, perché sento il bisogno di andare a fare l’eremita per qualche ora …>> mormorò Eden. Kouga gli posò una mano sul braccio, ed aveva l’espressione preoccupata. Eden cercò di riprendere almeno un minimo di controllo. Per Kouga e per gli altri. Perché se si fossero preoccupati, com’era loro solito, si sarebbe scatenato un pandemonio incredibile, e non saremmo riusciti a capire nulla. E lui voleva capire, assolutamente …
<< Abbiamo visite.>> sospirò il Saint di Andromeda, poco lontano. Eden si girò a guardarlo, poi sentì il cosmo in avvicinamento. Ma non era solo. Vide il Saint di Libra irrigidirsi. Dopo poco le porte si aprirono, e Ade fece la sua comparsa, accompagnato da Lady Pandora. Dietro di loro, Dohko, con un’aria tanto imbronciata da poter fare concorrenza a lui ed Ikki
<< Maestro …>> arrivò il mormorio di Shiryu. Eden sentì il sospiro di Ryuho e si girò istintivamente a guardarlo. Il ragazzo aveva lo sguardo puntato sul padre. Come se si aspettasse che qualcosa l’avrebbe colpito di li a poco …
<< Bene arrivati.>> salutò Atena. Ade si limitò ad un cenno del capo, andando a mettersi all’altro lato della dea, rispetto ad Ares. Pandora, invece, andò a posizionarsi accanto al Grande Sacerdote, cosa che quello accettò con una smorfia infastidita. In quanto a Dohko si inchinò profondamente davanti ad Atena, piegando un ginocchio a terra e rimanendo fermo. Fu la Dea a scendere gli scalini e farlo rialzare
<< Tutto ti sarà spiegato …>> gli disse. Dohko annuì e prese posto accanto a Shiryu. Eden sorrise, vedendolo appoggiare una mano sulla spalla del proprio allievo, con fare protettivo. Si girò sentendo un altro sospiro da parte di Ryuho
<< Che ti prende?>> chiese allora Kouga al dragone. Quello si strinse nelle spalle
<< Sono sottosopra e ho brutte sensazioni …>> mormorò
<< Dovevo cederti più dolci.>> sbuffò Shun
<< Così poi appena aprivo bocca le prendevo …>> borbottò Ikki
<< Sarei io l’adolescente vera, qui, eh?>> fece notare Raki, strappando un sorriso a tutti
<< Che ha in testa Ade?>> chiese Eden, senza mezzi termini. Shun rabbrividì
<< Al momento punizioni orrende per chiunque stia sfuggendo al suo controllo giù negli inferi … e … preferirei non saperlo, ho appena fatto colazione. E … parla di dover risvegliare qualcuno … ma non sa nemmeno lui chi. Pare che chi si è reincarnato sia una delle cose di cui l’hanno tenuto all’oscuro. E al momento …>>
<< Miei Cavalieri …>> richiamò la loro attenzione Atena << Abbiamo notizie sempre più preoccupanti che ci arrivano da fuori …>>
<< Cosa aspettiamo ad intervenire mi chiedo?!>> si trovò a ringhiare Eden. Kouga gli mise una mano sul braccio, tentando di calmarlo
<< Non ero ancora completamente risvegliato, alla tua nascita, ma indubbiamente sei figlio mio.>> ironizzò Ares, che l’aveva sentito benissimo. Eden fece una smorfia ed abbassò il viso
<< Sento che mi stanno venendo i capelli bianchi per lo stress.>> borbottò
<< Già fatto anni fa.>> sospirò Kouga. Eden si girò verso di lui e gli rivolse un piccolissimo sorriso
<< Abbiamo anche notizie da Palaestra … sono stati attaccati di nuovo, e pare siano sotto assedio …>>
A Yuna sfuggì un gemito alla notizia
<< Non era il nostro metodo, quello dell’assedio?>> arrivò la voce di Aiolia. Atena strinse le labbra, in un’espressione severa, ed il Saint del Leone si zittì
<< Pare comunque che l’arrivo di Jabu sul posto, abbia risollevato le sorti. E i ragazzi sono quantomeno al sicuro, per ora … non sono ancora pronti …>> all’improvviso era Saori ad avere avuto il sopravvento. Eden si chiese come fosse sentirsi perennemente divisi in due. Un dea che si era ormai reincarnata tante volte da essere umana. Consapevole del proprio ruolo, del proprio cosmo e delle proprie responsabilità, ma non sempre capace di farli convivere …
 << Oltretutto, per quanto gli scienziati lo neghino per evitare il panico su scala mondiale, ci stiamo avvicinando sempre di più al sole …>>
<< A nostro fratello piace passare inosservato, pare …>> ironizzò Ares
<< Ora … ci siamo già trovati a dover contrastare le mire di Apollo su questo Mondo, ma questa volta … è probabile che non sia solo …>> continuò Atena, ignorando Ares, e girandosi poi verso Ade.
<< Gli dei dell’Olimpo non sono in grado di riportare in vita i morti … faceva parte degli accordi quando io e i miei fratelli ci spartimmo il governo … e chiunque sia stato ha usato una forza tale da avermi risvegliato. Ora, quando mi sono risvegliato ho sentito l’appello di Atena a tutti i Saint … proprio tutti. Ma al momento non ero in grado di riportare indietro nessuno …>> il suo sguardo si fermò, gelido, sul Saint di Sagitter, che lo sostenne senza fare una piega.
<< Adesso invece puoi, mi pare …>> fece notare Ares, indicando Dohko
<< Sto recuperando le forze.>> tagliò corto Ade
<< Abbiamo idea di chi ci ha portati nel luogo che il Saint di Andromeda ha potuto raggiungere per fare da tramite tra voi divinità ed aprire il varco?>> chiese il Saint di Virgo
<< Sentendo il pericolo, anche Persefone si è attivata, portandovi fin dove poteva.>> spiegò Ade << Ma in tua assenza, anche lei no era al massimo delle forze, dico bene?>> si intromise Ares. Ade annuì
<< Quindi continua ad essere un mistero chi abbia aperto il varco per i nostri avversari …>> fece notare Saga. I tre Dei si guardarono. Ade scosse la testa
<< So solo che il cosmo di chi li riporta effettivamente in vita è troppo forte per essere chiunque di voi …>> disse, indicando Atena e Ares << Quindi qualcuno sta aiutando vostro fratello. >>
<< Poseidone dorme ancora.>> intervenne il Saint dell’Acquario << E l’altro alleato, stando alle cronache, fu …>> si fermò, abbassando il viso ed accigliandosi
<< Zeus.>> concluse Atena. Camus alzò lo sguardo un momento, tornando all’usuale inespressività del volto. La dea sospirò
<< Intanto non potremmo mandare anche qualcun altro a dare man forte a Palaestra?>> chiese qualcuno. Eden si chiese cosa facesse essere la loro dea tanto cauta, mentre la guardava prendere tempo per rispondere
<< Gli attacchi al momento sono concentrati solo la, però …>> iniziò Ade, accigliandosi
<< Ci sono tutta una serie di tafferugli più o meno gravi che ci convincono poco, in giro per il mondo. Inoltre, il fatto che il clima sia troppo caldo per la stagione, e si tratta di una decina di gradi in più, è preoccupante …>> fece notare Harbinger
<< Vivi fuori dal mondo, zio …>> ironizzò Ares. Il cosmo di Ade si increspò, ma quello di Atena calmò immediatamente la situazione
<< Qualcuno deve andare negli inferi … dobbiamo scoprire chi sta facendo passare le anime dei troiani e fermarlo …>> disse Atena, guardando dritta verso Shun.
Eden sentì chiaramente il cosmo di Ikki incendiarsi, ma Shun gli posò una mano sul braccio, scuotendo leggermente la testa, ed il Saint della Fenice tornò tranquillo, nonostante la mandibola serrata denunciasse una buona dose di nervosismo.
<< Scusa, Shun …>> sospirò Saori. Shun fece un cenno con la testa
<< Dovremmo anche cercare di scoprire da dove traggono l’energia per avvicinarci al sole …>> fece notare Ares << Dopotutto non credo il meccanismo sia molto differente da quando ho fatto avvicinare marte … solo che adesso le energie sono tutte mescolate, senza la scissione degli elementi … >> ragionò. Atena annuì
<< E come capiamo dove andare?>> chiese Milo
<< Luoghi già di per sé vicini al sole?>> ipotizzò Shiryu << Monti molto alti, ad esempio …>>
<< Servirebbe il teletrasporto …>> sospirò Seiya. Eden abbassò il viso, per nascondere una risatina, mentre Mu, Kiki e Raki si schiarivano la gola
<< Oh, giusto …>> borbottò Seiya, arrossendo.
Atena sciolse la riunione, dicendo che avrebbe convocato al più presto chi sarebbe dovuto partire. Rimasero i tre dei, i Gold Saint, i tre Bronze leggendari, e loro, nonché Raki e Shaina, mentre gli altri Silver e Bronze sciamavano fuori, parlottando tra di loro.
<< In tutto questo però, se posso permettermi … non credo di aver ancora capito bene perché sono qui …>> intervenne Dohko. Atena sospirò e si alzò
<< Alcuni degli eroi della guerra contro Ilio si sono reincarnati in alcuni dei miei Saint. Zeus, per evitare che la cosa si ripetesse, fece reincarnare sia achei che troiani. E … pare che debba risvegliarti … Non ha una logica questa cosa. So solo chi devo risvegliare quando lo devo fare, prima nessun segno mi viene dato.>> disse, avvicinandosi a Dohko. Gli pose le mani sulle tempie. Sentirono tutti il cosmo dell’ex Saint avere una specie di esplosione e poi come spegnersi. Il Saint di libra fu pronto a sostenere il suo maestro, ora privo di conoscenza.
<< L’abbiamo già visto succedere … >> mormorò Ryuho, accanto a lui. Lo iniziò a ripetere, come un mantra quando videro Atena avvicinarsi anche a Shiryu. Eden vide il Saint di Libra annuire, mentre Milo prendeva in consegna Dohko. Seiya si avvicinò  Shiryu, mentre Atena poneva le mani sulle sue tempie. Haruto passò un braccio attorno alle spalle di Ryuho, stringendolo a sé, ma Ryuho si staccò e si avvicinò al padre, che gli lanciò uno sguardo rassicurante, prima di annuire all’indirizzo di Atena. La Dea espanse il proprio cosmo. Il cosmo del Saint rispose, e poi anche quello, come quello di Dohko pochi istanti prima, fu come se si spegnesse. Shiryu si accasciò privo di sensi tra le braccia tremanti di Ryuho
<< Hanno bisogno di riposo.>> disse Atena. Posò per un momento una mano sul capo a Ryuho, che annuì, ma non riuscì a muoversi. Seiya gli prese Shiryu dalle braccia, e si avviò in silenzio fuori dalla tredicesima. Ryuho si affrettò a seguirlo, facendo segno anche a Milo di seguirli con Dohko.
Pian piano si congedarono tutti, compresi Ade e Pandora. Eden fece per seguire Kouga, ma Ares lo richiamò. Eden fece un cenno a Kouga, per comunicargli che l’avrebbe raggiunto di li a poco, poi si avvicinò al dio, improvvisamente timoroso. Quello lo squadrò da capo a piedi, in silenzio
<< L’ultima volta eri un ragazzino saccente. Sei un uomo ormai …>>
<< Altrettanto saccente, probabilmente.>> ironizzò Eden, cercando nel contempo di capire come si sentisse. Quello che aveva davanti era Ares, ma le sembianze erano inconfondibilmente quelle di Ludwig … e dopotutto, quando lui era stato concepito, in Ludwig stava già risvegliandosi Ares …
<< Sei così umano … percepisco tutta la tua confusione. << e tutta una serie di sentimenti … ma sei un semidio, ricordalo sempre.>> detto questo, letteralmente scomparve. Eden rimase fermo per un momento. Si riscosse sentendo un tocco gentile sul braccio, ed abbassò lo sguardo ad incontrare gli occhi di Atena stessa
<< Come ti senti?>> gli chiese lei. Eden sospirò
<< Non ne ho idea.>> ammise. Si scostò dal tocco della dea ed uscì dalla tredicesima Casa. Kouga lo aspettava subito fuori, e gli rivolse uno sguardo interrogativo
<< Me lo lasci un po’ di tempo da solo?>> chiese, e sembrava una supplica, si rese conto. Kouga gli prese le mani, poi annuì
<< Ti aspetto a … casa …? Beh, quello che è …>> borbottò. Eden ridacchiò, scompigliandogli i capelli, poi si allontanò. Camminò finchè non arrivò in vista del mare, allora cercò una roccia, e si sedette, guardando le onde. Sperando di riuscire a calmarsi, perché in quello stato non avrebbe potuto fare niente … Ricordò ancora il giorno in cui sua madre gli aveva finalmente fatto conoscere suo padre. Ricordò sua sorella, Sonia. Ricordò Aria … e poi … si tirò le ginocchia al petto, mentre ricordava come uno dopo l’altro fossero morti tutti, nella precedente guerra … come aveva pensato, all’epoca, che combattere non gli pesava prima, quindi non gli sarebbe pesato ora che non aveva nulla da perdere … ma ce l’aveva qualcosa da perdere … guardò ancora le onde, poi sospirò, alzandosi. Si sentiva come sballottato dalle proprie emozioni, ed era una cosa completamente estranea a lui … tornò verso gli alloggi, sentendo la mandibola contrarsi di più ad ogni passo, ed entrò nella casupola che divideva con Kouga. E Kouga lo stava aspettando. Eden andò a sedersi su uno dei due letti e Kouga lo raggiunse, stringendolo a sé. Eden gli si aggrappò, sospirando, lasciando andare fuori tutto quello che sentiva agitarglisi dentro. Kouga si limitò a tenerlo stretto, in silenzio. Eden si staccò, asciugandosi gli occhi. Kouga gli fermò le mani e fu lui ad asciugargli il viso, sempre in silenzio. Eden si trovò a sospirare e rifugiarsi di nuovo tra le braccia del più piccolo. L’unico luogo dove davvero si sentiva tranquillo, anche se non l’avrebbe mai ammesso … Sorrise, sentendo le labbra di Kouga posarsi sulla sua tempia e rimanere li
<< Adesso mi riprendo …>> mormorò
<< Non devi riprenderti per forza. >> rispose Kouga, stringendolo un po’ di più << Rivederlo ha sconvolto anche noi, e non siamo suoi parenti …>> sospirò poi. Eden sentì che c’era qualcosa di sospeso in quella frase, quindi si staccò, prendendo l’altro per le spalle, cercando il suo sguardo
<< Cosa non stai dicendo, eh?>>
Kouga fece una smorfia
<< Che tipo ti abbiamo ammazzato la famiglia …>> mormorò. Eden alzò un sopracciglio
<< Veramente vi ho dato una mano, mi pare … e poi … famiglia …>> fece una smorfia
<< Però rivederlo ti ha …>>
<< Mi ha fatto strano, quello si. Non riesco a capire neanch’io come mi senta in realtà. E’ l’uomo di cui ho tentato di attirare l’attenzione per i primi quindici anni della mia vita, ma non lo è. E’ lo stesso dio che abbiamo battuto, ma allo stesso tempo non lo è. Ed è quello che ha ammazzato Aria, e quello … quello non riesco a farlo cambiare, per quanto mi sforzi …>>
Kouga gli asciugò altre lacrime. Quelle lacrime che solo lui aveva potuto vedere. Eden non avrebbe mai voluto farsi vedere debole, con nessuno, tantomeno con Kouga, ma era l’unico che gli permetteva, forse inconsapevolmente, di lasciarsi andare completamente … sospirò
<< Ok, mi sa che ne ho ancora per un po’.>> ammise, imbronciandosi ed asciugandosi gli occhi. Ancora. E ancora
<< Che palle!>> sbuffò. Kouga ridacchiò, abbracciandolo di nuovo
<< Scemo.>> gli borbottò in un orecchio
<< Solo perché mi da fastidio essere così sottosopra?>> borbottò Eden
<< No. Perché ti fai ancora riguardi con me.>> sbuffò Kouga, colpendolo leggermente ad un braccio
<< Vorrei che tu mi vedessi sempre forte.>> ammise Eden, asciugandosi un’ultima lacrima, ma non staccandosi dall’abbraccio
<< Ma tu lo sei. Sei sempre forte. Ma per esserlo, non si può tenere tutto dentro, ti pare? Sennò poi si finisce con l’esplodere …>>
Eden alzò lo sguardo, poi sbuffò, strusciando piano la testa contro il petto di Kouga
<< E allora rimango così un altro po’.>> borbottò. Kouga rise piano, scompigliandogli i capelli. Eden si staccò, stiracchiandosi
<< Su, andiamo ad allenarci, sento che mi sto rammollendo!>> disse. Kouga rise e si alzò, poi però si fece serio e si girò a guardarlo
<< Posso dirti una cosa? Una cosa che non mi piace?>> chiese
<< Da quando ti fai riguardi, scusa?!>>
Kouga sospirò
<< Il tuo voler combattere ad ogni costo. Non mi piace. Adesso siamo in guerra, è vero, ma … mi fa paura. Non ho paura delle battaglie di per sé, con tutte quelle che abbiamo combattuto ci mancherebbe, ma … ho para che tu faccia qualche cazzata, ecco. >>
Eden sgranò gli occhi, poi attirò a sé l’altro
<< Non faccio cazzate, promesso.>> disse
<< Mi fido?>> chiese Kouga, con un sospiro
<< Fidati.>> sorrise Eden.
Andarono al campo di allenamento, finalmente, trovando anche Souma e Yuna, intenti a guardare Raki e Kiki
<< Se dovessimo trovarci davanti qualcuno con la forza di Raki saremmo un po’ nella merda …>> mormorò Souma, mentre Kiki fermava l’allenamento e si avvicinava a loro, sudato e con l’aria stranamente esausta, seppure con espressione soddisfatta. Raki li raggiunse a sua volta, ed andò ad aggrapparsi al braccio di Yuna, che le sorrise
<< Sei diventata davvero forte.>> le disse
<< Non come vorrei.>> sospirò lei, con una smorfia
<< Sei ancora giovane, hai tempo per migliorare.>> disse Kiki, posandole una mano sulla testa, per poi prendere una bottiglietta d’acqua e bere a grandi sorsi.
<< Siamo in guerra, potrei non averlo, invece, il tempo.>> fece notare Raki. Kiki rimase bloccato, con la bottiglietta a mezz’aria. Raki parve non farci caso e tornò nel campo, trascinandosi appresso Yuna
<< Anche la tua ragazza meglio averla come alleata …>> fece notare Kouga. Souma fece un sorriso inorgoglito
<< Lo so.>> gongolò.
Eden si girò verso Kiki, che aveva lentamente posato la bottiglia e si era seduto, lo sguardo fisso su Raki, l’espressione contratta
<< Che ti prende?>> gli chiese Eden. Il Saint dell’Ariete sussultò, poi si girò, costringendosi a mettere a fuoco la realtà
<< Quello che ha detto …>> mormorò, lasciando la frase in sospeso. Prese un lungo respiro, per poi rilasciare lentamente l’aria
<< Beh, ha ragione …>> borbottò Eden, mentre il suo sguardo correva a Kouga, che aveva iniziato ad allenarsi con Souma. Kiki battè un pugno a terra, creando un piccolo cratere e facendo sussultare Eden
<< Ha ragione e non posso farci niente.>> sibilò
<< Sai che non avrei mai pensato di vederti così?>> fece notare il Saint di Orione. Kiki alzò lo sguardo su di lui
<< In che senso?>> chiese
<< Hai una specie di aura di “perfezione” … tu e il tuo maestro, in realtà, come se nulla dovesse farvi perdere il controllo … >>
Kiki rise
<< E invece lo perdiamo eccome il controllo.>> sospirò. Poi alzò il capo, come in ascolto. Anche Eden percepì qualcosa. Il cosmo di Libra, e il cosmo dell’ex Saint della stessa Casa, erano tornati. Leggermente cambiati, ma erano loro … Yuna e Raki si bloccarono. Anche Souma e Kouga, pur percependolo un momento dopo di loro
<< Andiamo.>> disse Yuna, lanciandosi verso la scalinata
<< Eh?>> chiese Souma, seguendola comunque.
<< Proprio adesso che stavo per batterti!>> si lamentò Kouga, seguendo gli altri due. Eden scosse la testa. Si scambiò un cenno con Kiki, che gli sorrise e tornò a fronteggiare Raki, e seguì gli altri tre. Nessuno tentò nemmeno di fermarli. Avevano sentito tutti i cosmi riaccendersi.
Vennero accolto sulla porta della Settima casa da Milo dello Scorpione, che aveva trasportato Dohko, che stava già tentando di tenere a bada un Capricorn in piena crisi di panico camuffata da puro controllo
<< Neanche avessero partorito!>> borbottò il Saint dell’Ottava. Poi un ghigno gli passò sul viso
<< E’ maschio!>> annunciò ai Bronze appena arrivati. Un colpo alla nuca, dalla precisione letale, cosa che Eden credeva fosse appannaggio solo delle donne, lo fece sussultare
<< Cretino.>> arrivò il tono monocorde di Camus dell’Acquario
<< Ma che ho detto?!>> si lamentò Milo, massaggiandosi la nuca
<< Senti, fammi passare, voglio solo vedere se sta bene …>> cedette Shura, in quel momento
<< Diamogli un momento.>> si intromise Haruto, arrivando dalle stanze interne
<< Che … chi …?>> iniziò a balbettare Yuna, e Eden sbuffò
<< Come sta Ryuho?>> tradusse. Haruto fece un mezzo sorriso
<< Se non lo vedete adesso, starà molto meglio. >> sospirò
<< Beh, se gli è calata la tensione è un buon segno.>> disse Kouga. Haruto annuì
<< Ma stanno bene?>> chiese Shura
<< Un po’ storditi, sia il Saint di Libra che il suo Maestro, ma stano bene. Hanno solo … molti più ricordi … >>
Shura sospirò, annuendo
<< Tu l’hai inconsciamente adottato …>> disse Camus, alzando un sopracciglio all’indirizzo dello spagnolo, che arrossì, stringendosi nelle spalle
<< Può essere …>> borbottò
<< Non è che adesso che Dohko è tornato sei geloso?>> chiese Milo, ghignando di nuovo
<< Se ti decapita con Excalibur, non posso rimetterti in sesto, sappilo.>> gli fece notare Camus
<< Beh, puoi farmi una bella bara di ghiaccio, così rimarrò per sempre giovane e bello, e potrai guardarmi tutto il tempo che vorrai.>>
<< Imbecille.>> sbuffò Acquario. Ad Eden arrivò tutto il terrore del Saint che quello che il compagno aveva detto si avverasse e si girò istintivamente verso Kouga. No, davvero, non avrebbe retto, si trovò a pensare …
Dopo poco, Ryuho li raggiunse. Aveva gli occhi rossi, ed alcune lacrime ancora gli bagnavano il volto, ma sorrise loro.
<< Lasciamoli riposare, ora.>> disse, rifugiandosi nell’abbraccio di Yuna
<< Sei diventato più alto di me.>> si lamentò la ragazza. Ryuho rise e si staccò
<< Beh? Si può sapere chi s’è risvegliato?>> chiese Milo, curioso e petulante come non mai
<< Ma tu il tatto hai idea di cosa sia?>> chiese Camus, per poi sbuffare. Ryuho sospirò
<< Dohko è la reincarnazione di Ulisse …>>
<< Prevedibile.>> borbottò Camus
<< Poi sono io quello senza tatto …>> lo canzonò Milo
<< E Shiryu?>> chiese Shura, senza riuscire a nascondere sotto il solito autocontrollo la preoccupazione sempre crescente
<< Beh, se Ulisse era prevedibile, mio padre lo è ancora di più, alla luce del … mah, ritorno di Ulisse …>> disse Ryuho, sospirando
<< Oh … Diomede …>> buttò li Camus
<< Secchioni.>> sfuggì a Eden. Ryuho ridacchiò, ma ad Eden non sfuggì il piccolo sussulto che la cosa gli provocò.
<< Bene, rimango qui ad accudirli. Almeno si ricordano tutto …>> disse
<< Beh, anche Aiolia è rimasto sempre lui …>> fece notare Souma
<< Ma Aiolos?>> chiese Milo, incupendosi improvvisamente.
<< Non esiste un modo per capire chi debba reincarnarsi prima che Atena abbia le “sensazioni”?>> chiese Eden. Milo si strinse nelle spalle, scuotendola testa
<< E non è nemmeno detto che serva effettivamente l’intervento divino per risvegliare qualcuno.>> fece notare Camus
<< Non abbiamo percepito interventi esterni, quando Aiolos s’è risvegliato.>> sospirò Shura
<< Quindi i nostri avversari potrebbero risvegliarsi in ogni momento.>> mormorò Yuna
<< Per gli avversari non mi preoccuperei, è probabile che l’influsso del cosmo di Atena li blocchi.>> disse Haruto, facendoli sussultare dato che non era assolutamente in vista
<< Dannato ninja …>> borbottò Kouga, mentre Haruto si avvicinava a loro, quasi apparso dal nulla
<< Questa cosa è estraniante … come accidenti hai fatto a prendere di sprovvista tre Gold?!>> chiese Milo, sconcertato. Haruto si strinse nelle spalle, avvicinandosi a Ryuho. Si scambiarono uno sguardo, ed Eden si trovò a dover distogliere il proprio, perché gli sembrava di aver rischiato di invadere qualcosa di troppo intimo.
I Gold decisero che la loro presenza non fosse più necessaria (cosa che però non impedì a Shura di farsi promettere da Ryuho che l’avrebbe chiamato se fosse successo qualcosa. Promessa che Ryuho dovette confermare tre volte.) e si allontanarono, lasciando nell’aria la scia dei battibecchi tra Aquarius e Scorpio. Ryuho sospirò, sorridendo
<< Mi ricordano voi due …>> disse, indicando Souma e Kouga
<< Non farei confronti, sai?>> si trovò a dire Eden, mettendosi inconsciamente tra i due. Souma scoppiò a ridere
<< Sei tremendo alle volte, sai?>> gli fece notare Kouga, alzando un sopracciglio
<< I … io …>>
<< Dai, ammettilo, sei geloso.>> lo canzonò Yuna. Eden si trovò il viso in fiamme, ed abbassò lo sguardo
<< Beh, è normale, credo. Tu non lo sei?>> chiese.
<< Ovvio che si.>> sospirò la ragazza, passando un braccio attorno al collo di Souma e scompigliandogli completamente i capelli, Ryuho rise, per poi soffocare qualche colpo di tosse
<< Sto invecchiando, mi va do traverso l’aria.>> sbuffò, sorridendo. Ad Eden non sfuggì il suo pallore, né lo sguardo preoccupato di Haruto, ma non disse nulla. Lasciò che gli altri andassero avanti, mentre tornavano ai campi per l’allenamento. Scambiò uno sguardo con Haruto, che comunque si allontanò, dopo aver sospirato impercettibilmente. Gli aveva appena affibbiato il ruolo di “fratello maggiore”. Non sono mica Ikki, si trovò a pensare.
Appena tutti furono usciti, seguì Ryuho, che stava tornando nelle stanze interne. Quello gli fece cenno di non far rumore, aprendo una porta. Eden sbirciò dentro, vedendo Dohko, sdraiato scompostamente su un letto, che dormiva, a bocca spalancata
<< E lo chiamano ancora venerabile maestro …>> si trovò a ridacchiare. Ryuho sorrise, chiudendosi la porta alle spalle. Andò verso un’altra stanza ed entrò. Eden si fermò sulla porta, mentre Ryuho si avvicinava al proprio padre, chiedendogli se gli servisse nulla
<< Solo dormire.>> rispose quello, con un sorriso. Ryuho annuì e fece per uscire. Poi ci ripensò ed abbracciò l’uomo che, preso alla sprovvista, rimase fermo per un momento, salvo poi ricambiare l’abbraccio. Eden si scostò dalla porta, totalmente a disagio.
Ryuho uscì dalla stanza, chiudendo la porta, e vi si poggiò con la schiena. Eden cercò inutilmente di sfuggire al suo sguardo. Il più giovane sbuffò, facendolo girare e spintonandolo lungo un corridoio, per poi approdare in una cucina, chiaro esempio dell’intervento dell’associazione Kido negli ultimi lavori di ristrutturazione. Eden si trovò quasi lanciato su una sedia, mentre Ryuho, appoggiato al piano di lavoro, lo osservava, con le braccia incrociate
<< Stai prendendo gli stessi atteggiamenti di Haruto …>> lo canzonò
<< E tu stai diventando fastidioso come Kouga quando è in vena.>> replicò lui. Eden alzò le sopracciglia. Non si sarebbe mai aspettato una reazione simile dal Saint del Dragone, sempre così tranquillo e gentile quando si trattava di loro
<< Si può sapere cos’avete di traverso tu e Haruto? Vi ho visti confabulare a sguardi prima … >>
Eden si morse il labbro inferiore. Beccato. Beh, tanto valeva vuotare il sacco
<< Le ferite dovrebbero essere quasi guarite del tutto, vero?>> buttò li. Ryuho distolse lo sguardo
<< Non sei venuto ad allenarti neanche una volta, ridi e si vede che ti fa male, tossisci dal nulla come quando eravamo ragazzini … >>
L’altro ragazzo fece una smorfia. Eden si alzò, aggirò il tavolo e, prima che avesse il tempo di reagire, gli alzò la maglia che portava in quel momento, rivelando le fasciature. Ryuho si staccò, mordendosi le labbra e riabbassando la maglia
<< Non sto più guarendo.>> borbottò. Eden si accigliò
<< Ma … con il cosmo …>>
Ryuho alzò un sopracciglio
<< Sono in piedi e non sanguino, ma pare che di più non riesca a fare, e non ho idea del perché … se ne sono accorti anche gli altri?>> chiese poi, sedendosi ed iniziando a giocherellare nervosamente con le punte dei propri capelli
<< Non credo. Sennò mi sa che avresti Yuna perennemente appiccicata addosso.>>
Ryuho annuì
<< Allora non dire niente. >>
<< Ma …>>
<< Potrebbe essere solo un fatto psicologico, quindi è inutile farli preoccupare.>> disse
<< Nessun altro è stato ferito da Andromaca …?>> chiese Eden, poi ricordò, improvvisamente, che Kiki era stato ferito. E che la facilità con cui si era stancato durante l’allenamento gli era sembrata strana …
<< Forse non è una questione solo psicologica, sai?>> disse, accigliandosi. Ryuho sospirò, per poi battere un pugno sul tavolo
<< So solo che ridotto così non posso combattere! E per quanto non voglia, è frustrante! E fa paura! Non poter essere al vostro fianco, essere lasciato indietro … ci sono già passato, e ho imparato ad usare il cosmo per superare i miei limiti fisici, ma questa volta …>> si bloccò, guardando verso la porta. Eden seguì il suo sguardo, notando Dohko, una spalla appoggiata allo stipite, le braccia incrociate, lo sguardo severo. Si staccò dallo stipite della porta e si avvicinò ai due ragazzi
<< Fammi vedere.>> ordinò a Ryuho. Quello sospirò. Si levò la maglia, passandola senza tante cerimonie a Eden, e svolse le fasciature. Le ferite non sanguinavano, ma non sembravano nemmeno essersi rimarginate del tutto. Era come se fossero passate poche ore, invece di giorni. Dohko le esaminò, sfiorandone una. Ryuho sussultò, serrando la mandibola. Dohko si accigliò, poi risistemò le fasciature ed, in silenzio, uscì. Eden ripassò la maglia all’amico, che se la reinfilò, tirando fuori i capelli dallo scollo
<< Che accidenti è appena successo?>> chiese Ryuho
<< Non lo so, ma … anche senza usare il cosmo sarebbero già in uno stato migliore. >> replicò Eden. Ryuho gonfiò le guance come i bambini, salvo poi scagliare il tavolo dall’altra parte della stanza con un pugno
<< Maledizione!!>> gridò, portandosi poi una mano al ventre, serrando gli occhi. Eden rimase bloccato dalla reazione. Se già prima era rimasto sorpreso dal nervosismo, quello scatto di rabbia lo lasciò completamente senza parole. Ryuho sospirò, guardando l’ammasso di pezzi di legno e calcinacci di fronte a loro
<< Stai cercando di abbattere la casa perché …?>> si informò Shiryu, fermo sulla porta. Doveva essersi svegliato attirato dal rumore, ed ora stava guardando esattamente lo stesso punto che anche il figlio stava fissando. Poi però si girò verso di loro. Notò il pallore di Ryuho, il fatto che si premesse le mani sul ventre, l’espressione contratta
<< Nei giorni successivi alla battaglia si erano sistemate … le ho controllate personalmente …>> mormorò, avvicinandosi al figlio e prendendogli le mani, talmente preoccupato da ignorare la presenza di Eden. Controllò le fasciature, poi cercò lo sguardo di Ryuho
<< Si sono riaperte …>> mormorò il ragazzo, tenendo lo sguardo basso << Non so perché, non so come sia successo, erano praticamente scomparse ormai …>>
<< Dohko sembra avere una teoria a riguardo … anche se è uscito senza parlare …>> disse Eden. Shiryu alzò lo sguardo su di lui, poi riabbassò il viso, come ricordando qualcosa di particolarmente spiacevole. Qualcosa che arrivava da un passato estremamente remoto. Sospirò e strinse a sé il figlio, senza aggiungere altro. Ryuho lanciò uno sguardo ad Eden che, cogliendo, uscì.
Una volta sulla scalinata, percepì la voce della Dea. Era quindi lui uno di quelli che sarebbero dovuti partire? Salì fino alla tredicesima Casa, cercando di richiamare le proprie conoscenze mitologiche per vedere un qualche nesso tra Andromaca e l’impossibilità di guarire di Ryuho, chiedendosi se fosse solo Ryuho, o se effettivamente la stanchezza di Kiki nascondesse altro. Varcò la soglia e si inchinò ad Atena, che, nonostante Harbinger stesse tentando di fermarla, camminava avanti ed indietro davanti al proprio trono
<< Ulisse e Diomede si sono risvegliati …>> annunciò Eden. Lei si fermò
<< Lo so, li sento chiaramente.>> disse in tono piccato. Decisamente il carattere di Saori stava avendo il sopravvento, in quel momento << Perché non sono saliti?!>>
<< Il Saint di Libra è al momento alle prese con il Saint del Dragone. In quanto al Venerabile Maestro … pare abbia ricordato o pensato qualcosa che l’ha … costretto ad andare … non so dove …>> Eden smise di parlare, vinto dall’imbarazzo di non aver effettivamente capito cosa fosse successo
<< Ecco! Il Venerabile Maestro ora è tornato! Lui sarebbe un buon Grande Sacerdote …>> sospirò platealmente Harbinger. La dea si girò a guardarlo, con un sopracciglio sollevato, riprendendo a camminare avanti ed indietro
<< Quantomeno riuscirebbe a tenerti ferma, mia Signora …>> sospirò allora il Grande Sacerdote
<< Davvero non so come faccia quella buon’anima di Tatsumi a starti dietro …>>
<< Buon’anima … tsk.>> ringhiò il Saint della Fenice, rendendo nota la propria presenza
<< Sei tremendo.>> sbuffò Saori all’indirizzo di Harbinger, per poi, finalmente, sedersi, e posare il suo sguardo su di loro. Eden si guardò attorno. Oltre a lui ed Ikki, nella stanza delle udienze erano presenti il Saint di Andromeda, con in mano il medaglione di Ade, il Saint di Cancer, con l’aria meno convinta dell’universo, Mu, decisamente accigliato (da quanto i pallini concedessero di capire), Seiya, serio in volto, Shaina, testardamente inchinata, ed il Saint dell’Acquario, con la solita espressione indecifrabile
<< Sono missioni … ricognitive, quindi manderò solo pochi di voi …>> iniziò Atena
<< Death Mask, tu accompagnerai Shun negli Inferi …>>
<< Cosa?!>> si lamentò il Saint di Cancer. Eden ebbe la sensazione che avesse preceduto solo di un secondo la stessa lamentela da parte di Ikki, che rimase in silenzio
<< Non ho molte altre persone a disposizione che possano andare avanti ed indietro tranquilli dall’aldilà …>> sospirò lei. Eden vide Shun abbassare il viso e stringere il pugno con cui non teneva il medaglione. Poi lo vide alzare lo sguardo e pure il medaglione
<< Questo … è davvero necessario?>> chiese.
<< Mi dispiace.>> rispose la dea, impassibile. Le nocche di Ikki scrocchiarono
<< Veramente anch’io vado e torno abbastanza liberamente, mi pare.>> fece notare
<< Ho bisogno di te in un altro luogo, Ikki.>> replicò la dea. Fu il Saint di Andromeda a sussultare a quel punto. Ikki, invece, prese un lungo respiro, con la chiara intenzione di calmarsi
<< Eden, Seiya, voi andrete con Shun e Death Mask.>> annunciò la dea
<< Oh, fantastico.>> borbottò Death Mask. Eden annuì leggermente. Il Saint di Sagittario sembrava sul punto di obiettare. Si scambiò un lungo sguardo con la Dea, poi scrollò le spalle
<< Tranquillo, Ikki, te lo controllo io Shun.>> disse, con un ghigno.
<< Guarda com’è andata bene l’ultima volta …>> ironizzò la Fenice.
<< Oh, per cortesia.>> borbottò Shun, gonfiando le guance. Eden abbassò l viso, per tentare di non ridere. Era proprio vero che Ryuho aveva preso in parte il carattere di Shun, compresi certi atteggiamenti … la genetica era davvero bizzarra … Seiya gli posò una mano sulla spalla, richiamando la sua attenzione
<< E ti controllerò …>> disse, in modo tutt’altro che rassicurante. Eden arrossì violentemente, mentre Seiya gli sorrideva, serafico. Eden si sentì piuttosto intimorito: Seiya era decisamente minuto, ma in quel momento Eden percepiva chiaramente il suo cosmo
<< Shaina, Ikki e Camus, voi andrete insieme a Mu a cercare il punto da cui Apollo sta traendo energia per avvicinarci al sole …>> sospirò Atena, richiamando la loro attenzione. Shaina si inchinò di nuovo, a quelle parole, e così fece Mu. Ikki si limitò a sbuffare. Camus fece un impercettibile cenno col capo
<< Partirete all’alba, tutti quanti. >> disse Saori, per poi alzarsi e sparire alla loro vista dietro la tenda. Eden vide l’espressione di Seiya incupirsi leggermente
<< Facciamo finta di non vederti, fila.>> sbottò Harbinger. Seiya sussultò, poi, a grandi passi raggiunse la tenda e vi sparì dietro a sua volta.
Eden uscì, invece, insieme agli altri. Su di loro era calata una specie di cappa di mutismo carico di ansia.
Shaina non riusciva a rilassare le mani, strette a pugno. L’aria attorno a Camus era decisamente fredda. Mu sembrava completamente perso in pensieri tropo complicati per lasciargli la possibilità di fare altro che mettere un piede davanti all’altro. Ikki e Shun, in maniera quasi inconsapevole, camminavano estremamente vicini l’uno all’altro
<< Missione ricognitiva un paio di palle.>> borbottò Death Mask, esprimendo più o meno quello che ognuno di loro stava pensando. Shaina, che era davanti a loro, si fermò un momento, poi si girò a fronteggiarli. Perfino Eden sussultò. Lo sguardo della donna era severo e deciso
<< Siete Saint! La Dea vi ha affidato una missione, il vostro compito è portarla a termine!>>
<< Noi eravamo morti.>> fece notare Camus, ed Eden si trovò a rabbrividire
<< E io nemmeno sono più un Saint …>> aggiunse, candidamente, Mu
<< Beh, siete vivi di nuovo, fatevene una ragione. Non siete più dei bambini, mi risulta!>>
<< Quando mai lo siamo stati?>> ridacchiò Death Mask, ma all’alzarsi del sopracciglio di Shaina si zittì
<< Altro da obiettare?>> chiese lei, squadrandoli tutti. Scossero la testa, tutti insieme
<< Bene.>> sbuffò lei, dando di nuovo loro le spalle ed iniziando a scendere.
Alla dodicesima Casa, però, Death Mask si fermò. Eden si girò a guardarlo, e quello gli rivolse uno sguardo che voleva dire “fatti gli affari tuoi”, ordine che si affrettò ad eseguire.
Camus non si fermò alla propria Casa, scendendo invece fino all’Ottava, dove incrociarono anche Dohko e Shiryu, mentre scendevano. Il primo disse qualcosa, a bassa voce, a Mu, che, contravvenendo a secoli di regole e consuetudini, scomparve nel nulla, lasciando solo una leggera luminescenza dov’era fino ad un secondo prima. Shiryu invece posò una mano sul braccio a Shun, che si accigliò, per poi annuire.
<< Grazie.>>mormorò Libra, mentre riprendeva a salire.
<< Non dovresti stancarti ora.>> borbottò Ikki
<< Non fare finta di non esser preoccupato. >> lo rimbrottò il più giovane. Ripresero a scendere, dato che l’aria si era decisamente raffreddata. Non era il caso di provocare ulteriormente il Saint dell’Acquario, che sembrava già abbastanza instabile.
Shun e Ikki si fermarono alla Settima, dove Eden percepì il cosmo di Haruto e Yuna. Lui non aveva parlato, ma evidentemente far tacere Shiryu o Dohko non doveva essere altrettanto semplice …
Quando raggiunsero la Prima, Raki quasi investì lui e Shaina, precipitandosi verso le stanze interne
<< Che accidenti sta succedendo?! Prima Mu sama che usa il teletrasporto dove non si dovrebbe, adesso la ragazzina talmente nel panico che l’ho sentito perfino io, i due inseparabili che si fermano dal nipotino … >>
<< Pare che le ferite inferte da Andromaca siano tornate …>> disse Eden. Vide Shaina accigliarsi, mentre raggiungevano la zona subito fuori il perimetro delle dodici Case.
<< Ecco perché …>> mormorò
<< Ecco perché cosa?>> chiese Eden
<< Quando Andromaca si è presa Shunrei, io e il Saint di Andromeda siamo andati sul posto. Non sono rimasta, ma qualche colpo mi ha raggiunta. E anche se il Saint dell’Ariete ha riparato la Cloth, sono rimasti dei graffi … di solito scompare ogni minimo segno … sembra una qualche specie di maledizione, o marchio …>> si accigliò ancora poi, in silenzio, si allontanò.
Eden sbuffò, andando a sedersi su un masso vicino a dove aveva visto Souma e Kouga allenarsi. I due lo videro e lo raggiunsero
<< Allora, dove ti manda?>> chiese Souma, chiaramente cercando di stemperare la tensione
<< Inferi.>> mormorò Eden, guardando fisso Kouga. Quello si morse le labbra
<< E’ solo una missione ricognitiva. Saremo in quattro, con Cancer, Andromeda e Sagitter … >>
<< Non esistono missioni ricognitive, per noi.>> borbottò Kouga, con una smorfia
<< Dovresti andare a salutare Seiya.>> borbottò Eden. Kouga alzò le sopracciglia
<< “Ti controllo” mi ha detto.>>
<< Papino è geloso, eh?>> ghignò Souma
<< Non ci posso credere …>> ridacchiò Kouga << Beh, se ti controlla, allora sono tranquillo.>> disse poi, ghignando
<< Sicuro di non avere geni in comune con Seiya? Fate le stesse facce.>> sospirò Eden, sentendosi improvvisamente stanco alla prospettiva della missione
<< Sarà genetica acquisita.>> ridacchiò Kouga. Souma si allontanò, dichiarando a gran voce di aver bisogno di una doccia e lasciandoli soli. Kouga allora si avvicinò ulteriormente ad Eden, facendosi serio in volto
<< Vedi di tornare. >> gli disse, in tono quasi minaccioso. Eden annuì, anche se qualcosa dentro di lui gli disse che sarebbe passato molto più tempo di quanto non potesse immaginare …



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Anche stavolta non mi vengono siparietti ... boh, non ho fatto strafalcioni degni di nota (o li ho dimenticati, persi nei meandri del sonno saltato, perchè quando mi viene la scrivarella non c'è verso di dormire X°D)
Nonostante stia scrivendo con l'enciclopedia dei miti di fianco e perennemente di ripasso telematico di cose saintrelated, mi trovo ad avere dei buchi di memoria mica da niente, quindi ... beh, diciamo che credo di starmi prendendo delle licenze mica da niente, ecco. Ma, beh ... è una fanfiction, quindi anche pazienza XD
Sono riuscita a "sistemare" un paio di cose che non mi erano ancora chiare, quindi penso che andrò un po' più spedita (anche se il tempo continua a remarmi contro ... pazienza, aumenterò le dosi di caffè U_U)
Fine delle comunicazioni *grabba tutti e se ne va  a fare la spesa*
 
  
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