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Autore: Mountain D Henry    10/05/2015    4 recensioni
Saga ambientata un anno dopo il time skip su tre isole inventate. Le notizie fedeli all'opera del maestro Oda terminano alla saga di Punk Hazard. I protagonisti sono i Mugiwara che, dopo aver sconfitto due imperatori, si metteranno in viaggio per incontrare un altro imperatore, Shanks Il Rosso. Nuovi personaggi, poteri e sentimenti amplieranno il meraviglioso mondo di Oda, contaminandolo per mezzo della mia fantasia. Proverò a non mettere troppo in disordine un mondo così perfettamente delineato. Buona lettura!
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jinbe, Monkey D. Rufy, Nico Robin, Shanks il rosso | Coppie: Rufy/Nami
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Solletico

Mare del Nuovo Mondo
Thousand Sunny
4:00 p.m.


Big Forest Island era ormai sparita all'orizzonte.
I mugiwara, dopo aver pranzato insieme, si erano sparpagliati per tutta la Sunny.
Brook e Zoro facevano un pisolino sul ponte in pose che nessuno giudicherebbe confortevoli.
Jinbe meditava accanto a loro in religioso silenzio.
Nami era chiusa nel suo studio a disegnare la mappa dell'isola appena visitata.
Dal laboratorio di Franky si sentì qualcuno gridare «Questo cucchiaio-pistola è SUPER!!!» seguito dalle risa di un "uomo-formichiere" e di una renna.
Sanji, nella tranquillità della sua cucina vuota, stava finendo di lavare i piatti.
In biblioteca invece non c'era il classico silenzio.
Robin e Rufy stavano parlando seduti ad un tavolo.
«Sai Robin, sono sicuro di aver trovato cosa voglio!».
«E che "cosa" sarebbe, capitano? Fufufufu».
Robin si era già fatta una idea sul desiderio "segreto" del suo capitano.
Rufy prese un bel respiro profondo.
«Voglio Nami. Voglio starle vicino. Quando sto con lei mi sento... felice! Sì, Felice! Shishishishi» si mise a ridere.
«Lo avevo capito!» gli sorrise l'archeologa.
«Per questo ti avevo detto di passarci un po' di tempo, di parlarle...» spiegò la donna.
«Ma non è così facile parlarle...
Lo sai bene: io non so fare tante di quelle cose. 
Non so usare le spade. 
Non so navigare. 
Non so dire bugie. 
Non so cucinare. 
Non so curare le persone. 
Non so fare spuntare mani dappertutto. 
Non so costruire robot. 
Non so suonare. 
Non so volare. 
Non sono nemmeno bravo a parlare... Cosa dovrei dirle?».
«Devi solo dirle quello che mi hai detto poco fa. Che sei felice quando stai con lei e che la vuoi avere sempre con te.».
«Ma se lei non è d'accordo? Se lasciasse la ciurma a causa mia? Se mi lasciasse io... io... io...».
«Io credo che queste paure siano infondate.» lo interruppe Robin.
«Cosa vuol dire infon... info... "affondate"?» chiese Rufy.
«Infondate. Non hanno fondamenta, base. Nami ti vuole sicuramente bene, inoltre non ci lascerebbe mai! Questa nave, questa ciurma: siamo una grande famiglia!
TU devi solo dirle quanto è importante per te e che vorresti che lei fosse tua.» lo istruì l'archeologa.
«Yosh! Ci proverò!» strillò il capitano.
«Magari parlale quando siete soli.».
Robin si alzò, prese una scala, salì fino al penultimo scaffale e estrasse un libro con la copertina rosa.
"L'arte di amare una donna" era il titolo di quel manualetto di una sessantina di pagine.
«Qui puoi trovare qualche suggerimento...» lo esortò Robin.
«Ma è un libro!» esclamò Rufy.
«Sai com'è: siamo in biblioteca! Fufufufufu» rise la donna.
«Dovrei leggerlo... Non è che mi puoi fare un riassunto?» implorò l'uomo.
«Non impareresti nulla!» lo apostrofò l'archeologa.
«Uffa!».
"Come posso convincerlo... Eureka!" pensò Robin.
«Scusa capitano, ma quanto vuoi bene a Nami?».
«Te l'ho già detto! Taaaaaaanto così!» rispose Rufy allargando le braccia di gomma.
Allora Robin prese il libro, lo premette sullo sterno di Mugiwara e chiese retoricamente «Allora come mai leggere un libro così piccolo ti sembra un sacrificio così grande?!».
«Yosh! Leggerò questo libro! Grazie Robin!».
Ritirò come elastici le braccia allungate e abbracciò la "signorina Cupido" per ringraziarla.

La porta cigolò e si aprì.
Entrò Henry e vide Robin e Rufy abbracciati.
L'archeologa arrossì e spinse via il capitano.
«Hey Henry, che ci fai qui?» chiese la donna.
Henry rimase un secondo in silenzio a riflettere sulla scena che aveva visto.
"Che questa sia gelosia?" si chiese Montagnetta.
«Stavo cercando il capitano!» rispose infine l'uomo-grifone.
«Dimmi!» disse Rufy.
«Posso avere il permesso di studiarmi tutti i diari di bordo e i libri della biblioteca della nave? La mia istruzione è incompleta. Purtroppo smisi di studiare presto... quando scappai nella foresta... Inoltre mi piacerebbe rendermi più utile a tutti voi! A te, a Robin... » si perse un attimo nello scandire quel nome.
«Va bene!» lo interruppe Rufy «Basta che non muori dalla noia! Shishishishi!».
«Comunque non importava chiedermelo!» aggiunse Rufy.
«Sei il mio capitano, sono ai tuoi ordini!» esclamò Henry.
«Ora però lascia solo il capitano. Deve studiare dei documenti molto importanti!» li interruppe Robin.
«Li posso vedere anche io dopo?» chiese Mountain.
Robin arrossì.
«Cert...» iniziò a dire Rufy prima di essere interrotto dall'archeologa «No!!!».
«Perché?» chiese Montagnetta confuso.
"Cosa mi invento... Proviamo così..." pensò Robin prima di dire «Perché tu sei già abbastanza bravo da riuscire a trovare la risposta al tuo indovinello!».
«Un libro di consigli per risolvere indovinelli?!?» esclamò Henry.
L'archeologa approfittò del disorientamento dell'uomo-grifone per costruire meglio la "frottola" «Ci sono le soluzioni a tutti gli indovinelli nella biblioteca. Non vorrai mica barare?!».
«No! Li risolverò da solo!» disse Montagnetta.
"L'ho fregato! Fufufufu" pensò la donna.
«TI porto a leggere i diari di bordo!» disse Robin prendendo per mano Henry.

Poco dopo davanti allo studio di Nami.
Toc Toc.
«Avanti!» urlò Nami.
La porta dello studio della navigatrice si aprì.
Nell'aria c'era una fragranza agli agrumi.
Nello studio erano situate diverse vetrine con mappe, diari di bordo, strumenti per la cartografia e altro ancora.
C'erano anche due tecnigrafi, usati da Nami per disegnare le mappe, e una scrivania con sopra vari oggetti e una piccola cornice con una foto.
«Ciao sorellina!» disse Robin.
«Ciao sorellona!» rispose Nami prima di aggiungere «Ah, ma c'è anche Henry! Ciao Henry!».
«Ciao Nami!» rispose Mountain.
"La sorellona sta sempre col nuovo arrivato! Vuoi vedere che..." pensò Nami.
Henry si mise a guardare i lavori della cartografa.
«Sto disegnando la mappa dei fondali intorno a Big FOrest Island. Ma se siete venuti qui avete bisogno di me. Posso fare qualcosa per voi? Magari per denaro?!» chiese Nami con la faccia a Beli.
«Henry deve consiltare i diari di bordo.» rispose l'archeologa.
«Ah, ok. Sono tutti in quel mobile!» disse indicando una vetrinetta.
Poi mise una mano nel reggiseno e ne tirò fuori una chiave «Questa è la chiave.» disse prima di porgerla a Henry.
Montagnetta arrossì.
Robin tolse velocemente dalle mani di Nami la chiave e aprì il mobile.
«Vi consiglio di andare in biblioteca!» esclamò Nami.
«No, non può! C'è il capitano. Sta leggendo un libro importante...» disse Robin.
«Coooooosa!?!» Nami rimase stupefatta.
«Sì, di indovinelli!» aggiunse Henry.
«Coooooosa!?!» ripeté Nami.
"Cosa stai architettando sorellona?!?" si domandava la rossa.
«Quindi studierò qui con te!» propose Montagnetta.
«Non ci voglio nessuno nel mio studio! Faresti rumore. Portati i libri in camera!» disse Nami.
«Ok! Ma non ti arrabbiare!» rispose un po' impaurito l'uomo-grifone.
Poi prese i diari e fece per andarsene con Robin al seguito.
«Robin, tu non andare! Mi servi un attimo!» la richiamò Nami.
«Ok, sorellina.» accettò Robin.

Quando Henry fu uscito e la porta fu chiusa, Nami saltò addosso a Robin immobilizzandola contro una parete.
«Cos'è questa faccenda di Rufy? Prima si sente solo, poi legge libri sugli indovinelli... Allora?!» ringhiò la rossa.
"Fufufu! La sorellina è gelosa!" pensò Robin.
L'archeologa si liberò dalla presa e rispose alla domanda «Il capitano mi ha chiesto un favore e sono felice di aiutarlo!».
«Provi qualcosa per Rufy?» chiese la rossa mentre una lacrima rigava il suo viso.
«Provo immensa gratitudine, gli voglio bene come ad un carissimo amico ma... no, non provo per lui ciò che pensi.» dichiarò Robin.
Nami la guardò negli occhi.
«Allora stai forse provando a fare da Cupido?! Dimmi tutto ciò che sai, è importante per me!» esclamò Nami prima di mordersi la lingua.
"Ho detto troppo!" pensava la rossa.
«Fufufu! E se anche fosse?» rispose la corvina.
Nami arrossì.
«Ti conosco sorellina, tu vuoi molto bene al capitano!» affermò Robin.
«Come tutti!» ribatté la navigatrice.
«Di più.» la corresse l'archeologa indicando la foto nella piccola cornice sul tavolo.
C'erano Nami e Rufy abbracciati.

«E se anche fosse?!» rispose acida la rossa.
«Fufufufu! Non pensare sempre a nasconderti e a difenderti. Sei una donna bella, matura e forte.»
Ci fu un attimo di silenzio.
Poi iniziarono a sgorgare copiose lacrime dagli occhi color nocciola di Nami.
Nami si gettò ad abbracciare Robin e disse «Ho paura di sbagliare, che lui non capisca o peggio che mi rifiuti.».
Si era tolta un bel peso di dosso.
«Stai tranquilla! Qualcosa mi dice che sei corrisposta...» la rincuorò la corvina.
Nami aveva capito che Robin sapeva la verità.
Una verità felice di cui, fino ad un secondo prima, aveva avuto paradossalmente paura.
Iniziò a ridere, a piangere, a "stritolare" di abbracci la sorellona.
«Pensa che proprio in questo momento sta leggendo un libro per te!» aggiunse Robin.
Nami arrossì.
«Cosa dovrei fare?» chiese la rossa.
«Fallo finire e verrà da te!» suggerì l'archeologa.
«E poi?» chiese ancora Nami.
Robin arrossì.
Fantasticò su matrimoni, cenette al lume di candela ...
«E poi voglio un nipotino!» esclamò la corvina.
Nami allora divenne rossissima.
Per "vendetta" prese a fare il solletico alla sua amica.
«Dai! Fufufufufu Ti prego! Fufufufufu Basta! Fufufufufu» la implorava Robin.

Sanji era di buon umore.
Fischiettava fra i corridoi della Sunny con un vassoio rotondo in mano.
Sul vassoio c'erano due coppe di macedonia deliziose.
Sopra aveva "spruzzato" della panna spray trovata a Big Forest Island.
Erano per le sue due dee.
"Come sarebbe bello se le trovassi insieme nello studio di Nami, di buon umore, in atteggiamenti ambigui e potessi ricevere almeno un bacetto...".
Un filo di sangue "da pervertito" gli uscì dal naso.
Era in prossimità dello studio quando sentì le risate delle due donne.
"Non può essere! Il mio desiderio si sta avverando!".
Nella foga dovuta al suo esser pervertito aprì la porta senza bussare.
Vide le due donne che si stavano facendo il solletico.
Nami, che era rossa in viso, appena lo vide fece una faccia spaventosa, caricò il pugno "della esecuzione" e stese il biondino.
Intanto Robin usò il suo potere per non far cadere a terra le coppe di macedonia.
«Si bussa sempre, pervertito!» lo apostrofò la rossa.
«Ne è valsa la pena.» piagnucolava a terra il cuoco.
«Gustatevi le macedonie, mie care dee!» disse prima di strisciare fuori dalla stanza.

Il sole era alto, la rotta era giusta e i mugiwara capivano finalmente i loro sentimenti.




Angolo dell'autore
Ciao a tutti! :)
Scusate se la scorsa settimana non ho risposto subito alle recensioni ma ero KO.
Ora sto molto meglio e spero di essermi fatto perdonare con questo capitolo uscito un giorno prima, più lungo e più "RuNamoso" che mai.

Fatemi sapere se vi è piaciuto e se vi piace l'idea di mettere qualche immagine in più dentro al racconto.

Nel prossimo capitolo ci sarà ancora un po' di viaggio e forse l'approdo a Coal Mine Island.
Coal Mine Island è un'isola-miniera di carbone con delle ambientazioni ispirate all'Inghilterra della rivoluzione industriale.

Ci sarà almeno un personaggio nuovo su questa isola.
Non vi dico di più!

Il precedente quizzone lo ha vinto MissLove ma anche la soluzione della nuova lettrice Mirhas (che nickname SUPER!) mi è piaciuta.
La risposta esatta era Shanks!
Il premio per MissLove è la possibilità di scegliere il colore dominante di uno dei prossimi antagonisti.

Per quanto riguarda il discorso dei combattimenti ho letto tutte le vostre opinioni (sono sempre importanti per me <3 ) e alla fine ho deciso di inserirli.
Mi sono trovato particolarmente d'accordo con Corvina (con la quale magicamente mi trovo sempre d'accordo su tutto) che ha espresso così il suo pensiero " 
Per rispondere alla tua domanda penso che i combattimenti siano un po' il fulcro del mondo di One Piece quindi non mi dispiacciono ,dopotutto Rufy deve diventare il re dei pirati ed è giusto che si faccia conoscere e valere e nella pirateria l'unico modo per raggiungere " fama e potere "è combattere . Però ecco forse preferirei combattimenti non fini a se stessi ma con uno scopo dietro che sia funzionale alla trama."

Per questo capitolo niente quizzone! :(
Ma presto torneranno le domande strane del "buon me". :)

Un caro saluto,
da Henry.
   
 
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