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Autore: needacurlyboy    12/05/2015    2 recensioni
Genevieve, una normale ragazza di diciotto anni, da un giorno all'altro scopre che la sua vita non è quella che aveva immaginato e si ritroverà a dover scoprire cose, che credeva esistessero soltanto nei libri fantasy che leggeva.
Ma che cosa succederà, se a tutto questo, si mischiassero anche i sentimenti per uno dei Sette?
Riuscirà Genevieve a controllare i suoi poteri e riuscirà ad entrare nel cuore ghiacciato del giovane Luke?
Genere: Fantasy, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Tre.
Le prime luci del mattino illuminano la stanza ed io chiudo gli occhi per il fastidio. Non sono riuscita a dormire questa notte, continuavo a rigirarmi nel letto e non riuscivo a smettere di pensare a nonna e alle sue parole. Ieri sera dopo aver letto il biglietto, ho preso una decisione: mi allenerò e troverò la mia abilità “speciale”. Farò il possibile per far tornare nonna.
 
Mi alzo dal letto, sedendomi sul bordo e rabbrividisco al contatto con l’aria fredda- mi libero del pigiama –che era nella borsa insieme con alcuni dei miei vestiti- e indosso velocemente una maglietta azzurra a maniche lunghe, una felpa, dei pantaloni grigi della tuta e le scarpe che Sixth mi ha gentilmente prestato. Mi sciacquo il viso con il lavello presente in un angolo della stanza, mi lavo i denti e mi pettino i capelli, per poi sistemarli in una coda alta.
 
Sono carica questa mattina. Voglio iniziare subito.
 
Lascio la stanza, chiudo la porta alle mie spalle e cammino silenziosamente verso la camera di Sixth. Non so che ore sono, spero solo di non disturbarla. Dopo qualche passo mi ritrovo davanti alla porta, deglutisco e busso piano contro di essa. Mi sentirei in colpa se stesse dormendo.
 
Sento dei rumori provenire all’interno della stanza, la porta viene aperta e mi ritrovo davanti la bionda sistemata perfettamente da capo a piedi: i lunghi capelli biondi sono sistemati in uno chignon, indossa una canottiera bianca, dei pantacollant scuri e degli stivaletti. Come può essere così perfetta di prima mattina? Io, a suo confronto, sembro uno spaventapasseri.
 
-Buongiorno Seventh. Come mai sei sveglia così presto?- mi chiede sorridendo dolcemente.
 
-Buongiorno. Ecco… Io- abbasso lo sguardo e mi mordo il labbro inferiore. –Vorrei il tuo aiuto per-per trovare la mia abilità- dico alzando gli occhi su di lei e vedo che mi rivolge un enorme sorriso.
 
-Sono… Wow, sono felice che tu sia venuta da me- dice sorpresa agitando le mani avanti a e indietro. –Di solito quelli nuovi vanno danno dai più forti. Per esempio, io sono andata da Second e Fourth. Non mi sarei mai aspettata che saresti venuta da me- si appoggia una mano sul petto e sorride.
 
-Beh, sei l’unica che è stata carina nei miei confronti- ricambio il sorriso e mi stringo nella felpa. –Anche Fourth lo è stato, ma non volevo disturbarlo e non so dove sia la sua stanza. Second… Beh, non è stato educato e non mi ha nemmeno detto il suo nome- alzo le spalle e faccio una smorfia.
 
Ridacchia e scuote la testa. –Si chiama Luke. È sempre stato un po’ arrogante, ma quando avrete preso confidenza, migliorerà- dice rassicurandomi ed io annuisco. –Accomodati. Io vado a chiamare First, così potrà darci una mano- esce dalla stanza, mentre io entro e mi guardo intorno sorpresa. In un angolo della camera ci sono delle piante dalle foglie verdi, una libreria dalla parte opposta piena di libri e al centro un letto come il mio, perfettamente rifatto.
 
Mi avvicino alla libreria e lascio vagare gli occhi su ogni titolo, incuriosita. La maggior parte sono in latino; uno in particolare attira la mia attenzione e lo prendo tra le mani. È più grande degli altri, dalla copertina ruvida e rossa con delle rifiniture in oro. Il titolo è: Medical Herbs, anch’esso in latino.
 
Comincio a sfogliarlo delicatamente, per non rovinarlo e ne osservo il contenuto. Regole, modi, preparazioni e immagini. Non riesco però a capire tutte le parole, è un latino antico.
 
Sento dei passi alle mie spalle, riporto il libro al suo posto e mi giro per vedere di chi si tuta; è Sixth e dietro di lei c’è First, che indossa una tuta grigia, delle scarpe comode, gli occhiali da sole scuri e in una mano stringe il suo bastone. È strano vederlo vestito così, ieri indossava un completo elegante e credevo ne avesse un altro centinaio simili.
 
-Sono felice che tu voglia cominciare subito- mi rivolge un grande sorriso, che io ricambio. –Sixth ti mostrerà il suo potere e ti spiegherà come fa, poi tu farai lo stesso. Io sarò la tua cavia- ridacchio ed io mi pietrifico, deglutendo. La mia cavia?
 
Copiare Sixth?
 
E se combino un disastro, o gli faccio del male?
 
-Possiamo andare, ho preso tutto!- esclama la bionda distogliendomi dalle mie preoccupazioni. Indica a First l’uscita ed esce dalla stanza, sorreggendo un piccolo scatolone pieno di provette e fogli. Li seguo in silenzio e con lo sguardo basso fino alla serra, dove ieri ho incontrato Second.
 
Il sole illumina ogni angolo della serra, anche quello più isolato. Noto, solo ora, un lettino accanto a degli accessori per la riabilitazione di First e, percorrendo una stradina di sassi, ci avviciniamo ad essi.
 
Aiuto First a sedersi sul letto e ad appoggiare delicatamente le gambe sul materasso, mentre Sixth appoggia lo scatolone su un banco e prepara uno strano intruglio.
 
Si gira verso di noi, mi porge un contenitore che subito afferro e si avvicina a First, arricciandogli il pantalone, mostrando la sua piccola cambia e la ferita rossastra sul ginocchio. Rabbrividisco a quella vista e distolgo lo sguardo.
 
-Prima era molto peggio ma grazie alle sue cure sono riuscito a guarire velocemente- dice First sorridendo alla bionda, la quale sospira e scuote la testa.
 
.Nel del tutto, non riesco a riportare la sensibilità alla gamba- spiega con uno sguardo triste e facendomi cenno di porgerle la provetta.
 
-Tempo al tempo, Sixth- la rassicura.
 
Lui non è il primo?
 
Il più potente? Possessore di tutti i poteri, anche di quelli oscuri?
 
Perché non usa i suoi poteri per guarirsi?
 
-Non puoi farlo tu?- chiedo, facendogli puntare lo sguardo su di me.
 
Sorride leggermente e scuote la testa, mentre Sixth comincia a spalmare il liquido della provetta sulla ferita. –Ero giovane quando ho scoperto di essere il primo e di avere in mano tutti i poteri. Credevo che conoscere le erbe mediche non fosse importante, fino a quando non mi sono ritrovato in questo stato- racconta ed io annuisco leggermente.
 
-E questo è stato un errore da parte tua- lo rimprovera Sixth.
 
-Mi dispiace- dice sospirando e abbassando lo sguardo. –Mi dispiace che tu perda il tuo tempo cercando nuove cure per me, quando potresti allenarti-
 
Sixth alza di scatto lo sguardo dal ginocchio e lo guarda con uno sguardo che non riesco a decifrare. –Non dire sciocchezze. Sei come un padre per me e farò il possibile per farti guarire. Non importa quanto tempo ci vorrà, lo farò- si porta una mano sul petto e gli rivolge un grande sorriso, che lui ricambia.
 
Nel guardare questa scena piena d’amore –come se fossero padre e figlia- non posso far altro che sorridere. Quanto avrei voluto che mio padre fosse rimasto come me: mi avrebbe portato al parco, avremmo giocato insieme, mi sarei rifugiata tra le sue braccia durante le notti di vento e avrei riempito il vuoto che ha ricevuto con la perdita di mia madre con il mio amore.
 
A riportarmi alla realtà è Sixth che appoggia entrambe le mani sopra alla ferita, chiude gli occhi e un’aura verde compare intorno ad esse, facendomi dischiudere le labbra. –C-cos’è?- chiedo confusa passando gli occhi da lei a First.
 
-È la mia energia- risponde la bionda, rivolgendomi un sorriso. –In questo modo riesco a far penetrare le erbe, che ho ridotto in liquido, nel suo ginocchio più velocemente- dice prima di tornare a concentrarsi.
 
-Wow- sussurro meravigliata.
 
-Falla provare, Sixth- dice First, distogliendomi dai miei pensieri.
 
P-Provare?
 
-Okay- acconsente, l’aura verde intorno alle sue mani svanisce e si alza dallo sgabello, lasciandomi il posto. Le rivolgo uno sguardo insicuro, ma lei sorride e mi fa cenno di accomodarmi.
 
Prendo un respiro profondo, mi faccio coraggio e mi metto seduta sullo sgabello, aspettando le sue istruzioni. –Porta le mani sul suo ginocchio, chiudo gli occhi e concentra tutta la tua energia su di esse- dice ed io obbedisco.
 
Provo a concentrarmi sulle sue parole, ma non sento niente. Riapro gli occhi demoralizzata e incrocio lo sguardo di First, che mi rivolge un sorriso rassicurante mentre Sixth ridacchia.
 
Afferra le mie mani, le riporta sopra il ginocchio e mi guarda negli occhi. –Non devi preoccuparti, Seventh, succede la prima volta. Ora ti aiuto io, chiudi gli occhi- ordina dolcemente e, dopo aver deglutito, chiudo gli occhi.
 
-Concentra la tua energia sulle mani- sussurra aumentando la stretta intorno ad essere. Annuisce e faccio scorrere la mia energia sulle mani, come chiesto da Sixth.
 
È una strana sensazione, ma piacevole.
 
-Eccolo- sussurra First facendomi aprire gli occhi. Un sorriso compare sulle mie labbra quando intorno alle mie mani e a quelle di Sixth vedo un’aura mista tra il verde e l’azzurro, identica a quella che si è formata prima.
 
Pochi secondi dopo scompare ed io inarco un sopracciglio, confusa.
 
-Ti sei deconcentrata- mi rimprovera Sixth con un finto sguardo di rimprovero. Mi mordo il labbro inferiore, abbasso lo sguardo di colpo e vengo colpita da un giramento di terra, così forte che sono costretta a reggermi al lettino.
 
Che diavolo è stato?
 
-Succede le prime volte, poi ci farai l’abitudine- appoggia le mani sulle mie spalle ed io annuisco, portandomi una mano sulla fronte.
 
-Milia fulgur!*- urla qualcuno attirando la nostra attenzione. Mi guardo intorno cercando di individuare la persona che ha urlato, ma escludendo noi tre, non c’è nessuno nella serra. Torno a guardare i due al mio fianco e noto che si stanno scambiando un’occhiata confusa.
 
Chi è stato?
 
-Vallum!*- urla un’altra voce, dopodiché una scossa di terremoto fa tremare la serra.
 
-Cos’è stato!?- esclamo spaventata.
 
-Second e Fourth-
 
***
Luke.
 
Conosco questa voce. Come potrei dimenticarla?
 
Luke, perché lo hai fatto?
 
È Chloe, l’unica ragazza che sia riuscita a entrare nel mio cuore. Ma, dov’è?
 
Mi guardo intorno alla ricerca di qualcosa, o di una via d’uscita, ma intorno a me è tutto bianco.
 
Che posto è questo?
 
Perché mi hai ucciso?
 
Alla sua domanda mi si gela il sangue e, in un batter d’occhio, mi ritrovo davanti una scena che per mesi è stata fonte dei miei incubi. È successo durante l’ultima Guerra, Chloe non era come me, lei era una normale ragazza di New York che si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato. Michael ed io eravamo migliori amici –inseparabili- prima che lui si unisse ai Dolor, alla ricerca di un potere maggiore. Da quel momento, siamo diventati nemici. Non lo riconoscevo, Lord lo aveva cambiato e, essendo un nemico, dovevo mettere fine alla sua vita.
 
E ci ero quasi riuscito, se Chloe non si fosse messa in mezzo per salvarlo.
 
Osservo quella scena con gli occhi sbarrati, la gola secca e le gambe tremolanti. Chloe si volta verso di me, il sangue che la gola sul mento e le irridi di un marrone acceso, ormai spento.
 
-Perché Luke. Perché mi hai ucciso?- chiede di nuovo.
 
Io non l’ho fatto.
 
Non sono stato io!
 
 
-Chloe!- urla spalancando gli occhi e tirando su a sedere sul letto, mentre il cuore batte forte contro il mio petto. Mi porto una mano su di esso, stringendo il tessuto della maglietta che indosso sempre per dormire e appoggio la schiena contro la testiera del letto. ho il fiato corto, la gola secca e riesco mala pena a respirare.
 
Non avevo questi incubi da un paio di mesi, perché sono tornati all’improvviso?
 
Lo ricordo come se fosse ieri: i suoi occhi, le sue labbra rosee macchiate di rosso e la mia mano destra ricoperta del suo sangue. Me la porto davanti agli occhi e comincio a tremare come una foglia.
 
In quel momento guardandola negli occhi, per l’ultima volta, ho capito che non era me che amava, ma Michael. Lui era sempre stato nei suoi pensieri, anche quando stava con me ed io –stupido- non sono riuscito a capirlo perché accecato dall’amore.
 
Mi alzo dal letto, togliendomi le coperte di dosso, e mi sfilo la maglietta piena di sudore. Non dovrei sentirmi in colpa per ciò che ho fatto: lei mi ha usato, ma –dannazione- io la amo tuttora.
 
Indosso una maglietta pulita, un paio di pantaloni neri della tuta e vado in bagno a lavarmi il viso. Esco dalla mia stanza, chiudendomi la porta alle spalle, cammino lungo il corridoio per scendere al piano di sotto e fare colazione. Mangiare mi tranquillizzerà, o almeno spero.
 
Ma, quando passo davanti alla serra, mi fermo a causa delle voci, che provengono dal suo interno. Mi avvicino e, in lontananza, vedo First steso sul letto e Sixth e Seventh al suo fianco. Perché sono qui, a quest’ora?
 
Appoggio la schiena contro lo stipite della porta, incrocio le braccia al petto e li osservo da lontano. Seventh è girata di spalle, i lunghi capelli castani sono raccolti in una coda alta e sta parlando con la bionda davanti a sé.
 
Sixth porta le mani su quelle di Seventh, chiude gli occhi e, dopo qualche secondo, una piccola aura compare intorno ad essere, provocandomi un sussulto. In nemmeno un giorno di allenamento è riuscita a concentrare tutte le sue forze sulle mani rendendola visibile, come ha fatto?
 
Probabilmente First ha ragione, sarà colei che metterà fine al male nel nostro mondo.
 
Rimango a osservarla mentre esulta, si porta una ciocca di capelli dietro l’orecchio e le sue labbra si arricciano in un sorriso, provocandomi una fitta allo stomaco.
 
Chloe.
 
Le immagini del mio sogno mi ritornano alla mente, spalanco gli occhi e il cuore comincia a battere velocemente contro il mio petto. Distolgo lo sguardo, mi mordo il labbro inferiore sentendo il sapore del metallo del piercing sulla lingua e stringo le mani in dei pugni, facendo diventare le nocche bianche.
 
Le assomiglia.
 
Il suo sorriso, il suo carattere.
 
Il respiro comincia a uscire dalle mie labbra in modo pesante, stringo il tessuto della maglietta tra le dita e delle gocce di sudore scivolano sulla mia fronte. Devo calmarmi e, per farlo, devo sfogarmi.
 
Comincio a calmarmi e mi passo una mano sulla fronte sudata.
 
-Chi stai spiando?- chiede una voce alle mie spalle, che riconosco subito.
 
-Ashton- sospiro e punto lo sguardo su di lui. –Che ci fai sveglio a quest’ora?- gli chiedo inarcando un sopracciglio.
 
-Ti ho fatto prima io una domanda- borbotta passandosi una mano tra i capelli scompigliati. Stranamente non indossa nessuna delle sue bandane colorate per tenerli in ordine.
 
-Non sto spiando nessuno, solo non riuscivo a dormire. È il tuo turno- mento e lui mi rivolge un’occhiata, ispezionando il mio viso. Lui sa ciò che mi è successo, dei miei incubi e di tutto il resto, ma non voglio farlo preoccupare.
 
-Ho voglia di allenarmi- alza le spalle e punto lo sguardo all’interno della serra. –Ma, a quanto pare, è occupata. Me ne torno a dormire- dice prima di sbadigliare e allontanarsi per tornare nella sua stanza.
 
Ho un’idea.
 
-Aspetta- richiamo la sua attenzione, ricevendo un’occhiata confusa da parte sua.
 
In questo modo potrei sfogarmi.
 
 
Afferro Ashton per un piede, giro su me stesso trascinandolo con me e lo lancio lontano. Riesce a fermarsi, concentrando la sua forza sulle mani e sui piedi e alza lo sguardo su di me, incontrando i miei occhi.
 
-Milia fulgur!- esclamo allungando il braccio destro. Il rumore assordante dei fulmini risuona intorno a me e delle scintille appaiono sulla mia mano. Concentro le mie energie sui piedi e balzo in aria per arrivare più velocemente da lui, il quale posa le mani sul terreno e mi rivolge un ghigno.
 
-Vallum!- urla e sotto di lui la terra comincia a tremare, dopo pochi secondi dopo compare un muro di terra. Le scintille sulla mia mano aumentano e la conficco in ecco, rimanendo però incastrato. Merda!
 
Appoggio i piedi sul muro e provo a estrarre la mano, ma è tutto inutile. Il suo potere, alcune volte, riesce a rendermi debole, soprattutto ora che è tornato dal suo allenamento “speciale” nella foresta Amazzonica. Ha incontrato delle tribù del posto e l’hanno aiutato ad aumentare la sua forza spirituale sia quella del suo potere.
 
-Aaah!- i fulmini distruggono una parte del terreno e salto all’indietro allontanandomi dal muro, che svanisce poco dopo. L’ombra di Ashton compare tra la polvere che si è innalzata rivolgendomi un sorriso, che io ricambio.
 
-Wow- sussurra qualcuno alle mie spalle. Giro lo sguardo per guardare di chi si tratta e in piedi, sulle scale di marmo che portano all’istituto, vedo First, Third, Fifth, Sixth e Seventh, alla quale brillano gli occhi. da quanto tempo sono qui?
 
-Bel combattimento, ragazzi- si congratula First, avvicinandosi a me. Mi passo una mano tra i capelli sudati, mentre Ashton si sistema alla mia destra e gli altri imitano il moro. –Voglio chiedervi un favore- dice guardando me e il castano, il quale mi rivolge un’occhiata confusa.
 
-Uno di voi due dovrà allenare Seventh per il combattimento corpo a corpo- dice con la sua solita espressione impassibile, e il mio sguardo finisce sulla ragazza alle sue spalle, che abbassa gli occhi e un rossore compare sulle sue gote.
 
No, non lo farò.
 
Non voglio stare accanto a lei.
 
*Milia fulgur: Mille fulmini.
*Vallum: Muro di terra.
 
A/A
Buon pomeriggio a tutte. So che molto probabilmente mi odierete per il mio immenso ritardo, ma non avevo internet e in questi giorni sono stata molto impegnata per questioni familiari. Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento e che lasciate una recensione per farmi sapere che cosa ne pensate, vorrei anche sapere opinioni di nuovi lettori, così da sapere se la storia vi piace e se vale la pena continuare. (: 
Da oggi in poi aggiornerò tutti i mercoledì e se sforerò di qualche giorno, potrete picchiarmi. No, okay, sull’ultima parte stavo scherzando. In questo capitolo Seventh comincia il suo addestramento, che inizia con il piede giusto. Luke ha un incubo, nel quale rivive una scena del passato nel quale si scopre chi è la lei a cui si riferiva nello scorso capitolo. Chloe, l’ho immaginata come Camila Cabello.
Ora devo assolutamente andare a studiare storia,
alla prossima!
needacurlyboy. 
  
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