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Autore: Tatan    02/01/2009    2 recensioni
Fissai per un’ultima volta ciò che rimaneva di quello stupendo affresco, e con mano tremante mi avvicinai per sfiorarlo...Della Dama non rimaneva che una mano e un lembo di veste, mentre il Cavaliere era stato privato del cavallo e di una gamba [...] STORIA ABBANDONATA
Genere: Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Storico
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murales Adrien

Sorrisi per l'ennesima volta, nascosto nelle oscurità della notte. Guardavo la finestra della sua camera, dove poco prima avevo visto comparire il suo dolce viso.
Sapevo che i suoi occhi, così grandi e limpidi, cercavano me.
Sapevo che i suoi sogni, o forse i suoi incubi, avrebbero avuto me come protagonista
Sapevo che il suo cuore desiderava vedermi, almeno quanto il mio desiderava vedere lei.
Lo sapevo, e ciò mi procurava piacere molto più del lecito.
Strinsi tra le mani quel piccolo e delicato orecchino d'oro, e rievocai l'odore dolce e fin troppo sontuoso della sua pelle.
Se mi avessero preso, quasi sicuramente mi avrebbero arrestato. E magari anche imprigionato. Non che me ne importasse, almeno in carcere mi avrebbero sfamato.
Diedi un ultimo sguardo verso le tendine candide che nascondevano la sua camera, per poi attraversare la strada deserta e avvicinarmi al cancelletto nero ed elegante di casa Tolè. Lo scavalcai con facilità, e proseguii verso il muro bianco ed immacolato della dimora del notaio.
Ridacchiai, conscio di quanto fosse sbagliato ed infantile il mio gesto. Esagerato, pericoloso, con l'unico scopo di farmi notare da lei, di farmi ricordare, di sconvolgerla e imbarazzarla. Mi chiesi che faccia avrebbe fatto quando si sarebbe accorta dell'enorme sbruffonata che stavo per fare. Si sarebbe arrabbiata?? Impaurita??
Sarebbe arrossita sicuramente, sarebbe diventata rossa come un pomodoro maturo e non avrebbe trovato parole per commentare una scelleratezza del genere.
Magari avrebbe confessato tutto ai suoi cari parenti, e per noi sarebbe stata una bella gatta da pelare.
Toccai la parete di cemento, ed intinsi il pennello nella vernice scura che mi portavo appresso.
Risaltava splendiamente contro il candore generale, un urlo di sfida che usciva naturale dalle mie mani, come lo sgorgare di una ferita.
L'estasi della mia arte mi travolse, mentre un muso feroce prendeva forma sotto le mie dita sapienti. Un paio di occhi fieri ed orgogliosi, le narici dilatate, una dentatura temibile messa in bella mostra. Poi il corpo squamoso, gli arti possenti e la lunga coda.
Un dragone infuriato. Un graffito difficile da rimuovere, che avrebbe dato una bella scossa al buon gusto della signora  Cecilia.
 Al centro della bocca spalancata scalfii  il cemento con il mio scalpellino,. creando così una piccola cavità nel muro. Lì, nascosi il piccolo gioiello di Dalila, non prima di averci posato un leggero bacio a fior di labbra.
Diedi un ultimo sguardo alla mia opera, e scappai, scomparendo nelle tenebre.

Dalila

" Signorina, signorina! La prego, si svegli! Signorina Dalila, è successa una tragedia! Deve scendere subito!"
Aprii gli occhi di scatto. Adelina, i capelli arruffati e la divisa scomposta, mi guardava sconvolta.
I suoi occhi erano spalancati, e le guance morbide erano arrossate. Aveva il fiatone.
" Adelina, cos'è successo di così terribile?" le chiesi, pensando subito al peggio. Qualcuno si era fatto male??
" Gli zii stanno bene??"
" Ah, signorina...Quei mascalzoni! Li prenderanno, oh si che li prenderanno! Il signor Tolè ha già chiamato la polizia...Che orrore, come hanno potuto fare una cosa simile?? Una disgrazia..."
Tentando di matenere la calma, dissi: " Adelina. Calmati..dimmi cosa è successo. Respira, Adelina. Piaaano...ecco. Allora??"
Con una smorfia, la dolce cameriera mi rispose: " Signorina, è meglio che lo veda con i suoi occhi."
Mi alzai, lasciando cadere le coperte, e arraffai i primi vestiti che trovai.
Li infilai, non senza qualche difficoltà, e volai giù dalle scale. Nel salone non c'era nessuno,  sul tavolo i resti della colazione di Cecilia ed il giornale dello zio ancora aperto. Sentii delle voci concitate provenire dal giardino, e uscii.
La prima cosa che notai, furono i capelli scarmigliati della mia altezzosissima zietta. Per essere conciati in quella maniera, doveva essere successo per forza qualcosa di estremamente grave. Poco più in là, Ricardo parlava con un poliziotto. Gesticolava agitato, il viso di una curiosa sfumatura tra il rosso acceso ed il viola.
Non si voltarono nemmeno quando mi avvicinai, troppo sconvolti per accorgersi della mia presenza.
Stavo per chiedere spiegaioni, quando il mio sguardo cadde sulla parete della casa. Non riuscii a proferir una parola.
 Mi lasciai cadere sul terreno umido, sull'erba curatissima del giardinetto. Il mio cuore si fermò, mentre i miei occhi fissavano  vacui l'enorme dragone immortalato con innegabile maestria sul muro un tempo candido di villa Tolè. Un mostro dall'aria vagamente familiare, simbolico e affrettato, ma orribilmente reale.
Sembrava voler saltar fuori dal cemento, sembrava voler distruggere la sua prigione e afferarmi con le sue fauci splancate.
Mi rialzai, barcollando sulle mie gambe malferme, mentre guardavo affascinata quel graffito.
Notai una piccola stellina, sotto la zampa destra, una piccola ed innocente stellina.
Un nome mi colpii come uno schiaffo: Desesperado.
Solo loro potevano aver fatto una cosa simile.
Mi avvicinai, sorda ad ogni rumore e cieca ad ogni altra cosa, e sfiorai  con mano tremante quell'incubo fatto di  vernice. Percorsi le intricate linee del muso,soffermandomi sugli occhi furiosi della bestia, il segreto di tanta realisticità.
Percorsi il profilo di ciascun dente, di ogni squama, fino a giungere al centro della bocca, dove percepii un'innaturale cavità.
Grattai via la polvere, e vidi il mio orecchino incastrato nel muro. Lo presi tra le dita, scossa da fremiti incontrollabili, mentre il ricordo di due occhi neri e di labbra sbagliate mi assaliva feroce.


Grazie a Lalafly, per il suo commento ù__ù
Siccome sono scema, ho cancellato il primo capitolo e le due recensioni, perciò mi scuso con Ego me Stesso ed io e con sorellinadolce per aver cancellato i loro commenti...I'm sorry!!










  
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