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Autore: Sebs    15/05/2015    2 recensioni
[Lexa x Costia] - [Missing Moments]
"I lost someone special to me too. Her name was Costia. She was captured by the ice nation, whose queen believed she knew my secrets. Because she was mine. They tortured her, killed her, cut off her head. I thought I’d never get over the pain."
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Lexa
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Lexa non aveva dormito molto quella notte. Era tutto così confuso.

Ricordava di essere preoccupata per ciò che sarebbe successo la mattina dopo, così era andata nel letto di Anya che l'aveva stretta a sé e solo allora era riuscita addormentarsi.

Ma ora il letto era vuoto e freddo.

La porta si aprì e Anya entrò sorridente. Si sedette sul letto e Lexa l'abbracciò.

"Spaventata, piccolina?"

Lexa mormorò qualcosa come 'i Grounders non hanno paura', e fece ridere Anya.

"Certo. Allora," disse prendendola per le spalle. "Dobbiamo prepararci."

Anya era ancora in vestaglia, il che era una novità. Lexa non l'aveva mai vista con un vestito.

Anya le baciò la fronte e si alzò. Le tese la mano e Lexa saltò giù dal letto.

Andarono al laghetto dietro il loro accampamento. Anya le disse che doveva immergersi completamente per alcuni secondi perché faceva parte del rituale.

Il rituale. Lexa se n'era quasi dimenticata.

"Allora, piccolina. Sai che siamo sorelle, noi due?"

Lexa entrò in acqua. "Siamo sorelle, siamo l'una la madre dell'altra, siamo la stessa persona, siamo mille persone."

"E sai cosa vuol dire?"

Lexa s'immerse completamente e riemerse poco dopo. L'acqua era congelata.

"Vuol dire che un giorno sarai tu a guidare i Grounders. Quando sarò troppo vecchia per farlo."

"O quando sarai in guerra."

"O quando aspetterò dei bambini."

Lexa la guardò. No, non poteva avere dei bambini. Erano sempre state solo loro due. Dei bambini indicavano la presenza di un maschio.

"Ci vorrà un sacco di tempo, comunque. Però dobbiamo essere sicuri di fare di te la nuova Commander."

Lexa s'immerse di nuovo. Essere la nuova Commander. Diventare come Anya. La gente temeva e rispettava Anya, ma lei non era cattiva.

Doveva diventare come lei? Ma Anya era grande e bellissima, e lei… lei era una bambina.

Anya immerse la faccia e la fece ridere.

Riemersero e Anya le passò un asciugamano. Tornarono in tenda e Lexa scoprì che le avevanofatto dei vestiti da Grounder, simili in tutto e per tutto a quelli di Anya.

Dei pantaloni, non stretti come quelli di Anya, e una giacca in pelle.

Anya le sorrideva, mentre anche lei veniva vestita.

"Un giorno sarai tu ad aiutarmi a mettere l'armatura," le disse. Lexa si sentì più importante.

Anya le prese una mano. Sarebbero dovute andare al tempio insieme, a piedi, come le aveva spiegato la sera prima.

Arrivate, Anya bussò sulla massiccia porta, che venne subito aperta.

Il tempio aveva il pavimento in pietra, ed era già pieno di gente. Era così buio, le uniche luci provenivano da dei vetri colorati in colori scuri sul soffitto. Sacerdoti con le teste pelate e sacerdotesse con delle vesti candide si girarono a guardarle.

"Non aver paura, Lexa. Sarai la loro Commander un giorno."

Lexa notò che c'erano anche dei ragazzini.

Si sedettero su una panca, mentre il più vecchio dei sacerdoti iniziava a parlare.

Lexa continuò a guardarsi intorno. Tutti abbassavano lo sguardo quando lei lo poggiava su di loro.

Una bambina le sorrise e la salutò con la mano. Almeno Lexa pensò che la stesse salutando: le maniche erano troppo lunghe, e non vide le sue mani.

Lexa iniziò a dondolare le gambe. Era una noia mortale. Guardò di nuovo la ragazzina: aveva tirato su le maniche e gesticolava.

Era il linguaggio militare. 'Potremmo sempre scappare,' le mimò.

'Potresti venire alla festa, dopo'

'Non posso uscire dal tempio. Non è ancora ora'

'Che cosa assurda'

"Lexa, smettila," le sussurrò Anya, alzandosi. Prese una ciotola e si inginocchiò davanti a lei. La poggiò sulle sue gambe sottili e si mise al suo fianco.

"Costia," chiamò il sacerdote. La bambina con cui stava mimando Lexa fino a pochi minuti prima si fece avanti.

Arrivata davanti a Lexa alzò le braccia. Erano tutte percorse da dei disegni: dei fiori, delle foglie e delle lettere di un alfabeto che neanche Lexa sapeva.

Immerse le mani nella ciotola, piena di terra e carboncino. Lexa temette che i disegni sulle mani si sarebbero rovinati.

Le toccò una guancia. Iniziò a disegnarle qualcosa sul viso. Lexa chiuse gli occhi e li riaprì quando non sentì più le mani di Costia sul suo viso. Ora le sorrideva, con le mani sporche giunte.

"Heda Leksa, second leader gon the Grounders. Long may em gonplei ," disse a voce alta. I sacerdoti e le sacerdotesse applaudirono in silenzio.

Anya s'inginocchiò davanti a lei e l'abbracciò. "Commander Lexa, secondo capo dei Grounders. Combatti a lungo," le sussurrò all'orecchio.

Allungò una mano verso Costia, che si avvicinò. "D'ora in poi, sarà lei a vestirti per la battaglia. Sarà la tua migliore amica, la tua ombra e te stessa nel tempio."

Costia guardava Anya in adorazione. Lexa quasi la invidiava. Poi Costia si voltò verso di lei e le sorrise. Le prese una mano e la strinse.

"Costia, ora potrai uscire quando vorrai. Nessuno potrà avvicinarsi a te a meno che tu non voglia, pena la morte."

Costia annuì. "Sono onorata, Commander Anya"

Anya sorrise. "Vi lascio sole," disse alzandosi e andando verso il sacerdote.

"Non ti si rovinano i disegni sulle mani?"

Costia lasciò la sua mano e le fece vedere che sul palmo non c'erano disegni. Lexa girò le sue mani, e le pulì dal carboncino e dalla terra.

"Mi fai vedere il mondo lì fuori?"

Lexa le prese di nuovo la mano. Fece segno di aprire le porte e dei servi obbedirono. Era il primo ordine che dava da Commander.

Costia strinse gli occhi. Non era abituata a tanta luce. Inspirò e iniziò a ridere.

Lexa rimase dentro il tempio ancora un po'. C'era un sacco di gente ad aspettarla lì fuori.

"Heda Lexa!" urlò Costia, seguita da tutti i nuovi cittadini di Lexa.

Lexa uscì al sole e tutti applaudirono, lanciandole fiori. Anya le fu subito dietro. Parlò nel dialetto per farsi comprendere meglio da tutti.

"Heda Lexa, la vostra nuova Commander. Le riserveremo tutti i rispetti, ché la sua giustizia e il suo buon cuore saranno la nostra salvezza. Costia, la sua seconda anima, sarà la benvenuta nel mondo fuori dal tempio. Oggi è un giorno di festa!"

Lexa sentì gli occhi riempirsi di lacrime. Era tutto perfetto.

Anya le prese una mano e Costia la imitò, stringendosi a lei.

Lexa era diventata ufficialmente un'adulta.

  
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