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Autore: Elle_Ls    15/05/2015    1 recensioni
Mystic Falls, l'inizio.
Se Stefan non avesse conquistato Elena, se Damon avesse altro in mente che non fosse Katherine, se tutti si comportassero in maniera diversa.
Se tutto non fosse stato esattamente come l'abbiamo visto.
/Storia scritta a quattro mani.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Grandma

#GRANDMA

Elena’s Pov.

-Sveglia, dormigliona!-
Mugolai qualcosa di incomprensibile, tirandomi la coperta fin sopra i capelli. Ero tornata a casa molto tardi, dopo una dura battaglia a palle di neve con Bonnie e Caroline, e ora volevo solo dormire e starmene al caldo.
Ma la mia coperta fu tirata brutalmente via, facendomi rabbrividire.
-Cinque minuti...-
-Svegliati!-
Aprii gli occhi, trovandomi davanti...
-...nonna?-  feci mettendo a fuoco la figura che avevo davanti. Era davvero mia nonna? -...nonna Paige? Sto sognando?-
-Probabile, ma io al tuo posto avrei scelto un bel ragazzone non tua nonna- mi fece strizzando l'occhio.
Scattai subito giù dal letto, correndo ad abbracciarla.
Mia nonna era l'unico parente rimasto oltre a zia Jenna. Viveva in una villetta bellissima nel centro di Savannah, e non la vedevo da...troppo tempo.
Era proprio come la ricordavo: alta, impeccabile e elegante. Aveva quel portamento che avevo sempre invidiato, mai un dettaglio fuori posto. E… energica. Forse più di me.
-Ma tu.. tu..- dissi guardandola negli occhi felice -quando sei arrivata? Savannah è lontana da Mystic Falls!-
-Passare il giorno di Natale da sola non era fattibile- disse storcendo il naso -Cosi ho preferito farmi la notte della vigilia in macchina ascoltando il best di Madonna e venire a trovare i miei nipoti!-
-E tua figlia!- aggiunse Jenna entrando in stanza con Jeremy.
-Ti è andata bene, quando è entrata nella mia stanza è inciampata sui joystick- disse Jeremy accennando un sorriso.
Aveva ancora il cerotto sulla guancia, ma dalla sua espressione rilassata, capii che stava meglio di ieri sera.
-La pulizia è roba da donne nipote, ricordalo!- tuonò la nonna.
Scoppiai a ridere. Oh, la adoravo. Era più giovane di noi a volte.
-Coraggio, dobbiamo prepararci. C'è la messa di Natale- annunciò Jenna battendo le mani energicamente.
-Che cosa?- fece Jeremy in tono contrariato -Non vorremmo andarci davvero. A messa!-
-Sempre il solito comunista, come tuo nonno- fece la nonna alzando gli occhi al cielo -Va a prepararti, o oggi resti a digiuno!-
Jeremy sbuffò sonoramente, uscendo dalla stanza.
-A te ci penso io, Elena- fece nonna guardandomi con un'occhiata di chi non voleva starsene con le mani in mano.

-Ricordo quando mi aggiustavi i capelli da piccola- sorrisi guardando il riflesso della nonna nello specchio, per poi scendere sul mio.
Aveva tirato fuori il ferro per capelli e si stava divertendo ad arricciarli tutti in morbidi boccoli.
Io non lo facevo mai, da sola era un'impresa.
-Ti ho sempre minacciata di non tagliarli- sorrise nonna Paige.
-E non l'ho mai fatto- dissi soddisfatta.
-Per gioia di nonna- dissi contenta-Finito!-
Mossi la testa, scuotendo i riccioli sulle spalle. Mi piacevano un sacco -Alle mie amiche piaceranno-
-Anche agli amichetti- disse nonna facendo l'occhiolino.
Alzai gli occhi al cielo, guardando l'orologio. Jenna e Jeremy erano già usciti e si stava facendo troppo tardi -Andiamo prima che padre Young decida di lasciarci fuori dalla chiesa!-
La messa di Natale di Mystic Falls era forse la seconda cerimonia religiosa al mondo dove un intera città vi partecipava.
La prima era quella in Vaticano, ed era tutto dire.
Erano già suonate le campane quando parcheggiai l'auto nel prato e io e nonna entrammo in chiesa.
-I posti avanti sono pieni- bisbigliai vedendo già tutti seduti.
-Sediamoci in fondo, il Signore non bada a che banco siedi- fece nonna sedendosi al banco accanto a noi.
Mi sfuggì una risatina per il tono usato dalla nonna, tanto da far girare alcuni seduti vicino a noi.
Intravidi la testa bionda di Caroline avanti, e vicino Jenna e Jeremy.
E oltre a Matt e Vicky Donovan, quelle dovevano essere anche… le teste di Stefan e Damon?
Bonnie girò la testa e mi salutò con la mano cercando di non passare per maleducata.
La salutai anche io, decidendo finalmente a sedermi.
Padre Young si alzò, accogliendoci e iniziando la celebrazione.

 

Damon’s Pov.

-Incredibile di come nel corso degli anni, questa città non sia mai cambiata di una virgola!-
Esortai, una volta trovatomi nel centro della mischia, quasi in prima fila.
Non sapevo perché avevo deciso di partecipare a quella messa di Natale, ma la cosa che più mi lasciava atterrito era il fatto di non prendere fuoco, una volta entrato in chiesa.
Stefan mi guardò, oggi sembrava più sereno, o forse in quel luogo sacro la sua spiritualità doveva trovare conforto.
-Cos'hai da guardare? Ammettilo anche tu, questa città è noiosa...- sbuffai.
-Perfetto fratello, hai trovato un motivo per andartene- sussurrò, mentre il pastore cominciava la celebrazione.
Scrollai le spalle, mio fratello era diventato più paranoico del solito ultimamente.
-Shh...questa è la buona occasione per espiare i tuoi peccati- dissi piano a mia volta, mentre una donna attempata alla mia destra, sembrò fulminarmi con lo sguardo.
Mi voltai indietro, notando la testa bionda di Caroline e subito vicino a lei, Bonnie. Chissà se... nemmeno il tempo di finire quel pensiero, che mi si mozzò quasi il fiato.
Elena era poche panche più indietro, lo sguardo intento nell'ascoltare le parole del pastore, i capelli ricci che si posavano sulle spalle... in quel momento mi sembrò di vedere Katherine.
Oh, no, errore. Quella era Katherine...
Identica, ed il suono dell'organo nell'angolo della chiesa, insieme a quella visione, mi riportò con la memoria indietro.
Quando la domenica mattina accompagnavo la mia donzella alle messe, e subito dopo al mercato che allestivano in paese per il giorno di festa...rimasi a fissarla ancora un po', quando mi accorsi che anche lei stava facendo lo stesso.
Stavo per volgere l'attenzione altrove, non volevo che mi vedesse, ma per me fu impossibile non sorriderle. 
Alzai una mano per salutarla, poi mi voltai.
-Ho visto Elena...la nostra Elena- sussurrai con un sorriso a Stefan.
- Piantala Damon - 
-E' dietro di noi, di qualche fila..- sorrisi, incoraggiandolo a guardarla. Anche lui parve perdersi un attimo nei ricordi, ma come al solito, non me ne avrebbe parlato. 
Una volta girato verso di me, sorrisi ancora.
-Non male, vero? Mi ricorda qualcuno, ma proprio non riesco a ricordare chi!- lo punzecchiai, in fondo era per colpa sua se Katherine era stata catturata, e non l'avrei mai perdonato per questo.

 

Elena’s Pov.

Il pastore aveva iniziato l'omelia parlando di qualcosa come "remissione dei peccati" e sul fatto che il Natale era un ottimo motivo per celebrare a pieno il valore della famiglia, anche se nell'ultimo anno i lutti cittadini ne avevano distrutte alcune.
E chissà perchè, pensai che il suo riferimento non fosse casuale.
Distolsi lo sguardo dal pastore guardandomi intorno, notando due iridi ghiacciate che mi fissavano.
Era Damon Salvatore.
L'avevo davvero beccato a fissarmi?
Mi rivolse un sorriso di saluto alzando appena la mano, ma si voltò subito dopo.
-Salutava te?- mi chiese nonna Paige in un bisbiglio.
Abbassai la testa sul libro dei canti -Si-
-Chi è?-
-Te lo dico dopo- mormorai.
La celebrazione finì poco dopo, mentre nonna mi trascinava subito fuori prima che qualcuno ci fermasse e ci trovassimo nella calca.
-L'ultimo ragazzo che mi avevi nominata assomigliava a Leonardo Di Caprio e si chiamava Matt. Lui mi ricorda vagamente John Travolta. Chi è?- chiese subito la nonna.
Soffocai una risata -Nonna, non ti ho mai detto che Matt assomiglia a Leonardo di Caprio. E Damon non assomiglia a John Travolta-
-Damon? Si chiama cosi?-
-Damon Salvatore, si- annuì  -E' appena... tornato da New York, credo. Non lo conoscevo nemmeno io fino a ieri-
-E ti rivolge già salutini ammiccanti nel mezzo della celebrazione di Natale? Oh, sissi-fece nonna mimando uno sguardo ammiccante.
Soffocai un sorriso -Non lo conosco nemmeno-
-Elena! Signora Sommers!-
Bonnie, Caroline e Sheila Bennett si avvicinarono a noi.
-E' da molto che non ci vediamo, Paige- disse la nonna di Bonnie stringendo affettuosamente la mia in un abbraccio.
Si conoscevano da tempo ed erano buone amiche nonostante nonna non vivesse a Mystic Falls.
-Molto- fece nonna.
-Sei cosi carina coi riccioli, non li fai mai!- fece Caroline giocherellando coi miei capelli.
-E' stata nonna- sorrisi, vedendo uscire i fratelli Salvatore dalla chiesa poco distanti da noi.

Damon’s Pov.

Finalmente eravamo liberi da quella che era, almeno per me, una predica in gran regola. Fare del bene, agire nell'interesse degli altri, amare il prossimo incondizionatamente...ma certo.
Ci avviammo verso l'uscita, e sulle gradinate, Liz Forbes mi fermò, salutandomi cordialmente.
-Per quanto possa essere finita male ieri sera, la cena è stata qualcosa di unico, molto...raffinato. Non ci aspettavamo questo da due ragazzi appena tornati in città, per giunta- sorrise.
-Questa città ispira i nostri sentimentalismi, sceriffo. Anche i nostri genitori avrebbero voluto questo-
Liz annuì, poi sembrò sfiorarmi il braccio per un attimo, e si avvicinò sussurrandomi qualcosa sottovoce.
-Credo di aver bisogno di te, Damon. Passa alla centrale questa sera, è importante- 
Mi accigliai, sembrava piuttosto seria, ed acconsentii con la testa.
-Ci sarò- Essere amico dello sceriffo della città, mi avrebbe dato per sempre l'alibi perfetta.
-A più tardi, allora- mi congedò allontanandosi, e vidi Stefan intento a parlare con Tyler poco più in la, probabilmente voleva scusarsi per “l’incidente" della sera prima.
Avanzai, guardando in direzione di Elena. Solo adesso mi accorsi dell'anziana signora accanto a lei.
-Sembra che il ghiaccio abbia fatto miracoli-
Affermai, fermandomi accanto ad Elena, sebbene non avessi notato quella come prima cosa.
Aveva un trucco leggero che risaltava i suoi occhi nocciola, e poi quei capelli...
-Miracoli?- chiese incerta Caroline girandosi a guardare l’amica. Oh, Elena non aveva raccontato a nessuno del nostro incontro intimo nella mia stanza…
La vidi avvampare lanciandomi uno sguardo fugace prima che i riccioli le ricadessero sul viso.
Sembrava di vedere Katherine in un’innocente versione che non era mai stata sua…
-Ieri sera- spiegò cercando di sembrare più naturale possibile, anche se non sembrava volesse dilungarsi nei particolari -Per sgonfiare...il labbro -
-Ricordami di fare due chiacchiere con Tyler Lockwood, tesoro. Devo ricordargli che il sesso debole tira calci piuttosto forti alle parti basse quando serve- intervenne la donna accanto a lei guardandomi con insolito interesse.
-Le voci corrono- disse semplicemente in risposta a una tacita domanda di Elena. Poi soffermò di nuovo la sua attenzione su di me -Hai aiutato mia nipote. Te ne sono grata. Io sono Paige Sommers. Sono sua nonna. E tu?-
Quella vecchietta arzilla mi fece una buona impressione.
Cosi…era sua nonna.
Le sorrisi, anche se dal canto mio, non mi sembrava di aver fatto niente di eccezionale.
-Damon Salvatore. Non credo di averla mai vista in città- 
Aggiunsi dopo essermi presentato, facendo rimbalzare lo sguardo da lei ad Elena. Mi attirava come una calamita, da quando l’avevo vista con quei capelli.
-Infatti sua nonna viene da Savannah!- intervenne Caroline, che sembrava osannare i capelli di Elena ancora più di me, o come al solito voleva sfoggiare le sue conoscenze in campo di moda più di tutti.
-Savannah- annuii -..non conosco bene il posto, so solo che è rinomato per lo Chardonnay di ottima qualità…e le “caccie ai fantasmi”*. Non credo di esserci mai stato-
Fortunatamente, non ero stato ancora negli angoli più remoti della terra, avrei avuto tempo per quello.
-Certo che te ne intendi!- rispose Bonnie con interesse.
-Mi piace viaggiare, non sono certo un noioso provinciale come te- risi, mentre lei mise il broncio, non correva buon sangue tra noi, ed ancora non riuscivo a capirne il perché.
-Da qualche anno di esperienza in più a Bonnie e vedrai che non sarà più cosi noiosa come dici tu- disse nonna Paige rispondendomi a tono.
Non sembrava arrabbiata. Ma usava quel tono che io stesso usavo quando volevo mettere a tacere qualcuno. Bonnie le rivolse un sorriso di gratitudine.
-Che programmi avete per oggi pomeriggio? Mia madre lavora-intervenne Caroline.
-Casa credo- disse Bonnie scrollando le spalle -Tu Elena?-
-Ho intenzione di godermi nonna per tutto il giorno-sorrise stringendosi al braccio di sua nonna. Sembrava esserle davvero legata.
Paige le strinse la mano -Potete venire nel pomeriggio a casa nostra ragazze. Ricordo che adoravate guardare i cartoni animati di Natale mentre lavavo i piatti...-
Elena, Bonnie e Caroline ridacchiarono.
Poi, si voltò verso di me -Hai impegni Damon? Mi piacerebbe conoscerti meglio. Ovviamente saremo ben lieti di avere anche il resto della tua famiglia -
Quella vecchietta ci stava invitando a casa? Mai mi sarei immaginato di riscuotere tutto questo interesse, con il mio costume da bravo ragazzo umano.
Elena fermò gli occhi su di me.
Sorrisi, vedendo Stefan che si stava avvicinando a sua volta al gruppetto.
-Ciao a tutti- sorrise cordialmente, e senza nemmeno aspettare il suo parere, sorrisi a Paige anche io.
-Saremo più che felici di esserci, non è vero Stefan?- 
Mio fratello aveva sicuramente udito il discorso, ma ora non era il momento di tirar fuori i canini per contraddirmi.
-Credevo tu avessi un impegno..- cominciò a dire. Ovvio, aveva origliato anche la mia conversazione con lo sceriffo. Sarei andato prima da lei, ma ciò non mi avrebbe tolto tutto il tempo.
-Oh, nessun problema...a proposito, lui è mio fratello Stefan. Il solito maleducato- risi, mentre lui porse la mano verso la signora salutandola.
-A Damon piace scherzare, lo perdoni-
Paige sembrava divertita, ed anche io nel mettere in difficoltà mio fratello, questo gioco iniziava ad essere davvero divertente.
Posai lo sguardo su Elena.
-Allora ci vediamo oggi pomeriggio- le sorrisi, guardando le sue labbra. Erano cosi carnose, e non mi pentii affatto di averle dato il mio sangue, dopotutto era più bella così che con un labbro gonfio.
-Certo...- disse colta alla sprovvista da quel saluto cosi diretto.
Stefan strinse le labbra in una linea dura, infastidito dal mio comportamento.
Congedai il gruppo, mentre udii chiaramente Caroline e Bonnie rivolgersi concitate verso Elena
-L'ha detto a te?!-
-Elena non è che ieri...-
-Non lo conosco nemmeno!- sentii rispondere Elena.
-Si ma lui sembra interessato a te...-
-Non voglio che mi...guardi cosi. Mi guarda come se mi volesse...mangiare-
Soffocai una risata. Oh, perspicace la piccola Elena.
-Credi che i fratelli Salvatore si faranno guerra?- fu la domanda di Bonnie.
Siamo in guerra da una vita, piccola Bonnie.
Elena era solo un’altra miccia da accendere.
-Lo so, lo so, la tua faccia scura dice tutto!- canzonai mio fratello, una volta allontanati dalle ragazze e da Paige.
-Sai, credo che questa volta non ti farò la morale. Sbaglio o Damon Salvatore sta cercando di integrarsi tra gli umani?- sul suo viso comparve magicamente l'ombra di un sorriso.
Mio fratello e il suo solito vizio di continuare a cercare il buono in me.
-Il fatto che io stia tra i liceali ed il tuo sorriso sono direttamente proporzionali, avvisiamo i media!-
Stefan scrollò la testa.
-Non faccio il bravo ragazzo perché lo sono, ma solo perché così non sospetteranno mai di me, ed indovina un po' se dovesse succedere qualcosa chi potrà essere il responsabile...ops, se non sarò io, chi sarà il vampiro cattivo in città?- 
Mi diressi verso la mia auto, parcheggiata qualche isolato più in là per la troppa confusione li fuori, e Stefan mi seguì.
-Penso che ti stia piacendo questo gioco. Come tendi ad evidenziare ogni volta tu sei più forte di me, potresti uccidermi…perché non l’hai ancora fatto? Perché utilizzare gli abitanti di Mystic Falls come marionette? - 
Mi si parò davanti, i soliti discorsi noiosi. 
Sospirai.
-Hai ragione, questo gioco mi piace. Ma non credo di dovermi giustificare con te. Adesso se non ti dispiace ho un appuntamento galante oggi pomeriggio, vorrei essere al meglio!- alzai le sopracciglia, salendo a bordo della Camaro azzurra.
-Fa quello che vuoi, ma non toccare...- 
-Elena, giusto?-
Dal suo sguardo capii di averci azzeccato. Quanto era prevedibile.
-Precisamente- 
-So che hai un debole per le more, occhi nocciola, e vediamo...labbra da baciare....- risi con scherno, mettendo in moto e sfrecciando in strada prima che mi distruggesse la portella.
La rabbia che montava dentro mio fratello mi esaltava. 
Tornai al pensionato, buttandomi sotto la doccia. L'ora del tè si avvicinava.

 

Elena’s Pov.

 

-Come potrei scordarmene, Sheila- sentii nonna Paige ridere in salotto mentre prendeva il thè dopo pranzo con Sheila Bennett -Negli anni '70 portavo solo ballerine e vestiti a fiori, John Lennon era davvero il mio Dio sceso in terra!-
Nonna aveva cucinato per quattro persone come un cuoco cucinava per una mensa dei poveri. Sentivo i jeans davvero stretti.
Stavo lavando i piatti mentre Jenna era uscita fuori casa per andare chissà dove e Jeremy si stava ammazzando da ormai mezzora davanti all’x-box col suo nuovo gioco.
Bonnie mi stava aiutando ad asciugare le posate, quando sentii bussare alla porta.
-Sarà Caroline- dissi -Puoi andare tu, Bonnie?-
-Certo-
A conferma delle mie parole, meno di un secondo dopo sentii la voce trillante di Caroline nel corridoio lanciare saluti per tutti…e con lei c'era Stefan.
-Ehi- mi salutò accennando un sorriso entrando in cucina.
-Ciao- gli sorrisi. Era solo, senza suo fratello.
-Ancora alle prese con le pulizie?- mi chiese Stefan avvicinandosi a me.
Strinsi le spalle -Nonna ha cucinato per un esercito-
-Non sapevo avessi parenti…fuori da Mystic Falls- mi disse Stefan.
Continuai a sciacquare i piatti sotto l'acqua -Nonna Page è l'unica che io abbia oltre zia Jenna...e zio John-dissi con una smorfia -E' sempre stata lontana. Non la vedevo...dal funerale dei miei genitori-
-Capisco- mi disse Stefan dolcemente, appoggiandosi accanto a me.
Gli rivolsi un piccolo sorriso, tornando alle mie pulizie
-Sembri adorarla- aggiunse.
-E' cosi- dissi cercando di trattenere l'emozione quando parlavo di mia nonna -Lei…è meravigliosa.E' forte, ironica. E'...è il mio esempio. Vorrei che vivesse qui e fosse con me ogni giorno-
-E' da sola. Perchè non lascia Savannah?-
-Perchè li ci sono tutti i suoi ricordi- dissi ricordando tutte le vacanze a Savannah -E anche se io, Jenna e Jeremy siamo qui nonna non lascerà mai casa sua-
Cercai di soffiare via un ricciolo sfuggito dall'orecchio e mi era finito sul naso.
Stefan sorrise e lo riportò al suo posto, facendomi arrossire.
Stefan mi piaceva, ma non avevo mai favorito passi avanti nel nostro rapporto, nonostante a lui non sembrassi dispiacere in quel…senso.
-Odio i capelli ricci- mormorai mentre la sua mano restava ferma sul mio viso.
-Sei bellissima lo stesso- mormorò senza smettere di guardarmi.
-ELENA!LA PORTA!- strillò mio fratello facendomi sobbalzare insieme a Stefan. Ci eravamo avvicinati senza accorgercene.
-Scusa- mormorai rossa in viso, mentre uscivo dalla cucina e andavo ad aprire la porta.
Era forse un ironia del destino che ora mi trovassi davanti suo fratello sotto il ramo di vischio che aveva appeso Jenna?
-Damon- dissi cercando di prendere fiato dal momento prima.
-Buonasera- Sorrise il maggiore dei Salvatore dalla soglia della porta -Mio fratello è già arrivato, vedo-
-Damon- sentii la voce di Stefan poco dietro di me. Se ero sicura di una cosa, era che Stefan non era affatto contento di vedere suo fratello in quel momento.
Damon rivolse uno dei suoi sorrisetti al fratello, ma restò sulla soglia, nonostante mi fossi spostata per farlo entrare.
-Ti si sono incollate le suole alle tavole di legno, fratello?-  fece Stefan in un insolito tono divertito.
Damon gli scoccò un'occhiataccia, per poi rivolgermi uno sguardo più cordiale. Che diavolo aspettava a entrare? Si congelava.
-Non che cambiare aria non faccia bene alla casa, ma...non potresti entrare?- gli chiesi con un'occhiata eloquente.
Damon lanciò un'occhiata eloquente al fratello, entrando finalmente in casa. Intravidi Stefan serrare la mascella in un’espressione dura. Salutò tutti, compresa la nonna, che dal modo in cui lo accolse, sembrava entusiasta della sua presenza.
-Quindi oggi pomeriggio questa casa è diventata suolo di dominio pubblico- fece Damon.
-E' perché adesso serviamo il tè come gli inglesi!-
Nonna Paige sistemò un vassoio pieno di tazze sul tavolo, sia con il tè, che col caffè.
Prendemmo posto intorno al tavolo, e Damon si sedette sulla poltrona accanto al mio posto sul divano.
-Dici che si offende, se prendo solo il caffè?- mi domandò sottovoce, mentre eravamo entrambi sotto gli occhi di nonna.
-Oh no, prendi quello che vuoi, ma ti avverto, non sai cosa ti perdi!- intervenne subito nonna affettuosamente, mettendo una scatola di cioccolatini e biscotti accanto al vassoio.
-Suppongo che seguirò il vostro consiglio- annuì Damon con fare suadente.
-Dammi pure del tu, mi fai sentire vecchia- ricambiò con tono scherzoso nonna.
-E' cambiato solo il fatto che adesso non saltiamo più sulle sedie e non corriamo più intorno al tavolo!- esortò Bonnie, e sia io che Caroline sorridemmo.
-E adesso abbiamo due amici in più- aggiunse la mia amica bionda, guardando Stefan con occhi languidi.
Questa strana riunione cittadina iniziò a sembrarmi troppo inverosimile mentre guardavo tutti i presenti.
Sheila Bennett lanciava occhiate poco amichevoli a Damon, non doveva stargli molto simpatico. A nonna Paige invece, era l'esatto contrario: sembrava stravedere per Damon. E quando nonna stravedeva per qualcuno, c'era da preoccuparsi.
E Caroline che lanciava a Stefan quegli sguardi? Fino alla sera prima aveva definito "arrapante fino al midollo" Damon...in una nottata aveva già cambiato preferenza sui fratelli Salvatore?
Senza contare che fino a dieci minuti prima io e Stefan stavamo per...ecco,baciarci.
-Elena? Fare i piatti ti ha stancato cosi tanto?- la nonna mi richiamò dai miei pensieri, ero sotto lo sguardo di tutti -Dovrò dire a Jenna di mettere una donna di servizio in caso-
Soffocai una risata insieme agli altri -Oh no...sono solo stanca. Ho dormito poco-
-Dormito poco?- ripete nonna -Tesoro, ai miei tempi se si dormiva poco era perché ci si rotolava sotto le lenzuola con un bel ragazzo tutta la notte!-
-Nonna!- feci a bocca aperta.
-Sheila puo' confermare-
-Assolutamente-annui Sheila Bennett.
-Nonna!-protestò Bonnie a sua volta.
-Non fate le puritane, su-fece nonna sventolando una mano -Sapete che ho ragione. Ma non credo sia il tuo caso Elena, stamattina il tuo letto non era poi cosi disfatto come sarebbe stato in certi casi....-
-Nonna, ok basta-dissi tremendamente in imbarazzo. Davanti a Stefan e Damon per di più. Mia nonna e le sue battute poco caste!
Sentii Damon ridacchiare di fianco a me, evidentemente il mio imbarazzo lo divertiva sul seri.
-Scusa, ma tua nonna è epica! E comunque, mi dispiace per te, piccola e dolce Elena...- disse con un sussurro canzonatorio.
Piccola e dolce Elena.
Sperai che i capelli mi coprissero abbastanza il viso rosso.
-Scusate! Devo spezzare una lancia a favore della ma amica! Quando ha avuto l'occasione, si è data molto da fare...- Caroline sorrise eloquente, mentre la incenerivo con lo sguardo. Cosa stava dicendo?!
-E cosa dovrebbe esserci di male? E' la vita, no?- fece Damon con ovvietà, sorseggiando di caffè.
-I tuoi consigli non sono certo da seguire, fratello- rispose Stefan.
-Mai quanto i tuoi! Chissà da quanto tempo che...uhm, questi biscotti sono una delizia!- 
Perché questa tavola stava diventando un confessionale?
-Possiamo smetterla di parlare delle esperienze sessuali di mia sorella, per favore?- intervenne Jeremy che era rimasto con una tazza e un biscotto in mano con espressione vacua.
Quasi dimenticavo che c'era anche mio fratello di fronte a me.
-Sapete, mi piace ancora ricordarla quando facevamo il bagnetto insieme e con seno inesistente piuttosto che in altre...vesti- aggiunse tirando finalmente un morso al suo biscotto.
Mi coprii il viso con le mani. Cosa avevo fatto di male per meritare una cosa simile il giorno di Natale ancora non lo sapevo.
Nonna Paige scoppiò a ridere, e anche gli altri presenti la seguirono.
Anche Damon, che mi conosceva da un giorno scarso, già mi prendeva in giro.
-Ok, c'è altro? O posso finalmente andare a sotterrarmi?-

 

Damon’s Pov.

 

Abbozzai qualche risata, quella ragazza era piacevole da guardare anche mentre si imbarazzava.
Quel posto mi piaceva, mi faceva stare tranquillo, sebbene avessi sempre Stefan alle calcagna.
-Questa casa sembra immensa- dissi cercando di cambiare discorso, guardandomi ancora intorno.
-Lo è-  Stefan rispose al posto dei Gilbert, come per sottolineare il fatto che la conoscesse meglio di loro. Lui ed Elena dovevano essere molto amici, e chissà cos'altro...
-Vorrei mi portassi a fare un giro panoramico, Elena-  mi rivolsi a lei, sotto lo sguardo compiaciuto di Paige. 
Stava tifando per me o cosa?
-Non è poi cosi immensa...-disse Elena cercando di dissuadermi, sorpresa della mia richiesta cosi esplicita.
-Non essere maleducata, Elena. Porta il nostro ospite a far vedere casa- insistì nonna Paige con un sorriso.
Caroline le lanciò uno sguardo eloquente, Bonnie uno meno entusiasta.
-D'accordo- annuì infine Elena accennando un sorriso e invitandomi a seguirla. Si alzò insieme a me, mentre Stefan mi rivolgeva un'occhiata degna di un serial killer.
Sentii il suo sguardo sulla mia schiena mentre salivamo le scale verso il piano di sopra.
-Questa è la stanza di Jeremy-disse Elena indicando la stanza a destra, accennando alle varie porte col la mano -Questa è quella in cui dorme Jenna...quella accanto al bagno è la mia. E questa..- disse indicando la porta di fronte-Era la stanza dei miei genitori. Non ci andiamo quasi mai-
Guardai rapidamente le porte.
-Tutto qui- disse scrollando le spalle.
Sorrisi. In realtà apprezzavo il modo con il quale dava peso ai miei desideri, per non parlare di sua nonna, che confermava di minuto in minuto la sua simpatia per me.
-Era carina come pensavo...- feci una breve pausa, fissando la porta della fatidica camera tabù. Doveva essere stato orribile per lei, ed ancora una volta, mi tornò in mente lo sguardo vispo di quella notte, poco prima che la morte avesse fatto visita ai suoi...non era certo come me, che quasi gioii per la scomparsa di mio padre, anni fa.
Era come se lei riuscisse a smuovere in me qualcosa.
Emozioni, ricordi, nostalglia?
Non capivo cosa.
-Senti, Elena...in realtà volevo parlare con te, da solo-
La guardai negli occhi, non sapevo cosa avrebbe potuto aspettarsi, ma...la volevo come amica. Certo, forse anche per far ingelosire mio fratello, ma per una volta, non era quello il motivo principale.
-Oh...certo. Sono qui- disse con un sorriso che mi uscì fin troppo naturale, o forse dovuto a una buona educazione.
-Dimmi tutto-
-Penso che tu piaccia a mio fratello. E ecco, volevo solo sapere le tue intenzioni, sai… non vorrei che soffrisse- 
Raccolsi tutta l'ipocrisia che avevo in corpo, enfatizzandola in quella frase. Volevo capire fino a che punto la vita umana di mio fratello si sarebbe spinta, e gliel'avrei rovinata.
Sorrisi, distogliendo un attimo lo sguardo.
-Sono stato troppo diretto? Volevo solo conoscere le tue...impressioni, ecco. E rimarrà tutto tra di noi, prometto- 
Le sorrisi ancora, mi sentivo come un ragazzino invadente.
-Oh- dissie colta totalmente alla sprovvista dalla mia domanda.
Chissà cosa stava pensando dietro quegli occhi scuri…
-Ecco...non saprei - disse confusa -..io e Stefan non ci siamo mai frequentati...apertamente. Come una coppia-
Scrollò le spalle, imbarazzata –Ma.. non credo che Stefan abbia bisogno che il suo fratellone gli faccia da cupido, no?-
Finsi una risata nervosa, quasi imbarazzata, portando le mani sui fianchi e abbassando la testa. Con Elena avrei meritato un oscar per il comportamento.
-Quindi non ti piace. Non vergognarti...anche perché non è stato lui a mandarmi da te come "cupido" ..sono pessimo, non è un mestiere che fa per me. Mi definisco più...bello e dannato- 
Elena non sembrò affatto colpita dalla mia sicurezza, guardandomi confusa per un lungo istante, quasi a voler capire quali fossero davvero le mie intenzioni.
-Quindi...- disse piano- Se non é stato tuo fratello a mandarti da me e tu stesso hai detto di non essere un gran cupido...perché hai tirato fuori questa storia? Anche se fosse sarebbe una faccenda che riguarda me e Stefan-
Sollevai le sopracciglia, quella ragazzina tuttavia era capace a farmi saltare i nervi, forse perché era l'unica che mi teneva testa. Mi piaceva, ma allo stesso tempo irritava.
-Probabilmente il fatto di voler saperne di più, era solo dettato dalla mia innata curiosità- dissi abbozzando uno dei miei soliti sorrisetti.
-…sii più gentile, andiamo- sorrisi ironico, poi imboccai le scale per tornare al piano inferiore. 
In un modo o nell'altro, avrei scoperto come distruggere Stefan, con o senza l'aiuto di Elena.
Chi era una ragazzina per fermarmi?

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Lettori e seguaci, nell'attesa di vedere l'ultima, straziante puntata di Elena, un capitolo più lungo del normale era d'obbligo.
Anzi, dedicare l'intero pomeriggio alla revisione del capitolo  è stato d'aiuto a non pensare all'uscita di scena di un importante personaggio come lei. Chiunque segue storie qui sul telefilm, la penserà cosi.
Allora.
Che ve ne pare di nonna Paige?!
E' un personaggio totalmente NUOVO, inaspettato e credo la nonna top che chiunque vorrebbe!
Paige è la mamma di Miranda e Jenna, inventata da noi per dare alla storia una marcia in più e una figura su cui Elena può appoggiarsi e fare sempre affidamento. Più avanti diventerà un punto importante per la storia, e rivederla sarà uno spasso ve lo assicuriamo.
Per chi volesse darle un volto, eccolo qui :


Qualcuno la ricorderà come Penny Halliwell, nonna del Trio. Per noi, è nonna Paige.
I cambi dei pov sono necessari per esplorare entrambi i personaggi con cui narriamo, speriamo di non creare troppa confusione.
Grazie ancora delle recensioni e preferiti.
Un bacione enorme!
  
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