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Autore: AnnabethJackson22    12/05/2015    1 recensioni
Percy e Annabeth riescono finalmente ad uscire dal tartaro.
Annabeth, però, è gravemente ferita e solo una persona, o meglio, una divinità può guarirla: Gea.
Percy riuscirà a rinunciare alla persona che ama, per salvare l'umanità? O Sacrificherà il mondo per i suoi amici, come preannunciato da Atena?
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Gea, I sette della Profezia, Percy Jackson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Every victory need sacrifices or not ?

La quarta volta che Annabeth non rispose Percy iniziò a credere che si fosse trasformata in una statua,
lentamente poi, con sollievo del figlio di Poseidone la ragazza si girò, con aria allarmata.
-Perce hai visto ?-
Il ragazzo si sporse e volse lo sguardo nella direzione in cui stava guardando poco prima la figlia di Atena.
Un esercito a dir poco immenso scalpitava in attesa di essere portato in superfice con le porte della morte…
Telchini, dracene, Empousai , e quanti più mostri possibili, infine, dulcis in fundo ai lati della porta a mantenere
e proteggere le catene c’erano Iperione e Crio, titani dell’est e del sud con i quali Percy non aveva avuto belle esperienze.
 -Oh dei…- Percy ringraziò mentalmente il fatto di essere un cadavere fantasma, ma se la foschia della morte non avesse funzionato,
loro sarebbero stati tremendamente fottuti.
-Ehm…Bob tu sei davvero sicuro di quello che stiamo facendo ?- Annabeth e Percy si scambiarono un’occhiata.
 -… Perché tu ci vedi ?- continuò la figlia di Atena.
- Perché Bob è un titano amico…- la risposta non rassicurò affatto Percy anzi se possibile l’inquietò ancora di più.
 Stranamente, quando dopo un po’ di tempo presero coraggio e scesero nessuno sembrò notarli,
Percy nonostante ciò non tirò un sospiro di sollievo, di solito quando credeva di potersi rilassare veniva la parte peggiore dell’impresa
ed in questo momento non aveva proprio voglia di lottare contro l’immenso esercito di Gea per dipiù nel Tartaro.
L’ultima volta che aveva creduto di poter vivere una vita tranquilla fu dopo la guerra contro Crono
ed il risultato era stata una bella vacanza senza memoria al Campo Giove.
 Per lui era un trauma il fatto che stavano camminando su un essere vivo e vegeto che da un momento all’altro poteva accorgersi
della loro presenza se non l’aveva già fatto, purtroppo Percy era anche pienamente consapevole del fatto che  la vita sua
e di Annabeth erano appese al filo più sottile e fragile dell’intero universo, Tartaro poteva decidere di farla finita
e di…  gettarli nel caos eterno o chissà dove…insomma sicuramente la divinità primordiale aveva già pensato a come farli a pezzi
nei modi più subdoli e crudeli… Annabeth lo prese per mano, e tutte le preoccupazioni svanirono,
Percy sapeva che sarebbero tornate nei momenti di più alto sconforto, ma sapeva anche che finché era con Annabeth
e finché stavano bene la speranza poteva sempre tornare.
La figlia di Atena era la cosa più bella che avevae avrebbe mai avuto nell’universo e beh ovviamente anche nel Tartaro,
Percy la strinse a se ed Annabeth pose la testa nell’incavo del suo collo, ne avevano passate di tremende
e nonostante ciò non erano ancora crollati, si domandò se fossero riusciti ad uscire dal Tartaro, cosa sarebbe successo…
Annabeth si fermò improvvisamente e Percy vide la grande figura posta di fronte a loro,
istintivamente mise una mano sulla spada ma il Titano Iperione non stava guardando loro,
bensì guardava oltre, precisamente guardava Bob.
Ci fu un istante di agghiacciante silenzio, infine Iperione alzò un braccio e…tirò una pacca sulla spalla di Bob.
-Giapeto il Perforatore finalmente ci onori della tua presenza-.
- ha-ha già – Bob rise nervosamente.
- Non ti ricordi chi sono? Oh dimenticavo quell’insignificante semidio Percy Jackson,
mi sembra si chiamasse così, ti ha gettato nel fiume Lete, ma guardati a fare l’inserviente nel palazzo di Ade…-.
Bob al suo commento strinse i pugni e bobbino rizzò i peli e ringhiò.
-Sai Iperione mi sembra che tu sia diventato un bell’albero a Central Park, se non mi ricordo male una quercia…-.
Iperione brillò per la rabbia -Attento a come parli fratello e soprattutto scegli on cura i tuoi nemici.-
 -Allora di chi devo prendere il posto?- disse Bob cambiando discorso. Iperione e Crio iniziarono a litigare,
intanto Percy e Annabeth si erano appostati dietro i due titani per tagliare le catene. Annabeth mimò con le dita 3..2..1
stavano per calare le spade sulle catene quando un boato assordante li scaraventò cinque o sei metri  fuori dalla loro portata,
Percy guardò Annabeth, stava bene fortunatamente, ma solo in seguito si accorse che non era più un cadavere ambulante , si guardò le mani.
Sbiancò, erano tornati normali, la foschia della morte in qualche modo li aveva abbandonati e un’immensa figura scura si stagliava di fronte a loro…  Tartaro era arrivato.
 
.-.-.-.-.-.-.-.-.Angolo dell'autrice.-.-.-.-.-.-.-.-.-
Ehi...manco da un sacco di tempo su efp, e finalmente ho deciso di postare questa storia, che avevo 
da tanto tempo pronta.
Spero che vi piaccia.
 
(scusate ma vado molto di fretta) Annie
  
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