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Autore: Sabira    09/05/2015    1 recensioni
c'è chi non crede alla magia, pensando ad essa come all'invenzione di qualcuno per dare spiegazioni a cose inspiegabili, avvenute nel corso del tempo. C'è chi pensa invece che si sia estinta o che esiste solo in poche piccole cose, come i sogni. Oggi siamo lontani dal poter credere che esista qualcosa che l'uomo non può controllare, capire, spiegare... ma questo qualcosa c'è e ci sarà sempre, anche se probabilmente le persone che non sono in grado di utilizzarlo lo assoceranno a miti, leggende, storie ormai dimenticate nei secoli.
Maya era una ragazzina allegra, dai folti e ricci capelli neri e scintillanti e i grandi occhi di un rosso acceso. Viveva in una grande metropoli con i suoi genitori, andava a scuola, rideva con le amiche...insomma, era una normalissima ragazza di tredici anni, o almeno così credeva, finché un giorno le cose cambiarono. Vi narrerò una storia, una storia ambientata ai “tempi nostri” una storia di magia, di amicizia, ma anche di dolore e frustrazione. La storia di Maya e di molti altri amici che, come lei, studiarono in una scuola fuori dall'ordinario, una scuola per persone “speciali”, da poteri soprannaturali.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~16. SHOW MUST GO ON
La notte fu molto lunga, lunghissima direi: quando Maya stava per addormentarsi sentiva involontariamente i pensieri di Ryota e viceversa, cosa che poteva essere snervante, ma soprattutto imbarazzante, specialmente se il pensiero consisteva in un “Ho fame” uscito direttamente dalla testa di Maya o da un “Quel signor David mi sembra davvero inquietante” uscito dai pensieri di Ryota. Ma nonostante tutto riuscirono ad addormentarsi, anche se per poco, dato che dopo solo quattro ore arrivò lo zio a svegliarli e potete immaginare quanto si fosse divertita Maya ad ascoltare i pensieri dell'amico quando si era ritrovato il volto di David difronte a lui, qualcosa del tipo “Ahahahahah un fantasmaaaaa”. Quella notte Maya non ebbe incubi.
Partirono presto, alle sei, e grazie ad uno strano apparecchio furono teletrasportati direttamente all'interno della casa, sarebbe meglio dire reggia, di Sebastian, più precisamente nella sua camera da letto mentre lui dormiva ancora. Tre movimenti rapidi: acqua-comodino-testa. Il povero Seb si ritrovò bagnato fradicio e non c'è bisogno di specificare l'artefice di tale oltraggio, ovviamente il solo e unico Ryota Tatsuya.
Il povero piccolo, anche se tanto piccolo non era e c'era da verificare se aveva commesso delitti gravi, si svegliò di soprassalto boccheggiando. All'inizio parve non riconoscere Ryota, ma dopo poco collegò i fili.
-Cugino...hai portato ospiti? Che hai fatto ad occhi e capelli?- solo allora si rese conto che aveva le stesse caratteristiche di Maya, così iniziò ad osservarla insistentemente. Ryo si sovrappose tra il suo sguardo e Maya, guardandolo con freddezza.
-Non preoccuparti non resteremo molto, ce ne andremo  presto ma tu verrai con noi. Non sei stupido quindi non fare il finto tonto, sai bene a cosa ci servi.
-Ehm...- fece Maya -Ryota voleva solamente dire che ti saremmo grati se tu accettassi di venire con noi, l'A.S.I.M. Continua ad attaccare e noi abbiamo bisogno di essere tutti insieme. Abbiamo intenzione di allenarci ed imparare ad utilizzare tutti e quattro gli elementi, inoltre siamo già stati apertamente attaccati ed è chiaro che ormai sanno che ci stiamo riunendo. Quindi sono due le cose: o vieni con noi a costo della vita, o resti qui, sapendo che quei cosi vestiti di nero arriveranno e ti useranno come sacrificio, e in questo caso moriresti di sicuro.
-Questo discorso è più convincente del tuo cugino, impara dalla tua amica. Piacere io sono Sebastian.
-Bene Seb, io sono Maya, loro sono Riuji, detto anche Ji, Sandra, o Say, Joseph, ma puoi chiamarlo Jo, Riccardo, mio fratello, detto Rick, rompiscatole e Riccioluto, Idiota, stupido ecc., Inal detto In, mio zio David, detto anche zio e Ryota, tuo cugino detto anche Ryo...diamine ogni volta mi ci vuole più fiato per presentarvi tutti...
-Vuoi dire che è per questo che ti dimentichi sempre di dire che il tuo soprannome è Aya?
-Sisisi...come vuoi tu sbruffone.
La risata di Sebastian riempì tutto. Era un bel ragazzo di circa 16 anni. I classici occhi rossi e capelli neri dei rossosangue.
-Siete proprio divertenti...ma ora potete uscire per favore, mi dovrei cambiare e...asciugare.
I ragazzi uscirono e si sorpresero a trovare la casa completamente vuota...
-Dev'essere uno di quei giorni- disse Ryota disgustato.
-Quei giorni?- domandò Riuji.
-Sì, quando il giorno prima va di matto e manda via tutti.
“Di certo questo non è normale” pensò Maya.
“Rassegnati, questa è per lui la normalità”
“Smettila di leggermi nel pensiero, ho bisogno di privacy, io”
“Non lo faccio a posta e ti informo che anche tu in questo momento stai violando la mia privacy...
-Oh ma sta zitto, tu non hai una privacy- Maya non lo pensò solamente, ma lo disse anche, ritrovandosi a dosso sguardi interrogativi.
-Ehm...niente non fateci caso, parlavo con il mio me versione maschile interiore- sorrise. Ok, sembrava una pazza e Ryota intanto se la stava ridendo....
“Parli da sola? Certo che sei proprio nevrotica...
“Ha parlato quello con i complessi...
“Io non ho complessi!”
“Se lo dici tu. Ma almeno posso dire che ci leggiamo nel pensiero? Così non passo per una pazza!
“Assolutamente no”
“Perché?
“Perché forse un giorno ci servirà averlo tenuto nascosto e...” i pensieri di Ryo furono interrotti dall'entrata del cucino che si era vestito “dannatamente perfetto” non poté far a meno di pensare.
“Geloso?
“Tu lo trovi carino?” la voce dei pensieri del ragazzo si era fatta terribilmente acuta.
“Io lo trovo normale. Amico mio, non pensavo soffrissi anche di complessi di inferiorità”
“Smettila tu e 'sti complessi del...
“Si ho capito!!!
-Sono pronto.
-L'abbiamo notato- borbottò Ryota.
Ci fu uno scambio di sguardi abbastanza minaccioso trai due cugini.
-Dovreste smetterla di comportarvi così, siamo una squadra, ora- intervenne Maya.
-Parla quella che litiga sempre con suo fratello...
-Zitto ragazzino, già non siamo in buoni rapporti visto che hai baciato mia sorella- ringhio il riccio.
Seb quasi non si strozzo, poi iniziò a ridere -Stai scherzando? Questo moccioso che bacia una ragazza?
-Che vorresti dire  che non so baciare?
-Mi sembra ovvio...chi ti avrebbe mai baciato? Poggiare le proprie labbra sulle tue, morderle...
Aya tossì violentemente, era rossa fin sotto i piedi -Noi non ci siamo baciati...è stato un incidente- sentiva il viso pulsare, quelle orecchie maledette arrossire e le mani tremare.
-Calma Maya, stai attenta che potrebbe risalirti la febbre- si preoccupò Say sentendo il colpo di tosse -Piuttosto- proseguì -Hai deciso di venire con noi?
-La signorina qui presente mi ha esposto bene i fatti, mi sembra sia ovvia che la risposta è sì!
-Ciò vuol dire....CHE SI RITORNA DALLA ZIA!- Aya iniziò a saltare, prendendo in braccio Ji che rideva gridando “Zia, zia” anche se non la conosceva. Poi la ragazza si fermò e guardando il bambino sorrise -Ti presenterò la casa in cui vivremo dopo che tutto questo sarà finito- poi lo abbracciò.
-Io non voglio tornare dalla zia- borbottò invece Riccardo, che non aveva certo buoni rapporti con lei.
-Ti arrangi- ringhio Ryota.
-E dopo la zia- sospiro Inal -Toccherà alla scuola...
Ryota e Maya si guardarono. Lì c'erano i loro amici... Marica, Lolita, Claudio, Martin, Marcus, Iogi, Luis...
-E ci riprenderemo i nostri amici- stavolta Maya ringhiò e sembrò vedere nei suoi occhi una fiamma divampare.
-Vai a fare le valige- disse poi rivolta a Seb -Partiremo subito!!!!!!!!
Sebastian non tentò nemmeno di specificare che non accettava ordini, poiché la Martinez incuteva davvero timore in quel momento.
I suoi occhi, che prima divampavano, erano diventati vuoti.
-Maya- la voce di Ji la riscosse dai suoi pensieri, talmente profondi da essere ignoti persino a Ryo.
-Va tutto bene- sorrise spettinandogli i capelli.
-Manca poco ormai... e qualsiasi cosa accadrà ricordatevi che noi siamo in sei, ma che i nostri poteri valgono per cento. Non siamo più soli, siamo un gruppo ora, potranno ferirci, attaccarci, uccidere le persone a noi care, ma ora siamo noi ad avere il coltello dalla parte del manico. Qualunque cosa succeda, una sola resta certa: The show must go on!!!!
N.D.A.
Salve a tutti ragazze e ragazzi che siate!!!
Spero che la storia vi stia piacendo, recensite, accetto sia critiche che complimenti, ma soprattutto continuate a seguire la storia, anche solo le visite sono un sostegno per me!!!
Bacioni
Sabira <3
   
 
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