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Autore: Malanova    10/05/2015    2 recensioni
Il regalo di compleanno più lungo che abbia mai fatto XD ... La San Fransokyo Istitute sta per gemellarsi con la Rush Accademy, una scuola di giovani talenti della tecnologia specializzata in mezzi di trasporto. Hiro farà conoscenza con la giovane e in versione adolescente Vanellope e ... Va be, per sapere come continua vi basta leggere ... Buona lettura!
P.S. Tanti auguri Auaura!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hiro Hamada, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Felix Fix si trovava davanti al distributore del caffè, visibilmente allegro. Dopo otto anni di duro lavoro; finalmente lo Scarafoide era completato. Sentiva fin dentro alle sue ossa che il metallico insetto avrebbe segnato la storia militare. Mentre prendeva i cinque bicchieroni fumanti, però, sentì alle sue spalle uno scalpiccio. Si voltò dietro di sé. Il corridoio era desolato. Deglutì, nervoso, ed cercò di non tremare. Forse era uno studente che era corso al bagno … Allora perché non aveva visto la porta aprirsi visto che distava poco lontano da lui? Avrebbe dovuto vederlo di sfuggita … Sentì altri passi provenire di nuovo alle sue spalle, che lo fecero sussultare. Tutti i film horror che aveva visto riguardo alle scuole infestate dai fantasmi fecero largo nella sua mente. Il cuore iniziò ad accelerare i battiti. “C- Chi c- c’è?” balbettò infine, tremando così forte da far rovesciare un quarto del contenuto dei bicchieri. Per tutta risposta; si udì una risata sadica ed ancora quei passetti in corsa. Felix iniziò a sudar freddo e i suoi occhi blu schizzavano da una parte all’altra “R- Ragazzi … Se è u- uno s- scherzo; è di p- pessimo gusto!” mugugnò infine, al colmo del terrore. Cadde un silenzio pesantissimo, poi … “ARGH!”. Il contenuto dei cinque bicchieri di cartone si versarono sul pavimento lucido, seguiti poco dopo dai contenitori ormai vuoti.


“Voi due siete nei pasticci fino al collo!” gridò la direttrice Celeste rivolta ai due adolescenti, che non poterono fare a meno di chinare la testa ed aspettare che la cerulea finisse di sfogarsi “A parte che vi siete impicciati di un segreto nazionale; potevate ferirvi oppure recare seri danni al robot della prof Calhoun!”. La bionda prese parola “Ascolta Celeste … Non è così grave: questi due sono ragazzini in gamba ed hanno giurato che non riferiranno nulla di ciò che hanno visto …” “Il generale lo scoprirà e li condannerà alla corte marziale oppure li rinchiuderanno in una cella posta al centro di una prigione che sta su un’isola deserta …” disse la cerulea con gli occhi violetti fuori dalle orbite e iniziando a camminare avanti ed indietro mordendosi le unghie “Ha perso la tramontana … Gesù, Giuseppe e Maria!” ringhiò Calhoun. La afferrò mentre la donna continuò con il suo sproloquio “Per sfuggire dal loro destino saranno costretti a diventare pastori mormoni di una mandria di pecore ed a rifugiarsi in Nepalaska …”. La professoressa le ficcò sgarbatamente un sacchetto delle brioche che aveva preso da una scrivania sulle labbra e disse “Respira Celeste! Fa passare un po’ d’ossigeno al cervello!”. La direttrice ne fece un paio; poi urlò “Ci sono! Gli cancelleremo la memoria con il Neurolarizzatore!” “Finiscila con queste stupidaggini!”. Hiro e Vanellope si stavano trattenendo a stento dal scoppiare a ridere. “Per fortuna che il dottor Fix è andato a prendere del caffè …” mormorò il ragazzo. Poi domandò “A proposito; non doveva essere già di ritorno?”. Nel sentirlo; tutti si guardarono con perplessità finché non sentirono “Eccomi di ritorno con le nostre bevande!”.

Felix diede ad ognuno di loro un bicchiere di caffè caldo e disse “Perdonatemi per il ritardo ma uno degli studenti ha deciso di tirarmi uno scherzo birboncello ed mi sono caduti tutti i bicchieri …”. Guardò verso lo Scarafoide e mormorò “Mm … Il nostro bel gioiellino mi sembra un tantino sporco. Vado a dargli una bella lucidata …”. Il dottore si allontanò, lasciando loro quattro a guardarlo perplessi. “Sicuro che il tuo professore stia bene?” domandò Vanellope al coetaneo, che rispose “Il dottor Felix è sempre stato un tipo alla Ned Flanders …”. Annusò i fumi della bevanda e mormorò “Dall’aroma mi sembra ottimo …”. I ragazzi stavano per porgere le labbra sul bordo quando le due donne presero i loro bicchieri e li gettarono a terra. Hiro le guardò stupito “Ma che diamine …” “Sonnifero” decretò la direttrice, seria “Ed una dose massiccia …” aggiunse l’altra con lo stesso tono “Tamora!”.

Alla porta apparve un altro Felix, con i capelli spettinati ed un grosso bernoccolo sulla fronte “Quello laggiù non sono io!”. Il Felix che era vicino all’enorme robot fece un sorriso inquietante, mentre i suoi occhi si tinsero di nero “A quanto pare sono già terminati i giochi …”. Sotto lo sguardo impietrito di tutti; il falso dottore cambiò aspetto: i capelli divennero neri e un po’ più corti, la pelle diventò cinerea, il naso si rimpicciolì ed i bulbi oculari si colorarono di giallo. Calhoun aprì la bocca, inorridita, e sussurrò “Non credo a ciò che vedo … Turbo …”. Lui la fissò e sghignazzò “Calhoun … Sbaglio o sei diventata ancora più acida di quanto ricordassi …”. La fissò e domandò “Da … Quanto tempo che non ci vediamo? Tre anni?” “Dannato infame!”. Hiro strinse i pugni e disse “Lo conosco perfino io … E’ ricercato dalla polizia per omicidio, furto e truffa”. Turbo ampliò il suo sorriso “Si ma la nostra Femme Fatale mi conosce anche in un altro modo … Ih, ih, ih!”. Gli occhi neri, freddi quanto una pietra, scrutarono i presenti “Fino a tre anni fa, ero uno dei soci del professor Lemmon Von Scheweetz …”. Vanellope si mise una mano davanti alla bocca “Si … Ora mi ricordo … Tu volevi il posto di preside della RUSH ACCADEMY …” “Già … però gli accademici mi consideravano inadeguato per questo compito ed elessero tuo padre … anche perché aveva scoperto quei maledetti fossili in quella maledetta montagna …”. Si passò una mano tra i capelli e aggiunse con un sorriso raggelante “Così decisi di fare una visita ai cari accademici e, dopo, ai tuoi genitori …”. Fece spuntare sui suoi piedi un paio di rotelle ed scattò di fronte alla ragazzina “Quella sera, nel laboratorio, manomisi il laser in modo tale che se qualcuno avesse alzato la temperatura sarebbe esploso come una bomba … Ed il destino volle che qualche minuto dopo passasti tu …”. Schizzò all’indietro e ritornò al fianco del robot “Però anch’io rimasi coinvolto e, come puoi vedere, sono in grado di trasformarmi in ciò che voglio!” “A che scopo fare simili atrocità?!?” gridò la direttrice Selenio “Tanto non ha avuto ciò che voleva!”. L’uomo sghignazzò “Questo è quello che credi tu, bambola”.

Cambiò ancora aspetto e divenne il preside Candy. Vanellope scattò contro di lui con ferocia ma venne trattenuta da Hiro. Lei si agitava, cercando di svincolarsi, ed urlò “Maledetto mostro! In tutti questi anni mi hai fatto credere che ero io la responsabile della loro morte mentre …”. Si inginocchiò a terra, distrutta, con il ragazzo che continuava a stringerla. Turbo rise sguaiatamente a quella vista, poi la sua attenzione si spostò sullo Scarafoide e sussurrò “E’ magnifico … Un robot degno della tua fama Calhoun …” “Se ci tieni alla pelle; ti consiglio di allontanarti dal mio robot …” ringhiò la bionda. L’uomo fece una smorfia “E come riuscirai a fermarmi?”. Tirò fuori dalla tasca della giacca una specie di cimice e la gettò sulla fronte dell’insetto metallico “Anzi! Perché non giocarci un po’ …”. Schioccò le dita ed il microscopico apparecchio si illuminò di rosso. I sei occhi tondi dello Scarafoide si accesero di verde ed le tenaglie alla bocca schioccavano minacciosamente facendo roteare i denti aguzzi. Le ali si misero a vibrare, creando una forte folata di vento attorno a sé. Turbo sghignazzò ed esclamò, indicando il gruppo “Vai, attacca!”.

L’insetto gigante emise un ronzio e si librò in aria, poi scese in picchiata ed mancò di pochi centimetri la testa della sua creatrice, che rotolò su un fiancò ed urlò “Felix! Prendi il comando del Scarafoide!”. Il dottore si fiondò, schivando il colpo di coda dell’insetto, ed picchiettò sulla tastiera di un computer ma Turbo tirò fuori una pistola dalla medesima tasca ed sparò contro l’apparecchio. Con rapidità; il criminale fece saltare in aria gli altri computer “Ora posso controllarlo solo io! Ah, ah, ah!”. Si avvicinò al robot e disse “Rendiamolo più interessante” ed gli diede l’arma da mangiare. Subito il suo carapace cambiò colore, divenendo grigio chiaro, ed a posto delle zampe anteriori spuntarono due pistole dalla canna enorme.

Hiro e Vanellope fecero in tempo a trovare un riparo dietro ad un tavolo che si era rovesciato in uno degli affondi dell’insetto gigante prima che quest’ultimo li colpisse con una raffica di pallottole. Prese dalla tasca il suo MP3 e mormorò “Non ce la faremo mai da soli …”. Schiacciò il tasto PLAY ed chiamò “Baymax”. Il robot bianco era seduto per terra ed accarezzava il pelo del Bimbo Peloso quando sul suo petto si accese una spia rossa. Lasciò andare il gatto e si mise in piedi “Hiro …”. Corse in una cabina che il ragazzo aveva costruito il giovane ed attese pazientemente che essa lo rivestisse con la sua armatura rossa. Poi, quando uscì, dispiegò le ali ed volò contro il cielo a velocità supersonica. La professoressa Calhoun, Felix ed la direttrice Selenio si erano riparati dietro ad un altro tavolo, distanti dai due ragazzi. Turbo si spacciava dalle risate ed urlò, gioviale “Andiamo! Nessuno vuole più giocare con me? Ih, ih, ih!”. La cerulea ringhiò “Se uscirò viva da qui; ricordatemi che gli devo tirare un bel calcio su per il …” “Non dobbiamo avere paura, non dobbiamo avere paura …” pigolò il dottore spaventato a morte. La bionda gli diede uno scappellotto alla nuca ed sibilò “Finiscila con questa lagna! Celeste non vorrei essere arrivata a tanto ma se non riesco a disattivarlo tramite un computer; devo distruggerlo …”. Indicò una parete “Là dentro tengo dei fucili speciali che disintegrerebbero il guscio dello Scarafoide …” “Ma come faremo a raggiungerla?”.

In quel momento una parete cadde giù ed Baymax, in versione da combattimento, entrò dentro la stanza insieme ai quattro BIG HERO. Fred si mise davanti a tutti ed urlò “I BIG HERO sono pronti per entrare in azione!”. Vide lo Scarafoide ed disse con il groppo alla gola “Un mega robot insetto armato fino ai denti …” “Fred …” lo chiamò GoGo ma il giovane si mise in ginocchio ed mugugnò “Questo rende Fred tanto felice …” “FRED!”. La dark fece appena in tempo ad deviare i colpi del mega insetto con il suo disco “Non è il momento di entrare in estasi … Fa la donna!” ed partì all’attacco. Il sorriso di Turbo si ampliò di più e urlò “Vai!”. Il combattimento ebbe inizio: Baymax andò a soccorrere Hiro ed Vanellope ed li portò in un punto lontano, Honey creò una pasta appiccicosa gialla ed riuscì ad incollare tre zampe del robot mentre Wasabi ne affettò altre due. Fred si mise sulla schiena dello Scarafoide ed gli conficcò un cartello di metallo in una fenditura sulla schiena. L’insetto gigante urlò, furioso, ed lo scansò con un colpo di coda, poi si concentrò sui altri. Hiro, vedendo che i suoi amici erano in difficoltà, ordinò “Baymax! Va a recuperare i professori ed aiuta gli altri …”. Però, appena il robot infermiere ebbe raggiunto la direttrice Selenio, l’insetto metallico sparò contro il soffitto dove c’erano i due ragazzi, facendolo crollare su di loro. “Hiro! Vanellope!” urlò Calhoun, inorridita. Un gruppo di calcinacci erano ammassati in grossi blocchi da 100 chili. Però, dopo un paio di minuti, essi iniziarono a spostarsi.

Quando aveva visto il soffitto cadere su di loro; la ragazza pensò di essere spacciata. Si aggrappò ad Hiro e si preparò a sentir su di sé gli enormi blocchi che l’avrebbero uccisa. Anche il ragazzo si strinse a lei ed aspettò il suo destino. Sentivano i blocchi cadere intorno a loro ma … I due aprirono gli occhi in simultanea. Una figura imponente, alta tre metri ed dalle braccia enormi li aveva protetti con il suo corpo. Vanellope spalancò gli occhi e sussurrò “Ralph …?”.

  
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