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Autore: isabelneville    01/01/2009    9 recensioni
Ma era troppo tardi. Non sentivo i battiti. Non sentivo respiro. Non sentivo nulla,che non fosse la soddisfazione del vampiro dietro di me.
Genere: Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, James
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mentre correvo sempre più veloce verso la scuola di danza,sentivo le urla divenire via via più forti,e poi spegnersi improvvisamente. Con una consapevolezza che non volevo nemmeno prendere in considerazione,corsi a velocità impossibile,finchè con un balzo,riuscii ad entrare dalla finestra.
E ciò che vidi,mi cambiò la vita,per tutta l'eternità. Che,come ancora non sapevo,non sarebbe durata ancora molto.
James era chino su di lei, vedevo i suoi denti,sentivo il sangue che gli scorreva in gola,e lui che sempre più assetato,succhiava forte.
Mi gettai su di lui,e lo spinsi via. Ma era troppo tardi. Non sentivo i battiti. Non sentivo respiro. Non sentivo nulla,che non fosse la soddisfazione del vampiro dietro di me.
"Bella..NO!" Ruggì,finalmente capendo ciò che avevo provato a nascondermi durante la corsa.
Mi voltai,una furia che mai avevo provato,verso il vampiro biondo che mi guardava sghignazzando.
Saltai,e gli finii addosso. Lo scontro produsse un fragore simile a quello di due roccie. Lo fissai negli occhi,i miei velati da una rabbia potente,che quasi mi accecava,e vidi nei suoi quel bagliaore rosso acceso,che era regalato dal sangue di lei.
Con un ringhio forte,un ruggito acuto,senza più senso,mi scatenai. Lo morsi alla gola,e,mentre sembrava lo stessi semplicemente baciando,gli strappai la testa dal collo. Il rumore che ne seguii fu raccapricciante come le urla,e metallico.
Proseguii imperterrito,mordendo ogni punto del corpo di quell'essere senz'anima,di quello spietato senza natura,dannato,e gli strappai tutto.
Lo ridussi velocemente in pezzi,con gli occhi sempre velati da quella furia che mi stringeva le membra,mi uccideva lentamente.
Sentii il resto della mia famiglia dietro di me,che era appena arrivata. Videro i resti di James,e il cadavere di - ciò che era restato - della mia Bella.
Mi pizzicavano gli occhi. Avrei dato tutto pur di piangere,ma riuscii soltanto a urlare,un urlo potentissimo,che probabilmente fu udito da mezza Phoenix.
Appiccai il fuoco,e sempre urlando,vi gettai i resti smembrati del vampiro che non era nemmeno riuscito a provare a combattere contro di me,tanta la mia rabbia.
Puzzava,ma ero soddisfatto. In quel momento,il pianto voluto poco prima,era diventato annebbiamento.
Ero caduto in fondo. E dal fondo non riemersi.
Era stato quello il motivo della mia venuta in Italia. Era per ciò che era successo,se in questo momento mi trovo nella cosiddetta "sala delle torture" del palazzo dei Volturi. Li avevo scatenati,cacciando all'interno delle mure.
Ma ormai,senza lei,cosa mi restava? Nulla. Risposta semplice,elementare.
Rimugino e mi tormento con quel ricordo,quell'incubo della mia intera secolare esistenza. Ma,ad un certo punto,non sento più nulla.
Capisco subito: il segnale è stato dato,Alec ha dato il via al suo attacco silenzioso.
E' l'inizio della fine.
  
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