#GRANDMA
Elena’s Pov.
-Sveglia,
dormigliona!-
Mugolai qualcosa di incomprensibile, tirandomi la coperta fin sopra i
capelli.
Ero tornata a casa molto tardi, dopo una dura battaglia a palle di neve
con
Bonnie e Caroline, e ora volevo solo dormire e starmene al caldo.
Ma la mia coperta fu tirata brutalmente via, facendomi rabbrividire.
-Cinque minuti...-
-Svegliati!-
Aprii gli occhi, trovandomi davanti...
-...nonna?- feci
mettendo a fuoco la
figura che avevo davanti. Era davvero mia nonna? -...nonna Paige? Sto
sognando?-
-Probabile, ma io al tuo posto avrei scelto un bel ragazzone non tua
nonna- mi
fece strizzando l'occhio.
Scattai subito giù dal letto, correndo ad abbracciarla.
Mia nonna era l'unico parente rimasto oltre a zia Jenna. Viveva in una
villetta
bellissima nel centro di Savannah, e non la vedevo da...troppo tempo.
Era proprio
come la ricordavo: alta, impeccabile e elegante. Aveva quel portamento
che
avevo sempre invidiato, mai un dettaglio fuori posto. E…
energica. Forse più di
me.
-Ma tu..
tu..- dissi guardandola negli occhi felice -quando sei arrivata?
Savannah è
lontana da Mystic Falls!-
-Passare il giorno di Natale da sola non era fattibile- disse storcendo
il naso
-Cosi ho preferito farmi la notte della vigilia in macchina ascoltando
il best
di Madonna e venire a trovare i miei nipoti!-
-E tua figlia!- aggiunse Jenna entrando in stanza con Jeremy.
-Ti è andata bene, quando è entrata nella mia
stanza è inciampata sui joystick-
disse Jeremy accennando un sorriso.
Aveva ancora il cerotto sulla guancia, ma dalla sua espressione
rilassata,
capii che stava meglio di ieri sera.
-La pulizia è roba da donne nipote, ricordalo!-
tuonò la nonna.
Scoppiai a ridere. Oh, la adoravo. Era più giovane di noi a
volte.
-Coraggio, dobbiamo prepararci. C'è la messa di Natale-
annunciò Jenna battendo
le mani energicamente.
-Che cosa?- fece Jeremy in tono contrariato -Non vorremmo andarci
davvero. A
messa!-
-Sempre il solito comunista, come tuo nonno- fece la nonna alzando gli
occhi al
cielo -Va a prepararti, o oggi resti a digiuno!-
Jeremy sbuffò sonoramente, uscendo dalla stanza.
-A te ci penso io, Elena- fece nonna guardandomi con un'occhiata di chi
non
voleva starsene con le mani in mano.
-Ricordo quando mi aggiustavi i capelli da piccola- sorrisi guardando
il riflesso
della nonna nello specchio, per poi scendere sul mio.
Aveva tirato fuori il ferro per capelli e si stava divertendo ad
arricciarli
tutti in morbidi boccoli.
Io non lo facevo mai, da sola era un'impresa.
-Ti ho sempre minacciata di non tagliarli- sorrise nonna Paige.
-E non l'ho mai fatto- dissi soddisfatta.
-Per gioia di nonna- dissi contenta-Finito!-
Mossi la testa, scuotendo i riccioli sulle spalle. Mi piacevano un
sacco -Alle
mie amiche piaceranno-
-Anche agli amichetti- disse nonna facendo l'occhiolino.
Alzai gli occhi al cielo, guardando l'orologio. Jenna e Jeremy erano
già usciti
e si stava facendo troppo tardi -Andiamo prima che padre Young decida
di lasciarci
fuori dalla chiesa!-
La messa di Natale di Mystic Falls era forse la seconda cerimonia
religiosa al
mondo dove un intera città vi partecipava.
La prima era quella in Vaticano, ed era tutto dire.
Erano già suonate le campane quando parcheggiai l'auto nel
prato e io e nonna
entrammo in chiesa.
-I posti avanti sono pieni- bisbigliai vedendo già tutti
seduti.
-Sediamoci in fondo, il Signore non bada a che banco siedi- fece nonna
sedendosi al banco accanto a noi.
Mi sfuggì una risatina per il tono usato dalla nonna, tanto
da far girare
alcuni seduti vicino a noi.
Intravidi la testa bionda di Caroline avanti, e vicino Jenna e Jeremy.
E oltre a Matt e Vicky Donovan, quelle dovevano essere
anche… le teste di
Stefan e Damon?
Bonnie girò la testa e mi salutò con la mano
cercando di non passare per
maleducata.
La salutai anche io, decidendo finalmente a sedermi.
Padre Young si alzò, accogliendoci e iniziando la
celebrazione.
Damon’s Pov.
-Incredibile
di come nel corso degli anni, questa città non sia mai
cambiata di una
virgola!-
Esortai, una
volta trovatomi nel centro della mischia, quasi in prima fila.
Non sapevo perché avevo deciso di partecipare a quella messa
di Natale, ma la
cosa che più mi lasciava atterrito era il fatto di non
prendere fuoco, una
volta entrato in chiesa.
Stefan mi guardò, oggi sembrava più sereno, o
forse in quel luogo sacro la sua
spiritualità doveva trovare conforto.
-Cos'hai da guardare? Ammettilo anche tu, questa città
è noiosa...- sbuffai.
-Perfetto fratello, hai trovato un motivo per andartene-
sussurrò, mentre il
pastore cominciava la celebrazione.
Scrollai le spalle, mio fratello era diventato più paranoico
del solito
ultimamente.
-Shh...questa è la buona occasione per espiare i tuoi
peccati- dissi piano a
mia volta, mentre una donna attempata alla mia destra,
sembrò fulminarmi con lo
sguardo.
Mi voltai indietro, notando la testa bionda di Caroline e subito vicino
a lei, Bonnie.
Chissà se... nemmeno il tempo di finire quel pensiero, che
mi si mozzò quasi il
fiato.
Elena era poche panche più indietro, lo sguardo intento
nell'ascoltare le
parole del pastore, i capelli ricci che si posavano sulle spalle... in
quel
momento mi sembrò di vedere Katherine.
Oh, no, errore. Quella era Katherine...
Identica, ed il suono dell'organo nell'angolo della chiesa, insieme a
quella
visione, mi riportò con la memoria indietro.
Quando la domenica mattina accompagnavo la mia donzella alle messe, e
subito
dopo al mercato che allestivano in paese per il giorno di
festa...rimasi a
fissarla ancora un po', quando mi accorsi che anche lei stava facendo
lo
stesso.
Stavo per volgere l'attenzione altrove, non volevo che mi vedesse, ma
per me fu
impossibile non sorriderle.
Alzai una mano per salutarla, poi mi voltai.
-Ho visto Elena...la nostra Elena- sussurrai con un sorriso a Stefan.
- Piantala Damon -
-E' dietro di noi, di qualche fila..- sorrisi, incoraggiandolo a
guardarla.
Anche lui parve perdersi un attimo nei ricordi, ma come al solito, non
me ne
avrebbe parlato.
Una volta girato verso di me, sorrisi ancora.
-Non male, vero? Mi ricorda qualcuno, ma proprio non riesco a ricordare
chi!- lo
punzecchiai, in fondo era per colpa sua se Katherine era stata
catturata, e non
l'avrei mai perdonato per questo.
Elena’s Pov.
Il
pastore aveva iniziato l'omelia parlando di qualcosa come
"remissione dei peccati" e sul fatto che il Natale era un ottimo
motivo per celebrare a pieno il valore della famiglia, anche se
nell'ultimo
anno i lutti cittadini ne avevano distrutte alcune.
E chissà perchè, pensai che il suo riferimento
non fosse casuale.
Distolsi lo sguardo dal pastore guardandomi intorno, notando due iridi
ghiacciate
che mi fissavano.
Era Damon Salvatore.
L'avevo davvero beccato a fissarmi?
Mi rivolse un sorriso di saluto alzando appena la mano, ma si
voltò subito
dopo.
-Salutava te?- mi chiese nonna Paige in un bisbiglio.
Abbassai la testa sul libro dei canti -Si-
-Chi è?-
-Te lo dico dopo- mormorai.
La celebrazione finì poco dopo, mentre nonna mi trascinava
subito fuori prima
che qualcuno ci fermasse e ci trovassimo nella calca.
-L'ultimo ragazzo che mi avevi nominata assomigliava a Leonardo Di
Caprio e si
chiamava Matt. Lui mi ricorda vagamente John Travolta. Chi
è?- chiese subito la
nonna.
Soffocai una risata -Nonna, non ti ho mai detto che Matt assomiglia a
Leonardo
di Caprio. E Damon non assomiglia a John Travolta-
-Damon? Si chiama cosi?-
-Damon Salvatore, si- annuì -E'
appena... tornato da New York, credo. Non lo conoscevo nemmeno io fino
a ieri-
-E ti rivolge già salutini ammiccanti nel mezzo della
celebrazione di Natale? Oh,
sissi-fece nonna mimando uno sguardo ammiccante.
Soffocai un sorriso -Non lo conosco nemmeno-
-Elena! Signora Sommers!-
Bonnie, Caroline e Sheila Bennett si avvicinarono a noi.
-E' da molto che non ci vediamo, Paige- disse la nonna di Bonnie
stringendo
affettuosamente la mia in un abbraccio.
Si conoscevano da tempo ed erano buone amiche nonostante nonna non
vivesse a
Mystic Falls.
-Molto- fece nonna.
-Sei cosi carina coi riccioli, non li fai mai!- fece Caroline
giocherellando
coi miei capelli.
-E' stata nonna- sorrisi, vedendo uscire i fratelli Salvatore dalla
chiesa poco
distanti da noi.
Damon’s Pov.
Finalmente
eravamo liberi da quella che era, almeno per me, una predica in gran
regola.
Fare del bene, agire nell'interesse degli altri, amare il prossimo
incondizionatamente...ma certo.
Ci avviammo verso l'uscita, e sulle gradinate, Liz Forbes mi
fermò, salutandomi
cordialmente.
-Per quanto possa essere finita male ieri sera, la cena è
stata qualcosa di
unico, molto...raffinato. Non ci aspettavamo questo da due ragazzi
appena tornati
in città, per giunta- sorrise.
-Questa città ispira i nostri sentimentalismi, sceriffo.
Anche i nostri genitori
avrebbero voluto questo-
Liz annuì,
poi sembrò sfiorarmi il braccio per un attimo, e si
avvicinò sussurrandomi
qualcosa sottovoce.
-Credo di aver bisogno di te, Damon. Passa alla centrale questa sera,
è importante-
Mi accigliai, sembrava piuttosto seria, ed acconsentii con la testa.
-Ci sarò- Essere amico dello sceriffo della
città, mi avrebbe dato per sempre
l'alibi perfetta.
-A più tardi, allora- mi congedò allontanandosi,
e vidi Stefan intento a parlare
con Tyler poco più in la, probabilmente voleva scusarsi per
“l’incidente"
della sera prima.
Avanzai, guardando in direzione di Elena. Solo adesso mi accorsi
dell'anziana
signora accanto a lei.
-Sembra che il ghiaccio abbia fatto miracoli-
Affermai, fermandomi accanto ad Elena, sebbene non avessi notato quella
come prima
cosa.
Aveva un trucco leggero che risaltava i suoi occhi nocciola, e poi quei
capelli...
La vidi avvampare lanciandomi uno sguardo fugace prima che i riccioli
le
ricadessero sul viso.
Sembrava di
vedere Katherine in un’innocente versione che non era mai
stata sua…
-Ieri sera- spiegò cercando di sembrare più
naturale possibile, anche se non
sembrava volesse dilungarsi nei particolari -Per sgonfiare...il labbro -
-Ricordami di fare due chiacchiere con Tyler Lockwood, tesoro. Devo
ricordargli
che il sesso debole tira calci piuttosto forti alle parti basse quando
serve-
intervenne la donna accanto a lei guardandomi con insolito interesse.
-Le voci corrono- disse semplicemente in risposta a una tacita domanda
di
Elena. Poi soffermò di nuovo la sua attenzione su di me -Hai
aiutato mia
nipote. Te ne sono grata. Io sono Paige Sommers. Sono sua nonna. E tu?-
Quella
vecchietta arzilla mi fece una buona impressione.
Cosi…era sua
nonna.
Le sorrisi,
anche se dal canto mio, non mi sembrava di aver fatto niente di
eccezionale.
-Damon Salvatore. Non credo di averla mai vista in
città-
Aggiunsi dopo essermi presentato, facendo rimbalzare lo sguardo da lei
ad
Elena. Mi attirava come una calamita, da quando l’avevo vista
con quei capelli.
-Infatti sua nonna viene da Savannah!- intervenne Caroline, che
sembrava
osannare i capelli di Elena ancora più di me, o come al
solito voleva sfoggiare
le sue conoscenze in campo di moda più di tutti.
-Savannah- annuii -..non conosco bene il posto, so solo che
è rinomato per lo
Chardonnay di ottima qualità…e le
“caccie ai fantasmi”*. Non credo di esserci
mai stato-
Fortunatamente,
non ero stato ancora negli angoli più remoti della terra,
avrei avuto tempo per
quello.
-Certo che te ne intendi!- rispose Bonnie con interesse.
-Mi piace viaggiare, non sono certo un noioso provinciale come te-
risi, mentre
lei mise il broncio, non correva buon sangue tra noi, ed ancora non
riuscivo a
capirne il perché.
-Da qualche
anno di esperienza in più a Bonnie e vedrai che non
sarà più cosi noiosa come
dici tu- disse nonna Paige rispondendomi a tono.
Non sembrava arrabbiata. Ma usava quel tono che io stesso usavo quando
volevo
mettere a tacere qualcuno. Bonnie le rivolse un sorriso di gratitudine.
-Che programmi avete per oggi pomeriggio? Mia madre lavora-intervenne
Caroline.
-Casa credo- disse Bonnie scrollando le spalle -Tu Elena?-
-Ho intenzione di godermi nonna per tutto il giorno-sorrise
stringendosi al
braccio di sua nonna. Sembrava esserle davvero legata.
Paige le
strinse la mano -Potete venire nel pomeriggio a casa nostra ragazze.
Ricordo
che adoravate guardare i cartoni animati di Natale mentre lavavo i
piatti...-
Elena,
Bonnie e Caroline ridacchiarono.
Poi, si voltò verso di me -Hai impegni Damon? Mi piacerebbe
conoscerti meglio.
Ovviamente saremo ben lieti di avere anche il resto della tua famiglia -
Quella vecchietta ci stava invitando a casa? Mai mi sarei immaginato di
riscuotere tutto questo interesse, con il mio costume da bravo ragazzo
umano.
Elena fermò
gli occhi su di me.
Sorrisi, vedendo Stefan che si stava avvicinando a sua volta al
gruppetto.
-Ciao a tutti- sorrise cordialmente, e senza nemmeno aspettare il suo
parere,
sorrisi a Paige anche io.
-Saremo più che felici di esserci, non è vero
Stefan?-
Mio fratello aveva sicuramente udito il discorso, ma ora non era il
momento di
tirar fuori i canini per contraddirmi.
-Credevo tu avessi un impegno..- cominciò a dire. Ovvio,
aveva origliato anche
la mia conversazione con lo sceriffo. Sarei andato prima da lei, ma
ciò non mi
avrebbe tolto tutto il tempo.
-Oh, nessun problema...a proposito, lui è mio fratello
Stefan. Il solito
maleducato- risi, mentre lui porse la mano verso la signora salutandola.
-A Damon piace scherzare, lo perdoni-
Paige
sembrava divertita, ed anche io nel mettere in difficoltà
mio fratello, questo
gioco iniziava ad essere davvero divertente.
Posai lo sguardo su Elena.
-Allora ci vediamo oggi pomeriggio- le sorrisi, guardando le sue
labbra. Erano cosi
carnose, e non mi pentii affatto di averle dato il mio sangue,
dopotutto era
più bella così che con un labbro gonfio.
-Certo...-
disse colta alla sprovvista da quel saluto cosi diretto.
Stefan strinse le labbra in una linea dura, infastidito dal mio
comportamento.
Congedai il
gruppo, mentre udii chiaramente Caroline e Bonnie rivolgersi concitate
verso
Elena
-L'ha detto
a te?!-
-Elena non è che ieri...-
-Non lo conosco nemmeno!- sentii rispondere Elena.
-Si ma lui sembra interessato a te...-
-Non voglio che mi...guardi cosi. Mi guarda come se mi
volesse...mangiare-
Soffocai una
risata. Oh, perspicace la piccola Elena.
-Credi che i fratelli Salvatore si faranno guerra?- fu la domanda di
Bonnie.
Siamo in guerra da una vita, piccola Bonnie.
Elena era
solo un’altra miccia da accendere.
-Sai, credo che questa volta non ti farò la morale. Sbaglio
o Damon Salvatore
sta cercando di integrarsi tra gli umani?- sul suo viso comparve
magicamente
l'ombra di un sorriso.
Mio fratello
e il suo solito vizio di continuare a cercare il buono in me.
-Il fatto che io stia tra i liceali ed il tuo sorriso sono direttamente
proporzionali,
avvisiamo i media!-
Stefan
scrollò la testa.
-Non faccio il bravo ragazzo perché lo sono, ma solo
perché così non sospetteranno
mai di me, ed indovina un po' se dovesse succedere qualcosa chi
potrà essere il
responsabile...ops, se non sarò io, chi sarà il
vampiro cattivo in
città?-
Mi diressi verso la mia auto, parcheggiata qualche isolato
più in là per la
troppa confusione li fuori, e Stefan mi seguì.
-Penso che ti stia piacendo questo gioco. Come tendi ad evidenziare
ogni volta
tu sei più forte di me, potresti
uccidermi…perché non l’hai ancora
fatto?
Perché utilizzare gli abitanti di Mystic Falls come
marionette? -
Mi si parò davanti, i soliti discorsi noiosi.
Sospirai.
-Hai ragione, questo gioco mi piace. Ma non credo di dovermi
giustificare con
te. Adesso se non ti dispiace ho un appuntamento galante oggi
pomeriggio,
vorrei essere al meglio!- alzai le sopracciglia, salendo a bordo della
Camaro
azzurra.
-Fa quello che vuoi, ma non toccare...-
-Elena, giusto?-
Dal suo
sguardo capii di averci azzeccato. Quanto era prevedibile.
-Precisamente-
-So che hai un debole per le more, occhi nocciola, e vediamo...labbra
da baciare....-
risi con scherno, mettendo in moto e sfrecciando in strada prima che mi
distruggesse la portella.
La rabbia che montava dentro mio fratello mi esaltava.
Tornai al pensionato, buttandomi sotto la doccia. L'ora del
tè si avvicinava.
Elena’s
Pov.
-Come
potrei
scordarmene, Sheila- sentii nonna Paige ridere in salotto mentre
prendeva il
thè dopo pranzo con Sheila Bennett -Negli anni '70 portavo
solo ballerine e
vestiti a fiori, John Lennon era davvero il mio Dio sceso in terra!-
Nonna aveva cucinato per quattro persone come un cuoco cucinava per una
mensa
dei poveri. Sentivo i jeans davvero stretti.
Stavo lavando i piatti mentre Jenna era uscita fuori casa per andare
chissà
dove e Jeremy si stava ammazzando da ormai mezzora davanti
all’x-box col suo nuovo
gioco.
Bonnie mi stava aiutando ad asciugare le posate, quando sentii bussare
alla
porta.
-Sarà Caroline- dissi -Puoi andare tu, Bonnie?-
-Certo-
A conferma
delle mie parole, meno di un secondo dopo sentii la voce trillante di
Caroline
nel corridoio lanciare saluti per tutti…e con lei c'era
Stefan.
-Ehi- mi salutò accennando un sorriso entrando in cucina.
-Ciao- gli sorrisi. Era solo, senza suo fratello.
-Ancora alle prese con le pulizie?- mi chiese Stefan avvicinandosi a me.
Strinsi le spalle -Nonna ha cucinato per un esercito-
-Non sapevo avessi parenti…fuori da Mystic Falls- mi disse
Stefan.
Continuai a sciacquare i piatti sotto l'acqua -Nonna Page è
l'unica che io abbia
oltre zia Jenna...e zio John-dissi con una smorfia -E' sempre stata
lontana. Non
la vedevo...dal funerale dei miei genitori-
-Capisco- mi disse Stefan dolcemente, appoggiandosi accanto a me.
Gli rivolsi un piccolo sorriso, tornando alle mie pulizie
-Sembri
adorarla- aggiunse.
-E' cosi- dissi cercando di trattenere l'emozione quando parlavo di mia
nonna -Lei…è
meravigliosa.E' forte, ironica. E'...è il mio esempio.
Vorrei che vivesse qui e
fosse con me ogni giorno-
-E' da sola. Perchè non lascia Savannah?-
-Perchè li ci sono tutti i suoi ricordi- dissi ricordando
tutte le vacanze a Savannah
-E anche se io, Jenna e Jeremy siamo qui nonna non lascerà
mai casa sua-
Cercai di soffiare via un ricciolo sfuggito dall'orecchio e mi era
finito sul
naso.
Stefan sorrise e lo riportò al suo posto, facendomi
arrossire.
Stefan mi piaceva, ma non avevo mai favorito passi avanti nel nostro
rapporto,
nonostante a lui non sembrassi dispiacere in quel…senso.
-Odio i capelli ricci- mormorai mentre la sua mano restava ferma sul
mio viso.
-Sei bellissima lo stesso- mormorò senza smettere di
guardarmi.
-ELENA!LA
PORTA!- strillò mio fratello facendomi sobbalzare insieme a
Stefan. Ci eravamo
avvicinati senza accorgercene.
-Scusa- mormorai rossa in viso, mentre uscivo dalla cucina e andavo ad
aprire
la porta.
Era forse un ironia del destino che ora mi trovassi davanti suo
fratello sotto
il ramo di vischio che aveva appeso Jenna?
-Damon- dissi cercando di prendere fiato dal momento prima.
-Buonasera-
Sorrise il maggiore dei Salvatore dalla soglia della porta -Mio
fratello è già
arrivato, vedo-
-Damon- sentii
la voce di Stefan poco dietro di me. Se ero sicura di una cosa, era che
Stefan
non era affatto contento di vedere suo fratello in quel momento.
Damon rivolse uno dei suoi sorrisetti al fratello, ma restò
sulla soglia,
nonostante mi fossi spostata per farlo entrare.
-Ti si sono
incollate le suole alle tavole di legno, fratello?- fece
Stefan in un insolito tono divertito.
Damon gli scoccò un'occhiataccia, per poi rivolgermi uno
sguardo più cordiale.
Che diavolo aspettava a entrare? Si congelava.
-Non che cambiare aria non faccia bene alla casa, ma...non potresti
entrare?- gli
chiesi con un'occhiata eloquente.
Damon lanciò
un'occhiata eloquente al fratello, entrando finalmente in casa.
Intravidi Stefan
serrare la mascella in un’espressione dura. Salutò
tutti, compresa la nonna,
che dal modo in cui lo accolse, sembrava entusiasta della sua presenza.
-Quindi oggi pomeriggio questa casa è diventata suolo di
dominio pubblico- fece
Damon.
-E' perché
adesso serviamo il tè come gli inglesi!-
Nonna Paige
sistemò un vassoio pieno di tazze sul tavolo, sia con il
tè, che col caffè.
Prendemmo posto intorno al tavolo, e Damon si sedette sulla poltrona
accanto al
mio posto sul divano.
-Dici che si
offende, se prendo solo il caffè?- mi domandò
sottovoce, mentre eravamo
entrambi sotto gli occhi di nonna.
-Oh no,
prendi quello che vuoi, ma ti avverto, non sai cosa ti perdi!-
intervenne
subito nonna affettuosamente, mettendo una scatola di cioccolatini e
biscotti
accanto al vassoio.
-Suppongo che seguirò il vostro consiglio- annuì
Damon con fare suadente.
-Dammi pure
del tu, mi fai sentire vecchia- ricambiò con tono scherzoso
nonna.
-E' cambiato
solo il fatto che adesso non saltiamo più sulle sedie e non
corriamo più
intorno al tavolo!- esortò Bonnie, e sia io che Caroline
sorridemmo.
-E adesso abbiamo due amici in più- aggiunse la mia amica
bionda, guardando
Stefan con occhi languidi.
Questa
strana riunione cittadina iniziò a sembrarmi troppo
inverosimile mentre
guardavo tutti i presenti.
Sheila Bennett lanciava occhiate poco amichevoli a Damon, non doveva
stargli
molto simpatico. A nonna Paige invece, era l'esatto contrario: sembrava
stravedere per Damon. E quando nonna stravedeva per qualcuno, c'era da
preoccuparsi.
E Caroline che lanciava a Stefan quegli sguardi? Fino alla sera prima
aveva
definito "arrapante fino al midollo" Damon...in una nottata aveva
già
cambiato preferenza sui fratelli Salvatore?
Senza contare che fino a dieci minuti prima io e Stefan stavamo
per...ecco,baciarci.
-Elena? Fare i piatti ti ha stancato cosi tanto?- la nonna mi
richiamò dai miei
pensieri, ero sotto lo sguardo di tutti -Dovrò dire a Jenna
di mettere una
donna di servizio in caso-
Soffocai una risata insieme agli altri -Oh no...sono solo stanca. Ho
dormito
poco-
-Dormito poco?- ripete nonna -Tesoro, ai miei tempi se si dormiva poco
era
perché ci si rotolava sotto le lenzuola con un bel ragazzo
tutta la notte!-
-Nonna!- feci a bocca aperta.
-Sheila puo' confermare-
-Assolutamente-annui Sheila Bennett.
-Nonna!-protestò Bonnie a sua volta.
-Non fate le puritane, su-fece nonna sventolando una mano -Sapete che
ho
ragione. Ma non credo sia il tuo caso Elena, stamattina il tuo letto
non era
poi cosi disfatto come sarebbe stato in certi casi....-
-Nonna, ok basta-dissi tremendamente in imbarazzo. Davanti a Stefan e
Damon per
di più. Mia nonna e le sue battute poco caste!
Sentii Damon
ridacchiare di fianco a me, evidentemente il mio imbarazzo lo divertiva
sul
seri.
-Scusa, ma
tua nonna è epica! E comunque, mi dispiace per te, piccola e
dolce Elena...-
disse con un sussurro canzonatorio.
Piccola e
dolce Elena.
Sperai che i
capelli mi coprissero abbastanza il viso rosso.
-Scusate!
Devo spezzare una lancia a favore della ma amica! Quando ha avuto
l'occasione,
si è data molto da fare...- Caroline sorrise eloquente,
mentre la incenerivo
con lo sguardo. Cosa stava dicendo?!
-E cosa
dovrebbe esserci di male? E' la vita, no?- fece Damon con
ovvietà, sorseggiando
di caffè.
-I tuoi consigli non sono certo da seguire, fratello- rispose Stefan.
-Mai quanto
i tuoi! Chissà da quanto tempo che...uhm, questi biscotti
sono una delizia!-
Perché questa tavola stava diventando un confessionale?
-Possiamo
smetterla di parlare delle esperienze sessuali di mia sorella, per
favore?- intervenne
Jeremy che era rimasto con una tazza e un biscotto in mano con
espressione
vacua.
Quasi dimenticavo che c'era anche mio fratello di fronte a me.
-Sapete, mi piace ancora ricordarla quando facevamo il bagnetto insieme
e con
seno inesistente piuttosto che in altre...vesti- aggiunse tirando
finalmente un
morso al suo biscotto.
Mi coprii il viso con le mani. Cosa avevo fatto di male per meritare
una cosa
simile il giorno di Natale ancora non lo sapevo.
Nonna Paige scoppiò a ridere, e anche gli altri presenti la
seguirono.
Anche Damon, che mi conosceva da un giorno scarso, già mi
prendeva in giro.
-Ok, c'è altro? O posso finalmente andare a sotterrarmi?-
Damon’s
Pov.
Abbozzai
qualche risata, quella ragazza era piacevole da guardare anche mentre
si
imbarazzava.
Quel posto
mi piaceva, mi faceva stare tranquillo, sebbene avessi sempre Stefan
alle
calcagna.
-Questa casa sembra immensa- dissi cercando di cambiare discorso,
guardandomi
ancora intorno.
-Lo è- Stefan rispose al posto dei
Gilbert, come per sottolineare il fatto che la conoscesse meglio di
loro. Lui
ed Elena dovevano essere molto amici, e chissà cos'altro...
-Vorrei mi portassi a fare un giro panoramico, Elena- mi
rivolsi a lei, sotto lo sguardo
compiaciuto di Paige.
Stava tifando per me o cosa?
-Non è poi
cosi immensa...-disse Elena cercando di dissuadermi, sorpresa della mia
richiesta cosi esplicita.
-Non essere maleducata, Elena. Porta il nostro ospite a far vedere
casa- insistì
nonna Paige con un sorriso.
Caroline le lanciò uno sguardo eloquente, Bonnie uno meno
entusiasta.
-D'accordo- annuì infine Elena accennando un sorriso e
invitandomi a seguirla.
Si alzò insieme a me, mentre Stefan mi rivolgeva un'occhiata
degna di un serial
killer.
Sentii il suo sguardo sulla mia schiena mentre salivamo le scale verso
il piano
di sopra.
-Questa è la
stanza di Jeremy-disse Elena indicando la stanza a destra, accennando
alle
varie porte col la mano -Questa è quella in cui dorme
Jenna...quella accanto al
bagno è la mia. E questa..- disse indicando la porta di
fronte-Era la stanza
dei miei genitori. Non ci andiamo quasi mai-
Guardai rapidamente le porte.
-Tutto qui- disse scrollando le spalle.
Sorrisi. In
realtà apprezzavo il modo con il quale dava peso ai miei
desideri, per non
parlare di sua nonna, che confermava di minuto in minuto la sua
simpatia per
me.
-Era carina come pensavo...- feci una breve pausa, fissando la porta
della
fatidica camera tabù. Doveva essere stato orribile per lei,
ed ancora una
volta, mi tornò in mente lo sguardo vispo di quella notte,
poco prima che la
morte avesse fatto visita ai suoi...non era certo come me, che quasi
gioii per
la scomparsa di mio padre, anni fa.
Era come se lei riuscisse a smuovere in me qualcosa.
Emozioni, ricordi, nostalglia?
Non capivo cosa.
-Senti, Elena...in realtà volevo parlare con te, da solo-
La guardai
negli occhi, non sapevo cosa avrebbe potuto aspettarsi, ma...la volevo
come
amica. Certo, forse anche per far ingelosire mio fratello, ma per una
volta,
non era quello il motivo principale.
-Dimmi tutto-
-Penso che
tu piaccia a mio fratello. E ecco, volevo solo sapere le tue
intenzioni, sai…
non vorrei che soffrisse-
Raccolsi tutta l'ipocrisia che avevo in corpo, enfatizzandola in quella
frase.
Volevo capire fino a che punto la vita umana di mio fratello si sarebbe
spinta,
e gliel'avrei rovinata.
Sorrisi, distogliendo un attimo lo sguardo.
-Sono stato troppo diretto? Volevo solo conoscere le tue...impressioni,
ecco. E
rimarrà tutto tra di noi, prometto-
Le sorrisi ancora, mi sentivo come un ragazzino invadente.
-Oh- dissie
colta totalmente alla sprovvista dalla mia domanda.
Chissà cosa stava pensando dietro quegli occhi
scuri…
-Ecco...non saprei - disse confusa -..io e Stefan non ci siamo mai
frequentati...apertamente. Come una coppia-
Scrollò le spalle, imbarazzata –Ma.. non credo che
Stefan abbia bisogno che il
suo fratellone gli faccia da cupido, no?-
Finsi una
risata nervosa, quasi imbarazzata, portando le mani sui fianchi e
abbassando la
testa. Con Elena avrei meritato un oscar per il comportamento.
-Quindi non ti piace. Non vergognarti...anche perché non
è stato lui a mandarmi
da te come "cupido" ..sono pessimo, non è un mestiere che fa
per me.
Mi definisco più...bello e dannato-
Elena non sembrò affatto colpita dalla mia sicurezza,
guardandomi confusa per
un lungo istante, quasi a voler capire quali fossero davvero le mie
intenzioni.
-Quindi...-
disse piano- Se non é stato tuo fratello a mandarti da me e
tu stesso hai detto
di non essere un gran cupido...perché hai tirato fuori
questa storia? Anche se
fosse sarebbe una faccenda che riguarda me e Stefan-
Sollevai le
sopracciglia, quella ragazzina tuttavia era capace a farmi saltare i
nervi,
forse perché era l'unica che mi teneva testa. Mi piaceva, ma
allo stesso tempo
irritava.
-Probabilmente il fatto di voler saperne di più, era solo
dettato dalla mia
innata curiosità- dissi abbozzando uno dei miei soliti
sorrisetti.
-…sii più
gentile, andiamo- sorrisi ironico, poi imboccai le scale per tornare al
piano
inferiore.
In un modo o nell'altro, avrei scoperto come distruggere Stefan, con o
senza
l'aiuto di Elena.
Chi era una ragazzina per fermarmi?
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Lettori e seguaci, nell'attesa di vedere l'ultima, straziante puntata di Elena, un capitolo più lungo del normale era d'obbligo.Anzi, dedicare l'intero pomeriggio alla revisione del capitolo è stato d'aiuto a non pensare all'uscita di scena di un importante personaggio come lei. Chiunque segue storie qui sul telefilm, la penserà cosi.
Allora.
Che ve ne pare di nonna Paige?!
E' un personaggio totalmente NUOVO, inaspettato e credo la nonna top che chiunque vorrebbe!
Paige è la mamma di Miranda e Jenna, inventata da noi per dare alla storia una marcia in più e una figura su cui Elena può appoggiarsi e fare sempre affidamento. Più avanti diventerà un punto importante per la storia, e rivederla sarà uno spasso ve lo assicuriamo.
Per chi volesse darle un volto, eccolo qui :
Qualcuno la ricorderà come Penny Halliwell, nonna del Trio. Per noi, è nonna Paige.
I cambi dei pov sono necessari per esplorare entrambi i personaggi con cui narriamo, speriamo di non creare troppa confusione.
Grazie ancora delle recensioni e preferiti.
Un bacione enorme!