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Autore: Astrid lover    09/05/2015    4 recensioni
Hiccup ha diciott'anni e si ritrova assillato dal padre che gli parla costantemente dei doveri futuri di capo. In più il ragazzo è a capo dell'accademia dei draghi, che di certo non lo aiuta a rilassarsi. Ma solo una cosa gli stravolgerà completamente la vita. Un qualcosa di mai visto, un qualcosa che proviene dal profondo di un grazioso boschetto. Una creatura magica, divina riuscirà ad aiutarlo. Anzi, riuscirà a fargli capire che cos'è il vero amore. Ma purtroppo molteplici insidie ostacoleranno questo forte sentimento che con il tempo è cresciuto tra i giovani. Questa storia dimostra quanto l'amore possa essere potente, tanto da sconfiggere tutto quello che gli si pone dinanzi.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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POV. ASTRID

Mi giro e rigiro nel letto ma non riesco per nulla a prendere sonno. Non ce la faccio proprio. Ho troppe cose che mi frullano per testa e l’idea di abbandonarmi alla notte non mi convince. Mi alzo dal letto ed esco dal mio bocciolo di rosa, diretta verso la superficie del lago. Erin mi ha detto che devo essere a casa entro l’insorgere della luna nel cielo ma non mi ha per nulla detto che dopo essere tornata non sarei potuta uscire, perciò mi dirigo da Hiccup. Esco dall’acqua e metto un piede sulla riva, tutta rigida dalla paura. Le ninfe non potrebbero toccare terra ma la regina me lo ha permesso, per fortuna. Infatti non avverto nessuna scottatura sulla pelle e felice corro verso il centro del villaggio. Il cielo a quest’ora è strano: c’è ancora molto scuro ma si comincia a vedere qualche spiraglio di luce, è affascinante. Arrivo a Berk e mi fermo un secondo per annusare l’aria che aleggia: così buona…. Sa di pino mugo misto a legna bruciata. Mi fa davvero sentire a casa e questo mi mette a mio agio. Riprendo il mio cammino ma verso la Grande Sala. Arrivo ai piedi della scalinata enorme che conduce all’imponente portone e sorrido. Il mio sguardo si sposta su uno dei muretti che contornano i gradini. Riesco completamente a vedere la scena di quando Hiccup non sapeva come dire a suo padre di non usare Sdentato come drago e io gli ho consigliato il metodo del miele e del randello…. Che bei ricordi… Vengo destata subito dai miei pensieri da un gradevole tempore che avverto sulle braccia nude. Orma è l’alba e mi affretto a raggiungere la casa del mio migliore amico. Arrivata, busso alla porta ma nessuno apre.
“Beh, saranno a dormire.” Dico, facendo per andarmene.
“Cosa ci fa una splendida signorina in giro per le vie di Berk all’alba tutta sola soletta? Cercava qualcuno?” mi chiede una voce familiare, che mi fa alzare il capo verso l’alto.
“Hic!!” esclamo contenendo la voce e saltellando felice. Con un balzo salta giù dal tetto e si ritrova accanto a me.
“Vieni con me. E’ bellissima a quest’ora Berk dall’alto.” Sussurra prendendomi la mano. Mette una scala di legno sulla parete della casa e mi fa salire sul tetto. Dopo un po’ mi raggiunge e ci sediamo vicini.
“Hai ragione Hic. E’ stupenda.” Mormoro sorridendo. Lui mi avvolge con le sue braccia e io mi trovo accucciata tra queste ultime e il suo petto. Così protetta mi sento al settimo cielo.
“Mai quanto te, milady.” Mi risponde, facendomi arrossire come un papavero. Lo guardo bene e noto che ha gli occhi lucidi.
“Tutto ok, Hic?” chiedo accarezzandogli il volto. Lui annuisce senza dire una parola. “Puoi dirmi tutto. Sono o no la tua migliore amica?” domando di nuovo, girandomi verso di lui completamente e mettendomi a cavalcioni sulle sue gambe.
“No, nulla, veramente Astrid.” Risponde nuovamente, aiutandomi a scendere dal tetto. “Vuoi venire un attimo dentro?” chiede. Annuisco poi varco la soglia di casa Haddock. La guardo bene, nei minimi dettagli. Tutto ciò mi fa sorridere.  “Vieni sul soppalco, devo farti vedere delle cose.” Mi invita sorridendo. Saliamo le scale e lui fruga nel suo armadio, uscendone con un completo da donna vichingo composto da spalliere di ferro, corpetto rosso, pelliccia, gonna, delle polsiere, dei leggins blu e degli stivali pelosi.
“Che bel completo!!” esclamo guardandolo meglio.
“Sono felice che ti piaccia perché… insomma… è tuo.” Confessa, guardandomi dolcemente.

POV. HICCUP
Avevo cucito con le mie stesse mani quel corpetto rosso mentre il resto era di mia madre, quando era più giovane e soprattutto quando era con noi.
“D-davvero è per me?” domanda incredula. Annuisco. “Oh Hic! E’ bellissimo!!” esclama abbracciandomi.
“Il corpetto l’ho realizzato io mentre il resto era di mia madre.” Spiego, mentre noto con il cuore spezzato che nei suoi occhi ci sono delle lacrime.  “Io… non so cosa dire Hic. Indossare le cose di tua madre è un onore enorme. Sicuro che posso?” domanda.
“Sì che puoi.” Rispondo. Mio padre mi disse che avrei donato l’abbigliamento di mia madre solo alla donna che amo. E lei è la donna che amo. Vorrei tanto dirglielo ma non ce la faccio, è difficile per me. “La cosa più importante però è questa.” Dico frugando nel baule e uscendone con uno scatolino blu notte. Glielo porgo e lei lo apre. I suoi occhi meravigliosi si illuminano di gioia quando vede il kransen.
“E’ bellissimo, davvero. Grazie mille Hiccup.” Sussurra lasciandomi un leggero bacio sulla guancia.
“Ti aiuto a metterlo, se vuoi.” Dico sorridendo. Lei annuisce e allora prendo il kransen e mi metto dietro di lei. Le scosto il ciuffo che le oscura il bellissimo occhio sinistro e posiziono l’antico oggetto sotto la ciocca bionda, che ricade meravigliosamente sopra il kransen, coprendone una parte. Il resto della fascetta di cuoio percorre la testa. La invito a guardarsi allo specchio e timidamente rivolge uno sguardo alla sua figura.
“Wow… se stupenda Astrid.” Dico prendendole una mano.
“Posso indossare anche gli altri vestiti?” mi chiede guardando il completo adagiato sul letto. Annuisco, vedendola sorridere e prendere tutto l’abbigliamento, dirigendosi in bagno. Una volta chiusa la porta, mi butto a peso morto sul letto, assorto nei miei mille pensieri. Dopo qualche minuto sento la porta aprirsi e mi metto seduto sul materasso. Per poco non mi cade la mascella: Oh Thor la bellezza di questa ragazza vestita da vichinga!!!
“Hic… tutto apposto?” mi chiede ridendo. Forse non ho mascherato bene ciò che penso.
“S-s-sì! Tutto alla g-grande!” balbetto come un beota. Sono talmente incantato che non potrei fare diversamente.
“Non mi sembra molto… stai sudando e sei rosso peperone…” dice maliziosa, avvicinandosi a me. No Thor, no Thor!!! “Che succede?” domanda arrivata da me e abbassando il suo volto alla mia altezza, per guardarmi meglio. A cavolo, se non vede bene quando è a due centimetri di distanza deve mettersi gli occhiali!!
“N-nulla è che s-sei…” non finisco la frase che mi bacia in modo possessivo. Si mette a cavalcioni sulle mie gambe e riprende quel bacio, ma ora più romantico e dolce. Mi stendo sul letto, di conseguenza facendo stendere lei su di me, senza mai separarci.
“E questo per cosa sarebbe?” chiedo quando ci stacchiamo per prendere aria.
“Per cosa mai dovrebbe essere scusami?”
“Boh non so. Quando eri più piccola mi dicevi sempre per quale motivo mi concedevi l’onore di poter baciare le tue bellissime labbra.”
“Ahh… effettivamente hai ragione. Beh, il motivo per il quale ti ho baciato è che… io… sono innamorata di te.” Sussurra giocherellando con i miei capelli. Spalanco gli occhi: ma seriamente?
“Cosa scusa? Potresti ripetere che non ho capito?”
“Ti amo.” Ridacchia, riprendendo a baciarmi. La sento sorridere sulle mie labbra e questo mi gratifica.
“Come hai fatto ad innamorarti di uno come me, Astrid?”
“E’ lunga da spiegare la storia, Hic. Risale a molto tempo fa. Io ti amavo già da quando eravamo più piccoli e adesso poterti avere con me di nuovo… mi sembra un sogno essere qui abbracciati stesi sul letto a coccolarci! Non ci posso credere!” esclama felice. Sorrido e allungo un braccio verso il suo volto, prendendo la sua testa in una mano e accarezzandole i capelli da dietro.
“Se tu mi ami da quando eravamo più piccoli, io ti amo da quando eravamo nati.” Confesso. Finalmente ce l’ho fatta!! Non mi sembra vero, per Odino! Sul suo volto si dipinge un sorriso meraviglioso e subito avvicina lentamente il suo volto al mio, appoggiando la sua fronte sulla mia.
“Ti amo.” Sussurra, chiudendo gli occhi.
“Anche io.” Mormoro, prima di avvicinarmi ancora a lei e baciarla teneramente.

ANGOLO AUTORE
Bella a tutti ragazzi! Bene, questo capitolo è notevolmente più corto perché noto che quando li faccio chilometrici non vengono letti da molti causa tempo e voglia. Perciò ho trovato un compromesso, sfornando capitoli più corti ma ricchi e densi di emozioni. Beh, notato che questo capitolo è particolarmente romantico? Beh, non sopportavo vedere il mio Hiccup così frustrato all’idea di non riuscire a mostrare alla bella Astrid i suoi sentimenti, perciò ho preso due piccioni con una fava. Astrid e Hiccup che si amano reciprocamente (strano eh? XD).
Beh, spero che possiate recensire, anche poche parole ma che mi facciano capire che la storia piace e posso continuarla senza tediarvi troppo. Confido in voi :3
Baci
Astrid

   
 
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