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Autore: gaeshi    11/05/2015    0 recensioni
Tokyo, sera inoltrata; un qualunque vicolo con cassonetti e immondizia sparsa.
“Facciamo una scommessa?”
La bambina comparsa davanti a lui sembrava uscita da un film horror; apparsa dal nulla, capelli lunghi, scarmigliati e decisamente sporchi, vestiti macchiati e dai bordi a tratti lacerati. Qualunque studente avrebbe provato un minimo di timore, inquietudine, o alla peggio fastidio. Yoichi Hiruma, invece, esibì il ghigno che già a quindici anni lo caratterizzava e si fermò.
“Sentiamo”
Il quarterback dei Deimon non la racconta giusta alla sua squadra; ha una sorella, diabolica quasi quanto lui, ma nessuno sa quale sia il legame che li unisce... Forse nemmeno loro. Dal reciproco sfruttamento all'amore il passo non sembra breve... La strada per il Christmas Bowl sarà abbastanza lunga da aiutarli, o porterà solo imprevisti e problemi?
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Deimon Devil Bats, Nuovo personaggio, Youichi Hiruma
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Incest
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Finito il match la nazionale giapponese andò a vedere la partita Stati Uniti vs Nuova Zelanda. Il risultato era deciso fin dall’inizio, ma era necessario osservare in azione il Pentagramma, ovvero i cinque geni del football che avevano appena fatto il loro ingresso sulla scena nazionale. Sfortunatamente riuscirono ad osservare bene solo Panther, perché contro un avversario così debole come i Kiwi l’America aveva deciso di usare i sostituti. E anche così la partita terminò 105 a 0.

Shin e Sena, che meglio conoscevano Panther, erano i più impressionati. Il ragazzo era diventato ancora più veloce, stabilendo un nuovo record di corsa che i giapponesi non sognavano nemmeno di riuscire ad eguagliare.

Questo diede molto da pensare sia a Sena, che rimase silenzioso fino a sera, sia a Yoni, che cominciò a cercare un modo per potenziare in maniera naturale i muscoli della squadra che aveva in cura. Certo, Panther aveva il vantaggio “di razza”, nel senso che i suoi geni lo avevano dotato di una maggior quantità di fibre rosse che gli regalavano un’innata superiorità nella corsa, ma non poteva essere solo quello. Troppo facile dare la colpa alla genetica. Panther doveva aver seguito un allenamento speciale, qualcosa che gli aveva permesso di diventare ancora più forte. Tipo Agon.

“Ops, scala reale! Paghi tu il caffè, Hiruma”

“Chiudi il becco, vecchio di merda, sto pensando”

“Sì, certo, ma intanto paga”

Yoni abbandonò le sue riflessioni e si alzò dal divano, prima che suo fratello le chiedesse di andare fino al bar a prendere i caffè che lui stesso aveva deciso di offrire.

“Io passo da Kurita a dirgli di dormire, poi vado a letto. Nii-dick, non fare casino quando arrivi”

“Che ha Kurita? È nervoso?” chiese Musashi mescolando le carte.

“Più o meno. Si è legato al letto con la sacca delle uniformi, per paura che Agon gliele porti via di nuovo”

Entrambi i ragazzi risero, tornando però seri in poco tempo; Agon continuava ad essere un problema, e ok non preoccuparsi troppo, ma bisognava stare all’erta per evitare altri giochetti poco simpatici.

Yoni entrò nella stanza di Kurita, Komusubi e Mizumachi, rassicurò il primo sul fatto che era più importante essere pronti e riposati per la partita del giorno successivo contro Militaria, e si chiuse in camera.

 

-Ok... Qui c’è abbastanza spazio, direi-

Si tolse il maglione, rimanendo in canottiera, e indossò un paio di pantaloni corti da ginnastica al posto dei jeans, che ripose nell’armadio. Poi attaccò il lettore mp3 alla cintura, infilò gli auricolari, e si dedicò ai suoi esercizi. Aveva calcolato di avere almeno mezz’ora di tempo prima che arrivasse suo fratello, e aveva già saltato l’allenamento il giorno prima, quindi doveva recuperare.

Cominciò con qualcosa di tranquillo, Someone like you di Adele poteva andare per riscaldarsi. Era una donna un po’ lamentosa, ma aveva una voce molto bella e una musicalità perfetta per guidare dei movimenti lenti e armonici.

Davanti allo specchio, Yoni studiava le reazioni del suo corpo ai suoi ordini; per le azioni più semplici la risposta era immediata, quando cercava di fare qualcosa di più complicato, tipo una spaccata o una piroetta, ecco che i suoi muscoli se la prendevano comoda. Ma non c’era fretta, bastava mettere il lettore in modalità ripeti, e ripetere anche lei. La coreografia era semplice, ma non le dispiaceva -ovvio, l’aveva inventata lei- e ci teneva a farla bene. Un passo alla volta, un arco alla volta, un piegamento alla volta. Con calma e precisione, addomesticando i suoi muscoli ribelli e facendo capire loro chi comandava lì dentro.

Dopo che la canzone ebbe finito il suo loop per otto volte, si sentì un po’ più soddisfatta, anche se i quadricipiti le tiravano sul lato interno delle cosce; nessun problema, si sarebbe spalmata un po’ di unguento all’arnica dopo la doccia, e il giorno dopo sarebbe stata benissimo.

Si tolse le cuffie e si allontanò dallo specchio, e quasi le prese un colpo nel vedere suo fratello seduto sul letto, dall’altra parte della stanza, che la fissava con aria interessata.

“Quando saresti entrato, di preciso?”

“Abbastanza tempo fa da vederti ballare, finalmente. Potrà tornarci utile anche questa tua abilità, sai? Molti uomini impazziscono di fronte alle ballerine, ed è facilissimo far fare loro qualsiasi cosa”

Tradotto nel linguaggio comune, poteva risultare qualcosa di simile a “Sei brava” e “Ti trovo molto sexy”. Yoni sbuffò, sperando che il fatto di essere arrossita potesse passare per l’effetto dell’esercizio.

“Non credo. Faccio ancora fatica a muovermi come voglio. E poi... Insomma, mi hai visto? Non credo di essere il genere di ballerina per cui impazziscono gli uomini. Chiedi alle cheerleader per i tuoi piani. Non ho fianchi, porto una seconda e ho il culo piatto.”

Yoichi non batté ciglio, continuando a sogghignare.

“A me il tuo culo piace”

Yoni aprì la bocca, la richiuse, guardò male il fratello e andò ad imbarazzarsi in bagno chiudendosi la porta alle spalle. Sentì Yoichi ridere forte, dall’altra parte, e avvicinarsi poi alla porta del bagno.

“Sciò!” gli urlò “Devo farmi la doccia!”

“Kekekekeke! Dai, apri la porta Nee-shit”

“Scordatelo”

“Non ti sapevo così suscettibile su questi argomenti...” insinuò, sempre con un largo sogghigno sulle labbra. Yoni imprecò tra i denti e aprì uno spiraglio, giusto per guardarlo male e ottenere l’effetto di farlo ridere ancora di più.

“Sei particolarmente molesto stasera, lo sai?”

“È stato il mio piano fin da quando ho visto che non ti eri accorta di me. Ti ho vista ballare, sono soddisfazioni sai?”

Yoni alzò gli occhi al cielo, ripromettendosi di sigillare ermeticamente ogni stanza in cui si sarebbe esercitata in futuro.

“Mi hai vista allenarmi, Nii-dick. Quello non era ballare. E ora lasciami lavare in pace!”

Tentò di chiudere la porta, ma suo fratello ci infilò un piede in mezzo e fece forza con le braccia per aprirla. Imprecando, Yoni saltò indietro per non ricevere una portata sul naso, mentre il bagno veniva invaso dal demone sogghignante.

Incrociò le braccia al petto e non disse niente, limitandosi a fissarlo con un’espressione da “sei contento ora, bambino molesto?”. Yoichi si avvicinò, la prese per i fianchi e la baciò senza troppo complimenti.

Inizialmente Yoni tenne il broncio, non ricambiando e punzecchiandolo con le dita, ma troppo presto sentì gli effetti degli ormoni che venivano prodotti in grandi quantità ogni volta che quel ragazzo la toccava, e si trovò, sconfitta, a stringerlo a sé e contribuire a quel gioco di labbra.

“Kekekeke!”

“Uff... Che ti prende, stasera?”

“Mi è piaciuto vederti ballare, che male c’è?”

Gli morse un orecchio, con delicatezza per non fargli troppo male.

“Non puoi dirmi semplicemente qualcosa di carino e poi lasciarmi in pace?”

“Nah, troppo facile”

In effetti, lo amava anche per questo. Finì col sorridere, e con il dirgli con voce rassegnata:

“Va bene, hai vinto anche questa volta. Ora mi fai fare la doccia?”

Il sogghigno sul volto del quarterback si allargò, mentre la sua presa su di lei non si mosse di un millimetro.

“Posso farla con te?”

Questa volta fu Yoni a ridere soddisfatta, andando a sfiorare la cintura dei jeans di Yoichi.

“Adesso chi è il prevedibile, Nii-dick?”

  
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