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Autore: A love wrong    14/05/2015    0 recensioni
Elì è una ragazza di ventitre anni. Insoddisfatta del suo corpo, e di se stessa , condivide l'appartamento con la sua migliore amica , frequenta l'università di arte , ed è fidanzata da un anno con Paul.Fino a quando su una panchina incontra per la prima volta Adam , un giovane affascinante che subito cattura la sua attenzione. Adam , comincia a diventare sempre più presente nella vita della piccola Elì,fino a quando per prima volta comincia a vivere.Lascia paul, dedicandosi ad Adam , che le insegna ad amare , e a farla sentire amata. Fino a quando non le mostra la sua vera natura. Travolgendola in una storia ricca di suspence, di intrighi e di scelte difficili. Una storia d'amore si trasforma in un tormento. Fino a quando Elì non scoprirà di essere rimasta incinta...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Lo vidi di spalle seduto su quella panchina mentre , fissava l'orizzonte non so a cosa stesse pensando. O forse era semplicemente distratto. Mi avvicinai e lui come se fosse tornato nel mondo reale , mi lanciò un sorriso facendomi spazio. Ma non disse nulla. Ti giuro , restai davvero , senza parole. Ma più lo guardavo , più ero convinta che eravamo destinati , ad incontrarci , su quella panchina a quell'ora , in quel posto. Eravamo giusti al momento giusto. Così , ricambiai il sorriso e mi , misi seduta accanto a lui. Beh , certo era strano a dirla tutta. Era completamente , vestito di nero. Giubbino nero , maglietta scollata ma anche un po , sbillentata nera , che faceva intravedere una collana. Jeans neri , e scarpe nere. Ma una cosa mi ha colpito . I suoi occhi. Mi ha guardato sorridendomi di nuovo , ed i suoi occhi erano così strani. Così , difficili da descrivere , da poter dire a parole. Erano , di un verde misto ad un giallo , e le sue labbra cosi carnose , aveva un po di barba , e dei capelli spettinati color biondo cenere. Una carnagione , tutto sommato chiara . Ma era cosi affascinante , sbragato su quella panchina e con quell'aria da ribelle , da cattivo da chi del mondo se ne fregava . Che mi ha stregato , non lo so perché non mi aveva detto nulla eppure , ero in completo imbarazzo. Io che ne ho una per tutti mi sono ritrovata ammutolita. Lui invece sembrava a suo agio , così si è voltato verso di me , e mi ha detto " Studi arte?" , ed io non so cosa avevo ho iniziato a balbettare "I...i....i....io ...s....si" Poi ad un tratto mi sono ripresa e gli ho detto "Perché?" Credo che il mio torno non sia stato dei migliori lui se ne è accorto e mi ha detto "Ti ho infastidito? Tranquilla , non sono un pervertito! E non voglio provarci , ma visto che siamo soli in questo parco , volevo solo scambiare due parole , ma se ti crea disturbo me ne resterò qui zitto!". "N......n....o , in realtà no è solo che sono abituata , sai stare da sola , e trovare qualcuno sulla mia panchina mi ha fatto un po effetto! Tutto qui!". "Wow, addirittura la tua panchina?" Mi ha detto facendo un rapido scatto verso di me con il corpo. "E per quale motivo sarebbe la tua? Magari da oggi diventerà la mia." Non sapevo cosa rispondere , credimi. Così dissi solo "Ok , allora da oggi sarà la nostra panchina." Lui , mi guardò e fece una smorfia quasi sorridendo , continuò a guardarmi , mentre io incominciavo a studiare. Poi mi disse " A che periodo sei?" Gli risposi "Al Rinascimento". "Accidenti , bel periodo sai anch'io sono amante dell'arte trovo in essa la perfezione che molti cercano ma che in pochi trovano , per questo credo sia interessante solo per chi ha un certo tipo di sensibilità". Rimasi stupita , dalla sua risposta , cosi incominciammo a discutere dell'arte e di ciò che la rappresenta. Quella conversazione fu l'inizio di tutto. Quell'ora volò in fretta , e già erano le otto e mezza , per la prima volta ero in ritardo . Ficcai il libro frettolosamente nella borsa , lo salui distrattamente , lui mi disse "Dove vai così di corsa? Comunque piacere Adam." Lo guardai , con la borsa che stava per cadermi dal braccio e gli dissi "Piacere , io sono Eli , Elisabeth ma per tutti sono Eli. E comunque scappo a lavoro!". "E dove lavori Eli?" -" Alla caffetteria qui all'angolo , è stato un piacere incontrarti , ora ti saluto Aaa.." E tutti i libri caddero sparpagliandosi insieme a mille fogliettini sull'erba ancora bagnata dalla notte che tempestosa era andava via. Si alzò di scatto e mi aiuto a raccogliergli , i nostri occhi si incontrarono di nuovo, e di nuovo restai turbata. Sentivo la mia faccia andare a fuoco , avevo dedotto anche dal suo sorriso che ero diventata rossa , cosi li ringrazi e corsi verso l'uscita. Appena uscita mi appoggiai ad un albero , avevo l cuore a mille , mi voltai cercandolo , ma lui era come sparito. Non c'era più nessuno nel parco , lo costeggiai per attraversare sulle strisce , ma di lui nessuna traccia . E pure quel parco aveva una sola entrata che funzionava anche da uscita , come era possibile? . Per un attimo mi passò per la mente qche quell'incontro fosse frutto della mia fantasia. E della mia passione per la perfezione cosa che lui era . Andai , un po stordita da quell'inizio di mattinata a lavoro dove Frank , mi aspettava mentre guardava in modo nervoso l'orologio. "Elì , mezz'ora di ritardo , ma come è possibile?!" Mi disse in tono minaccioso. "Mi dispiace Frank , è che mi sono fatta prendere dallo studio , e non mi sono accorta , che ero in tirardo , scusami! Staccherò mezz'ora più tardi promesso!". Frank mi guardò , come un padre guarda sua figlia , con amore dopo le sue scuse. Per frank ero quella figlia che dio non gli aveva donato. Ero esattamente come lui se l'era sempre immaginata , capelli rossi , accesi , lunghi un po sbarazzini che finivano sempre sulle orecchie quando facevo la coda. Occhi celesti , come il cielo. Un sorriso dolce , e distratta. Così mi descriveva , a sua moglie che vedevo di rado in quella caffetteria. Per telefono gli diceva sempre "Mia cara Ambra , se solo la vedessi!". Mi faceva piacere , avere quel tipo di rapporto , perché per me era lo stesso. Immaginavo spesso , mio padre alla sua età mentre mi spiegava che arrivare puntuali era segno di rispetto. E cos si era creato questo tipo di rapporto , che aveva portato le gelosie dei miei rispettivi colleghi che invece erano strillati per qualsiasi motivo. Ma frank aveva occhi solo per me , ero il suo fiore all'occhiello e alla fine , mi perdonava qualunque cosa. Quella mattina a lavoro passò veloce , sorridevo battevo scontrivi e porgevo caffè a chiunque. Ma la mia mente era persa e fissa in quello sguardo , che mi aveva rapito. E si domandava se mai lo avrei rivisto in una città così enorme come new york. Sapevo di essere fidanzata e quei pensieri dovevo scacciarli , ma per quanto volessi farlo , la mia mente mi riportava sempre a quelle ore prima. E così persa , in tutto questo arrivò la quiete dopo la tempesta. Mi misi a sedere stremata da tutte quelle persone che veloci volevano prendere il caffè ed andare via. Ad un tratto sentìì il campanello della porta della caffetteria aprirsi , io ero presa a pulire i vari vassoi. Una voce famigliare dalle mie spalle disse " Un caffè macchiato per cortesia!" Risposi" Si certo subito!". Lo misi nel contenitore di plastica lo chiusi mi girai per darlo al cliente , quando ad un tratto rividi quegli occhi e quel sorriso concentrati su di me . Non sapevo cosa fare , deglutii con fatica e gli porsi il caffè. Girandomi di nuovo . Ripetevo a me stessa " Eli , falla finita sei fidanzata neanche lo conosci!" . Ma non ci riuscivo avevo il cuore a mille , e di nuovo quella sensazione di bollore sul viso. Poi Adam mi riporto alla realtà chiamandomi . "Ehi , Elì tutto bene?". Mi voltai con la mia solita coda , spettinata e la mia aria da critica distratta e gli dissi "Si certo , tutto ok!". Incominciò a bere il caffè , ed il silenzio calò tra di noi. Non sapevo cosa fare , ne tanto meno cosa dirgli .Ma lui sembrava avere lo spiritio d'iniziativa giusto. Così mi disse " Eh , dimmi , Elì quanti anni hai? Cosa fai nella vita? E piuttosto , beh sei fidanzata?". Incominciai , a non avere più saliva. Cosa gli avrei detto a quell'ultima domanda? A lui che si poneva sempre con aria sicura , e menefreghista con me. " Beh , Adam io ho ventitre anni , studio arte , vorrei fare la guida turistica ma come vedi lavoro qui . E....e....mh... beh... Io si sono fidanzata , anzi felicemente fidanzata". Mi voltai facendo finta di pulire la macchina. Lui riprese e mi disse " Sai elì , hai una dote non sai mentire. Il fatto che tu stia pulendo una macchina , già pulita e credo il tuo capo ti guardi in maniera anomala per questo , sia già di per se strano , ma lo è ancora di più il fatto che tu mia cara studiosa di arte , abbia dovuto sottolineare il fatto che sei felicemente fidanzata, mi fa dedurre che in fondo tu non lo sia. Anzi che la mia presenza ti sia difficile , e ti crei un motivo di imbarazzo. Ma se sbaglio , miss le chiederò le mie più umili scuse." Non sapevo come reagire , sembrava che lui avesse già capito tutto. Così con un tocco di nervoso , gli risposi "Mio caro adam , di me non sai nulla. Ed il fatto che io stia pulendo di nuovo la macchina è perché ci tengo che sia tutto più che pulito. E se io ti ho sottolineato , il fatto che sia felicemente fidanzata è perché evidentemente lo sono , e sono più che soddisfatta del mio ragazzo!". Lui per qualche secondo mi guardò con un sopracciglio un pò inarcato poi rise scuotendo la testa e mi disse " Ah , si una donna soddisfatta del suo uomo , non si sente in difficoltà , o diventa rossa se parla con un altro. Ma forse hai ragione non so nulla di te , o pure mia piccola Elì ho già capito tutto. Comunque eccoti i soldi del caffè , il resto prendilo di mancia. Ed , Elì , nessuno è mai soddisfatto del proprio marito , moglie o quel che sia a meno che non sia innamorato , e credimi tu non lo sei , a domani Miss." Si alzò e senza che io potessi rispondere , se ne andò lasciando la porta chiudersi alle sue spalle. Forse non lo sopportavo , ma aveva ragione la sua presenza mi metteva in imbarazzo , e forse pensarlo per tutta la mattinata , aveva risposto anche a quel sono felicemente fidanzata. No , non poteva essere Paul , era il mio ragazzo , e non volevo nessun'altro neanche un presuntuoso e affascinante conoscente come Adam , no . Uno così sfacciato con me non poteva avere nulla in comune. Tornai in me , uscii dalla caffetteria più felice che mai. Ad un tratto mentre mi incamminavo Frank mi chiamò " Elì questo credo sia per te ! Me lo ha lasciato quel ragazzo che ti è venuto a trovare. Mi ha detto di dartelo prima di andare via." Era un tovagliolo , della caffetteria chiuso in maniera più che perfetta. Dentro c'era scritto " Mia cara Miss Elì , la ringrazio per la bellissima mattinata , che ho avuto il piacere di passare con lei. Se ne avrà voglia domani mattina mi troverà sulla nostra panchina . A meno che , il suo fidanzato non la renda così felice da non farla venire. Se in caso volesse , ho un manuale da mostrarle molto interessante , per ora mia giovane conoscente la saluto." A domani sempre se vorrà . Adam. Quel biglietto mi lasciò di stucco. Cosa poteva volere un tipo come Adam da una come me? . Incominciai ad incamminarmi verso l'appartamento con il tovagliolo dentro la borsa. Non sapevo cosa fare , avrei dovuto dirlo a Paul? O lasciare che le cose andassero come dovevano? Insomma , alla fine non era successo niente e per me Adam restava solo una piacevole compagnia mattutina. Tornai a casa , apriì la porta e trovai la mia amica buttata sul divano. Ogni volta che rientravo Amalié mi imprecava per qualcosa . La stanza in disordine , la spesa non fatta , ma dopo due anni di convivenza ero ormai abituata. Amalié era una di quelle ragazze interessanti. Sua nonna le aveva insegnato il rispetto per il culto dei morti e lei di suo era cresciuta con una madre che le aveva insegnato varie leggende su streghe ed incantesimi. Al collo portava sempre una lunga collana che terminava con una mano di Fatima che trovavo davvero bella. Aveva una folta chioma di capelli ricci di colore violaceo , ed indossava sempre un orologio vintage di colore marrone con delle strane lancette che lei trovava peró fantastiche. Ci eravamo conosciute alla fine delle superiori , ed eravamo diventate subito grandi amiche. Una cosa però ci divideva il forte astio che provava nei confronti di Paul. Ed ogni tanto la beccavo a mescolare piante e dire frasi sconnesse per tentare con qualche incantedisimo . Lei diceva che non era il tipo per me , era troppo posato , troppo tranquillo troppo tutto. A me serviva , una botta di vita , una svolta nella vita sentimentale. Lei mi diceva sempre " Elì devi fare il salto , il botto devi lanciarti , e lasciarti andare al rischio." Così mentre lei mi ripeteva l'ennesima frase , mentre io la precedevo , tirai fuori il tovagliolo e glielo porsi. Lei con il suo barattolo di cioccolato , e quel cucchiaio segno che era terminata l'ennesima storia d'amore , rimase a bocca aperta. Lo prese , lo aprì ed incominciò a leggere. Poi ad un tratto , fece uno schiamazzo , corse verso di me e mi disse "Elì è arrivato il grande salto , il botto!". E cominciò a saltellare di qua e dillà , finendo di nuovo sul divano. Mi guardava incuriosita , poi ad un tratto mi disse " Avanti devi dirmi tutto , è un cliente della caffetteria? Dai avanti! Siediti e raccontami tutto!". In realtà andai verso la cucina ed incominciai a parlare , spiaccicando qualche parola , sconnessa. Mentre aprivo il frigo per prendere la maionese , visto che con il nervoso della sua ostinazione nel voler saper tutto, la fame aveva cominciato a farsi sentire . "Amalie , non iniziare , non è un cliente , è solo un tipo strano che per caso ho incontrato al parco ,e che è venuto a prendersi un caffè! Tutto qui". Amaliè conosceva ogni mia molecola , e vide subito che mi ero chiusa nel parlarne cosi mi disse " E' bello vero?". Restai fredda , ed imparziale non so nemmeno io come avessi fatto . "E' carino!" -" Elisabeth Ander , ti conosco da quando eravamo così"- Fece un gesto con la mano come per dire " da quando eri bambina" -" E non hai mai detto che qualcun'altro era carino al di fuori di Paul! Quell'imbecille dormiglione. Quindi , non prendermi in giro , ti piace vero. E cosa fa nella vita? Ti ha detto qualcosa? Dal tovagliolo è chiaro che è un tipo peperino a cui piace stuzzicare , e credo che sia abbastanza interessato a te. Dio quanto amo queste cose! E tu cosa vuoi fare? Domani ti presenterai vero?". "Dio , Amaliè , ti odio. Quante domande mi stai facendo , e finiscila di offendere Paul lo sai che non mi piace! No comunque non so niente di lui , se non che si chiama Adam. E che è un tipo abbastanza misterioso" . Mentre pronunciavo quella frase , un brivido corse lungo la mia schiena ripensando alla sua strana sparizione nel parco. Poi ripresi a parlare " E comunque , non lo so . Credo di si , insomma quella è la mia panchina!"- Amaliè sbottò a ridere " Si è la tua panchina , il tipo in questione ti piace , Elì ma non vuoi ammetterlo!". "Amaliè falla finita , vado in doccia che tra un 'ora mi viene a prendere Paul ed andiamo a cena fuori!"- Amaliè sbuffò nervosamente , si ricompose sul divano , ed offesa si ammutolì. Andai in bagno , accesi l'acqua , la musica , ed incominciai a spogliarmi. Entrai in doccia , e quelle gocce che cadevano calde sulla pelle , sembravano cancellare i pensieri di quella strana giornata. Chiusi gli occhi e decisi che per quei minuti sarei rimasta sola con me stessa rilassandomi. Uscii dalla doccia , profumata , asciugai i capelli , misi il mio vestito a fiori , i miei sandali , un tocco di profumo ed uscii. Amaliè , vedeva un film in bianco e nero , lacrimando. Il solito film , di quando si definiva "Depressa". Mi faceva morire dal ridere , come prendeva le sue storie , che sembravano promettere chissà cosa , e poi terminavano sempre per qualche strano motivo. La sua cura , era un film , ed una ciotola di cioccolato. Il giorno dopo era già finito tutto. Erano le venti in punto , e Paul , era sotto casa mia. Scesi di corsa le scale , non so perché non ero cosi entusiasta all'idea di vederlo , come le altre volte. Ma , avevo bisogno di distrarmi. Così lo salutai , ma non gli raccontai di Adam , lo nascosi a me stessa. In quel momento restai sorpresa , e mi cominciai a chiedere il perché della mia scelta , in parte mi sentivo in colpa , ma in parte ero cosciente del fatto che non era successo nulla e quindi per quale motivo dovevo sentirmi una "merdina" come diceva Amaliè , nei confronti di Paul? . Arrivammo al ristorante , un tipico ristorante italiano , che faceva da angolo alla mia caffetteria. " Che fantasia Paul" pensai. Ma decisi di non farlo sentire in colpa , in fondo amavo la cucina italiana. Ci sedemmo ad un tavolo , con delle sedie di paglia e legno. Da quando avevano cambiato gestione il ristorante era migliorato moltissimo. Ed era stile italiano , foto del Colosseo , della Torre di Pisa , del Duomo di Milano , e di attori italiani come Alberto Sordi , De sica , in tutto il locale. Era quello che potevo vedere noi eravamo di fuori , accanto alla recinzione anch'essa di legno. Le tovaglie erano a quadri rosse e bianche , ed il menù aveva al centro un piccolo segnalibro , anch'esso di paglia. Al centro del tavolo , il solito numero , di legno , ed accanto una candela rossa . Il clima era molto piacevole. Paul cominciò a farmi domande , sulla giornata , su come era andata . E se mi stavo preparando ad affrontare l'esame. Lui aveva scelto di diventare un avvocato proprio come suo padre . Ed aveva deciso di affermarsi proprio come lui. Era il classico figlio di papà composto educato , vestiva bene , i suoi capelli erano sempre perfetti proprio come il suo sorriso. Ci eravamo conosciuti nella biblioteca, dove io andavo ogni tanto. Mi era piaciuto sin da subito , ma la cosa che mi aveva colpito erano i suoi modi , sempre educati e mai scomposti. I primi tempi , pensavo davvero di aver trovato l'uomo giusto. Ma , presto mi ero resa conto che forse Amaliè aveva ragione. Io non avevo mai scoperto davvero cosa fosse la vita. E stavo perdendo i miei anni migliori. Paul invece era cresciuto così con l'idea che prima il dovere e poi il piacere. Era un perfezionista , e purtroppo anche nel sesso. Incominciammo a parlare , Paul mi raccontava del suo esame , di come il padre lo stava aiutando e bla bla bla. Quando ad un tratto , al tavolo davanti a noi , scorsi una persona. Avevo Paul , che me lo copriva per metà. E la sua figura non era possibile definirla. Notai un profumo , conosciuto , una voce famigliare , ed era quella di Adam. Incominciai a sentire il cuore battere all'impazzata , la mani sudarmi freddo , e la saliva mancare. Era lui , ma cosa ci faceva lì? Come era possibile , che dovunque andassi c'era anche lui? Cosa faceva mi spiava era forse uno stalker? . Ma l'idea che fosse lì , mi piaceva . Così incominciai a mordermi il labbro inferiore. Paul se ne accorse e mi rimportò alla mia di serata. Ricominciai a parlare con lui ed ogni tanto davo uno sguardo , a quell'uomo che credevo fosse Adam. Quando ad un tratto vidi una donna , sulla trentina avvicinarsi al tavolo e sedersi. Era davvero bella , aveva una folta chioma di capelli biondi che le cadevano morbidi sul seno , due occhi azzurri e delle labbra carnose rosse , una pelle che sembrava di velluto. Assomigliava a quelle bambole di porcellana esposte nei negozi. Aveva un bellissimo abito rosso , che le cadeva sulle ginocchia , dei tacchi neri che riprendevano il suo copri spalle , e la sua borsetta. Mi sentì una stupida , a pensare che uno come Adam , poteva provare interesse per me. Voleva solo aiutarmi , voleva solo chiacchierare come mi aveva detto quella mattina. Mi sentiì davvero una stupida , a pensare anche solo minimamente , che potevo essere il suo tipo. Ma come facevo a sentirmi così per uno che neanche conoscevo , cosa mi stava accadendo?. Ad un tratto , mi incantai persa nei miei pensieri. Paul mi richiamò di nuovo urlando "Elì ma cosa hai questa sera?". Credo , che il sentire quel nome , fece scattare qualcosa. Io tornai nel mondo reale , e Adam , si voltò verso il nostro tavolo. Caspita , era davvero lui. I suoi occhi tornarono a folgorarmi di nuovo. Deglutìì. Non sapendo bene cosa fare. Dovevo salutarlo , o fare finta di nulla? Come al solito , lui decise anche per me. Si alzò , dal tavolo , scusandosi con la donna che gli era accanto , e incominciò ad incamminarsi verso di noi. Mi guardava fisso , ed io non potevo non sentirmi strana . Poi disse "Che destino , ci ritroviamo anche qui . Salve , miss." Vidi il volto di Paul , diventare nero , ma con i suoi modi tenne la sua gelosia sotto freno si voltò verso Adam , e gli disse "Salve , io sono Paul , il suo fidanzato". Adam , sbarrò per un attimo gli occhi , mi guardò con un'aria risoluta ,e allo stesso tempo strana poi guardò Paul e gli disse " Salve , io sono Adam , Elì mi ha parlato di te. Mi ha detto che siete una coppia felicemente fidanzata!". Paul rimase sorpreso , e non sapendo cosa rispondere annuì. Io intanto continuavo a mordermi il labbro inferiore , e ad osservare quella donna , ero così gelosa , della sua bellezza , e del fatto che stesse in compagnia di Adam. Adam se ne accorse , così disse " Beh , visto che ci siamo presentati , posso invitare anche mia sorella. "-"Alina , non fare la maleducata , vieni ti presento una mia amica , ed il suo rispettivo compagno!". Sua sorella? Oh mio dio , sbottai in una risata nervosa , accogliendo uno sguardo negativo da parte di tutti. Era sua sorella , ed io ero gelosa , di lei. I miei soliti film , cosi dedussi che Adam fosse single. Sua sorella , con un'eleganza raffinata si avvicinò a noi , vedevo Paul , guardarla in modo assolutamente prediletto , gli diedi un calcio sotto al tavolo. Insomma , cosa fai? Sei a cena fuori con la tua fidanzata e pendi dalle labra di un'altra donna. Adam , se ne accorse al volo , aveva vinto , aveva ragione non eravamo ne felici ne innamorati ed il suo sguardo me lo lasciò intendere. Alina intanto si presentava , e quando venne il mio turno mi disse " Eh così tu sei la miss , mio fratello mi ha raccontato che studi arte , abbiamo qualche manuale da farti leggere se può esserti di aiuto." - La sua voce era fredda , non lasciava trasparire nulla , ed io non sapevo cosa risponderle. "Si , grazie!". Dissi semplicemente. Alina richiamò Adam " Fratello , sono felice di essermi presentata , ma ho fame . Sono sicura che avremmo modo per parlare con più calma". Adam , prese la mano di Alina e tornarono al loro tavolo. Durante la sera , vedevo Alina , guardarmi con uno sguardo malvagio , di tanto in tanto. E non riuscivo a capire quale fosse il perché. Tra me e Paul calò il silenzio. Volevo sparire , andarmene ma sapevo che Paul avrebbe fatto partire il terzo grado ed io non ne avevo davvero voglia. Non presi il dolce , volevo solo andare via. Così chiedemmo il conto , e incominciammo ad andare verso la macchina sotto lo sguardo severo di Alina. Che mentre ci guardava , sono sicura commentava ad Adam. Durante il tragitto Paul , non fiatò , e neanche io . Sotto casa , cominciò a baciarmi , e sentìì la sua mano , avvicinarsi sempre di più sotto al vestito. Cominciò a toccarmi , ad accarezzarmi , mentre mi baciava sul collo. Lo sentivo gemere, mentre con la mano faceva su e giù , delicatamente , cominciò a baciarmi sul seno , a giocare con la lingua , ma tutte quella giornata per me era stata strana , e non ne avevo voglia. Così lo fermai , gli dissi "paul ,sono stanca , scusami!" Gli diedi un bacio veloce e scappai anche da quella situazione. Non mi voltai aprì il portone ed entrai. Rimasi dietro la porta aspettando che se ne andasse. Sentivo la macchina sgasare , sapevo che ci era rimasto male. Ma non potevo farci nulla. Mi misi a sedere sul gradino che era freddo. Dal portone entrava un po di luce , della luna che mi illuminava il viso. Cominciai a piangere disperatamente . Tra me e Paul era finita , ed io dovevo solo dirgli che forse , non saremmo stati niente di più di quello che già eravamo. Avevo capito che forse quell'ora su quella panchina , aveva dato una svolta alla mia vita. O forse aveva cominciato davvero a farmi vivere. Poi mi venne in mente lo sguardo severo di Alina , e la paura di non essere abbastanza si fece sentire. Mi asciugai le lacrime con il giacchetto , salì in fretta le scale. Amaliè dormiva , andai nella mia camera , mi lasciai cadere sul letto. E mentre gli occhi si chiudevano , senti chiamarmi "Elì". Riaprì gli occhi era la voce di Adam. Di nuovo il cuore a mille. Di nuovo , le mani di nuovo tutto. Non poteva essere , non era possibile. ora sentivo anche la sua voce , nella notte? Decisi che era meglio dormire. Quella notte , lo sognaì . Lo vidi , mentre rideva , mi prendeva con le mani il viso , e mi guardava come se al mondo esistessimo soltanto noi. Mi svegliai , intimidita da quello che era stato. C'era qualcosa che non andava. Qualcosa non tornava , come era possibile che quegli occhi , mi avevano rasa al suolo?. La notte passò veloce , e con se arrivò la mattina. ALa sveglia suonò alle sei di mattina. Puntuale . 6:00. Era un altro giorno , ma sapevo che quel giorno c'era qualcuno ad attendermi su una panchina , in un piccolo parco chiamato " the garden". Mi guardai allo specchio , ero sempre io . Con i miei capelli rossi , i miei occhi azzurri , la mia carnagione chiara , la mia distrazione. E pure qualcosa era cambiato ma non sapevo ancora bene cosa. Lo avrei scoperto . Salutai Amaliè , che si ricordò del mio incontro . " Elì , dove corri con i capelli sciolti , senza occhiali e con una scia di profumo? Vieni qui , cinque minuti! Se devi andare , dovrai essere perfetta!". Incominciò a passarmi , del blush sulle guance , un pò di terra , rimmel , una passata di lucidalabra , e mi prestò i suoi jeans sgarati , che trovavo abbastanza penosi. Le sue converse rosse , ed una maglietta , scollata , bianca. Guardandomi allo specchio sembravo un'altra , persona. I miei cardigan lunghi erano spariti , i miei occhiali anche . Le mie gonne , anche. Sembravo tutto tranne che l'impacciata Elì. Quella amttina respiravo un'aria nuova , anche se senza occhiali ne lenti era difficile , andare a tastoni . Cominciai a camminare , sentendomi davvero in pace con me stessa , poi all'improvviso squillò il telefono. Un messaggio , era di Paul "Elì , dobbiamo parlare di quanto è accaduto ieri . Non so cosa avessi , e me ne dispiace quando puoi amore chiamami. buona giornata Paul". Cazzo , me ne ero dimenticata . Cosa dovevo fare chiamarlo? Mi serviva Amaliè , ma in quel momento non c'era. Alla fine decisi di scrivergli un messaggio "Paul , ho bisogno di tempo , per riflettere su quello che davvero voglio. Mi dispiace per quanto è accaduto ieri sera. Spero mi capirai . Per ora non cercarmi , quando avrò le giuste risposte , sarai il primo a saperle. Però ora non è il momento adatto , buona giornata anche a te "elì"." Mi sentivo fiera di me , spensi il telefono , e mi ritrovai al parco. Quella scritta , per la prima volta mi apparve così strana . Sorrisi . Ed incominciai ad incamminarmi. Mi sentivo libera davvero , mi sentivo rinata per la prima volta avevo deciso cosa fare , per la prima volta sentivo che avevo fatto la cosa giusta. Andai diretta verso la panchina , e lo trovai. Era di parola , era lì che mi guardava arrivare.Ero davvero felice , di trovarlo lì. Ero davvero felice di sapere che era li per me , e per nessun'altra. Ero davvero felice di sapere che eravamo solo noi. "Lieto di rivederla Miss..E' stata di parola "-" Già...Io e paul ci siamo lasciati .." Non so perché l'ho detto! Cosa gli importa elì pensai -" Non ne avevo dubbi , Miss." disse scuotendo la testa. Restai basita , e senza parole. Presi il mio libro i miei fogliettini e incominciai a studiare ed a scrivere appunti su appunti. Lui , fece uno scatto prese un manuale , rilegato in pelle , si avvicinò a me , e me lo porse. Sentì il suo profumo inebriarmi i sensi , lo guardai fissa , senza dire una parola , avevo una voglia matta di baciarlo , di assaggiare le sue labbra. "Cosa ti prende elì !" Pensai. In effetti , mi ero impazzita! Sfiorò la mia mano , una vampata di caldo , si avventò su di me. "Fammi vedere a che punto sei con gli studi". Lo guardavo come , quando a quattordici anni ti prendi la prima cotta , e quando lo vedi ti senti cosi imbarazzata, e impacciata. Avevo la bocca leggermente spalancata si , insomma la classica stupida. Negata con i ragazzi ero io. Lui se ne accorse , come sempre , e sorrise. "Tenga Miss , sono sicuro che questo la aiuterà molto , faccia attenzione è un manuale originale , quindi mi raccomando anche se sono sicuro che ne avrà cura. " Non riuscì a dire nulla , ad un tratto guardò l'orologio , "Miss , sono le otto ed è meglio che si incammini altrimenti rischierà di fare tardi di nuovo". Non riuscivo a staccarmi dal pensiero di baciarlo . Poi ad un tratto dissi " Si ...s..s....i ... hai ragione ... Io , vado grazie". Corsì dalla vergogna fuori dal parco , mi voltai e lui era , era sparito nuovamente. Frank oggi era tranquillo. La giornata passò come sempre , tra caffè , scontrini e sorrisi. Mi sedei sulla mia sedia , che di giornate stancanti ne aveva viste molte. Presi il manuale , che odorava , di pelle , di vissuto. Era originale davvero, ma dove lo aveva preso? Quanto poteva valere un manuele originale? Che riportava tutti i metodi di pittura , gli studi i disegni dei grandi del rinascimento? Mi sentivo emozionata , nel tenerlo tra le mani. Ed a stento tenei una lacrima negli occhi. Ad un tratto mi alzai , ed un foglietto cadde dal manuale. Lo avevo rotto pensai , presa dall'ansia lo raccolsi , convinta che fosse parte di quel libro. Quuando ad un tratto scorsi delle righe , lo girai e riconobbi la scrittura di Adam "Mia cara Miss , si prenda tutto il tempo che le occorre per approfondire i suoi studi. Ieri nel suo vestito era incantevole , non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso. Nel manuale c'e un pensiero per lei. Questo le costerà , non le dico un caffè ma quanto meno una cena insieme a me. Ci vediamo domani alla nostra panchina. " Adam. Cominciai a sorridere , e a mordermi il labbro. Frank se ne rese conto e mi disse "Elì , è il ragazzo di ieri vero?"- Lo guardai e dissi "Si , è lui.." Frank non chiese nulla , aveva già immaginato. Ripresi il manuale , cercando quel pensiero per me. Quando ad un tratto , tra i vari scritti ed i vari disegni , vidi il mio volto. Era impressionante la somiglianza , ero io mentre accennavo un sorriso , rimasi colpita. Era un mio ritratto. Sentivo ancora il suo odore , sentivo la sua mano su quel foglio mentre disegnava . Sentivo , ancora la sua voce , la sua attenzione per i particolari . Dietro c'era una dedica "Il sorriso è il volto dell'anima , ad una sognatrice . Adam"
   
 
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