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Autore: Bunny05    13/05/2015    2 recensioni
Martina Stoessel - Jorge Blanco
" 《 Dice una calda e sensuale voce maschile. Alzo lo sguardo e vedo due grandi occhi verdi. 》"
Cosa succede quando due regazzi tanto diversi si incontrano? Tutto può cambiare la realtà, una ragazza forte e passionale si scontra con il classico ragazzo che non prova sentimenti, ma cosa succede quando i sentimenti entrano in gioco, quando il destino fa di tutto per avvicinarli. L'amore è il sentimento più forte e più pericoloso di tutti, l'amore gli cambierà la vita.
Amicizia, divertimento, pericoli, tensioni e amore si concentrano in questa storia di due ragazzi destinati ad incontrarsi.
"L'amore è un fulmine, non si sa dove cade finchè non è caduto "
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
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Un posto magico.
Oggi è il primo giorno all’accademia, mi sveglio, anche se non ho dormito molto sono comunque agitata. Indosso una salopette che ha i pantaloncini corti e mi metto una maglietta bianca semplice attillata che mi arriva poco sotto l’ombelico. Mentre indosso le mie converse bianche alte Lodo fa irruzione nella mia stanza << Tiiiiniiiiiii! >> urla gettandosi sul mio letto, << Allora sei pronta? Come stai? Come ti senti? Sei agitata? Non preoccuparti ti aiuto io! >> << Respira Lodo! >> dico io guardandola male e poi iniziamo a ridere. << No sul serio, come ti senti? >> dice poi cambiando tono di voce, << Agitata! Tanto! >> << Stai tranquilla andrà tutto bene! >> dice lei sorridendomi, mi sento già meglio, Lodo mi dà sicurezza, mi sento di potermi fidare di lei al cento per cento. << Sbrigatevi! >> dice una voce alla mia porta. << Oh Jorge non rompere >> dice Lodo.
Dopo aver fatto colazione, saliamo in macchina di Jorge che ha il compito di accompagnarci, passiamo a prendere Diego e appena sale ricomincia la storia di sempre. << Oh che meraviglia poterti rivedere di nuovo tutte le mattine >> dice in un modo un po’ buffo a Lodo << Oh che meraviglia doverti sopportare tutte le mattine >> dice fredda lei << Mi piaci anche quando sei arrabbiata >> << Vuoi morire presto? >> risponde dopo essere arrossita un po’, Diego si sistema sul sedile sorridente e smette di parlare. Quando arriviamo allo “Studio 21 “ noto che è un posto enorme, tutto colorato, le classi sono spaziose e hanno delle vetrate grandi che si affacciano anche sui corridoi permettendoti di vederci dentro. Ci sono un sacco di strumenti, sale di ballo e classi con il palco. << Tu sei nel nostro stesso corso >> mi dice Lodo, << è stato mio padre dice che così ti sentirai più a tuo agio! >>. Mi porta nella nostra aula e davanti a noi su un palco ci sono 4 persone tra cui la zia di Lodo. Poco dopo arrivano Cande, Mechi, Xabi e Ruggero e tutti mi salutano con entusiasmo soprattutto le ragazze. Quando la stanza si riempie noto che siamo in sedici, oltre a noi otto ci sono Alba e Facu, che ho già conosciuto, Sophia purtroppo, due altre ragazze una si chiama Rosalie e l’altra Hilary che deve essere sicuramente l’amica di Sophia siccome gli sta appiccicata tutto il tempo e poi ci sono altri tre ragazzi Alex, Andres e Mathias. Un uomo dall’aspetto giovanile con la barba sul palco comincia a parlare << Buongiorno Ragazzi, do un benvenuto ai nuovi arrivati e un ben ritornati a quelli che già erano all’accademia. Io sono Pablo il direttore e sono anche il vostro insegnate di composizione.>> << Qui accanto a me ci sono i vostri altri insegnanti, la Signorina Clara che vi insegnerà canto >> e fa un piccolo sorrisino alla classe, << Gregorio, il vostro insegnante di ballo >> continua indicando un uomo mezzo calvo, sembra un tipo severo e ci guarda di sottecchi. << E infine lui è Beto il vostro insegnate di strumenti musicali >> è un uomo strambo, ha i capelli riccioli e scuri, porta gli occhiali e sembra super agitato. << In questa accademia si impara a cantare e suonare canzoni conosciute, ballare e montare coreografie singole o di gruppo, ma ricordo che ognuno di voi entro la fine dell’anno deve comporre almeno una canzone, ripeto almeno una a testa, poi se volete comporre canzoni con duetti o gruppi sono sempre ben volute e ben accette. Ora vi lascio con la vostra prima lezione di canto, in bocca al lupo ragazzi. >> e esce dall’aula seguito dagl’altri insegnanti.
Clara richiama la nostra attenzione. << Allora ragazzi, oggi non facciamo una vera lezione ovviamente è solo il primo giorno, ma qualcuno dei vecchi studenti vuole far sentire qualcosa di vostro, per i nuovi? Voi ragazzi no? Dai che siete i più bravi >> dice rivolgendosi ai ragazzi, Jorge, Diego, Xabi, Ruggero e anche Facu salgono sul palco, ognuno di loro prende il proprio strumento e poi iniziano a suonare e cantare. La canzone si chiama “All you ready for the ride” è molto bella e loro sono veramente bravi, Jorge sta suonando la chitarra, Diego il basso, Ruggero la chitarra elettrica, Xabi la batteria e Facu sta al mixer. Non mi accorgo neanche che mi sto muovendo a ritmo e noto che Sophia mi guarda male, quando finiscono esplode un fragoroso applauso. << Molto bene! Bravissimi i miei ragazzi! >> esclama Clara sorridente << Ecco questo è quello che noi pretendiamo in questa accademia, comporre, suonare e cantare un pezzo, ovviamente montando anche una coreografia, ora vi lascio conoscervi per il resto dell’ora e da domani si comincia seriamente, se qualcuno ha bisogno di qualcosa sono disponibile >>. Sto parlando con le ragazze << Allora Tini ti piace? >> chiede Cande euforica << Si molto >>, questo posto mi piace un sacco, è un posto magico, qui c’è tutto ciò che amo, la mia passione, la musica. Mechi e Cande vengono chiamate da Alba e Diego si avvicina a stuzzicare Lodo che si irrita sempre più ma a me sembra che a lui la stuzzichi apposta per vederla irritata, sono appoggiata a un tavolo e noto Sophia vicino a Jorge e lui sta strimpellando con la chitarra. Sono sovrappensiero e ad un tratto Jorge si siede sul tavolo vicino a me, << Allora come va Tinita? >> << Bene! >> dico seria e giro la testa per guardarlo, Sophia ci guarda da lontano << ritorna dalla tua amichetta Jorge perché non voglio problemi e il fatto che continua a fissarmi mi sta dando sui nervi >>, << Oh, cos’è sei gelosa? >> dice lui spavaldo, << No, non sono gelosa Jorge, sono irritata che è ben diverso >> sbuffo, << non ti darà fastidio >>, << ora cantiamo qualcosa insieme! >> continua senza farmi parlare << Assolutamente no e poi cosa penserà quella specie di chihuahua >> lui ridacchia << Chihuahua? >> << Si perché stanno sempre attaccati al loro padrone e quando qualcuno gli si avvicina iniziano ad abbaiarti dietro, come fa lei con te! >> e lui continua a ridere << Sinceramente non mi interessa e non mi importa proprio di quello che pensa>> << la conosci “Four five seconds” >> continua << Si, ma no Jorge non canto >> << Ti prego >> mi dice con una voce dolce e mi fissa con quei suoi occhioni, senza che io risponda inizia a suonare e io mi arrendo e canto, verso metà canzone le nostre voci si uniscono, sono perfette insieme e io non so se mi sono mai sentita così prima d’ora, ho quasi i brividi dall’emozione. Quando finiamo tutti applaudono compresa Clara e tranne, ovviamente, Sophia e Hilary, non mi ero accorta che tutti ci ascoltavano ero troppo presa a cantare, lui sorride e applaude con gl’altri mentre io sono in imbarazzo. << Sei bravissima Martina, e voi due siete perfetti insieme >> dice Clara, a quelle parole deglutisco ancora più in imbarazzo, mentre da lontano Sophia mi sta guardando ancora più male di prima.
Le ore dopo passano velocemente, il chihuahua non si è più staccato un momento da Jorge, anche se lui ne sembrava infastidito ma non lo dava a vedere e io ogni tanto lo guardavo e ridevo per l’incubo di nome Sophia che doveva sopportare. Abbiamo fatto due ore con Pablo e Due con Beto, Pablo è un bravo insegnante, ci ha spiegato le basi per comporre una canzone e gli obbiettivi che dovevamo raggiungere per fine anno. Beto, beh è strano, ma sa suonare divinamente, ci ha spiegato che alcune lezioni saranno di gruppo per imparare a suonare tutti insieme e altre individuali dove ognuno suonerà i propri strumenti.
Io e Lodo stiamo aspettando Jorge e Diego alla macchina che sono rimasti a parlare con l’insegnante su alcune cose, mentre aspettiamo mi suona il telefono << Ciao papà >> dico io felice di sentirlo, << Com’è andato il tuo primo giorno Tini? >> << Benissimo ho fatto canto con Clara e… >> lui mi interrompe << Ah sì Clara… ed è lì con te? Passamela che voglio chiedergli se sei stata brava e se ti sei comportata bene alla tua prima lezione! >> suona vagamente falso << Papà! Vergognati! >> gli dico ridendo << No tesoro, non pensare male, volevo solo informazioni… su di te! >> << Io sto bene e sono stata bravissima papà! >> << Ok! Ok! Ora devo andare che ho una riunione! Ti voglio bene e salutami tutti >> << Anche io ti voglio bene e si ti saluti TUTTI! >> ridacchio e poi riattacco il telefono. << Mio padre chiedeva di tua zia! >> guardo Lodo stupefatta << Gli adulti a volte sono peggio di noi giovani >> mi risponde lei. Mechi viene verso di noi, << mi accompagna a casa Jorge perché Xabi deve restare qua e Cande e Ruggero vanno insieme a fare una passeggiata >> dice lei guardandoci sorridente. Finalmente Diego e Jorge arrivano e partiamo in macchina. << Allora Jorge, ti è piaciuto cantare con Martina? ti ho visto ehm… preso! >> non credo a quello che Mechi ha appena chiesto, << Oh sì! Tinita è molto brava a cantare, io pure quindi è stata una bella esibizione >> risponde lui apparentemente tranquillo, << Oh Tinita, che dolce soprannome >> voglio strangolarla ma infondo adoro Mechi. Per fortuna Diego ricomincia a “corteggiare” Lodo e Mechi inizia a punzecchiare loro. Finalmente siamo a casa e Diego è con noi perché rimane qua direttamente con Jorge. Verso le cinque vado farmi una doccia calda, è stata una giornata diversa, bella ma anche stancante, esco dal bagno con addosso solo l’asciugamano e vedo qualcuno sdraiato sul mio letto, << JORGE! ESCI SUBITO DI QUI! Devi imparare ad essere invitato ad entrare prima di entrare in una stanza! >> dico io visibilmente arrabbiata << Non essere timida >> dice lui ridendo, << sono solo venuto a dirti che ha chiamato Alex il nostro compagno di classe e chiedeva di te, perché ti cerca? >> << E a te perché ti importa e comunque non ne ho idea >> << Ti ho scritto il suo numero su un foglietto ha detto di richiamarlo >> prendo il bigliettino dalla mano e vedo che Jorge mi fissa, << Te ne vai? >> gli dico io poi << E’ meglio di sì! >> risponde, mi guarda ancora per qualche secondo e poi esce velocemente dalla mia stanza. Cosa voleva dire con “è meglio di sì”, guardo il bigliettino, devo richiamare questo Alex, un ragazzo alto, biondo con gl’occhi grigi ci ho scambiato sì e no due parole, cosa vorrà mai da me. Digito il numero e lui risponde << Sono Martina, mi hanno detto che mi hai chiamato >> << Ciao Martina! >> dice lui e sembra contento, fin troppo di sentirmi, << Volevo chiederti se potevi darmi lezioni di piano, Clara la nostra insegnate ha detto che sei molto brava >> << Ah! >> rispondo io senza sapere cosa dire, suona tanto come una scusa. << Ti chiedo solo un oretta, due giorni a settimana quando vuoi tu! Ne ho davvero bisogno! >> << Ok va bene! >> dico anche se sono poco convinta con me stessa, sembra un bravo ragazzo alla fine ma però non mi ispirava fiducia al cento per cento, c’è qualcosa in lui di strano l’ho visto nei sui occhi, però non lo conosco veramente quindi non potevo digli di no solo perché a pelle non mi ispirava, << Martina ci sei? >> dice lui << Si, si scusa dicevi? >> << Che ne parliamo domani all’accademia! >> << O-ok >> dopo i saluti questa strana telefonata finisce.
<< Cosa vuole quel ragazzo da te? >> mi chiede Jorge quando entro in cucina per cena, << Solo delle lezioni di pianoforte >>, mi guarda un po’ strano << e tu ti fidi? >> << Oddio Jorge non ho 5 anni >> << Si ma se… >> << Se niente Jorge, lui ha bisogno di ripetizioni al piano e io gliele do, punto finisce qui >> il suo sguardo si incupisce un po’ e io vado a sedermi in parte a Lodo. << Ha ragione Jorge quello non mi piace molto neanche a me >> mi dice Lodo << Ma se neanche lo conosciamo! >>, << tesoro vuoi che ti verso un po’ di succo d’arancia >> dice Diego a Lodo interrompendo il nostro discorso, << Ma tu non hai una casa dove stare? >>, << Ma il mio posto è accanto a te PICCOLA! >> << Non chiamarmi piccola o ti faccio sbattere fuori di casa! >> dice lei con un sorriso ironico, << tuo padre non lo permetterebbe mai! Vero signor Vittorio? >> << Mi dispiace Lodo ma è così >> dice ridendo il signor Comello << Diego è uno di famiglia ormai e non mi dispiacerebbe averlo come genero >> continua, << Papà anche tu ti ci metti ora >> e tutti iniziamo a ridere. Vittorio adorava Lodo è la cosa più importante per lui si vede, ma non si tirava indietro quando c’era da prenderla un po’ in giro, infondo tutti amavamo vedere Lodo irritarsi perché in un certo senso è buffa da vedere. Quando ci mettiamo a tavola Isabella e vittorio iniziano a domandare del primo giorno all’accademia. E’ tarda notte e sono nel mio letto, è tutto un girarmi di qui e girarmi di là, Martina dormi, ripeto a me stessa, pensavo all’accademia, a Sophia, anche a quel strano ragazzo Alex e alla canzone cantata con Jorge che durante la canzone non sembrava più quell’irritabile ragazzo che conosco; quello è un posto magico sicuramente.
 
   
 
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