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Autore: Mad Moon 214    15/05/2015    2 recensioni
Le sette Principesse Sirene, vivono tranquillamente le loro vite. Ma una nuova minaccia ritorna. Le sette dovranno ritrovare le Perle Complementari e le loro legittime proprietarie e la Regina Aqua sarà costretta a raccontare una storia che pensava di non dover ricordare più.
(Storia che ho dovuto ripubblicare per problemi tecnici)
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 24
Una lettera d’amore per Rina - Prima parte


Erano passati due giorni da quando Chiara era tornata buona; due giorni da quando la Principessa Sirena della Perla Azzurra si era rivelata; due giorni da quando era arrivata una pacifica pausa sia per le sirene che per i nemici.
Intanto, la Principessa Sirena della Perla Verde, camminava per la bella città e si guardava intorno cercando un buon negozio di televisori. In mano portava delle buste della spesa e nell’altra mano portava una lettera di Masahiro, il quale era andato in vacanza  con la sua famiglia a Parigi.
La ragazza dai capelli verdi non vedeva l’ora di tornare a casa per leggere la lettera che il fidanzato le aveva inviato e non sapeva se correre a prendere il televisore o leggere: i suoi due amori erano in conflitto.

Al improvviso, successe il più buffo degli incontri: una ragazza che stava correndo come una forsennata andò a scontrarsi contro la Principessa che cadde a terra assieme tutte le sue cose.

“Vuoi stare più attenta imbranata che non sei altro?!” sbraitò Rina.

La ragazza fece un paio di giri su stessa ripetendo più volte “scusa!” e dopo qualche secondo si chino e come una furia si mise a raccogliere le buste. 
“Mi dispiace tanto! Non ti avevo proprio vista!” disse la giovane sedicenne vestita con una giacca grigia, occhiali scuri e cappello del medesimo colore della giacca.

Rina prese la lettera e la infilò nella sua tasca e, dopo essersi pulita dalla polvere, guardò in dettaglio la sua interlocutrice e provò una specie di scossa, ma non le diede peso.
“Non preoccuparti… è tutto apposto” disse la verde per poi prendere le sue buste “Io sono Rina” aggiunse poi.

“Io sono-“ cominciò la bionda, che però venne interrotta da un gruppo di persone che urlavano e stavano correndo verso la sua parte “IN UN MARE DI GUAI!!” 

Rina sbatté le palpebre per un paio di volte in modo stranito e guardò la scena intontita “Ma cosa…” 

“CORRI!!!!!!” urlò la bionda per poi prendere Rina per un braccio e trascinarla con se in una folle corsa.

La verde si lasciò andare un urlo e cominciò a correre strattonata dalla bionda. E da quel momento, capì una cosa: mai pensare troppo mentre si cammina per strada.


Nel oscuro palazzo sottomarino, Waru girava da una parte all’altra, urlando contro le sue serve Ashira e Selena che erano inginocchiate e con la testa bassa.

“Come ho potuto fidarmi di voi?! Siete delle incompetenti!” urlò l’uomo dal volto nascosto dalle tenebre “Abbiamo l’occasione di scoprire chi sono le altre Principesse Sirene, sconfiggerle, rubare le loro Perle e dominare i mari e gli oceani e voi vi fate sconfiggere così?!” 

“Ci dispiace signore…” cominciò la rossa.

“La nuova Sirena ci ha preso alla sprovvista…” continuò Selena.

“Non voglio sentire le vostre stupide scuse! Voi mi avete deluso ed io questo non ve lo perdonerò facilmente!” urlò Waru, girandosi di scatto verso le due.

L’oscuro signore, prese un respiro profondo ed andò a sedersi sul suo trono per poi massaggiarsi le meningi “Sparite dalla mia vista… prima che vi elimini del tutto.” Disse con voce autoritaria e sadica.

Le due donne, si guardano reciprocamente negli occhi con fare preoccupato ed andarono via; conoscevano Waru da secoli e sapevano che quando si massaggiava le meningi, lui era furioso ed assetato di potere.

All’improvviso si sentì una risata sadica e nella sala comparve un’ombra deforme, un’ombra di cui non si distingueva la figura.
“Che succede Waru… hai qualche problema con le tue schiavette?” cominciò una voce maschile dai toni macabri.

“Sparisci… sei l’ultima persona che voglio vedere…” disse Waru senza alzare lo sguardo.

“Ma come…. Credevo che il mio fratellone amasse le visitine da parte dei famigliari…” disse l’ombra che poi si mise davanti a Waru.

“Ti ho detto di sparire Keibetsu. Non voglio avere niente a che fare con te.” Disse Waru, quasi urlando.

L’ombra lanciò un’altra risata e cominciò a materializzarsi davanti agli occhi giallo splendete del signore delle tenebre; assunse la figura di un ragazzo alto con la carnagione pallida, gli occhi di un intenso blu ed i capelli neri come la pece con delle ciocche rosse verso la fine. Indossava una maglietta nera semplice a mezza manica, degli jeans blu con una cintura nera borchiata ed ai piedi portava degli anfibi neri. Al collo portava  un ciondolo argentato a forma di mezza luna.

“Fratellone…. Calma i bollenti spiriti… sono qui per proporti un affare….” Disse il ragazzo che aveva l’aria di essere un diciasettenne. 

“Di che diamine parli?!” chiese Waru seccato.

“Delle tue Principessine… “

L’uomo da capelli neri alzò lo sguardo e scrutò il suo interlocutore con fare agghiacciante.

“Dammi l’opportunità di catturarle…. E tu avrai le tue amate Perle…”
“Non ti lascerò rovinare i miei piani….”

“Rovinarli? Tsz… darò una svolta positiva invece… “ cominciò Keibetsu, creando una rosa rosso sangue “farò appassire i loro cuori come questa rosa… e neanche se ne accorgeranno….”  Disse poi e la rosa che teneva fra le dita, appassì lentamente.

Waru, parve calmarsi ed alzandosi disse: “Che cosa vuoi in cambio?”
“Io? Proprio niente….”

“Non fare il finto tonto con me….” 

Keibetsu sogghignò e guardò il fratello maggiore “quanto mi conosci… voglio la Perla Argento…”

“Che cosa?!” urlò Waru.

“Mi hai sentito bene… io aiuterò le tue schiavette a sconfiggere quelle sirenette ed a farti dominare gli oceani… ma tu dovrai darmi la Perla Argento.”

Waru strinse il pugno e si girò di scatto “Che sia allora! Potrai avere la Perla Argento, ma dovrai farmi diventare il padrone dei mari!”

Il ragazzo dai capelli neri sorrise e disse con voce sadica “è un piacere fare affari con te fratellone…”  completò lui per poi sparire nel nulla.


Rina e la ragazza con addosso cappello e cappotto ansimavano pesantemente: avevano corso per ore inseguite da quei paparazzi e finalmente avevano trovato pace in un vicolo buio.

“Si può sapere… chi diavolo…. Sei?” chiese la verde ansimando.

La sua interlocutrice si tolse gli occhiali da sole ed il cappello rivelando i suoi occhietti marroni “Io sono Lorena… Lorena Watanabe.”

Rina guardò in dettaglio la ragazza e capì con chi stava parlando: una delle pattinatrici del Prism Show.

“Ora capisco perché quei tizi ti stavano inseguendo… sei una delle pattinatrici del Prism Show, non è vero?” 

Lorena annuì e sorrise “esatto… scusa per quanto è successo… ma non volevo che cominciassero a torturare anche te…”

“Non preoccuparti… ho affrontato di peggio…” sorrise Rina, ripensando a tutte le corse ed avventure bizzarre che aveva fatto a causa delle Dark Lovers.

Intanto il sole, stava tramontando e l’imbrunire stava calando sulla città.

“Si sta facendo tardi… sarà meglio che torni a casa… non voglio che i miei si preoccupino… di nuovo…” disse Lorena abbastanza seccata per il fatto che ancora veniva trattata da bambina.

“Già…” disse Rina sbirciando fuori dal vicolo “non c’è nessuno… ti conviene andare ora… e ne approfitto per andare anch’io.” Finì la verde per poi prendere le sue buste.

“Va bene…. Ci vediamo Rina….” Disse Lorena per poi andarsene.

“Ciao..” salutò la Principessa Sirena dalla Perla Verde che senza accorgersene fece cadere la sua preziosa lettera.

Lorena, parve accorgersi di ciò, infatti si chino e prese la lettera; fece per chiamare Rina, ma si accorse che la ragazza era già corsa via.
-Oh beh… gliela darò quando la rivedrò….- pensò la bionda per poi incamminarsi.


Keibetsu stava seduto su uno scoglio ad ammirare la Luna argentata, che gli ricordava la Perla che ambiva a conquistare da anni.
“Avrò quella Perla… costi quello che costi…”


Aurora si alzò di scatto urlando: aveva fatto un incubo; la ragazza ansimò lievemente e si asciugò la fronte dal sudore.

“Non è possibile… ancora quel sogno…”  disse, per poi alzarsi e guardare la Luna dal balcone della sua camera. “Che significa… perché sogno le sirene… e perché quelle ragazze che ho incontrato a scuola sono come delle vecchie conoscenze…” si chiese la ragazza.

Presto tutte le domande avrebbero avuto una risposta, ma per il momento le nostre protagoniste sono destinate a vivere in una nube di mistero.


Continua…
 
   
 
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