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Autore: TsubamePhoenix    13/05/2015    1 recensioni
Una ragazza spaurita, che non ricorda nulla del suo passato, prende in mano la sua vita e cerca di ricominciare. Ma la notte nel suo cuore si annidano le ombre di un qualcosa più grande di lei, che tanto teme. Riuscirà a sopravvivere a se stessa?
Un ragazzo, spensierato e felice. Un ragazzo che nasconde un enorme segreto dietro un sorriso dai mille significati. Un amore non corrisposto, l'ingresso di un tunnel e la luce. Una luce che lo porterà in salvo. Una luce a cui affiderà la chiave del suo cuore. Riuscirà a non precipitare nel vuoto del suo dolore ?
Due ragazzi, le cui vite si incrociano per caso. Le cui vite si annodano, per non sciogliersi più. Due ragazzi dal passato segnato. Due ragazzi che, insieme, cercheranno di lottare, ma la quiete dopo la tempesta esisterà anche per loro ?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate | Contesto: Altro contesto
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Cause I’m not fine at all
 

 
 
Fred si guardò intorno. Erano tutti seduti al grande tavolo della sala di casa Weasly, sua mamma stava servendo Hermione da un grande vassoio argentato delle fette di roast-beef  e suo padre stava chiacchierando amabilmente con sua sorella. Quest'ultima, mentre rispondeva svogliata ad Arthur, studiava la riccia con gli occhi, uno sguardo talmente carico di domande e incomprensioni che chiunque l'avrebbe presa per pazza. Insomma... se Molly la avesse notata, avrebbe di sicuro dato di matto! Non si deve osservare un'ospite in quel modo!
 
Ginny guardava la giovane diciannovenne che le sedeva di fronte e sorrideva timida a sua mamma, e pensava che non aveva mai visto una ragazza più strana, silenziosa, timida e bella di quella che aveva ora davanti.
 
Appena era entrata aveva sorriso impacciata e dopo un sussurrato "Permesso" si era presentata come la coinquilina di suo fratello.
 
Alle domande dei suoi genitori aveva risposto vagamente e ad ogni frase che le toccava pronunciare per soddisfare la curiosità di Molly, le sue guance si coloravano di porpora, e le sue mani iniziava a tremare.
 
Stava nascondendo qualcosa. Ginny lo avrebbe potuto giurare.
 
Nonostante ciò sembrava una ragazza tranquilla e allegra, tanto che si ambientò in fretta e, sempre mantenendo uno spirito di profondissimo rispetto per i genitori di Fred e Ginevra, il resto della serata passò piacevolmente tra risate e aneddoti sulla famiglia Weasly.
 
La riccia le sembrava anche molto attraente, per avere solo un anno in più di lei, e aveva paura che Fred si innamorasse, se non lo era già.
 
Ginevra sapeva del dolore che si portava dietro giorno dopo giorno, della sua malinconia, dei suoi demoni. Lo sapeva perchè anche lei aveva gli incubi, la notte, ma non per questo si odiava.
 
Ginny, insieme a Molly e Arthur, in qualche modo erano riusciti ad andare avanti, a convivere con la dolorosa perdita di George e a imparare a sorridere di nuovo.
 
Ma Fred... Fred non aveva più sorriso sinceramente da quel giorno dell'incidente, da prima dell'incidente.
 
Ginevra aveva paura che se Fred si fosse innamorato di Hermione, avrebbe nociuto ad entrambi. Lui si sarebbe odiato ancora di più, perchè avrebbe amato la ragazza ogni giorno, l'avrebbe amata da lontano, si sarebbe imposto di non dichiararle i suoi sentimenti per paura di perdere anche lei. E se si fosse dichiarato, il suo terrore di perdere e il suo disprezzare sè stesso avrebbero rovinato il loro rapporto, facendo soffrire anche la riccia.
 
Fred la stava guardando. Ginny si voltò verso di lui e gli sorrise, il ragazo inarcò le sopracciglia, e sorrise a sua volta.
 
Finge. Mi ha sorriso di nuovo, ma il suo sorriso è solo una maschera... Perchè continui a fare del male a te stesso fratellino mio ?
 
 
 
§
 
 
 
Hermione era felice di aver accettato l'invito a casa dei parenti di Fred. Erano tutti così ospitali e calorosi.
 
Sapeva che quella famiglia le sarebbe stata di grande conforto, le sarebbe stata sempre vicina, se ne avesse avuto bisogno.
 
Si era affezionata a loro in pochi minuti, e vedeva chiaramente che anche Molly si era affezionata a lei. Arthur la guardava con approvazione, probabilmente felice che Fred avesse trovato una coinquilina così simpatica e intelligente. Una ragazza con la testa sulle spalle. Una ragazza a posto.
 
Ma io non sono a posto. Sono tutto tranne che a posto. Gli ho mentito, ho mentito ai genitori di Fred, al nostro primo incontro.
 
Ma cosa gli potevo dire? Cosa potevo dir loro riguardo il mio passato, i miei genitori... riguardo... me! ?
 
Hermione sorrideva a tutti, perfino a Ginevra, nonostante l'avesse guardata in modo strano per tutta la sera. Hermione se ne era resa conto già da una mezz'oretta che la piccola sorella di Fred la stava studiando e osservando senza ritegno, ma non se era curata. Anche lei si sarebbe comportata così, nei confronti della ragazza con cui un suo ipotetico fratello avrebbe potuto vivere. Gli voleva bene, voleva proteggerlo, e non c'era nulla più giusto di questo.
 
Hermione si alzò da tavola, chiese dove fosse il bagno e si assentò per qualche minuto, aveva bisogno di pensare, di stare un attimo da sola e far rilassare le sue guance, ormai intorpidite da quel sorriso forzato.
 
Giunta in bagno si guardò allo specchio. Smise di sorridere e si massaggiò le guance. Una lacrima solitaria le rigò il volto, lacrima che Hermione si affrettò ad asciugare  far scomparire per sempre.
 
Erano tutti così affettuosi, così... gentili.
 
Hermione era triste, era addolorata ed invidiosa -solo un pochino però- di Fred.
 
Provava ad immaginare come sarebbe stato avere una famiglia, come sarebbe stato se Molly e Arthur fossero stati i suoi genitori, e non quelli del suo coinquilino.
Lei non sapeva nemmeno se una famiglia ce l'aveva ancora.
 
Era frustante non ricordare.
 
Un'altra lacrima scivolò giù, ed Hermione l'asciugò con rabbia. Poi, decisa che star lì avrebbe solo peggiorato il suo umore, uscì dal bagno, per tornare in sala.
 
Si ordinò di sorridere come nulla fosse e camminò decisa verso quelle persone così amichevoli, che aveva avuto il dono di conoscere.
 
 
 
§
 
 
 
Fred vide Hermione tornare in sala a passo sicuro, sorrideva. Come, d'altronde, aveva fatto per tutta la serata.
 
Fred sentì la risata cristallina della sua amica riempire la sala, probabilmente risvegliata da una battuta di suo papà.
 
Fred guardò Hermione fissa negli occhi e capì. Capì che c'era qualcosa che non andava, capì che il trucco leggermente sbavato, aggiustato alla bell'e meglio, significava che la ragazza aveva pianto.
 
Doveva portarla a casa, così si alzò e con una scusa banale accompagnò Hermione alla porta e, dopo aver salutato velocemente il resto della sua famiglia, si avviò verso la macchina.
 
Hermione salì dalla parte del passeggero e si voltò infuriata verso il rosso, che la guardò interrogativo.
 
"Ora mi puoi spiegare perchè sei partito in gran carriera e mi hai trascinata via? È stato molto scortese, volevo salutare i tuoi genitori per bene prima di andarmene! E la prima volta che mi vedono e alla fine della cena tu mi trascini via di corsa! Ora cosa penseranno di me?" Hermione mise il broncio più divertente e dolce che Fred avesse mai visto prima d'ora, nemmeno sul bel visino della sua sorellina.
 
"Stai tranquilla Hermione, i miei ti amano! Ho notato che non stavi molto bene e... hai il trucco un po' sbavato. Pensavo di far bene a portarti via... C'è qualcosa di cui vuoi parlarmi?" le rispose lui, mettendo in moto la macchina e partendo lentamente, per poi prendere sempre più velocità.
 
Dopo un paio di minuti di silenzio e un sospiro della riccia, questa rispose a al vicino "No, Fred. Sto bene." Con una voce che non avrebbe ammesso repliche.
 
La voce di una ragazza ferita, di una ragazza che ormai aveva abbandonato ogni speranza, una voce che fece piangere il cuore dalla precaria resistenza di Fred.
 
Il rosso la squadrò e decise che quello non era il momento giusto per insistere, quando Hermione avrebbe voluto fidarsi di lui, lui le avrebbe aperto le porte del suo cuore e l'avrebbe accolta senza pensarci due volte.
 
Hermione poggiò la testa contro il finestrino freddo e guardò il paesaggio appena visibile scorrerle di fianco.
 
Con i suoi pensieri rincorse la notte, che stava volando via, e poco per volta anche i suoi pensieri spiccarono il volo ed Hermione si addormentò.
 

 
 
 
 
Angolo dell'Autrice:
 
Ciao ragazzi!
 
Mi scuso per la noia disumana di questo capitolo, è di passaggio e so bene che schifo che fa! Mi vergogno a pubblicarlo! Sono prontissima per la valanga di pomodori e uova marce che mi tirerete!
 
Su questo capitolo non ho nulla di particolare d dire... insomma... fa talmente schifo che non ha nemmeno nulla da dire! Ragazzi... che pena!
 
Comunque giuro che mi farò perdonare con il prossimo! Lo giuro su me stessa!
 
Grazie a tutti, per tutto il supporto che mi date con le recensioni! E spero che abbiate voglia di lasciarmene una anche questa volta, anche se, come ho già detto, questo capitolo non è tutta sta gran cosa!
 
Il titolo è un verso di "5 Seconds of Summer", di Amnesia. E' riferito al momento in cui Hermione finge che vada tutto bene, mentre in realtà lei non sta bene per niente...
 
Per farmi perdonare per questo capitolo così schifezzoso l'ho pubblicato in anticipo!
Ne approfitto anche per informarvi sul fatto che ho migliorato la grafica di tutti i capitoli precedenti, almeno sono tutti uguali e la storia resta più ordinata!
Se ci saranno altri sogni di Fred, saranno incorporati alla storia come se fossero pensieri, Times New Roman corsivo. I ricordi di Hermione, invece, saranno anch'essi Times New Roman corsivo, ma allineati a destra, almeno restano ben visibili e distinguibili,
 
Spero che vi piaccia la nuova grafica della mia storia!
 
Se avete voglia di lasciare un commentino a questo capitolo mi fareste un enorme piacere... anche se so, ovviamente, che non vi piacerà un granchè! xD
 
A prestissimo, lo giuro!
 
Un bacio,
C.
 
 
  
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