Ming Hua
[110 parole]
Sente un grido, il fruscio del fuoco che si propaga nell’aria.
Rimane immobile.
Le grida si fanno più elevate, un inferno di fiamme e dolore. Dalla gabbia, la figura di una guardia che precipita nel baratro, le passa davanti agli occhi.
Poi la vede; una pioggia d’acqua, come un fiume in piena, sta precipitando addosso a lei.
Non si chiede neanche chi l’abbia scagliata; se ne appropria ed ora è uno strumento nelle sue mani. Sono le sue mani.
E’ così bello, dopo tredici anni, poter sentire di nuovo il rumore violento dell’acqua, che si infrange e frantuma ogni ostacolo, senza distinzioni.
La gabbia si apre: Ming Hua è libera.
[110 parole]
Un tentacolo d’acqua si scaglia contro il ragazzo, ma riesci appena a colpirgli la sciarpa.
Non importa.
Ti senti forte, onnipotente, come mai lo sei stata in vita tua.
Com’è vivere senza braccia, Ming Hua? Ti chiedevano.
Le ho, le braccia, vorresti rispondere ora. Ne ho a centinaia.
Stai per colpirlo, ma una scarica elettrica ti attraversa la spina dorsale.
Il tentacolo si blocca a mezz’aria, senti di non poterti controllare.
Spalanchi la bocca, d’stinto, ma ti pare che non stia uscendo alcun suono.
Cominci a tremare, mentre il dolore –insopportabile- si propaga ovunque, fino alle gambe, fino al cervello.
Non c’è più acqua intorno a te. Solo il buio.
ANGOLO AUTORE:
Salve a tutti! questo è il secondo capitolo, spero vi sia piaciuto :)
Ringrazio quanti hanno letto.
Cosmopolita