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Autore: Pennycake_    10/05/2015    2 recensioni
Questa è la storia di Evangeline,una giovane ragazza con un passato difficile e una vita monotona.
Chi riuscirà a renderla felice?
Chi la farà sentire speciale?
Chi incontrerà..per caso?
Lo saprete solo leggendo..
Siete pronti,a una storia ricca di avventure?
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La notte  ormai s'é fatta padrona del cielo, e con lei, si è presentata anche la luna.
Sto camminando da quasi un ora,lentamente.
I miei passi sono calmi,corti e insicuri.
Le gambe pesano come sacchi di patate,la testa fa male e gli occhi sono gonfi e pieni di lacrime.
Non mi importa se farò tardi,al diavolo il mio capo e il bar.
Sto ancora pensando a tutto quello che,nella mia vita tremenda,mi è capitato.
Singhiozzo silenziosamente grattandomi gli occhi per asciugarmi le lacrime che mi appannano la vista e mi impediscono di vedere qualcosa.
Sono in una via poco conosciuta e molto inquietante,mi tocca attraversarla ogni sabato per andare a lavoro,è davvero spaventosa.
Sono sola,una povera ragazza indifesa,al buio con solo la compagnia del viso argentato della notte che illumina il mio volto,rendendolo bianco latte.
Sento le forze scivolarmi via in una attimo,cerco di aggrapparmi a un palo li vicino,e fortunatamente ci riesco.
Nella mia testa solo un pensiero.
'Quando ti vedrò ancora?' 'Quando?'
Sbuffo tra me e me qualcosa che neanche  io capisco,sono mugugni incomprensibili.
Continuo a camminare finché non mi rendo conto di essere quasi arrivata al bar di cui ho parlato a Giulia e a Mika.
Ah...Mika.
Cazzo,quanto sono stata stupida.
Rischio di inciampare con paio di volte a causa della mia vista che in questo momento è decisamente indescrivibile,e non in senso positivo.
Sento suonare il mio telefono dalla borsa,il fresco ritornello della canzone we are golden,arriva alle mie orecchie.
Sfortunatamente per il mittente,non ho alcuna intenzione di guardare il cellulare.
Quel maledetto aggeggio è in un certo senso la causa del mio stato d'animo così turbolento da far invidia ad un temporale.
Si,è stato proprio quel coso a svegliarmi stamattina,è stato lui a farmi alzare,alzandomi sono andata al supermarket e li ho incontrato Mika,che mi ha fatto capire che il mondo non è completamente pieno di persone che ti usano e che ti odiano,ed è stato lui,il mio odioso telefono,con il suo maledettissimo numero di cellulare, a crearmi tutti questi problemi.
Ma chi voglio prendere in giro? Se ho questi problemi non è colpa del mio telefono,forse mia?
No,è di Mika.
Avrebbe potuto ricordarsi del numero.
E poi,se non se ne è ricordato,vuol dire che non gli interessava neanche.
No,non è vero,è colpa mia.
Quanto sono inutile,persino per me stessa.
Il telefono Smette di suonare e io continuo a camminare.
Non ho per niente voglia di lavorare stasera,ma ormai sono arrivata.
Me ne accorgo quando alzo il naso verso l'alto e vedo l'insegna con il logo del bar.
È un posto molto cool di Milano,almeno così mi hanno detto.
Non li capisco questi milanesi,se con 'cool' intendono pieno di gente ubriaca marcia che balla sui tavoli,che va in bagno a fare cose oscene e si lascia andare in mezzo a tutti,si,il bar in cui lavoro è decisamente cool.
Non avrei mai voluto  venire a lavorarci,se avessi saputo che mi si sarebbe presentato tutto questo schifo davanti agli occhi non avrei accettato,ma,è stato molto difficile cercare un lavoro,e non posso buttarlo via così.
Ho detto ai miei genitori che ero abbastanza grande per cavarmela da sola,ed è così.
Non li sopporto i miei,mi giudicano sempre,non mi ascoltano,e sono razzisti.
È anche per questo,che non ho mai avuto un ragazzo fino ad ora,mio padre è il problema.
È così cattivo con tutti,che ogni qual volta portavo a casa una persona nuova,rigorosamente del mio stesso sesso,come voleva lui,la faceva scappare praticamente via.
Perciò,è una sfida personale per me,in un certo senso.
Mi avvicino all'entrata,fuori è tutto normale,per ora.
Entro esitando visibilmente,e mi dirigo verso il bancone.
Il posto è già pieno e la maggioranza dei ragazzi che ci sono,sono tutti ubriachi.
Tutti figli di papà miliardari,scappati dal lettino materno per una sera,che 'si spingono al limite.'
Molti di loro sono seduti sulle sedie in pelle nere vicine ai tavoli di marmo grigio,altri,sono appoggiati al bancone in marmo nero.
Il resto è in piedi a fare casino e ballare poggiando i luridi piedi sul pavimento bianchissimo.
I colori che mi si presentano davanti,(cioè quelli dell'arredamento) sono principalmente il bianco,il nero e i derivati di essi.
Mi avvicino al bancone ancora di più e inizio a parlare con Lorenzo,il barista.
È un bel ragazzo,alto, muscoloso,biondo, occhi verdi.
Non è neanche antipatico,anzi.
Mi rivolge un saluto.
'Ciao Eva!' Urla per sovrastare la musica alta.
'Ciao lore' rispondo pronunciando lentamente le parole.
Mi tappo un orecchio per capire meglio cosa dice,ma non capisco niente,solo le parole 'parlare' e 'proprietaria'
Oh,cazzo!
Giusto,devo far sapere al capo che sono arrivata.
Vado verso il retro,dovrebbe essere li.
Mentre mi dirigo a destinazione,vedo,con mio grande dispiacere,Michelle.
La odio,è la classica ochetta insopportabile.
Non riesco a starci vicino,il volto impastato di trucco,la pelle quasi aranciata,i capelli biondo platino palesemente finti..mi fa schifo.
Le passo affianco e lei mi chiama con un gridolino da gatta morta.
Anzi,assomiglia più a uno starnazzo.
'Finalmente sei Arrivata,il capo ti vuole vedere..come mai così in ritardo sfigata?' Si rivolge a me come fossi sua sorella,col cazzo!
 Sono già abbastanza incazzata oggi.
Mi soffia in faccia subito dopo e riesco a cogliere gli odori che odio di più,il fumo e l'alcool.
'Senti,Michelle,oggi non è giornata ,magari la prossima settimana potrò  stare ai tuoi giochetti da stronza,ma non oggi' sputo quelle parole come veleno e mi allontano senza voltarmi.
Arrivo al retro e mi si presenta Maria,la proprietaria.
È una donna sulla quarantina,alta e snella,molto bella per avere quella età,super intelligente,non le sfugge mai niente!
Le parlo del mio ritardo e la rassicuro sul fatto che posso tornare a lavoro.
Mi volto con l'intenzione di andare a iniziare i miei compiti,quando sento di nuovo il mio nome.
'Senti,Eva..protresti farmi un favore?' Mi chiede la donna.
'Che tipo di favore?' Mi volto,Perché oggi tutti mi disturbano?!
'Avrei bisogno che tu cantassi stasera..qui' 
I miei occhi si aprono di scatto.
'Ti ho sentito cantare e sei..bravissima ' mi dice avvicinandosi a me.
'Ma..ma..' Riesco solo a pronunciare..la lingua ferma,le labbra ora immobili e tremanti.
'Come ho fatto a sentirti cantare?' Mi chiede,percependo il mio dubbio.
Annuisco alla sua domanda.
'Canti quando pulisci i bagni,te ne accorgi?'
Davvero? Ma...
Sono immobile,sono rimasta sconvolta,non so perché.
Mi da fastidio che le Persone mi ascoltino cantare,mi vergogno terribilmente,di solito.
Con Mika e Giulia no.
Mika..cavolo,ogni cosa mi fa pensare a quel maledetto problema!
Al diavolo!
Basta.
'Cosa ne dici? Ovviamente ti pagherò!' Interrompe i miei pensieri.
Annuisco e basta,senza accorgermene.,solamente per togliermi da quella situazione.
Si avvicina a me e mi abbraccia.
'Grazie mille! Sapevo che avresti accettato! inizi tra dieci minuti'
Detto questo si dilegua.
Io li,ferma.
Occhi fissi al muro,completamente spalancati.
Mi sveglio solo quando sento Lorenzo chiamarmi.
'Eva,puoi servire questi chupito cosi puoi iniziare?'
Non rispondo,taciturna ritorno al bancone,prendo in mano il mio vassoio e raccolgo i quattro cocktail.
Ecco che si inizia il lavoro vero e proprio.
La gente che balla e ti strattona,quello che ti offrono da bere,quelli che ti fischiano,o i peggiori,quelli che ti toccano.
Questa è la gente che c'è in questo negozio.
Che pessima serata,pessima quasi quanto la mia vita.
Servo da bere a due coppie ancora sobrie (probabilmente le uniche,e ancora per poco) e poi torno al banco.
Tremante e rossa in viso,procedo a piccoli passettini.
Lorenzo mi aiuta a salire sopra il tavolo,e in un attimo sono sopra tutti.
Mi tremano le gambe e sudo freddo.
'si comincia' penso tra me e me,terrorizzata mentre, tutto il bar, viene invaso dalle prime note della canzone.


*angolino autrice*
Ma ciao bellezze! :)
Sono qui,scusatemi tantissimo per il ritardo(?)
Ho un sacco di impegni sia con la scuola sia con la famiglia,perciò il tempo materiale e la voglia di scrivere,non l'ho avuta proprio.
Visto che ci tengo tanto,ho voluto dedicargli il tempo necessario per creare qualcosa di decente.
Che ne pensate? Fatemi sapere!
Ringrazio tutte le persone che mi inviano le loro recensioni,siete gentilissime <3
Beh..detto questo..me ne vado.
Ciao ciao!
Al prossimo capitolo,
     Cake_
   
 
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